Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

vedere che non può far quel medesmo caos, che

ove voi siete, potrà far contemplar l’animo mio

questa sofistica Vittoria dovea far al suo alchimico inamorato

partito, fusse andato a far l’alchimia nella quale

il suo marito in far alchimia; e [nella IX

bei discorsi, appresso de far poco conto di suoi

come non avesse da far nulla, non si vuol

sicuro porto del Mantracchio? far partita dal Molo del

che ride sol per far comme fan gli altri

frate; e chi vuol far il prologo, sel faccia

da bastonate, che deve far il prologo? Signori, la

porta certi suavioli da far sdegnar un stomaco di

presente un’acutezza da far lacrimar gli occhi, gricciar

saper ch’appressa, il far che frutta, e diligenza

Ascanio Mi forzarrò di far presto e bene. Meglio

mal’ora non posso far che questa traditora m

toglier il giorno e far fermar la notte: però

vena ed efficacia in far versi, senza che maestro

fatto oggi, abbi possuto far ieri o altro giorno

cena; e poi bisognasse far come la matre di

le burle: attendete a far cosa buona, ché io

attendete pur voi a far bene, dal canto vostro

star massimamente cauto e far buona guardia negli occhi

che, si tu sapessi far oro, non venderesti la

venderesti la ricetta da far oro, ma con essa

Cencio Mi ha piaciuto far cossì. Quando io sarò

tutto il mondo sappia far oro? che mi fa

fa’ in quello, non far cossì, fa’ colà, or

stato trent’anni a far carboni alla montagna di

cervello la speranza di far la pietra filosofale, è

vedete, non ne potrà far altro che bene. ¶ Lucia

terzo se ne de’ far conto. I savi vivono

meglio che poté, senza far motto. Se non che

di piacere che possono far le donne a gli

Tu, Lucia, mi vuoi far rinegare! non ti puoi

quale le donne possono far morire gli uomini? ¶ Lucia

volta, or che potrai far tu? che pensi di

tu? che pensi di far adesso, don Nicola? chi

dimmi, Lucia, che dovea far quel povero don Nicola

questa lettera? Bonifacio vuol far del dotto; e lei

quale pure si deve far con gran discrezione, e

ho assai meglio da far, che di cianciar co

cosa? è tempo di far nulla? ¶ Scarramuré Come nulla

Sta bene. Farete, dunque, far il fuoco ad Ascanio

cose che concorreno al far della imagine. ¶ Bonifacio Oh

induggiate. Andate presto a far quel che vi è

come la farremo al far del conto. Questo che

pensi ad aver a far con pari tuoi? tu

per tre giorni. ¶ Barra Far burla ad osti è

burla ad osti è far sacrificio a Nostro Signore

rubbare un tavernaio è far una limosina; in batterlo

Intemerata, che giocarai!” “Vuoi far bene”, disse, “pagami; e

caso, ad accomodarlo, con far che vi doni qualche

di mano! ¶ Barra Può far l’Intemerata! E voi

il quale vi potrà far di favori assai. ¶ Manfurio

tardi, non si potrà far nulla per questa volta

presenta questa sera, di far che questa pecoraccia raccoglia

aria e l’acqui, far ch’io possa amar

riverenza. Non possiamo non far differenza tra il culto

sera intenderà che possan far contanti; questa sera spero

abbracciari che gli faremo far al buio, venghi a

lume, tanto che possan far per una volta. ¶ Vittoria

l’aragne vi potran far la tela. Di metalli

voi, Bonifacio, mi farete far cosa, che giamai feci

lo de limosina per far celebrar quella di S

dicendomi, s’io volevo far ivi ingresso, che altro

ch’ho avuto, di far schiudere queste uova in

bisognato di spirto, per far capire a m[esser

Costui per certo vorrà far del clerico. ¶ Manfurio Sum

Consalvo Or, che devevo far io? Voi lo dovevate

l’altra: cossì sogliono far il più delle volte

ha tanto speso in far provisione di bozzole, fornelli

frascherie, sarranno attenti a far qualch’altro negocio, e

Sanguino starrà occupato per far qualche mariolaria con questi

io solo non potrò far cosa che vaglia. Oh

conviene, io non debbo far il simile. ¶ Gioan Bernardo

di questo, ma per far la cosa più verisimile

un canto, io voglio far di modo che questo

forse in proposito di far qualche pippata per le

Scarramuré Quella che saprebbono far i putti, quando cominciano

noi in proposito di far la imagine in suo

questo negocio. Veggiamo di far di modo di donar

ufficio è solo di far condurre priggione i malfattori

poco di gabella, a far un altro tesoro in

umiliarsi un poco a far come gli altri, si

proposito. Che hai da far di Venezia, Roma e

nulla, — si astiene di far quella vendetta, la quale

apparecchiato doman mattina di far gli suoi atti contra

esseri], che cosa posso far io per voi: posso

Io mi confido di far di modo, — si ne

modo, — si ne vuoi far tanto di grazia di

a Dio e potessi far questo! ¶ Sanguino Voi ne

me! Bisognarà sì ben far qualche buona cortisia a

oltre, perché non posso far di non aver compassione

secondo, perché temino di far una cosa più ch

essendo che è per far misericordia e carità ad

carità ad uno, senza far torto ad un altro

a questo, attendete a far quel che vi si

cercate l’un di far serviggio a l’altro

è ispedito. Che vogliam far di costui, del domino

spolverare, e guardatevi di far male a i drappi

signor Capitano, perché vuol far quell’altra elezione di