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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

concordanze di «fe»

nautoretestoannoconcordanza
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1802
di già contratto impegno, ¶ Fe' a vuoto andar qualunque
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assemblea, ¶ Della democrazia si fe' il campione: ¶ Della pluralità
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che colla solita arditezza ¶ Fe' contro l'Elefante un
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altro mai più ne fe' tant'alto. ¶ Non colse
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Il lieto grido universal fe' l'eco ¶ Rimbombar per
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crin splendea, ¶ Siccome piena fe' fanne Virgilio. ¶ Quel portentoso
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ciò che pria si fe', si disse; ¶ E che
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Sopra dati perciò di fe sì degni ¶ Prese forse
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espression conformi: ¶ Sulla lor fe vivi sicuro e dormi
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onore ¶ L'Asin si fe', che in qualche settimana
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alquanto fatta, ¶ Il Gatto fe' venire in sua presenza
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nelle forme, ¶ A ciascun fe' prestare il giuramento, ¶ Come
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lor grazie ottenne. ¶ E fe' veder che l'arte
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E condensato poi si fe' cristallo: ¶ Brillano in faccia
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sarà bella; ¶ Ebben, che fe' colui? che far pretese
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riverenza, ¶ Prese congedo, e fe' da lui partenza. ¶ Nè
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quelle di rango primario. ¶ Fe', per esempio ognor la
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Lo stesso re Lion fe' da paciero, ¶ E qual
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allora in poi ¶ Si fe' parola e rammentossi appena
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s'appella, ¶ Il Toro fe' nomarsi il Canarino, ¶ L
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Socio egli ancor, si fe' chiamar Airone. ¶ Da quelle
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allor, di cui si fe' gran caso ¶ E gran
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sopra; ¶ Ma il Lion fe' capir che persuaso ¶ Er
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sue lodi avaro, ¶ E fe' su vari articoli la
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lo tocchiam con mano) ¶ Fe' la ragion sull'intelletto
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allor dal suo consiglio ¶ Fe' legge promulgar che stabilia
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approva e piace; ¶ E fe' tosto contrordine spedire ¶ A
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cortigiano all'impudenza ¶ Più fe prestar solean ch'all
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favor m'accordi. ¶ Venir fe' inoltre il Gran Cirimoniere
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sfoderò del suo mestiere; ¶ Fe' alcun più astruso e
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Asino s'oppose; e fe' riflettere ¶ Che con soverchio
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danza e comica diresse. ¶ Fe' nella danza il principin
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la scelta ¶ Grande onor fe' alla Corte e al
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mano; ¶ E per lui fe, virtù, di senso vote
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Ma per quanto ella fe', non riuscille ¶ D'imbeverne
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E l'influsso asinil fe' in lui più effetto
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l'offerta mia; ¶ Se fe alcuna appo te tuttora
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apparente onore: ¶ L'ira fe' al Can l'illusion
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alla Reggente, ¶ Che pubblicar fe' tosto un'ordinanza ¶ Per
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prevista, ¶ Che la feroce fe' turba rubella; ¶ Getta l
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ogni poetuzzolo più inetto ¶ Fe' la sua canzoncina o
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E di chi nulla fe' tutta è la gloria
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appunto è quel che fe' la Volpe. ¶ La Volpe
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che finezza e mala fe sparagna; ¶ L'altro a
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Nè dunque sai che fe mal si conserva ¶ A
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che co' detti sui ¶ Fe' il pennuto volatile eremita
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quel giorno presedea; ¶ Ritirar fe' la Scimmia, e in
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e discolpar se stesso, ¶ Fe' divulgar, per ottener l
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su sì nobile argomento ¶ Fe' brillare lo spirito e
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mestiero; ¶ Onde la funzion fe' per l'aurora ¶ Intimar
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rigettò le colpe, ¶ E fe' gli elogi più pomposi
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indegno, iniquo? ¶ Amor, pietà, fe la più intatta e
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un guardo che lo fe' tremare, ¶ In rauco, irato
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vece ¶ Gentil bestia maggior fe' la Pantera; ¶ E colla
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l'ho di buona fe, che il Toro ¶ Fosse
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Partito l'Orso, ella fe' a se venire ¶ Scrofa
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dicea nell'altra strofa, ¶ Fe' la sovrana a se
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sorpresa, ¶ Molta turba adunar fe' d'ogni intorno, ¶ E
