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Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

concordanze di «fuor»

nautoretestoannoconcordanza
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con lena affannata, ¶ uscito fuor del pelago a la
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Dinanzi a me non fuor cose create ¶ se non
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più non dimandare». ¶ Quinci fuor quete le lanose gote
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l verde smalto, ¶ mi fuor mostrati li spiriti magni
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mena il savio duca, ¶ fuor de la queta, ne
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parole da lor ci fuor porte. ¶ Quand' io intesi
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per terra tutte quante, ¶ fuor d'una ch'a
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hai ¶ forse ti tira fuor de la mia mente
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e 'l Tegghiaio, che fuor sì degni, ¶ Iacopo Rusticucci
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questa, e se tutti fuor cherci ¶ questi chercuti a
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a me: «Tutti quanti fuor guerci ¶ sì de la
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contraria li dispaia. ¶ Questi fuor cherci, che non han
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al mio segnor, che fuor rimase ¶ e rivolsesi a
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color che viltà di fuor mi pinse ¶ veggendo il
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coperchi eran sospesi, ¶ e fuor n'uscivan sì duri
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sdegnoso, ¶ mi dimandò: «Chi fuor li maggior tui?». ¶ Io
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quelli ¶ che sù di fuor sostegnon penitenza, ¶ tu vedrai
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vidi gente che di fuor del rio ¶ tenean la
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vinci ¶ tutte le cose, fuor che ' demon duri ¶ ch
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più punito; ¶ nullo martiro, fuor che la tua rabbia
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divenimmo là 've spiccia ¶ fuor de la selva un
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fiammelle ammorta». ¶ Queste parole fuor del duca mio; ¶ per
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altro, eretto. ¶ Ciascuna parte, fuor che l'oro, è
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faci. ¶ Letè vedrai, ma fuor di questa fossa, ¶ là
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e quando a noi fuor giunti, ¶ fenno una rota
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tanto benigna avea di fuor la pelle, ¶ e d
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Tartari né Turchi, ¶ né fuor tai tele per Aragne
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la bocca e di fuor trasse ¶ la lingua, come
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vidi spenta ¶ ogne veduta fuor che de la fera
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a la ripa di fuor son ponticelli, ¶ così da
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ch'ogn' omo sganni. ¶ Fuor de la bocca a
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sanz' altra sorte. ¶ Già fuor le genti sue dentro
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uom v'è barattier, fuor che Bonturo; ¶ del no
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vetro, ¶ l'imagine di fuor tua non trarrei ¶ più
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li monaci fassi. ¶ Di fuor dorate son, sì ch
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la via stretta. ¶ Quando fuor giunti, assai con l
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prende suo vincastro ¶ e fuor le pecorelle a pascer
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se mai sarai di fuor da' luoghi bui, ¶ apri
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indi in qua mi fuor le serpi amiche, ¶ perch
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divenner membra che non fuor mai viste. ¶ Ogne primaio
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sarebbero schivi, ¶ perch' e' fuor greci, forse del tuo
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basso, ¶ che non surgëa fuor del marin suolo. ¶ Cinque
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un confuso suon che fuor n'uscia. ¶ Come 'l
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scandalo e di scisma ¶ fuor vivi, e però son
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io ti parlo». ¶ Più fuor di cento che, quando
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canna, ¶ ch'era di fuor d'ogne parte vermiglia
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è vano, ¶ gittati saran fuor di lor vasello ¶ e
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che divenne ¶ al padre, fuor del dritto amore, amica
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che i due rabbiosi fuor passati ¶ sovra cu' io
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sanza la testa, uscia fuor de la grotta. ¶ «O
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la rana ¶ col muso fuor de l'acqua, quando
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mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia; ¶ e
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capo ha dentro e fuor le gambe mena. ¶ De
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tanto male». ¶ Poi uscì fuor per lo fóro d
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tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta
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stelle ¶ non viste mai fuor ch'a la prima
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vi fu lucerna, ¶ uscendo fuor de la profonda notte
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cerchia, ¶ uscia di Gange fuor con le Bilance, ¶ che
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L'anime, che si fuor di me accorte, ¶ per
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somigliante. ¶ Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto
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move il vento ¶ di fuor dal regno, quasi lungo
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rotare, ¶ se non uscisse fuor del cammin vecchio. ¶ Come
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ciel m'aggiri ¶ di fuor da essa, quanto fece
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ventura ¶ ti travïò sì fuor di Campaldino, ¶ che non
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al balco d'orïente, ¶ fuor de le braccia del
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fiammeggiante ¶ come sangue che fuor di vena spiccia. ¶ Sovra
