Egisto Roggero, Komokokis, 1902

nostro pianeta. ¶ “Studiando a fondo la Natura io ho

ai miei occhi, il fondo della vallata si aprì

infine toccando trionfante il fondo, ove le ultime nebbie

minutamente da cima a fondo.... e lo comperò. ¶ — Che

delle secchie.... Niente. il fondo non s’è arrivati

che ne fosse il fondo, dovea pur giungere al

suo cupo buio senza fondo il segreto che ci

marcire comodamente.... noi, in fondo, malgrado tutta la nostra

curiosità d’ispezionarne il fondo! – si mostrarono sbigottiti anzi

costruzione. ¶ Essa aveva il fondo di legno a mo

fosse dato trovare il fondo con dell’acqua potessimo

un l’altro, sul fondo della nostra navicella di

sull’altro sopra il fondo della cesta, noi sentivamo

che è lì in fondo alla cesta. ¶ — Benissimo. Io

caverna – poichè noi in fondo non siamo ora altro

una vasta spianata, in fondo alla quale, verso il

e scabrosi, nel cui fondo scorrevan precipitosi torrenti de

stato possibile esplorare il fondo, che s’apron qua

vanno a perdere, senza fondo, nelle viscere della terra

venite a darci, in fondo, la spiegazione di tanti

alta nè vasta, nel fondo della quale correva un

davanti a noi, in fondo alla galleria. ¶ — Che cosa

proverò a toccare il fondo del nostro corso d

L’acqua non ha fondo, – mormorò. ¶ — O dunque?... ¶ — Non

Edoardo. ¶ Ci allungammo sul fondo della barca – Kamelia sempre

battei della testa sul fondo della imbarcazione, e perdetti

rialzai a sedere sul fondo della barca. ¶ Il mio

esile e sottile, in fondo alla barca! ¶ Sentii stringermi

e la posai sul fondo della barca, sopra un