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Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

concordanze di «gente»

nautoretestoannoconcordanza
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va tra la perduta gente. ¶ Giustizia mosse il mio
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sì lunga tratta ¶ di gente, ch'i' non averei
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lo 'ntesi, ¶ però che gente di molto valore ¶ conobbi
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in parte ¶ ch'orrevol gente possedea quel loco. ¶ «O
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caninamente latra ¶ sovra la gente che quivi è sommersa
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doglienza. ¶ Tutto che questa gente maladetta ¶ in vera perfezion
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convien che qui la gente riddi. ¶ Qui vid' i
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riddi. ¶ Qui vid' i' gente più ch'altrove troppa
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or mi dimostra ¶ che gente è questa, e se
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per che l'umana gente si rabuffa; ¶ ché tutto
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li ben vani ¶ di gente in gente e d
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vani ¶ di gente in gente e d'uno in
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umani; ¶ per ch'una gente impera e l'altra
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sotto l'acqua è gente che sospira, ¶ e fanno
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regno de la morta gente?». ¶ E 'l savio mio
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O cacciati del ciel, gente dispetta», ¶ cominciò elli in
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a' miei disiri. ¶ La gente che per li sepolcri
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vita e avanzar la gente; ¶ e perché l'usuriere
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alte strida. ¶ Io vidi gente sotto infino al ciglio
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s'affisse ¶ sovr' una gente che 'nfino a la
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si cola». ¶ Poi vidi gente che di fuor del
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tra quei bronchi, ¶ da gente che per noi si
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giacea in terra alcuna gente, ¶ alcuna si sedea tutta
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nuovo fummo del sabbione. ¶ Gente vien con la quale
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qual voi siete, tal gente venisse. ¶ Di vostra terra
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le sue parole». ¶ «La gente nuova e i sùbiti
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di noi a la gente favelle». ¶ Indi rupper la
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in su la rena ¶ gente seder propinqua al loco
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andai, dove sedea la gente mesta. ¶ Per li occhi
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hanno a passar la gente modo colto, ¶ che da
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arco spalle. ¶ Quindi sentimmo gente che si nicchia ¶ ne
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giù nel fosso ¶ vidi gente attuffata in uno sterco
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angoscioso pianto; ¶ e vidi gente per lo vallon tondo
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Ma dimmi, de la gente che procede, ¶ se tu
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contegno ¶ e de la gente ch'entro v'era
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Là giù trovammo una gente dipinta ¶ che giva intorno
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per lo peso quella gente stanca ¶ venìa sì pian
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dimagra; ¶ poi Fiorenza rinova gente e modi. ¶ Tragge Marte
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sol, del mondo sanza gente. ¶ Considerate la vostra semenza
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aunasse ancor tutta la gente ¶ che già, in su
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da pirate, non da gente argolica. ¶ Quel traditor che
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mal seme per la gente tosca». ¶ E io li
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i Sanesi.] ¶ La molta gente e le diverse piaghe
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Or fu già mai ¶ gente sì vana come la
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quella medesima materia e gente.] ¶ Nel tempo che Iunone
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cercando lui tra questa gente sconcia, ¶ con tutto ch
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vi può far la gente. ¶ La faccia sua mi
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gelata ¶ ruvidamente un'altra gente fascia, ¶ non volta in
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divenni allora travagliato, ¶ la gente grossa il pensi, che
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ch'a la prima gente. ¶ Goder pareva 'l ciel
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ho lui tutta la gente ria; ¶ e ora intendo
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lunghesso mare ancora, ¶ come gente che pensa a suo
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Capricorno, ¶ quando la nova gente alzò la fronte ¶ ver
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porta ulivo ¶ tragge la gente per udir novelle, ¶ e
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e io e quella gente ¶ ch'eran con lui
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persone. ¶ State contenti, umana gente, al quia; ¶ ché, se
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sinistra m'apparì una gente ¶ d'anime, che movieno
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l maestro; e quella gente degna ¶ «Tornate», disse, «intrate
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scorre sanza freno. ¶ «Questa gente che preme a noi
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ne va tutta la gente; ¶ qual va dinanzi, e
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orazion pieghi; ¶ e questa gente prega pur di questo
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la vergogna meno. ¶ Ahi gente che dovresti esser devota
