Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

Chichili, il signor Chichili faceva il muratore insieme a

era uno, Walter, che faceva le cose sporche, si

pista dove mia mamma faceva danza, la pile dove

e struggente che mi faceva correre sotto un tavolo

quella in cui abitavamo. ¶ Faceva analisi del sangue ogni

uniche raccomandazioni che mi faceva sempre mio padre: ¶ Studia

bianca. Il culo mi faceva male. Erano stati calci

connotati. Notavo che lei faceva sempre più fatica a

stata via. Se le faceva di nascosto, in terrazzo

sul forum erotico si faceva chiamare Wildside. ¶ Ci sentivamo

umiliata. Più lei lo faceva, più io continuavo ad

e il culo mi faceva ancora male. ¶ “Senti, non

la macchinetta. Quando ripeteva faceva correre le parole con

prato, portiere della nazionale. Faceva una dieta precisa, si

me lui che si faceva bucare le braccia ogni

sopportavo il rumore che faceva quando l’infermiere lo

anno. L’idea mi faceva venire il respiro pesante

non paga della voce, faceva tintinnare decine di braccialetti

mandava rose rosse e faceva certe battute oscene quando

autorità e che mi faceva sentire inadatta alla vita

scarpe da ginnastica: mi faceva schifo uscire di casa

attesa mi umiliava, mi faceva sentire impotente mentre la

modo diverso da come faceva lei. Io non potevo

nuova e non mi faceva piacere. Non sapevo essere

anche quando non lo faceva. ¶ Ci salutammo e ci

valigia assurda accanto, mi faceva vergognare. Aveva uno sguardo

fino a settembre mi faceva entrare in un vortice

Lo odiavamo. ¶ Lui si faceva vedere il meno possibile

Volevo sapere che cosa faceva un uomo che si

inafferrabile e questo non faceva che accrescere il loro

idea di poterlo amare faceva appassire qualunque intenzione. ¶ Nei

che avrebbe scelto. Non faceva mai riferimento a un

dentro. ¶ Mentre lui si faceva togliere il respiro dal

fuori dal cancello. ¶ Nessuno faceva domande e io mi

sorrideva e a me faceva impressione. ¶ Costanzo fece una

mia vulnerabilità e mi faceva da scudo. Quando aveva

ripiegava in me, si faceva più piccina e io

rivolto il saluto, improvvisamente faceva finta di non conoscermi