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E l'astio distruttor fe' molte e varie ¶ Specie
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impero, ¶ Forse la mala fe del ministero. ¶ Perciò leghe
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alla Corte eran vicini, ¶ Fe' immensa moltitudine adunare ¶ Di
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d'ogni sorte; ¶ Gli fe' gran trattamento, e procurogli
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uso in Corte, ¶ Si fe' creder che usciti erano
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suo Vice-Zampier si fe' servire ¶ Su cui si
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più l'altrui delusa fe non vuole ¶ Esser ludibrio
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la schiena, ¶ Un'opra fe', stimata assai da' dotti
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mostrarsi benefico e clemente, ¶ Fe' il benigno decreto in
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e superba, ¶ Che mai fe non serbò, fe non
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mai fe non serbò, fe non si serba. ¶ Or
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grossi; ¶ Fu ognor la fe l'appoggio suo primario
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nessun vedete. ¶ Ma quella fe supplia che supplir dee
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chiare intellegibili parole ¶ Gli fe' capir che seco aver
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oscura, ¶ Ma zelo e fe la più sincera e
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nelle seguenti età ¶ Progressi fe' che non può andar
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rigore, ¶ Quante potè, ne fe' arrestar le copie, ¶ E
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genia, ¶ Di quell'opera fe' la palinodia, ¶ E pubblicò
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sul foco, ¶ E chi fe' di sue carni orridi
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che se ne forma. ¶ Fe' ancor la Volpe altra
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Regina madre, ¶ La Volpe fe' con dura autorità ¶ D
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Orang-Utang la Lionessa ¶ Fe' gentilmente colla Zampa un
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invitar l'Orang-Utango ¶ Fe' a desinar, che si
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del destin gli arcani, ¶ Fe' l'alato teologo partenza
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che diesse al forestiere ¶ Fe' svanir tai politiche chimere
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stuolo elesse, ¶ E ne fe' sua particolar brigata: ¶ Feroci
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assassinio, ¶ Regni la mala fe, la frode, il furto
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cominciò a nitrire, ¶ E fe' del chiasso, e finse
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vi veggia, ¶ Sulla pubblica fe tra noi venuti? ¶ Cui
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armi s'adoperar che fe' natura, ¶ L'artiglio, il
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E un saluto le fe' familiare, ¶ Come in Corte
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far savio e valente, ¶ Fe' la Pantera ed il
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dissipar la tenebrosa notte, ¶ Fe' la regina a se
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nel gran conflitto ¶ Provar fe' al Lioncin la stessa
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Gran Cucù preghiamo. ¶ Quindi fe' gli assistenti all'urna
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che per Lion Secondo ¶ l'Asino orator, ben
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E la prova ne fe' poche ore prima; ¶ Le
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recar gl'infausti avvenimenti, ¶ Fe', per supposto e non
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per puntiglio storto, ¶ Come fe' la buonanima del Toro
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che scaltro, ¶ L'un fe' servir di correttivo all
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o sei teste. ¶ Non fe' parola, ed al real
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Lo venera Ghinea, ne fe un Fetiscio; ¶ Di prosperità
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si tacquero, e si fe' ¶ Quanto l'Idra richiese
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le paterne cure. ¶ Poi fe' l'elogio della sua
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quadrupedi felici, ¶ Moderato uso fe' di sua potenza... ¶ Ma
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alcun succede anch'essa. ¶ Fe' allor cenno al Vampir
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il manto ¶ D'intatta fe, di probità, di zelo
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levossi e di parlar fe' istanza; ¶ E l'Idra
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fatto poi ¶ Qual si fe' abuso del poter suppongo
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ei disse, onde non fe' fortuna. ¶ Il Porco, che
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dire, ¶ Lento rizzossi, e fe' questa parlata: ¶ Qualunque sia
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E monarchia di buona fe, per zelo, ¶ Proposi; errai
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E feroce o famelico fe' guerra ¶ L'animal forte
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cera ¶ Il tubo intorno fe' con somma cura, ¶ Che
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un tratto lor si fe' nemica. ¶ Tra nere nubi
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Valerio, ei poi ¶ La fe' a me nota, io
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e di Beroso, ¶ E fe' computi molti e molto
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Ruffo ¶ Stoppacci non ne fe' per l'archibuso ¶ Caso
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obbiezion prevengo ¶ E maggior fe presso i lettori ottengo