Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

Giove ¶ Brillar parea sulla fatal mia detra. ¶ Giunto alla

questo ¶ Finché l'opra fatal non sia compiuta ¶ Restar

ARSINDO ¶ Ma il suo fatal amor … ¶ CALCANTE ¶ Soffri, che

segno ¶ Di quel sangue fatal, che tu richiedi ¶ Sparso

lampi in mezzo ¶ Parto fatal d'un irritato Cielo

Delle nostre sventure il fatal peso. ¶ Ma perché mai

tombe ¶ Delle vindici Dee fatal soggiorno ¶ Furibondi sortir gemiti

nostre, in mezzo al fatal lutto, ¶ Che ci circonda

Delle nostre sventure il fatal grido, ¶ Calpestando ogni fe

agli Dei! - Da quel fatal periglio ¶ Scampato omai stringer

pensi ¶ A quel giogo fatal, da cui mi sciogli

ognora ¶ Trasportando dovunque il fatal dardo ¶ Fitto nel cuor

in lei ¶ La memoria fatal già sia distrutta, ¶ Che

tuo petto sottrarre al fatal colpo? ¶ Quai lumi a

non vedi a quale ¶ Fatal periglio la tua vita

a parte ¶ Oh contrasto fatal! … ¶ (alto) ¶ sappi … ¶ esitando ¶ Non

quel petto un sì fatal sdegno; ¶ Essere ei puote

si tragga ¶ Quest'oggetto fatal de' miei furori. ¶ due

ch'io provo ¶ Brama fatal di rimirar l'ingrata

amato ¶ Questa mi meritò fatal mercede? ¶ O natura! o

I passi tuoi sulla fatal palude. ¶ Io vengo … ¶ vuol

destra ¶ Mi trema al fatal colpo, e non ardisco

sguardo tuo la mia fatal presenza, ¶ E all'irritato

e quest'austera ¶ Pompa fatal per l'innocenza eretta

opra tua scampata, il fatal colpo ¶ Debbo incontrar dalla

Ciel spregiando ¶ L'Oracol fatal, porger non oso ¶ Pronto

questi labbri un sì fatal annunzio. ¶ POLISSENA ¶ Tu m

Dell'infame attentato il fatal grido, ¶ E già pronto

speme è posta ¶ Nel fatal colpo, che a subir