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Giovanni Boccaccio, Decameron, 1353?

concordanze di «frate»

nautoretestoannoconcordanza
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1353
confessione inganna un santo frate, e muorsi; e, essendo
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1353
avverrà, per ciò che frate né prete ci sarà
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un santo e valente frate, il più che aver
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fu lor dato un frate antico di santa e
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data." ¶ Disse allora il frate: "Figliuol mio, bene hai
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ser Ciappelletto: "Messer lo frate, non dite così: io
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Al quale il santo frate disse: "Di' sicuramente, ché
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da Dio!" disse il frate "come bene hai fatto
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1353
egli. ¶ Al quale il frate disse: "Figliuol mio, questi
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altrimenti fa, pecca." ¶ Il frate contentissimo disse: "E io
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hai fatto:" disse il frate "ma come ti se
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Dio." ¶ Disse allora il frate: "Figliuol mio, cotesta è
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converta'." ¶ Allora disse il frate: "Or mi di', figliuol
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dica." ¶ Disse allora il frate: "Or bene, tu mi
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di Dio." ¶ Disse il frate: "Cotesta fu piccola cosa
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il domandò il santo frate di molte altre cose
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v'ho detto." ¶ Il frate il domandò quale; ed
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dovea." ¶ "Oh!" disse il frate "figliuol mio, cotesta è
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Signore." ¶ Disse allora il frate: "O, altro hai tu
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chiesa di Dio." ¶ Il frate cominciò a sorridere e
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1353
volea. ¶ Disse il santo frate: "Figliuol mio, che hai
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peccato." ¶ Allora il santo frate disse: "Va' via, figliuolo
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perdonato." ¶ A cui il frate disse: "Dillo sicuramente, ché
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nol dicea, e il frate pur il confortava a
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grandissimo pezzo tenuto il frate così sospeso, e egli
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piagnere forte. ¶ Disse il frate: "O figliuol mio, or
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serà perdonato." ¶ Veggendo il frate non essere altro restato
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che ser Ciappelletto al frate diceva; e aveano alcuna
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opportuna dispuosero. ¶ Il santo frate che confessato l'avea
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chiesa postolo, il santo frate che confessato l'avea
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nella nostra città un frate minore inquisitore della eretica
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giovane induce un solenne frate, ¶ senza avvedersene egli, ¶ a
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tutti avea di valentissimo frate fama, estimò costui dovere
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si volea confessare. ¶ Il frate, vedendola e estimandola gentil
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la testa. ¶ Il santo frate comprese incontanente che di
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de' conforti datile dal frate dell'opera della limosina
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ne tornò. ¶ Al santo frate non dopo molto, sì
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volersi scusare; ma il frate non lo lasciò dire
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più accorto che santo frate, senza troppo indugio la
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per innanzi; e dal frate partitosi, dalla casa n
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compreso dalle parole del frate; e da quel dì
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e tempo, al santo frate se ne tornò, e
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a piagnere incominciò. Il frate, questo vedendo, la domandò
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piedi." ¶ "Come!" disse il frate "non s'è egli
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abbia biasimo per lui: frate, bene sta!" ¶ E detto
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gittolle in grembo al frate; il quale, pienamente credendo
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un fiorino. ¶ Il santo frate lietamente il prese e
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che dir volesse il frate. Il quale, ripetendogli le
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vedea a che il frate riuscir volesse, assai tiepidamente
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cintura, acciò che al frate non togliesse fede di
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la donna. ¶ Ma il frate, acceso forte, disse: "Come
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molte: alla fine il frate montone diede la borsa
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bel dono, come dal frate partito fu, in parte
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n'andò al santo frate e dopo molte querimonie
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voi sofferte troppe." ¶ Il frate, udendo questo, fu il
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credete." ¶ Disse allora il frate: "Figliuola, qui non ha
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dire, quasi turbata, dal frate si partì. ¶ Né era
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e fu chiamato dal frate; al quale, da parte
