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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pietro Aretino, Angelica, 1535

concordanze di «et»

nautoretestoannoconcordanza
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non pur il seggio et il diadema de tutte
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diventerà gradito e supremo. Et è dono de le
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dar qualità ad altri, et erra chi non se
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inchina ad accendervi lumi et a chiedervi grazie, perché
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fece Vener di Gnido et il Colosso di Rodi
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il Colosso di Rodi. Et è ben dritto, da
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pellegrino de l'ingegno et il pregio del marmo
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sodisfazione de la Natura et il diletto de i
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gran figura del Sole et il bello intaglio di
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de l'armi cesaree et a l'assempio de
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il vanto ¶ di leggiadra et angelica bellezza, ¶ la qual
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gioia e l'alterezza, ¶ et imparato a pianger con
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valor, di che lampa et idol sei, ¶ sí come
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altri n'avea ¶ meraviglia et invidia insieme piglia; ¶ chi
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disdegnosi petti ¶ l'amorosa et acerba pena dura, ¶ benché
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letto. ¶ 21 ¶ Giunto il degno et errante cavaliero ¶ al bel
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aria e 'l sereno et i soavi accenti ¶ che
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pittura mostra gli have; ¶ et egli a lui: - Il
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di rose il viso ¶ et una aria che ride
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parte), ¶ ma in questo et in quel clima translatarme
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valor consente e vole ¶ et ami in terra beltà
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puote il ciel invido et empio? - ¶ 38 ¶ Spezzò un tal
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l'aura in pace, ¶ et un vil servo (ahi
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sua benigna sorte ¶ ardere et agghiacciar ne farà sempre
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de la spada inerme; ¶ et alquanto in se stesso
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tacque ¶ con sospiri cocenti et inquieti. ¶ Avrebbe oltra parlato
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pur per mercede loro et ispero anco, ¶ come per
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il preme o ingombra ¶ et il ferro e 'l
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Il furore, il cavallo et il desio ¶ veloce il
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al vivo e trafitto et offeso ¶ ch'uom saggio
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mani, in quelle ¶ empie et invitte mani? Or pensar
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terra ¶ son tante maglie et arme aperte e fesse
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Con le sue gloriose et invitte arme ¶ e Macedonia
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le palme, i trionfi et i trofei, ¶ né le
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ella fiso lo mira et hanne gioco, ¶ che ben
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che par morto dormendo; et il meschino ¶ si giace
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frondi, fiori, ombre, aure et acque; ¶ ma fior, acque
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l'alma Angelica dice -, et ei sa come ¶ riverisco
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ei sa come ¶ riverisco et adoro il suo bel
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ed umil disse: ¶ - Vita et anima -. E qui tacque
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il disio le raccese et il fervore ¶ che con
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quetano in pace graziosa et alma; ¶ beatissimi quei ch
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e sparve l'ombra ¶ et un vedovo orrore il
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Mentre i sentier fioriti et egli et ella ¶ premon
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sentier fioriti et egli et ella ¶ premon soavi, spiega
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col ver l'essalto) ¶ et in un titol d
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l'incauto sospir nato et estinto ¶ mercé del vivo
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d'Amor non spiacqui ¶ et era vita a chi
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l'arme corse, arse et ottenne. ¶ Tentò piú volte
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farsi il buon vecchio, et ogni via ci tenne
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era conto, era saggio et era forte, ¶ n'altro
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fatta per gran bisogni, et in man mia ¶ del
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a ciascun suo desire ¶ et a dargli la terra
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il duol m'assale, et ei, ch'ha nel
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viver lodo. ¶ 43 ¶ Fui rivestita, et ecco in aureo vaso
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l veneno, ¶ dono crudele et inaudito caso. ¶ Meritava io
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tratto una noiosa vita, ¶ et mi fecero i cieli
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anzi per piú martíre, ¶ et alzando io la mano
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da l'ampie, salse et umide caverne, ¶ e lor
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sua presenza un foco, ¶ et io a lui: " Sgombra
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Stetti in quel nuovo et empio abisso chiusa ¶ la
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d'un albero legarmi ¶ et inumanamente saettarmi. ¶ 58 ¶ Ch'il
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portar, mesta, lassuso. ¶ Tevere et Arno sí ratto non
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Pensosa io 'l guardo et ei con pensier mira
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ha mosso i sassi "; ¶ et era ver che 'l
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lacerarmi in feri scempi, ¶ et a quella pensando, ogni
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fora ¶ sola una volta et io vi vado ogn