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Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

concordanze di «fui»

nautoretestoannoconcordanza
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Ma poi ch'i' fui al piè d'un
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mio cammino, ¶ ch'i' fui per ritornar più volte
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Non omo, omo già fui, ¶ e li parenti miei
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falsi e bugiardi. ¶ Poeta fui, e cantai di quel
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Incontanente intesi e certo fui ¶ che questa era la
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che del color mi fui accorto, ¶ dissi: «Come verrò
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schiera, ¶ sì ch'io fui sesto tra cotanto senno
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pietà mi giunse, e fui quasi smarrito. ¶ I' cominciai
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la terra dove nata fui ¶ su la marina dove
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e sol quand' io fui dentro parve carca. ¶ Tosto
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e io nel legno fui, ¶ segando se ne va
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altra fïata qua giù fui, ¶ congiurato da quella Eritón
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fortezza serra, ¶ com' io fui dentro, l'occhio intorno
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a la qual forse fui troppo molesto». ¶ Subitamente questo
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de la sua tomba fui, ¶ guardommi un poco, e
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congiunto; ¶ e s'i' fui, dianzi, a la risposta
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del tristo cesto. ¶ I' fui de la città che
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lui, ¶ gridò: «Qual io fui vivo, tal son morto
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l'ultimo dì percosso fui; ¶ o s'elli stanchi
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adocchiato da cotal famiglia, ¶ fui conosciuto da un, che
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in croce, ¶ Iacopo Rusticucci fui, e certo ¶ la fiera
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ti gioverà dicere "I' fui", ¶ fa che di noi
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del mondo antico. ¶ I' fui colui che la Ghisolabella
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corsa, ¶ sappi ch'i' fui vestito del gran manto
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gran manto; ¶ e veramente fui figliuol de l'orsa
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so s'i' mi fui qui troppo folle, ¶ ch
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conte, ¶ perch' altra volta fui a tal baratta». ¶ Poscia
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e quei rispuose: ¶ «I' fui del regno di Navarra
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di sue cose. ¶ Poi fui famiglia del buon re
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io a loro: «I' fui nato e cresciuto ¶ sovra
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sì munta ¶ quand' io fui sù, ch'i' non
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a mul ch'i' fui; son Vanni Fucci ¶ bestia
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mi vedi, ¶ che quando fui de l'altra vita
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messo tanto perch' io fui ¶ ladro a la sagrestia
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m'accorsi ¶ tosto che fui là 've 'l fondo
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da la qual non fui diserto. ¶ L'un lito
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o guerra; ¶ ch'io fui d'i monti là
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infamia ti rispondo. ¶ Io fui uom d'arme, e
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d'arme, e poi fui cordigliero, ¶ credendomi, sì cinto
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Mentre ch'io forma fui d'ossa e di
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non vi spaventi». ¶ «Io fui d'Arezzo, e Albero
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t'adocchio, ¶ com' io fui di natura buona scimia
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dei saper ch'i' fui conte Ugolino, ¶ e questi
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fender li fianchi. ¶ Quando fui desto innanzi la dimane
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mio», diss' io quando fui dritto, ¶ «a trarmi d
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io da loro sguardo fui partito, ¶ un poco me
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Sì com' io dissi, fui mandato ad esso ¶ per
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pose: ¶ ond' io, che fui accorto di sua arte
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diviso. ¶ Quand' io mi fui umilmente disdetto ¶ d'averlo
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aiuta il mio! ¶ Io fui di Montefeltro, io son
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peggior greggia. ¶ Come libero fui da tutte quante ¶ quell
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del loco ond' io fui, ¶ qual merito o qual
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ch'i' scendesse, ¶ e fui di sotto, e vidi
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già grande là era. ¶ Fui chiamato Currado Malaspina; ¶ non
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paesi ¶ già mai non fui; ma dove si dimora
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a questa soma. ¶ Io fui latino e nato d
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vidi poi; ¶ ché, quando fui sì presso di lor
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certi, ¶ per li occhi fui di grave dolor munto
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o per nome». ¶ «Io fui sanese», rispuose, «e con
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ne presti. ¶ Savia non fui, avvegna che Sapìa ¶ fossi
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Sapìa ¶ fossi chiamata, e fui de li altrui danni
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inganni, ¶ odi s'i' fui, com' io ti dico
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però sappi ch'io fui Guido del Duca. ¶ Fu
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le nostre scorte». ¶ «Lombardo fui, e fu' chiamato Marco
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io al primo grado fui, ¶ senti'mi presso quasi
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nostra giustizia tieni. ¶ Io fui abate in San Zeno
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io nel quinto giro fui dischiuso, ¶ vidi gente per
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prima ¶ scias quod ego fui successor Petri. ¶ Intra Sïestri
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tarda; ¶ ma, come fatto fui roman pastore, ¶ così scopersi
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partita ¶ da Dio anima fui, del tutto avara; ¶ or
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che sie morto. ¶ Io fui radice de la mala
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che tutto giuggia. ¶ Chiamato fui di là Ugo Ciappetta
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non adocchia. ¶ Ond' io fui tratto fuor de l
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nova'. ¶ Per te poeta fui, per te cristiano: ¶ ma
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e qual io teco fui, ¶ ancor fia grave il
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che 'l loco u' fui a viver posto, ¶ di
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che di riguardar pasciuto fui, ¶ tutto m'offersi pronto
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ci divise. ¶ Sì com' fui dentro, in un bogliente
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loro; ¶ ma quand' i' fui sì presso di lor
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fonder la candela; ¶ così fui sanza lagrime e sospiri
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in su la soglia fui ¶ di mia seconda etade
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in ch'io ¶ rinchiusa fui, e che so' 'n
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lieve come scola. ¶ Quando fui presso a la beata
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disposto». ¶ Sì com' io fui, com' io dovëa, seco
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che da essa preso fui, ¶ la bella donna mossesi
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esso riedi». ¶ S'io fui del primo dubbio disvestito
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tutta sua corte. ¶ I' fui nel mondo vergine sorella
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primi concetti: ¶ però non fui a rimembrar festino; ¶ ma
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la mia pervenne. ¶ Cesare fui e son Iustinïano, ¶ che
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poi ¶ di rïudir non fui sanza disiro. ¶ Indi si
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io ed ella: ¶ Cunizza fui chiamata, e qui refulgo
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la terra ond' io fui, ¶ che fé del sangue
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ciel t'avvalora. ¶ Io fui de li agni de
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quinci e quindi stupefatto fui; ¶ ché dentro a li
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compiacemmi ¶ pur aspettando, io fui la tua radice»: ¶ cotal
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antico vostro Batisteo ¶ insieme fui cristiano e Cacciaguida. ¶ Moronto
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li occhi miei, quando fui vòlto, ¶ per lo candor
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m'era rimasa, ¶ quando fui chiesto e tratto a
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segue il Tauro e fui dentro da esso. ¶ O
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mi ricorda ch'io fui più ardito ¶ per questo