Matilde Serao, Cristina, 1908

eredita. ¶ — Dio mio, che faccia malinconica ha Peppino! Cristina

lo vedeva lì di faccia, con la sua aria

vano della finestra la faccia di Peppino Fiorillo. Si

era bianco bianco nella faccia, con gli occhi aperti

si atonizzavano e quella faccia pareva già morta, già

di vita a quella faccia che aveva troppo vissuto

le braccia prosciolte, la faccia cadaverica: lei non lo

senza parlargli. Guardandosi in faccia, si videro lividi in

occhi di sonnambula in faccia a Guido, sorridendogli, crollando