Carlo Bernari, Tre operai, 1934

domenicale. Il padre lo ferma per un braccio e

sole: guarda una ragazza ferma sulla porta di un

di chiavi; e si ferma. Vede un uomo uscire

è come un fermacarte, ferma l’attenzione. Invece egli

nell’aria e si ferma sopra un albero, come

carrozza, s’ingrandisce, si ferma. È Maria seduta tra

e s’alza. Si ferma sotto l’ingresso; accende

col pensiero, ma si ferma sul punto di dirlo

in una volta!» Si ferma un poco, per riflettere

rullio del mare. ¶ Si ferma dietro le baracche, come

scarpe, quando finalmente si ferma davanti a un’osteria

nella mente inquietanti. Si ferma davanti allo specchio in

dicono «Buonasera». Marco si ferma, li guarda in viso

rabbia Teodoro; ma si ferma, angustiato. Vorrebbe dire tutto

tanto qualche macchina si ferma, e al picchiare degli

la sua attenzione si ferma sull’avviso: “Si cercano

medico? Il cuore si ferma; non è possibile; sosta

al corrente, studiare.» Si ferma un poco: dà una

a lui nella Ferriera ferma. Fino a mezzogiorno ha

brucia nel sole, si ferma nell’ombra che il

un lungo cigolio. Si ferma tra i binari che

alla fontanina. Questi lo ferma e gli dice: ¶ «Io

sulle piastre lucide. Si ferma nel piccolo mercato, giallo

un posto solitario. Si ferma dietro un muro del

e le riallaccia. ¶ Si ferma a guardare nell’acqua

di alberi. Teodoro si ferma a guardare i due

i pugni. «Qui...» si ferma per tirare una boccata

l’improvvisa luce, si ferma, domandandole: ¶ «Dove mi porti

so se...» e si ferma, guardandosi le scarpe arse