Dante Alighieri, Vita nova, 1294?

udendo qual cagion lui fa plorare. ¶ Amor sente a

li ingannati. Queste parole fa che siano quasi un

tuo prego li perdona, ¶ fa che li annunzi un

varietate, ¶ ch'altro mi fa voler sua potestate, ¶ altro

dolzore, ¶ altro pianger mi fa spesse fiate; ¶ e sol

la divisione non si fa se non per aprire

comincia uno tremoto, ¶ che fa de' polsi l'anima

sì dolce mi si fa sentire, ¶ che s'io

talora in costui, ¶ che fa svegliar lo spirito d

ella, mirabilemente operando, lo fa venire. E allora dissi

Amore, ¶ per che si fa gentil ciò ch'ella

gira, ¶ e cui saluta fa tremar lo core, ¶ sì

e triste andare ¶ (e fa peccato chi mai ne

fede. ¶ La vista sua fa onne cosa umile; ¶ e

cosa umile; ¶ e non fa sola sé parer piacente

me tanta vertute, ¶ che fa li miei spiriti gir

alcuno, per se medesimo fa nove, sì come vedemo

che tre via tre fa nove. Dunque se lo

io sono, ¶ sì mi fa travagliar l'acerba vita

Oi nobile intelletto, ¶ oggi fa l'anno che nel

La vostra vanità mi fa pensare, ¶ e spaventami sì

suso, cioè chi lo fa così andare. Ne la

cor dolente, che lo fa parlare. ¶ So io che