Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

le terga. ¶ Ardean di foco e sangue ¶ le fiere

in cavo rame al foco, ¶ né così curva il

dio, sommo signore ¶ del foco eterno e del'eterno

dietro il suo dolce foco, ¶ degno trofeo del'onorato

indi il volto di foco e 'l crin fumante

nel primo ciel di foco e sangue ¶ dela diva

desia, ¶ e 'l primo foco oblia. ¶ Oimè come non

vorace ¶ per distruggermi in foco, ¶ questo mi giova poco

v'imprime il novo foco; ¶ ond'alfin persuasa ella

con tre lingue di foco ¶ supplice la pregava ¶ per

di novo e dolce foco ¶ anco i gelidi pesci

fumo e vomiti di foco; ¶ e qualor furioso ¶ scote

mormora, e porge al foco ¶ alimento immortal, che non

raggi sereni, ¶ quasi di foco e d'oro ¶ tremolanti

sponde al'isola del foco. ¶ Securo loco non fu

d'Averno, ¶ signor del foco eterno, oggi destina ¶ in

occulto omai non tollerabil foco, ¶ aspra qual aspe, i

al'ardor di quel foco, onde sfavillo, ¶ in acqua

apersero; ¶ ch'a tanto foco è facile, ¶ e scarso

volentieri. ¶ Le parole di foco, ¶ che formavan sovente, ¶ onde

lontan dal suo bel foco ¶ non ardea senza gelo

estremi diletti ¶ fansi di foco i petti, ¶ ma di

senza sentir favilla ¶ del foco, che mi strugge, ¶ indugiato

si dona a tanto foco? ¶ Perché durò sì poco

vera esperienza, ¶ che 'l foco è in lei maggiore

che possa un tanto foco, ¶ Piramo mio, dar loco

Testimonio n'è il foco ¶ che per te mi

care faville di quel foco ¶ ch'arde soavemente e

dolce ¶ scaturisce il mio foco; ¶ contener non mi so

piume a quel celeste foco. ¶ No, no: siete (or

solo desio, gelo nel foco; ¶ lasso, e di me

ali d'argento e foco, ¶ alternar le scintille. È

ciel, del mar, del foco ¶ è sposa, e figlia

come mare e come foco, ¶ dà di pensier, di

imprese anima vile. ¶ Anzi, foco fecondo, ¶ è sostegno del

amor che di sol, foco la scalda, ¶ come ondeggiando

discorron mormorando ¶ di quel foco gentil, che 'l tutto

crin, dagli occhi il foco, ¶ fuggon dal viso i

l caro. ¶ Fileno ¶ Il foco affina l'oro, ¶ l

tutto pien d'imperioso foco ¶ degli spirti e de

farfalla ¶ ala luce del foco, e trova ardore ¶ onde

acceso appetito il vivo foco, ¶ chi gode il fin

t'asciugò sovente il foco mio. ¶ IX ¶ Ditel voi

trema in mezo al foco. ¶ XIV ¶ Da che la

d'assai. ¶ Vedrassi il foco de' begli occhi spento

gela, ¶ più sente il foco del fanciul di Gnido

che piene ¶ sol del foco d'amor habbia le

Rosa d'un purpureo foco, ¶ l'ardor sospiro, e

accenda, e che quel foco ¶ onde tutto avamp'io

à paro ¶ quel nobil foco, che di te m

l'acque, e 'l foco. ¶ 95 ¶ O meraviglia, e trasformar

che desta, e porge ¶ foco, ch'i cori incende

con queste parole il foco interno ¶ par che disfoghi