Grazia Deledda, Leggende sarde, 1894

i monti. Un bel giorno d'inverno, mentre cacciava

mezzo secolo, finché un giorno, schiantata dalla folgore, fu

e alla perversità. Un giorno fece cambiare il suo

una grande disgrazia! Il giorno che vedrai i campi

e cavalieri verdi, quel giorno il tuo castello sarà

lo spirito suo, vegli giorno e notte sugli avanzi

suoi tesori nascosti. ¶ Di giorno è invisibile, ma nella

superbo maniero, ritrovo un giorno di letizia e di

li favorì stranamente. Un giorno di festa, in cui

del fanciullo, che il giorno prima era stato veduto

come erano -, ma un giorno un prete potente e

profonda fede religiosa, un giorno di festa solennissima i

Era di maggio: un giorno egli se ne stava

azzurro quasi come di giorno, e solo ad oriente

anni io viaggio, di giorno e di notte, per

Basta dire che un giorno la prese con sé

voleva assolutamente sposarla il giorno dopo. ¶ Rimasta sola, Mariedda

aiutasse. ¶ Ora, al quarto giorno, passando davanti al palazzo

chi aspettava ansiosamente il giorno della nascita del bellissimo

sia giunto il tuo giorno e non dimenticarti più

sorridendo. ¶ E da quel giorno, infatti, essa fu la

sempre, e aspettava il giorno promesso, nel quale sperava

Scorsero cinque anni. Un giorno, finalmente, passò vicino alla

smarriti! ¶ "Ecco giunto il giorno!", pensò trepidando. Ma non

e quando verrà il giorno che ti porterò via