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i mordimenti di questo frate, stando attento e con
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Cristo?" ¶ A cui il frate rispose: "Vedi svergognato! odi
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il vero" disse il frate "che il messo me
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ampie promesse racchetò il frate; e da lui partitosi
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mercé a messer lo frate, che così bene t
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molto della semplicità di frate bestia, biasimando i lucignoli
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tornare a messer lo frate, molte altre notti con
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Dom Felice insegna a frate Puccio ¶ come egli diverrà
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sua penitenza: ¶ la quale frate Puccio fa, ¶ e dom
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con la moglie del frate ¶ si dà buon tempo
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Francesco e fu chiamato frate Puccio: e seguendo questa
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e le prediche di frate Nastagio o il lamento
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profonda scienza: col quale frate Puccio prese una stretta
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santissimo, se lo incominciò frate Puccio a menare talvolta
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a star con lui frate Puccio, gli disse così
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io la t'insegnerei." ¶ Frate Puccio, divenuto disideroso di
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divozione fatta l'avrai." ¶ Frate Puccio disse allora: "Questa
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concordia, venuta la domenica frate Puccio cominciò la sua
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se n'andava e frate Puccio tornava a letto
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il luogo, il quale frate Puccio aveva alla sua
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con lui, parve a frate Puccio sentire alcuno dimenamento
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io posso." ¶ Disse allora frate Puccio: "Come ti dimeni
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notte si dimena'." ¶ Credettesi frate Puccio che il digiunare
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potrò." ¶ Stettesi adunque cheto frate Puccio e rimise mano
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tempo della penitenza di frate Puccio con grandissima festa
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quello se ne venia frate Puccio. Continuando adunque in
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così fatta maniera il frate la penitenzia e la
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fare la penitenzia a frate Puccio, per la quale
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che la penitenzia di frate Puccio si consumasse, modo
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prime, avvenne che dove frate Puccio faccendo penitenza si
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finita la novella di frate Puccio, quando donnescamente la
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parole d'un maladetto frate dal quale io una
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sapere che io son frate, e per ciò li
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altra cosa hanno di frate se non la cappa
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quella altressì è di frate, per ciò che, dove
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spenderai i denari, il frate non potrà poltroneggiar nell
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perdonator d'ingiurie, il frate non ardirà di venirti
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concedere ciò che il frate che vi sgridò disse
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dalle parole d'un frate, il qual per certo
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scioccamente credeste al matto frate." ¶ Aveva il pellegrino le
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sepolcro gli fé sepellire. - ¶ [2] ¶ Frate Alberto dà a vedere
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intervenisse come a un frate minore, non miga giovane
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e sì si fece frate minore e fecesi chiamare
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minore e fecesi chiamare frate Alberto da Imola: e
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confessar da questo santo frate; la quale essendogli a
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fatti suoi, fu da frate Alberto adomandata se alcuno
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rispose: "Deh, messer lo frate, non avete voi occhi
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un fastidio a udire. ¶ Frate Alberto conobe incontanente che
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un'altra. Per che frate Alberto, non volendola troppo
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ne gastigò così?" ¶ Disse frate Alberto: "Io il vi
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Io vi diceva ben, frate Alberto, che le mie
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angelo poi vi disse." ¶ Frate Alberto disse: "Madonna, poi
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avesse paura. ¶ Allora disse frate Alberto: "Madonna, voi parlate
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questa consolazione." ¶ Allora disse frate Alberto: "Or farete che
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rispose che fatto sarebbe. Frate Alberto si partì, e
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Gabriello a lei venisse. Frate Alberto, pensando che cavaliere
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divota si coricò. Era frate Alberto bell'uomo del
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se n'andò a frate Alberto e novelle gli
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maravigliose favole. ¶ A cui frate Alberto disse: "Madonna, io
