Giacomo Leopardi, Canti, 1837

omai, perciò che amari ¶ Giorni dopo il seren dato

man presenti ¶ Paion que' giorni allor che dalla dira

addisse; ¶ Quando gl'infausti giorni ¶ Virile alma ricusa, ¶ Riede

Sospiro acerbo de' provetti giorni, ¶ Non curo, io non

grido, e fremo. Oh giorni orrendi ¶ In così verde

le notti e i giorni; ¶ Oggi nel vano dubitar

è tolto ¶ Ai nostri giorni. E quella: ti conforta

la perduta ¶ Speme de' giorni miei; di te pensando

Le notti e i giorni ¶ Tragge in ozio il

così: ¶ Così quegl'ineffabili ¶ Giorni, o mio cor, traevi

quell'unica ¶ Luce de' giorni miei? ¶ Gli affetti ch

entrar di giovinezza, o giorni ¶ Vezzosi, inenarrabili, allor quando

accolga e chiami? ¶ Fugaci giorni! a somigliar d'un

Scolorarmi? Altro tempo. I giorni tuoi ¶ Furo, mio dolce

consorte ¶ Ai lùgubri miei giorni, ¶ Pensier che innanzi a

tu solo ¶ Vitale ai giorni miei, ¶ Cagion diletta d