Vittoria Colonna, [Rime], 1538

poter morte non valse, ¶ Fa omai da te che

lega i sensi poi, fa ch'ella sciolta ¶ Vola

zelo ¶ Di trovar lui fa ch'ella a dietro

sensi. ¶ Se non ti fa minor la gloria in

mio duol ristringe e fa che lieta ¶ Io chiami

produce; ¶ Ma la mia fa beata l'alma nostra

Cresce l'ardor, ma fa mancar gli affanni. ¶ Immaginata

Di belli esempi, mi fa il duol sì amico

che ti sospingo, ¶ E fa minor col mio dolce

simile al vero. ¶ Qual fa coi sogni bianco il

l'altro il nodrica; ¶ Fa il viver grave l

ad ogn'ora e fa sì amica, ¶ Ch'io

sostiene. ¶ Le frondi verdi fa la dolce spene ¶ Ch

nè 'l piagner sempre ¶ Fa minor il dolor, maggior

sì bell'opre non fa più natura. ¶ SONETTO LXXII

Che i dì ne fa infeici e liete l

aprilla, ¶ Che non la fa maggior novel dolore, ¶ Nè

la colpa toglie, ¶ Che fa viva la fede e

che 'l dolce seme ¶ Fa il frutto amaro ancor

Interna carità, pietoso amore ¶ Fa mancare il pensier, cader

giorni e l'ore ¶ Fa ch'io consumi lagrimando

La terra, nè sparir fa tante stelle ¶ Nel più

Questa il fin lieto fa beata; ond'io ¶ Non

pace, ¶ Dicendo: assai mi fa se il mio marchese

morendo vivo, ¶ E me fa viver morta, che dal

il beato ¶ Vïaggio dolce fa l'erto sentiero. ¶ Dal

nasce la tema ¶ E fa che l'alma in

m'apporta gioia, ¶ E fa l'altezza del mio

chiara e felice. ¶ Ben fa quel fuoco, che più

all'alta impresa. ¶ Deh! fa, Signor, con un miracol

sol ch'a noi fa giorno, ¶ M'alzassi tanto

vorace umiltà più si fa certo ¶ Dei sacri detti

di lui che 'l fa) sotto si vede ¶ L

lor canto schiva, ¶ Deh fa che non ti volgan

alma; ed indi poi fa ricche prede ¶ Del tesoro

sol che sempre lor fa chiaro giorno. ¶ E così

che umano; ¶ Grand'opra fa di re saggio e

Dal natural amor, che fa soggiorno ¶ Dentr'al mio

a voi di sè fa eterno giorno; ¶ Se ben

è quel che la fa andar leggiera e sciolta

Ove tu sorgi, e fa palesi e conte ¶ Le

ei s'asconde, ¶ E fa le sue virtudi egro

come in breve ne fa tolta, ¶ Anzi pur sazia

allor la fede ¶ Si fa più forte, allor, tua

unqua l'offesa ¶ Che fa nel petto infido il

l vostro vago stil fa al mondo conte ¶ Ambe

I segni ove ne fa cangiar stagione, ¶ Chi porta

che 'l duolo antico ¶ Fa che con maggior forza

infiammarmi d'amoroso zelo. ¶ Fa ch'io possa ridir

me quest'altra esterna, ¶ Fa che per grazia omai