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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «far»

nautoretestoannoconcordanza
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del vero non sa far parole. ¶ I' che sotto
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diva che 'l ben far t'accenna ¶ cantò, quando
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Com'imparasti ciò che far sia meglio, ¶ quando t
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ti varrá mai tregua far o patto, ¶ ché piú
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valor è tale, ¶ che far sovvra natura cose vale
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Musa prima. ¶ Ella può far che questi bassi carmi
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il guasto mondo, ¶ per far che 'l viver prisco
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increbbe. ¶ 78. ¶ Ond'io, per far che l'uomo al
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questo punto giova a far che torni ¶ come fu
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trasse ¶ la Luna a far di Pan tutte le
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i lati: ¶ prigion vedrassi far il gran pastore, ¶ con
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lei si debbia a far che sia ¶ perfetta sí
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che si mova a far vendetta, ¶ e 'l folgore
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impose ciò ch'a far avea ¶ nel nascer de
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annera: ¶ allor Mercurio senza far dimora ¶ innanzi al bel
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insieme, ¶ ché tu per far che l'un de
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le spade e trombe far soggiorno. ¶ 34. ¶ In la Sassonia
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l'altro canto ¶ a far un nuovo e bel
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con gl'Insubri ¶ a far la guerra perigliosa e
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il buon disir di far l'impresa, ¶ per liberar
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soccorso è stato. ¶ 63. ¶ Cosí far s'offre e presto
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l'insubre genti; ¶ onde far pace indarno il pastor
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di rar si può far a lui disdetto, ¶ onde
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Roma Pio senese ¶ a far l'armata contra turchi
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disoneste, ¶ sempre al mal far audaci, pronte e preste
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né so come potesti far dimora ¶ tra que' mostri
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di mille nodi Amor far varie tempre, ¶ d'or
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avalori ed a ben far s'indonne. ¶ 4. ¶ E giá
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s'egli al ben far con la ragion s
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mandar in terra, ¶ per far al vizio con buone
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se li dèi, ¶ per far che questa il mondo
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allor secrete disse, ¶ per far le sacre Parche al
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l'ora avea ¶ per far un corpo sovvra tutti
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figlio, i' vegno ¶ per far altrui di tanta grazia
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per saper, ma per far lite, ¶ odi 'l romor
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a l'Ostro, e far ch'ogni un contezza
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che 'l sesso vostro ¶ far non si possa illustre
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lieta gode, ¶ come de' far l'amica de l
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per conservar e forte far il luoco, ¶ ma l
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e accensa ¶ verso Genova far un largo volo, ¶ e
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ingegno ch'al ben far l'inalma, ¶ e de
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spigne il mio desir far conte ¶ le rare grazie
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l'alma, ¶ non li far, che non puoi, alcun
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appare ¶ che non può far altrui vergogna o scorno
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piú si crede di far lodevol cosa, ¶ né biasmo
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cima, ¶ ond'a ben far per vivo esempio viensi
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pensier, or qui piú far che deggio? ¶ I' l
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ma senz'odore, ¶ per far contenta e pascer sol
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e mago? ¶ Ch'a far eccelso un uom chiar
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ed ogni cura ¶ è far al mondo manifesto e
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sparte; ¶ ma ragionarne è far come chi vuole ¶ dar
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io non so che far, e sono quale ¶ è
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piú poteva, ¶ per non far noia a que' begli
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sentire. ¶ 28. ¶ E ch'altro far potea se 'n ogni
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l'alma non può far dimora; ¶ ma se si
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l'insegna, ¶ né posso far che 'l fier ardor
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questi adunque andasti ¶ per far il resto seco di
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fôro, ¶ ed altri ricchi far e sparger l'oro
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ché veggiendo un amante far errore, ¶ credem che faccia
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ma come fatto fu, far ei non vale. ¶ 56. ¶ Fatta
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tu m'ascolti bene. ¶ 72. ¶ Far mi bisogna come il
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s'ama per non far diffetto, ¶ e come vuol
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angelica natura al ben far salda. ¶ 90. ¶ Come si sente
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gli occhi aprir e far vedere ¶ come, per la
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l'altro danno roti; ¶ far non potran giá mai
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n'hai disopra, ¶ non far Amor in quest'alcun
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perfetto. ¶ 21. ¶ Chiar'è non far natura cosa indarno, ¶ né
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si sgiunge e come far sa pace e tregua
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non era uopo accorta far la gente ¶ di ciò
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che seguirla e seco far soggiorno? ¶ Amerò chi non
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colora ¶ interpretar, e molle far il duro. ¶ Dice Agostin
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ciò ch'al ben far la strada addita, ¶ faticoso
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v'ha posto a far che mi rinove. ¶ Onde
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se non ch'a far il mèl sono i
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arte mai potea ¶ cosa far bella in la mondana
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rara ¶ mole del mondo far u' mostra a pieno
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che s'affatichi, ¶ per far che sian tra lor
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un saggio agricoltore ¶ nel far d'i fossi per
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per piantar la vite, ¶ far prova del terreno con
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i differenti suoni ¶ a far concento non si trovan
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ritrovati i sacerdoti ¶ a far ch'Amor tra Dio
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Dio, ¶ e ciò che far si de' dritto s
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ammorza e strugge ¶ per far al fuoco nocumento o
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l'acqua spinga ¶ per far ch'al fuoco il
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alcuno errore, ¶ né di far opre enormi e vizïose
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aperto il core, ¶ se far bramate quanto far si
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se far bramate quanto far si debbe, ¶ e s
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né mutamento ¶ vedi mai far a quella ferma mente
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suo poter si dia ¶ far ciò ch'ad altri
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ciò ch'ad altri far non è possibile, ¶ dotto
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che bisogna tòr per far la casa; ¶ come si
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il ciel ammanta, ¶ può far mondi infiniti, quando vuole
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il viver fòra, ¶ per far ch'i poverelli sian
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per dar altrui e far del bene, ¶ non resterá
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la strada del ben far sempre ispedita. ¶ Ma sovvra
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fa dimora, ¶ comincia a far altrove il tuo soggiorno
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chi vuol guarir, radice far nol lassa, ¶ ma subito
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errori, ¶ che soglion molti far ardendo e amando. ¶ E
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quai per carpir suol far la ragna?" ¶ 87. ¶ Quivi in
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lungo gir, né mai far posa: ¶ in tutto si
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e lega, ¶ ed a far opre feminili il piega
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senti, ¶ che tardi a far la glorïosa prova? ¶ Vinci
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genio ch'a ben far m'invia, ¶ o spirto
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che 'n quel luoco far i' mi devea. ¶ 13. ¶ Ma
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uomini e donne meco far soggiorno. ¶ Lo star ed
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che piace ¶ può ciascun far, e star in gioia
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ciascun che vuol piú far di quel che suole
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pregar Dio, e voti far si pone: ¶ 35. ¶ ed ecco
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dice, ¶ che ti promette far lieto e felice". ¶ 37. ¶ Un
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Tornar indietro, n'ivi far dimora, ¶ non era buono
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opra ¶ certa la voglia far del Re di sopra
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lasciar il mal e far mai sempre il bene
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umile isopo, ¶ che può far bianco l'adusto Etïopo
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sei vivo e puoi far bene e male: ¶ a
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cor svegliato e presto ¶ far ciò che deve in
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Ma que' begli occhi far non puote stilo, ¶ né
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o Lisippo n'Appelle ¶ far il potrian che fêr
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al mondo del ben far la via". ¶ 175. ¶ Altre assai