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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «feci»

nautoretestoannoconcordanza
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denti e la faccia. Feci tutto in fretta, da
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pigiama sforzava, lo abbassai. Feci attenzione al cigolio, tutto
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chiamò da lui. Gli feci cenno che volevo starmene
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fare finta di niente. ¶ Feci una doccia e presi
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e granuli omeopatici. La feci ridere e risi anche
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solo. ¶ Decisi di proteggerlo. Feci un piano anti-isolamento
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testa. ¶ – Succederà tra poco. ¶ Feci due passi e mi
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lavoro. ¶ – Cos’è successo? ¶ Feci segno che non avevo
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La testa mi scoppiava. Feci per andarmene quando sentii
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futuro felice. ¶ E così feci: mi confidavo con me
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asciugamani e le mutande, feci un’ispezione veloce: trovai
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alla fine del turno. ¶ Feci due conti: i soldi
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senza una parola la feci entrare. Si sedette sulla
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sguardo per una miseria, feci cadere il mio sul
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una mano e la feci scorrere dal suo polpaccio
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sulle braccia e mi feci guidare, lo strisciai sulle
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mie. Quel giorno lo feci nella mia cameretta, le
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o a una feritoia, feci un passo indietro e
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studio in California. Gli feci i complimenti. ¶ E gli
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un lieve riscatto. ¶ Mi feci dare una moneta da
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sacche da marinaio, mi feci portare da mamma ed
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di champagne e mi feci riaccompagnare da Antoine. Il
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La prima cosa che feci fu annotare sul quaderno
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walkman e mi rialzai, feci il giro del parco
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tornare a guardare. ¶ Mi feci aiutare da chi deteneva
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troverò la meta? Le feci segno di raggiungermi nell
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pouf abbandonato nell’angolo. ¶ Feci una pausa prima di
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e uomo di conquiste. Feci in tempo a salire
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tenne ferma, io la feci salire e ricordo lo
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a quanto potevo arrivare. Feci due conti, chiedendo un
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Mi hai lasciato. Poi feci quello che mi aveva
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in francese e aprì, feci un gradino alla volta
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erano cinquantamila lire. Mi feci raccontare com’era andata
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cosa potevo essere. ¶ La feci desistere dal trovarsi un
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la punta e lo feci scendere a metà, mi
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senza cravatta, e mi feci trovare in orario davanti
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lei teneva le mani. Feci scivolare le dita alla
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è meglio essere vivi. Feci dietrofront e imboccai di
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Grand, c’est toi. ¶ Feci due passi e la
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capelli e io le feci spazio, si stese accanto
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la valigia a casa, feci una doccia e mi
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una purezza ritrovata che feci di tutto per preservare
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lasciato una nostalgia ostinata. ¶ Feci un piano economico a
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viavai da formicaio, mi feci vento con il “Corriere
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giornale, lo lisciai e feci coincidere gli angoli, lo
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infilai nel corridoio e feci una decina di passi
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lupi. Mi rivestii, la feci a piedi fino a
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commesso di Malamud. Lo feci incartare e sul biglietto
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moccio al naso. Gli feci ciao e lui si
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tardi. Lo disegnai e feci scrivere palazzo e gelato
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Non dissi niente, la feci entrare e le offrii
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per quel periodo. ¶ Mi feci riaccompagnare a casa, lei
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i capelli bagnati, lo feci ancora. Le sfilai il
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e ci raccontammo. Le feci la cronaca dei miei
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la stava guardando. Le feci un cenno, lei finì
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che mise via, come feci io quando vendemmo l
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battute a mano, la feci scegliere a lei: me
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ridere, ridemmo insieme. Mi feci passare Emmanuel e gli
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anche degli affettati. Mi feci una doccia e andai
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a terra e io feci lo stesso con un