Vittorio Alfieri, Don Garzia, 1789

a sue mire ¶ ostacol forse la mia madre in

sparso sangue. — Ucciderai Salviati, ¶ forse non reo: nemici altri

men ratto ¶ al labro forse, ciò che in cor

più che al parlar, forse ti senti alquanto; ¶ quindi

Diego ¶ E voglio ¶ riferirglieli forse? In me ciò fora

e nol pensava ei forse; ¶ l'ira fa dir

che tu, in ostaggio forse ¶ della paterna fede, infra

arcano; ¶ e lo seconda forse... ¶ Piero ¶ In ver, nol

proprio figlio?... ¶ Piero ¶ Tu forse entro lor alme ¶ ben

A te disturbo arreca ¶ forse il contender nostro? Era

non niegherei fors'io: forse anco aprirlo ¶ alla pietà

come narrarti?... ¶ Garzia ¶ Ei forse ¶ me di pietà crede

sa... ¶ Cosimo ¶ Gli avrai ¶ forse tu pur gli arcani

di lui, solingo: — ¶ stringeavi forse parità di affetti. ¶ Quanto

di Giulia intende ei forse? Ah! sì: qual pegno

al crudo suo cor forse or non basta; ¶ Giulia

sua figlia, anch'essa forse... ¶ Garzia ¶ Oh ciel!... ¶ Piero

Oh ciel!... ¶ Piero ¶ Che forse? ¶ Certo è, pur troppo

ancor, pria di risolver: forse ¶ il duol, la rabbia

quand'egli il può. Forse il vederti or ora

figlio di re; ciò forse il trasse ¶ a sogguardarti

il fratello? A ravvedersi, forse ¶ ciò sol può trarlo

brando io non ho forse? ¶ Piero ¶ Altr'armi ¶ ei

vi s'asconde ¶ ei forse, e l'altro ivi

a mi sottrar tu forse ¶ dall'imposto delitto! ¶ Eleonora

Cosimo ¶ Più fermo è forse ¶ il voler mio. Colei

testa, ¶ chi sa?... può forse,... oggi,... fra poco. — Trema

entro avesse aguato alcuno forse ¶ teso in mio danno