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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «fa»

nautoretestoannoconcordanza
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ossia di disattenzione. Che fa la persona disattenta? Guarda
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dei fianchi che poco fa mi era sembrato di
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cose che se si fa molto, si fa sempre
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si fa molto, si fa sempre di più; e
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più; e se si fa poco, si fa sempre
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si fa poco, si fa sempre di meno, e
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informazione?” ¶ “ Sono arrivato poco fa dall’Iran. Fra la
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ecco: Cora, sei anni fa, mi ha portato in
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farci quello che si fa di solito in questo
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e non tanti anni fa.” ¶ “Non è avvenuto a
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che, poniamo, due anni fa ha dato gli esami
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i sensi come si fa con una bambola per
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il trucco che la fa parlare e muoversi. E
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che ha fatto?” ¶ “Che fa il maestro di musica
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che l’allievo non fa progressi?” ¶ “Che fa? Non
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non fa progressi?” ¶ “Che fa? Non lo so, smetterà
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veramente. Insomma, come dire? fa un’eccezione. Io sono
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lo stesso che poco fa mi aveva ispirato la
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quella di sei anni fa, proprio per niente. E
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quella di un’ora fa, prima che tu sei
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cose di sei anni fa, ho dovuto fare un
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tutta sola, un’ora fa, non è già più
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parla all’orecchio, mi fa intanto dei gesti con
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Baba di sei anni fa. La ragazzina mi tende
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mi tende la mano; fa persino un piccolo inchino
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bianco, non se ne fa niente: pago e voglio
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com’è giusto, si fa subito in quattro per
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Allora, quando?” ¶ “Tre mesi fa.” ¶ “No, che dice adesso
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Ricordi che dieci anni fa scrivevo un romanzo?” ¶ “Sì
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venti anni. Me lo fa sapere lei stessa entrando
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pallida e pacifica che fa pensare a un pane
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se interpellato e lo fa lento e preciso, scegliendo
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ovale, convessa e scarlatta, fa uscire pian piano il
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brutta. ¶ Questo pensiero mi fa dare un guizzo, il
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incominciato esattamente dieci anni fa, poi l’ho lasciato
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erano successe dieci anni fa. Tuttavia mi è sembrato
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detto proprio un secondo fa che avevo bisogno di
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cose. Anche dieci anni fa quando non volevi più
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ama?” ¶ “Sì.” ¶ “E come fa l’amore un uomo
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piace che tua madre fa la lavandaia e tuo
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ha guardato. Poi come fa il vento in certe
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sono offeso.” ¶ “Quando si fa l’amore, si sa
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amore, si sa, si fa per forza quella figura
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attraverso lei?” ¶ “Sì.” ¶ “Mi fa piacere che tu mi
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hai detto tu poco fa.” ¶ “Qual è questo male
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Baba ha vent’anni, fa quello che vuole, non
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credere che sua madre fa la ruffiana e che
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e che sei anni fa ha messo in vendita
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di glass trasparente che fa automaticamente la tara ai
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parlare, perché parlare gli fa troppa fatica, ringraziandomi però
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e poi risponde: “Anni fa ne ho avuto uno
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uno. Precisamente sei anni fa. È andato a finire
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poco al tempo che fa: una placidità sorniona e
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visti tutti; deciditi.” ¶ Mi fa un cenno con la
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che Cora sei anni fa ha portato nella sua
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indagare su quello che fa, quando lo fa, dove
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che fa, quando lo fa, dove lo fa.” ¶ “Non
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lo fa, dove lo fa.” ¶ “Non ne ho avuto
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presenza. E se le fa, diciamo così, cifrate, non
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non si giustifica mai. Fa le cose e poi
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Andiamo per ordine. Come fa a spiegare che è
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difficoltà.” ¶ “Ma Cora come fa quando parla al telefono
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voglio bene proprio perché fa quel mestiere e non
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lei si spoglia e fa il bagno, e poi
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non vederci, come poco fa. Ho riacceso il motore
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lo sai che mi fa paura di restare sola
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dentro il sogno e fa parere davvero sogno ciò
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La portavo un anno fa. Poi avevo smesso. Stamane
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e me dieci anni fa, quando non potevo più
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Va bene, andiamo.” ¶ “Ti fa piacere di uscire insieme
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dici questo?” ¶ “Perché poco fa ho protestato.” ¶ Ha risposto
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Non avrai freddo ?” ¶ “Non fa freddo. Va’ pure con
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Sono stato qualche giorno fa nella villa di Cora
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che Cora sei anni fa ti ha portato nella
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stupida che sei anni fa si è lasciata condurre
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in cui sei anni fa era stata portata da
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ho una cosa che fa proprio per lei, presto
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detto: ‘una cosa che fa proprio per lei’ aveva
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uno che non si fa vedere, cento che invece
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abitava, ma tanto tempo fa.” ¶ “Quanto tempo?” ¶ “Beh, saranno
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finestra Baba, sei anni fa, aveva guardato alla strada