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parecchi dì." ¶ Disse allora frate Alberto: "Ben farò oggi
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in forma d'agnolo frate Alberto andò poi molte
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novelluzza ne venne a frate Alberto agli orecchi; il
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per aprirlo. Il che frate Alberto sentendo, e avvisato
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E appresso questo, disiderando frate Alberto d'uscir di
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che duro paresse a frate Alberto l'andare in
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suo uom salvatico, a frate Alberto trasse la maschera
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fu fuori, così fu frate Alberto incontanente da tutti
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non debbono a maritarle. Frate, bene starebbono se elle
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sottile e intendente cavaliere. - ¶ [10] ¶ Frate Cipolla promette a certi
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il cui nome era frate Cipolla, forse non meno
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tutta Toscana. Era questo frate Cipolla di persona piccolo
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alla messa. ¶ Erano, quando frate Cipolla queste cose diceva
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riso della reliquia di frate Cipolla, ancora che molto
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E avendo saputo che frate Cipolla la mattina desinava
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all'albergo dove il frate era smontato se n
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parole il fante di frate Cipolla e Giovanni dovesse
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dovesse tralle cose del frate cercare di questa penna
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al popol dire. ¶ Aveva frate Cipolla un suo fante
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Di cui spesse volte frate Cipolla era usato di
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lasciandolo all'albergo, aveva frate Cipolla comandato che ben
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lasciata la camera di frate Cipolla aperta e tutte
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alcuno nella camera di frate Cipolla, la quale aperta
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a aspettare quello che frate Cipolla, in luogo della
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di veder questa penna. Frate Cipolla, avendo ben desinato
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corpo, per comandamento di frate Cipolla andatone in su
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il popolo fu ragunato, frate Cipolla, senza essersi avveduto
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tutti s'appressarono a frate Cipolla e, migliori offerte
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Per la qual cosa frate Cipolla, recatisi questi carboni
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casa sel fece portare. - ¶ [3] ¶ Frate Rinaldo si giace colla
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che Rinaldo si rendé frate, e chente che egli
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di que' tempi che frate si fece, avesse dall
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che dico io di frate Rinaldo nostro di cui
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a vita di modesto frate appartenente. E credonsi che
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bisogno. ¶ Così adunque ritornato frate Rinaldo ne' primi appetiti
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molto sollicitare e parendole frate Rinaldo forse più bello
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addimandato, e disse: "Come, frate Rinaldo, o fanno così
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i frati?" ¶ A cui frate Rinaldo rispose: "Madonna, qualora
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gli altri e non frate." ¶ La donna fece bocca
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voi voleste." ¶ A cui frate Rinaldo disse: "Voi siete
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il vero," disse il frate "e vostro marito non
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donna. ¶ "Adunque" disse il frate "e io, che son
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di credere che il frate dicesse vero, e ripose
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una avvenne che, essendo frate Rinaldo venuto a casa
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della nostra dimestichezza." ¶ Era frate Rinaldo spogliato, cioè senza
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ben ti dico che frate Rinaldo nostro compare ci
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dire, se non che frate Rinaldo nostro compare ci
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puoi andare e chiamerotti." ¶ Frate Rinaldo, che ogni cosa
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Messer sì." ¶ "Adunque" disse frate Rinaldo "venite qua"; il
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andò là, al quale frate Rinaldo disse: "Tenete il
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avea. Il compagno di frate Rinaldo, che non un
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entrato nella camera disse: "Frate Rinaldo, quelle quatro orazioni
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dette tutte." ¶ A cui frate Rinaldo disse: "Fratel mio
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fatta come se' tu. Frate, bene sta! basterebbe se
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Le quali cose se frate Rinaldo avesse sapute, non
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vuogli." ¶ Disse la Belcolore: "Frate, bene sta! Io me
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proverbiando a dire: "Mai, frate, il diavol ti ci
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non ti bastava io? Frate, io sarei sofficiente a