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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «faccia»

nautoretestoannoconcordanza
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prendevano, si ridevano in faccia e ballavano insieme. C
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un piacere cacciare la faccia in un secchio d
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po’ meno fantastico, quella faccia da gatto era piú
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Valino non cambiò quella faccia scura, disse soltanto che
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Ma adesso capivo la faccia scura del Valino che
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mi guardò con la faccia scura – gli occhi torbidi
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vuoi che se ne faccia. Quand’abbia visto che
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i soldi, scritti in faccia e chiusi in tasca
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e fischiettava, scuro in faccia. ¶ – Cosa c’è? ¶ C
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mi vedevo Gaminella in faccia, che a quell’altezza
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manzo a calci in faccia, masticava la polenta, alzava
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da Nuto, e la faccia sempre attenta, sempre tesa
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vecchia era piccola, la faccia grossa come il pugno
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anche gli spruzzi sulla faccia: non mi ero aspettato
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fiori. E pensavo alla faccia di Irene e di
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la guardavo dritto in faccia – ho sempre fatto cosí
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e il mantello sulla faccia, ci disse di stare
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rompicollo a spaccarsi la faccia. Il bello sarebbe stato
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Silvia li piantava in faccia a suo padre come
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cosí si salvava la faccia. ¶ Io cercavo di cogliere
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cercavo di cogliere sulla faccia di Silvia i segni
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Poi si godeva la faccia e la meraviglia dell
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dell’aia, storse la faccia e si portò i
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dato dei calci nella faccia e nello stomaco. ¶ Rosina
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e figlia, rosse in faccia dalla camminata. ¶ Chi invece
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tornò il sangue sulla faccia. Adesso che Cesarino poteva
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cerchiati e con la faccia di una morta – si
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tutta la collina in faccia e le vigne bianche
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di colpo la sua faccia allegra, il vestito a
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vogliono che una ragazza faccia una vita non da