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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «figli»

nautoretestoannoconcordanza
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1810
chi fia tra i figli degli Achei sì vile
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appresta ed a' suoi figli e a tutta ¶ la
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Dànai, di Marte bellicosi figli, ¶ in una dura e
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consorti e i cari figli ¶ desiando ne stanno e
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pigolanti. Plorava i dolci figli ¶ la madre intanto, e
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strozza ascose. ¶ Divorata co' figli anco la madre, ¶ del
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e d'Epistròfo, incliti figli ¶ del generoso Naubolìde Ifìto
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sessanta ¶ prore i lor figli; e Menelao li guida
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che la Parca i figli ebbe percosso ¶ del magnanimo
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il minacciar degli altri ¶ figli e nipoti dell'erculeo
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capitani d'Esculapio i figli, ¶ della paterna medic'arte
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della bianca Oloossona i figli ¶ procedono suggetti al fermo
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famoso, ed a' suoi figli ¶ non consentìa l'andata
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omicida ¶ guerra. Ma i figli non l'udîr; ché
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impazïenti. ¶ Di Pilemene i figli Antifo e Mestle, ¶ alla
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costor con Naste impera, ¶ figli di Nomïon, Naste un
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io conosco i suoi figli), onde protervo ¶ nessun di
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resti né de' nostri figli. ¶ Dissero; e il rege
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Se Prìamo e i figli suoi, spento Alessandro, ¶ negheran
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lui ¶ ed a' suoi figli, al par di questo
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Prìamo e de' suoi figli, ho stanchi i miei
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sangue e de' suoi figli ¶ e di tutti i
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colle mogli e i figli ¶ ne pagheranno gli spergiuri
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mogli in un co' figli ¶ noi nosco condurremo, Ilio
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navi. ¶ Visti i due figli di Darete i Teucri
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paro ¶ dei diletti suoi figli. Si fe' sopra ¶ a
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spicca e a Poliìdo ¶ figli del veglio interprete di
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a Xanto e Faon figli a Fenòpo, ¶ ambo a
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spronar di Prìamo i figli: ¶ Illustri Prïamìdi, e sino
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che di Prìamo i figli, ¶ perché presto a pugnar
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valentissimi, Orsìloco e Cretone, ¶ figli a Diòcle, della ben
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troiano e de' suoi figli. Il colse ¶ sul cinto
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le consorti e i figli, ella dal sacro ¶ Ilio
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le consorti e i figli ¶ commiserando, dall'iliache mura
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e de' lor cari ¶ figli innocenti sentirai pietade. ¶ Così
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schiatte dimandarmi e i figli, ¶ e giubilava nell'udirli
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primiero favellò: Cessate, ¶ diletti figli, la battaglia. Entrambi ¶ siete
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discende, e giova, o figli, ¶ alla notte obbedir. — Dimandi
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ceneri portarne ai mesti figli. ¶ E dintorno alla pira
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le spose ¶ e pe' figli a pugnar pronti li
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ferita, e rechi ai figli ¶ l'orror de' Teucri
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si restâr dolenti ¶ i figli degli Achei. Lo ruppe
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cianci, della Grecia i figli? ¶ Se il cor ti
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esser potresti de' miei figli. Io dunque ¶ che di
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Trasimède, ¶ di Marte i figli Ascàlafo e Ialmeno, ¶ Merïon
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ed in catene i figli ¶ strascinati e le spose
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mi son d'egregi figli, e duce ¶ di molti
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così sempre, o miei figli, e non si lasci
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diverse regïon raccolti, ¶ né figli avendo né consorte al
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più d'Argo ai figli non sarai nocente. ¶ Disse
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e i tre antenòrei figli, ¶ Polibo, io dico, ed
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rimando al marito. I figli adunque ¶ di costui colse
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intenda ¶ vivi i suoi figli nelle navi achee. ¶ Così
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Atride. ¶ Voi d'Antìmaco figli? di colui ¶ che nel
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d'Atride gli antenòrei figli. ¶ Finché fu calda la
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Non l'obbediro i figli, e la possanza ¶ seguîr
