Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

sue ville abitate da gente ricca, nelle sue trattorie

tutte le case della gente povera, e i bracci

capace di cementare insieme gente tanto lontana d’età

né casa da povera gente, sia per l’ampiezza

quattordici famiglie di piccola gente decorosa e perbene: piccoli

in quelle visite di gente ricca e importante, nelle

fiacco. Con tutta questa gente che rappresentava la potenza

Niobe, figlia di poverissima gente e costretta a vivere

di famiglia: ipotetici villeggianti, gente conosciuta appena, di formidabile

a innamorarsi di certa gente?» concludevano insieme. Con le

nel camminare fra la gente. ¶ Una volta arrivate, tra

giuocare, figlioli di brava gente, gente per bene, sì

figlioli di brava gente, gente per bene, sì, ma

un ambiente nuovo, fra gente sconosciuta; che si vergognasse

signorine Materassi”. Ma la gente dei paesi e delle

certe formali differenze fra gente semplice, e fra ragazzi

arrovesciato, come dice la gente del popolo a Firenze

glielo potesse impedire. La gente semplice non ha bisogno

e destro fra la gente, felici di viaggiare con

conoscere il nipote alla gente, e più specialmente alla

di due analfabeti, di gente che quasi non sapeva

e non come la gente volgare: “Teresa e Carolina

un mestiere da povera gente, il facchino come faceva

della brava e buona gente che gli voleva bene

mondo la notte? Che gente felice! Ci voleva il

quanta brava e buona gente, si fosse lasciato scappare

con un codazzo di gente estatica in adorazione, non

di second’ordine, da gente mediocre, scegliendo dove ci

delle piccole serre primitive, gente poverissima che si arrabbattava

paterna. ¶ «Sono della povera gente, lei lo sa, poverissima

sono più quelli, la gente va perdendo il gusto

bisogna andare, dove la gente ha le scarpe grosse

Bisogna finirla con questa gente che viene a chiedere

si fa, con certa gente non si può fare

legato e imbavagliato la gente: “Non posso aprire, non

corpo, gridare, far accorrere gente. La sua dedizione per

Ah! Ah! Ah!» ¶ Molta gente s’era fatta intorno

Niobe! Addio figlioli! Addio gente!» dalla finestra della loro

totale, come per la gente che non appartiene. Aveva

incominciò ad affluire la gente che sostava a capannelli

facendo fermare e accorrere gente ovunque, destando una vivissima

dolore come fra tanta gente. ¶ «Vai a salutare tua

avevano fatto accorrere gran gente smaniosa di sapere e

subito alle sbarre. La gente aumentava di continuo tenendosi

in una famiglia di gente in gamba, anche lei

dovere, so che è gente del posto, e i

guadagni, adeguati alla nuova gente, e adeguati insieme alle

sono sempre figlioli di gente rozza, di bassa gente

gente rozza, di bassa gente, cosa vuoi mettere?» ¶ Per