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un fidanzato, qualche anno fa, che si chiamava appunto
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a lei che impressione fa?” ¶ “Cosa vuoi dire?” ¶ “Beh
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lo sa che cosa fa?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Non posso
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Ma intendiamoci, Cora mica fa niente, siede in poltrona
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che a me perfino fa venire la vergogna. E
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e un po’ mi fa paura, perché mi pare
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a che cosa mi fa pensare la signora Cora
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non ammetto scherzi. Mi fa pensare a certe contadine
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nel momento che lui fa l’amore e rivolgerà
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perché in quei momenti fa male essere interrotti...” ¶ Così
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che è e che fa Cora; io colpevole di
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la mia immaginazione mi fa balenare la prospettiva seguente
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senso di sfida mi fa superare l’angoscia, gli
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inautentico, come dieci anni fa, quando volli sposare Cora
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che avvenne dieci anni fa e quello che sta
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una differenza: dieci anni fa io scrivevo il mio
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stesso modo che giorni fa saggiai quello con Baba
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improvvisamente che si dibatte, fa degli sforzi per liberarsi
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ad ogni colpo, si fa più profonda, e più
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per primo, sei anni fa.” ¶ Domenica 22 novembre ¶ Cora oggi
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in pantofole scarlatte. “Che fa Cora quando la febbre
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invece che effetto ti fa di andarci?” ¶ “Un po
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la settimana e si fa fare la messa in
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in piega e si fa ritoccare la tinta. Proprio
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settimana.” ¶ “E che ci fa Baba qui?” ¶ “Eccolo, con
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con le sue domande. Fa la nipote. Mi tiene
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estate, quando a Roma fa troppo caldo; e lei
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quel giaccone? Qui non fa freddo, staresti meglio.” ¶ “Non
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che avevo visto poco fa, nel bar, intorno lo
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Lo sai, Gabriella, giorni fa si era messo in
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favore.” ¶ “Dimmi.” ¶ “Tuo fratello fa sempre l’agente di
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volte.” ¶ “Che effetto ti fa?” ¶ “Nessuno. Come se non
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sulla spalla dicendo: “Mi fa piacere che sei venuto
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di Popi che mi fa mangiare troppo. Molto o
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mi ha chiesto: “Lei fa del giornalismo, non è
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lo sai che mi fa piacere.” ¶ Ha preso a
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vedo con la staffa. Fa’ un po’ vedere.” ¶ Baba
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sapere se dieci anni fa era così ossessionato dalle
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un cameriere. Dieci anni fa era pure così?” ¶ “No
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assai leggermente, come si fa con la propria dama
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Anzi, quasi quasi, mi fa piacere di averli lasciati
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è così. Il padre fa il padre, la figlia
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il padre, la figlia fa la figlia, lo zio
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la figlia, lo zio fa lo zio e la
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zio e la nipote fa la nipote. E tua
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suppongo, ha fatto e fa tuttora la madre.” ¶ “Sì
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sala, la apre, si fa da parte, mi sporgo
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pubblico; ma Baba mi fa osservare che non c
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affiatati come dieci anni fa. Ma siediti, che fai
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sopracciglia che dieci anni fa avevano composto, pur con
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crede a quello che fa e non fa mai
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che fa e non fa mai niente per interesse
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tutto in regola.” ¶ “Mi fa piacere.” ¶ “Ti fa piacere
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Mi fa piacere.” ¶ “Ti fa piacere che io sia
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in regola?” ¶ “No, mi fa piacere che quella che
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di nuovo, come poco fa quando Consolo aveva acceso
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con quella di poco fa sono stato invece sicuro
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esempio che sua moglie fa la ruffiana.” ¶ “Ma lui
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e non sa che fa la ruffiana? Impossibile.” ¶ “Perché
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scoprire che la moglie fa quel mestiere?” ¶ “Lo scopre
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fare attenzione.” ¶ “E che fa allora?” ¶ “Non fa nulla
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che fa allora?” ¶ “Non fa nulla” ¶ “E cioè?” ¶ “Nulla
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interessante quindici, venti anni fa. Allora si scrivevano romanzi
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la moglie che intanto fa la ruffiana, lui che
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costume. Se una donna fa quel mestiere, tutto si
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testa alle cose che fa.” ¶ “Scusami, tu vorresti dire
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spazio, ossia mille anni fa o tra mille anni
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come hai detto poco fa, ne sentirai il bisogno
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Una ragazza che mi fa da fattorina.” ¶ “Quanti anni
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è un quaderno qualsiasi.” ¶ “Fa’ uno sforzo.” ¶ “È un
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elogio, no?” ¶ “Così si fa, infatti.” ¶ “Ne lodi il
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senza passione non si fa niente.” ¶ “Giusto, senza passione
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senza passione, non si fa niente. Analizziamo un momento
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mie parole di poco fa non erano state soltanto
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religione; e come poco fa ero stato spinto a
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causa mia. Quello che fa Baba non mi riguarda
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sulla spalla, come si fa appunto con le persone
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sogni, sia quelli che fa dormendo che quelli che
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dormendo che quelli che fa ad occhi aperti; ma
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Ma perché?” ¶ “Ti prego, fa’ come ti dico.” ¶ È
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la nota aggiunta poco fa alla scena nella quale