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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «giardino»

nautoretestoannoconcordanza
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1964
le foglie verso il giardino per non lasciarci sorprendere
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avrebbe potuto chiamarmi dal giardino, da una qualunque finestra
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udivano i tigli del giardino muoversi nel vento notturno
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dalla catena, attraversare il giardino di furia, latrando dietro
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già finito… Andranno in giardino, adesso…” spiegai un po
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mandorle candite. ¶ Ora, in giardino, passeggiavano lentamente, a gruppi
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una lama… ¶ Tutti, in giardino, sedevano discorrendo pacati, ogni
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li colpiva immobili nel giardino senza vento, in attesa
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le stanze o in giardino, rigidi e preoccupati nei
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almeno in fondo al giardino, nelle tende… Sono militari
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scambiandosi pranzi, balli in giardino, merende che duravano fino
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scendevano a chiamarli dal giardino fino al primo filare
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stillanti nel silenzio del giardino. ¶ “L’affezione che portava
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su una panca in giardino, sorridente e spaurito. ¶ Il
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a dirigersi verso il giardino o rientrare in casa
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o tre alberelli in giardino, al centro d’un
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centro cittadino, vidi un giardino nel buio, di nuovo
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il mondo, attraversai il giardino, scoprii l’accelerato notturno
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sbarrato, i tigli del giardino pubblico che balzavano nudi
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m’incamminai verso il giardino e lentamente raggiunsi il
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le aiuole di un giardino, chissà dove…, chissà quanto
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Roma, le spalle al giardino, ruotò dolcemente sui ginocchi
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si arrivasse, ecco un giardino con luci tra le
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porta che dava in giardino. Un mugolio ossesso pareva
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Il verde primaverile in giardino s’addensa caotico, e
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Esco dalla veranda, il giardino è ormai un intricato
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gesti, nell’oscurità del giardino, si muovono inutilmente minacciosi
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famiglie, e chi in giardino, al buio, ha trovato
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stese ad asciugare nel giardino. ¶ «Bravo… Così svegli la