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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

concordanze di «faccio»

nautoretestoannoconcordanza
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torace. ¶ “Eh...” ¶ “E comme faccio, Lulù, non posso... ho
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ne sa di come faccio sesso io e, soprattutto
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bastoni fra le ruote, faccio scoppiare un casino che
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di baciarmi, e le faccio passare un guaio”. ¶ Quando
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mesi e non ne faccio più!” ¶ Lui si fermò
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Nel senso che non faccio più adempimenti. La laurea
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la sigaretta e mi faccio attenta. Lui, con lo
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Perciò fumo e mi faccio piacere questa specie di
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non di quel che faccio, potresti chiedermi di me
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essere in tribunale, perché faccio l’avvocato, se non
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lo vuole sapere, mi faccio preparare il pranzo da
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mio marito, perché mi faccio preparare il pranzo da
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nenné, che hai passato?” ¶ Faccio il primo tiro e
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per cambiare le cose”. ¶ Faccio un altro tiro alla
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però io mò comme faccio?” e si porta le
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sul divano e mi faccio attenta. ¶ “Di cosa?” ¶ “Di
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ma lui niente. Allora faccio un po’ di pressione
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porge una in automatico. Faccio di no con la
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ambienti di merda...”. ¶ “Ah,” faccio, ma lei non ha
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scuccia’... ¶ Alzo il volume, faccio un tiro e mi
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sopportarti?” ¶ “Dice che la faccio ridere.” ¶ “È già qualcosa
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credo. Dai, entra, ti faccio conoscere mio zio.” ¶ “Se
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mi porge la stecca. Faccio di no con la
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occhi per poco non faccio cadere tutti i santi
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anni e anche se faccio di tutto per dimostrare
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calda in due sorsi, faccio un piccolo rutto, e
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ribatte. ¶ “Guarda che lo faccio per te. Se qualcuno
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sorride contento, così gli faccio l’occhiolino e mi
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non parlare. Allora lo faccio io, perché a starmene
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le situazioni e gli faccio i complimenti, per poi
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che non ce la faccio più a sentir parlare
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Geronimo. ¶ “Niente, è che...” faccio un profondo respiro e
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dalla mia coscia e faccio di no con la
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dalla stretta e mi faccio sotto allo scugnizzo che
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Il cortile si ammutolisce. Faccio cenno a Kevin di
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chiamo babbo e te faccio vedé io!”. ¶ “Chiamm’ chi
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sgrida se nun ’o faccio anch’io. È accussì
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alla larga da te...” ¶ “Faccio tanta paura?” ¶ “’Nu poco
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na cosa...”. ¶ “Che bbuò?” faccio, e zucchero il caffè
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non ricambio e, anzi, faccio per alzarmi. Lei allora
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a sussurrare, tanto che faccio fatica a seguire il
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la terza media e faccio la sarta, però ho
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alto. “Non ce la faccio più a vivere accussì
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dici chi sì, come faccio, scusa?” ¶ “Je suis Thomàs
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Lui ride, io, invece, faccio spazio ad Alleria. “Lo
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del ‘voi’. Certe volte faccio fatica a capire che
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Bah, non lo so, faccio l’avvocato, almeno credo
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almeno credo, e poi faccio la padrona di Alleria
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me,” ribatto, e lo faccio di nuovo ridere. ¶ “Quel
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fa stare bene. Ormai faccio la babysitter di Kevin
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metto a frignare e faccio le ripicche. Non mi
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non ti preoccupare, mi faccio bella.” ¶ Lo stronzo mi
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punto di picchiarmi, e faccio un altro passo all
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a metà...” ¶ Se non faccio qualcosa, rischio di finire
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foto sulla cappa...” ¶ Mi faccio attenta. ¶ “È una spagnola
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figlio. E nun ce faccio mancà nulla. E lo
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porta. ¶ Dopo due minuti faccio segno all’avvocato che
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baciarmi. Conoscendolo, non mi faccio trovare impreparata e infilo
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resto ad ascoltare. Possibile? Faccio due passi all’interno
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scodinzola da un angolo. Faccio un passo in avanti
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occhi chiusi mentre mi faccio cullare dalla dolce nenia