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e pianto de' suoi figli ¶ e della sposa che
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otterrai d'entrambi i figli ¶ d'Ippaso, e, spenti
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uccisi, ¶ e di dodici figli di Nelèo ¶ prodi guerrier
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due d'Antènore ¶ pugnaci figli Archìloco e Acamante. ¶ Degl
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cave ¶ case e pe' figli battagliar le vedi: ¶ così
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lana, ¶ onde i suoi figli sostentar di scarso ¶ alimento
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spade ¶ sì fieri i figli degli Achei, che a
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del par che i figli. A costui l'asta
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Teucri alte minacce ¶ da' figli degli Achei? — Nullo qui
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favor li due ¶ possenti figli di Saturno, acerbe ¶ ordìan
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tre d'Ippozïon gagliardi figli ¶ Palmi, Mori ed Ascanio
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terren sepolto. ¶ Portèo tre figli generò dell'alta ¶ Calidone
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suo pari in onor. Figli a Saturno ¶ tre germani
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fanciulle, ¶ ai bamboli suoi figli il terror porti ¶ di
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sé la sposa, i figli ¶ e la casa e
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ognuno e de' suoi figli ¶ e del suo tetto
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nell'armi a sudar figli di numi, ¶ a cui
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sua forza, intorno ai figli, ¶ e i truci occhi
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ne servaste e i figli ¶ con pronti petti. Di
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a questo buio ¶ i figli degli Achei, spandi il
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dodici d'illustri iliaci figli ¶ troncheronne davanti alla tua
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Bàlio a Podarge incliti figli, ¶ sia vostra cura in
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ei padre ¶ di più figli, e d'età sano
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di Troe ¶ generosi tre figli Ilo ed Assàraco, ¶ e
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Giove innanzi a quanti figli ¶ alvo mortal gli partorìo
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regnerà con tutti ¶ de' figli i figli e chi
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tutti ¶ de' figli i figli e chi verrà da
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e Laògono assalse, illustri figli ¶ di Biante, e travolti
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del tuo padre i figli. ¶ Muori dunque tu pur
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che il cozzar co' figli ¶ del saturnio signor t
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Troiani e de' lor figli ¶ e delle mogli la
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padri, alle consorti, ai figli ¶ difendiam la cittade, e
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orbo mi fece valorosi figli, ¶ quale ucciso, qual tratto
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rinchiusi ¶ Teucri i due figli, ahi lasso! ancor non
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ogni faccia, trucidati i figli, ¶ rapite le fanciulle, i
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tanti uccidendo ¶ giovinetti miei figli: né mi dolgo ¶ sì
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sovrasta ¶ di Prìamo ai figli. Allontanate, o numi, ¶ questo
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capi troncherò d'eletti ¶ figli de' Teucri, di tua
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di dodici segò prestanti figli ¶ de' magnanimi Teucri, e
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ludi ¶ dai regali suoi figli! Ivi nessuno ¶ né degli
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andâr d'Attore i figli, ¶ che due contr'un
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pianti e grida. I figli ¶ dintorno al padre doloroso
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senza punto indugiarsi, ai figli impone ¶ d'apprestargli il
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di colui che tanti ¶ figli t'uccise? oh cuor
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più forte togliendomi de' figli? ¶ Ma voi medesmi vel
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Irrequïeto poscia ¶ i suoi figli bravando li rampogna, ¶ Eleno
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nella cittade ritornârsi i figli. ¶ Vide Giove dall'alto
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tua, ¶ e settimo de' figli io fui sortito ¶ a
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che di tanti suoi figli orbo lo fece. ¶ Come
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a tanti e valorosi ¶ figli fui padre, ahi! più
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premendo che i miei figli uccise. ¶ A queste voci
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uccisore de' tuoi forti figli? ¶ Hai tu di ferro
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patria, infesto ¶ a' tuoi figli e a te stesso
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di queste terre numerosi figli ¶ la fama t'aggiungea
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volte tanto chiederanno ai figli ¶ che rimasti ti sono
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voce: ¶ O de' miei figli, Ettorre, il più diletto
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vendeva ¶ gli altri miei figli; e tu dal suo