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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «gente»

nautoretestoannoconcordanza
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soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra
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va e vieni della gente forestiera, la confusione e
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tra le gambe alla gente erano quelli; i fazzolettoni
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sapeva già qualcosa da gente di Genova e che
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faceva piú ballare? La gente si è divertita diverso
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mondo, per vedere della gente come me, che per
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avevano suonato suonato, la gente non si muoveva piú
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Che anche loro, questa gente, avesse voglia di buttarsi
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Vedi dei ragazzi, della gente che non è niente
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sempre visto che la gente, a lasciarle tempo, vuota
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gridava di notte. Questa gente fa piú male che
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basta per rivoltarsi. La gente ha bisogno di una
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s’erano riempiti di gente di fuori, renitenti alla
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collinette di Canelli, alla gente di laggiú, del mondo
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rubano, i villani sono gente perversa… ¶ Da solo ero
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le stoppie filari, la gente era passata, cresciuta, morta
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piú grande, c’era gente che la girava in
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guadagno. Che facce, che gente – tanta gente forestiera non
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facce, che gente – tanta gente forestiera non s’era
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è sempre la povera gente che raccoglie i bastardi
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dei soldi, mantenevo della gente. Forse fra un mese
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va in mezzo alla gente, verrà su come suo
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di capir me. ¶ Vedevo gente dentro l’Angelo, sul
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Quella vita e quella gente a cui ero avvezzo
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si raccontano, storie di gente che s’era messa
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epoca in cui la gente si ammazzava, in cui
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in un deserto questa gente ti lasciano in pace
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disse Nuto. – È tutta gente che si è messa
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c’era di tutto. Gente di tutt’Italia, e
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voi, dei deputati, della gente apposta? Parlate, trovatevi. In
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svegliarli. C’era stata gente di tutte le parti
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meno – disse Nuto – della gente che i prepotenti di
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andare cosí al diavolo? Gente che aveva la carrozza
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chiedevo perché, di tanta gente viva, non restassimo adesso
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crescere per ripagare questa gente del bene che ti
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muoversi, sullo stradone passava gente, alle otto si sentiva
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miseria a imbestiare la gente. – Non hai mai letto
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buio, una fila di gente, servitori, ragazzi, contadini di
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porti, un orario di gente che viaggia, che fa
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insieme e guardammo la gente che entrava e usciva
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fogli in mano alla gente neri di titoli come
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angurie, in mezzo alla gente, ai teli di sacco
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buttai il fieno. La gente cominciava a ripassare sulla
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quel che diceva la gente, parlavo poco e tutti
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cattivo né delinquente; la gente nasce tutta uguale, e
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che per me quella gente era tutta bastarda. A
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i viali, ma quella gente erano armeni, messicani, italiani
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Irene e Silvia erano gente come noi che maltrattata
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Virgilia, a Padrino, tutta gente che non c’è
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dei balli, invitava la gente da Nizza e da
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e nelle rive, la gente li incontrava a Camo
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penso sempre è quanta gente deve viverci in questa
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secche e che la gente ricominci. In America si
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ha interesse che la gente non capisca, nelle mani
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piú forte le dita. Gente andava e veniva e
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tutti gli altri erano gente che capivo, giovanotti cresciuti
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cascine dei boschi. La gente ch’era al Buon
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le capre; poi la gente cominciò a vociare da
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Silvia parlava parlava della gente, dei ballerini, dell’estate
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tendine si muovevano. La gente ne dice tante. Alla
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di sole che la gente va a messa. ¶ – Tu
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credi. C’è della gente cattiva a Canelli. Se