Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

che son contenti ¶ nel foco, perché speran di venire

quand' io vidi un foco ¶ ch'emisperio di tenebre

che risponde ¶ quell' altro foco? e chi son quei

vermiglie come se di foco uscite ¶ fossero». Ed ei

ei mi disse: «Il foco etterno ¶ ch'entro l

per la città del foco ¶ vivo ten vai così

cader lento, ¶ piovean di foco dilatate falde, ¶ come di

aduggia, ¶ sì che dal foco salva l'acqua e

sanz' arrostarsi quando 'l foco il feggia. ¶ Però va

se non fosse il foco che saetta ¶ la natura

i' fossi stato dal foco coperto, ¶ gittato mi sarei

ne' quali 'l doloroso foco casca, ¶ non ne conobbi

rintoppa - : ¶ tal, non per foco ma per divin' arte

chi è 'n quel foco che vien sì diviso

due dentro ad un foco, ¶ s'io meritai di

forame ¶ dal principio nel foco, in suo linguaggio ¶ si

fronte». ¶ Poscia che 'l foco alquanto ebbe rugghiato ¶ al

d'i rei del foco furo"; ¶ per ch'io

mi fé mettere al foco; ¶ ma quel per ch

non s'avvalla ¶ perché foco d'amor compia in

comprende ¶ quanto in femmina foco d'amor dura, ¶ se

rapisse suso infino al foco. ¶ Ivi parea che ella

vidi genti accese in foco d'ira ¶ con pietre

lega. ¶ Poi, come 'l foco movesi in altura ¶ per

fiammella ¶ che segue il foco là 'vunque si muta

e io temëa 'l foco ¶ quinci, e quindi temeva

il tempo che 'l foco li abbruscia: ¶ con tal

n sete e 'n foco ardo. ¶ Né solo a

lui, ¶ né, per lo foco, in là più m

avea, disparve per lo foco, ¶ come per l'acqua

Poi s'ascose nel foco che li affina. ¶ CANTO

morde, ¶ anime sante, il foco: intrate in esso, ¶ e

mi protesi, ¶ guardando il foco e imaginando forte ¶ umani

pome. ¶ Poi dentro al foco innanzi mi si mise

monte Citerea, ¶ che di foco d'amor par sempre

e disse: «Il temporal foco e l'etterno ¶ veduto

noi, tal quale un foco acceso, ¶ ci si fé

pena fora dentro al foco nota; ¶ l'altr' era

spiri, ¶ sì che par foco fonder la candela; ¶ così

con sì veloce moto ¶ foco di spessa nube, quando

pè, ¶ rispuose, colorata come foco: ¶ 'Modicum, et non videbitis

e se dal fummo foco s'argomenta, ¶ cotesta oblivïon

che bogliente esce del foco; ¶ e di sùbito parve

Questi ne porta il foco inver' la luna; ¶ questi

veder si può cadere ¶ foco di nube, sì l

a terra quïete in foco vivo». ¶ Quinci rivolse inver

d'amor nel primo foco: ¶ «Frate, la nostra volontà

come natura face in foco, ¶ se mille volte vïolenza

riso ¶ tal, che nel foco faria l'uom felice

acqua, io veggio il foco, ¶ l'aere e la

ora ad or sùbito foco, ¶ movendo li occhi che

radïal trascorse, ¶ che parve foco dietro ad alabastro. ¶ Sì

trenta fiate venne questo foco ¶ a rinfiammarsi sotto la

in nube il suo foco veloce». ¶ Io vidi per

rappresentare a quel distinto foco. ¶ Quei che dipinge lì

guarda l'isola del foco, ¶ ove Anchise finì la

s'accese in tanto foco ¶ di vero amor, ch

tratto e messo ¶ nel foco il dito, in quant

sì lunga disïanza». ¶ Come foco di nube si diserra

ad avvisar lo maggior foco; ¶ e come ambo le

vid' ïo uscire un foco sì felice, ¶ che nullo

disleghe». ¶ Poscia fermato, il foco benedetto ¶ a la mia

maturi». ¶ Questo conforto del foco secondo ¶ mi venne; ond

ïo a quell' ultimo foco ¶ mentre che detto fu

quand' ella entrò col foco ond' io sempr' ardo

sì che par di foco?». ¶ Così ricorsi ancora a

e 'l terzo parea foco ¶ che quinci e quindi