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facciovi accorti ¶ che di fuor torna chi 'n dietro
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si guata». ¶ E quando fuor ne' cardini distorti ¶ li
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ricorcarsi, ¶ che noi fossimo fuor di quella cruna; ¶ ma
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quanto per via di fuor del monte avanza. ¶ Vedea
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ch'e' volle. ¶ Rotti fuor quivi e vòlti ne
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le cose che son fuor di lei vere, ¶ io
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corte ¶ per modo tutto fuor del moderno uso, ¶ non
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strinse in «uhi!», ¶ mise fuor prima; e poi cominciò
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del mio maestro, usci' fuor di tal nube ¶ ai
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rube ¶ talvolta sì di fuor, ch'om non s
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da sé, che di fuor non venìa ¶ cosa che
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sete ancor frugava, ¶ di fuor tacea, e dentro dicea
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gloria offerse». ¶ Poi quando fuor da noi tanto divise
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l'altra parte in fuor troppo s'approccia. ¶ Maladetta
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antichi venner meno ¶ tutti, fuor ch'un renduto in
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tragge un altro Carlo fuor di Francia, ¶ per far
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in via, ¶ già surto fuor de la sepulcral buca
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Ond' io fui tratto fuor de l'ampia gola
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montagna, o che sia fuor d'usanza. ¶ Libero è
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soma. ¶ Al mio ardor fuor seme le faville, ¶ che
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il petto. ¶ Quai barbare fuor mai, quai saracine, ¶ cui
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esso i due ¶ che fuor del mondo sì gran
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la ripa fiamma in fuor balestra, ¶ e la cornice
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gridavano e mariti che fuor casti ¶ come virtute e
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Dio lieto ci apparse. ¶ Fuor de la fiamma stava
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pur a lei, ¶ venimmo fuor là ove si montava
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omai prendi per duce; ¶ fuor se' de l'erte
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de l'erte vie, fuor se' de l'arte
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Chiassi, ¶ quand' Ëolo scilocco fuor discioglie. ¶ Già m'avean
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Venere, trafitta ¶ dal figlio fuor di tutto suo costume
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l'altra sponda ¶ libere fuor da quelle genti elette
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trafitto ¶ prima ch'io fuor di püerizia fosse, ¶ volsimi
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sua eran già corti, ¶ fuor che mostrarli le perdute
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pinsero un tal «sì» fuor de la bocca, ¶ al
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bocca, ¶ al quale intender fuor mestier le viste. ¶ Come
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il cor virtù di fuor rendemmi, ¶ la donna ch
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l dificio santo ¶ mise fuor teste per le parti
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che è per segno fuor dischiusa; ¶ così, poi che
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n'è data, perché fuor negletti ¶ li nostri voti
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ch'a bene usi, ¶ fuor mi rapiron de la
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stessa lega sì che fuor non spira. ¶ Tu argomenti
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quel che sforza, ¶ non fuor quest' alme per essa
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non lo illustra ¶ di fuor dal qual nessun vero
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com' ogne altra semente ¶ fuor di sua regïon, fa
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la traccia vostra è fuor di strada». ¶ CANTO IX
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abbuia ¶ l'ombra di fuor, come la mente è
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allor le sue parole, ¶ «fuor di quel mar che
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quelli ardenti soli ¶ si fuor girati intorno a noi
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Poi che le sponsalizie fuor compiute ¶ al sacro fonte
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Augustin son quici, ¶ che fuor de' primi scalzi poverelli
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per li altri che fuor cari ¶ anzi che fosser
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fare un giro ¶ di fuor da l'altre due
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cara mia primizia, ¶ quai fuor li vostri antichi e
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vostri antichi e quai fuor li anni ¶ che si
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che mia donna «Manda fuor la vampa ¶ del tuo
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mondo defunto, ¶ dette mi fuor di mia vita futura
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riso: ¶ «La contingenza, che fuor del quaderno ¶ de la
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che venissero al ciel, fuor di gran voce, ¶ sì
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non vi cape, ¶ e fuor di sua natura in
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animo che 'nfin di fuor s'infiamma; ¶ ciascun di
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spandessi ¶ l'acqua di fuor del mio interno fonte
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vinca la crudeltà che fuor mi serra ¶ del bello
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a li occhi, che fuor porte ¶ quand' ella entrò
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che ciascun ben che fuor di lei si trova
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le chiavi che mi fuor concesse, ¶ divenisser signaculo in
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di trarre li occhi fuor de le tue onde
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etternità di tempo fore, ¶ fuor d'ogne altro comprender
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che le prime etadi fuor compiute, ¶ convenne ai maschi
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accoglie in lei, e fuor di quella ¶ è defettivo