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Vieni a veder la gente quanto s'ama! ¶ e
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sponda, ¶ sì che la gente in mezzo si contenne
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dietro si raccolse ¶ come gente di sùbito smarrita. ¶ L
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sopra vada, ¶ che vostra gente onrata non si sfregia
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la coda percuote la gente; ¶ e la notte, de
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serrata, ¶ pur che la gente a' piedi mi s
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l cuore ha la gente. ¶ Per ch'i' mi
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non commesso. ¶ Dinanzi parea gente; e tutta quanta, ¶ partita
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vegnon molto radi: ¶ o gente umana, per volar sù
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Se qui per dimandar gente s'aspetta», ¶ ragionava il
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ben fiso, ¶ e vedrai gente innanzi a noi sedersi
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a loro e: «O gente sicura», ¶ incominciai, «di veder
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li vedrai tra quella gente vana ¶ che spera in
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cotal paglia mieto; ¶ o gente umana, perché poni 'l
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Anastagi ¶ (e l'una gente e l'altra è
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tua famiglia ¶ e molta gente per non esser ria
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etterno valore. ¶ E quanta gente più là sù s
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fesse; ¶ per che la gente, che sua guida vede
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è rimaso de la gente spenta, ¶ in rimprovèro del
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la veritate a la gente ch'avvera ¶ ciascun amore
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fu tolta ¶ subitamente da gente che dopo ¶ le nostre
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far grazia rinverda». ¶ «O gente in cui fervore aguto
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Prima fue ¶ morta la gente a cui il mar
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giro fui dischiuso, ¶ vidi gente per esso che piangea
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a' merli; ¶ ché la gente che fonde a goccia
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di mirto. ¶ Stazio la gente ancor di là mi
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io son tra quella gente stato ¶ che piange l
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fanno, ¶ giugnendo per cammin gente non nota, ¶ che si
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stesso pensando: 'Ecco ¶ la gente che perdé Ierusalemme, ¶ quando
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m'assottiglio. ¶ Tutta esta gente che piangendo canta ¶ per
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pur io, ma questa gente ¶ tutta rimira là dove
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notar persona ¶ tra questa gente che sì mi riguarda
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filo, ¶ così tutta la gente che lì era, ¶ volgendo
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vòlto in laci. ¶ Vidi gente sott' esso alzar le
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del cammino acceso ¶ venne gente col viso incontro a
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s'affatica: ¶ la nova gente: «Soddoma e Gomorra»; ¶ e
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sole schife, ¶ l'una gente sen va, l'altra
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meglio, esperïenza imbarche! ¶ La gente che non vien con
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fermo s'affisse: la gente verace, ¶ venuta prima tra
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viene a veder la gente che ministra ¶ per li
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l'inno che quella gente allor cantaro, ¶ né la
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chi va dinanzi a gente per iscorta ¶ se trova
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o gloria de la gente umana, ¶ che acqua è
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lui, avria buona la gente. ¶ Ma voi torcete a
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Folco mi disse quella gente a cui ¶ fu noto
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religïone. ¶ Poi che la gente poverella crebbe ¶ dietro a
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conversione acerba ¶ troppo la gente e per non stare
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e fanno qui la gente esser presaga, ¶ per lo
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per sua difesa, ¶ la gente con ingegno e arte
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fu' io da quella gente turpa ¶ disviluppato dal mondo
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glorïar di te la gente fai ¶ qua giù dove
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occhio aguzzo! ¶ Se la gente ch'al mondo più
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sù, ma di picciola gente; ¶ sì che non piacque
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ambage, in che la gente folle ¶ già s'inviscava
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lui fia trasmutata molta gente, ¶ cambiando condizion ricchi e
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la cima ¶ da la gente ingannata e mal disposta
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tutto ¶ è de la gente che per Dio dimanda
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ovra inconsummabile ¶ fosse la gente di Nembròt attenta: ¶ ché
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divenuta tonda. ¶ Poi, come gente stata sotto larve, ¶ che
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sì ripieni, ¶ che poca gente più ci si disira
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gaudïoso regno, ¶ frequente in gente antica e in novella
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e però questa festinata gente ¶ a vera vita non
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visse di manna ¶ la gente ingrata, mobile e retrosa
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lasciare a la futura gente; ¶ ché, per tornare alquanto