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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «giorno»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
ritrovato. Ma questi un giorno disse che se ne
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1956
alla giostra il primo giorno, vinse tutti e fuggì
3
1956
suo nome. Il secondo giorno si presentò di nuovo
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1956
ancora scomparve. Il terzo giorno il Re aveva fatto
5
1956
cuoca nacquero lo stesso giorno e si somigliavano come
6
1956
gemelli. E quello stesso giorno anche il letto fece
7
1956
rodeva di rabbia. ¶ Un giorno che i due si
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1956
partì. Cammina cammina, un giorno arrivò a un bivio
9
1956
ancora, ma verrà un giorno che staremo insieme e
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1956
non aveva pace. Ogni giorno andava nel giardino a
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1956
la mortella e un giorno vide l’acqua torbida
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1956
si chiamava Filomena. Un giorno sua madre le disse
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1956
tuoi genitori, ma ogni giorno torna a rivedermi. Il
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1956
giorni d’abbondanza. Ogni giorno la figlia andava all
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1956
al busto e ogni giorno andava a rivedere il
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1956
era senza nulla. Un giorno il contadino era in
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1956
orfani. Il grande un giorno disse: – Fratelli, parto. Vado
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1956
Regina pregava notte e giorno, ma non sapeva più
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1956
sordi, e finalmente un giorno pregò così: – Madonna mia
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1956
creatura cresceva in un giorno per quattro giorni e
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1956
fu subito murata. ¶ Un giorno, molto tempo dopo questo
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1956
Ma come fare? Il giorno dopo tornò con una
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1956
l’indomani, e il giorno dopo: ormai non poteva
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1956
non rispose. ¶ Il terzo giorno, i soldati furono mandati
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1956
piangendo, le si fece giorno. ¶ Se n’era già
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1956
lamenti. ¶ Difatti, quando a giorno Re Pipi uscì dal
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1956
cominciò a mandarlo ogni giorno in campagna, a far
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1956
la terra. ¶ Facendo ogni giorno questa vita, il ragazzo
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1956
accettare. ¶ Quella mattina, essendo giorno di festa, il fratello
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1956
sposò la mendicante. ¶ Il giorno delle nozze il Re
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1956
tanto fecero che un giorno lo convinsero a uscire
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1956
con la mamma. Un giorno, la mamma e due
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1956
giorni si sposarono. ¶ Un giorno, mentre erano affacciati alla
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1956
da te. ¶ Successe un giorno che, mentre il marito
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1956
si poteva trovare. ¶ Un giorno, il fratello grande che
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1956
il mondo. ¶ Proprio quel giorno, la Bella doveva sposarsi
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1956
e partirono. Quando fece giorno, la Bella s’accorse
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1956
in festa. Venne il giorno della nascita, e le
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1956
mangiava e cresceva ogni giorno per due. Quando fu
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1956
figlia mia. Ma il giorno delle nozze, mettiti sette
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1956
cena. ¶ E quando fu giorno fatto: – Che ora è
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1956
ritorni cristiano anche di giorno, devi fare quel che
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1956
là. Il figlio ogni giorno andava a caccia e
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1956
ne mancava mai. ¶ Un giorno, mentre il figlio era
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1956
s’innamorarono. ¶ Da quel giorno, appena il figlio usciva
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1956
si disse guarita. Il giorno dopo, il figlio andò
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1956
questo tigrotto, che un giorno v’aiuterà. ¶ Quando la
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1956
tegole del tetto. Un giorno che la famiglia era
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1956
la ragazza diventava ogni giorno più bella. ¶ Un forestiero
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1956
la ragazza. ¶ Il dodicesimo giorno, volle montar di guardia
51
1956
Alla locanda veniva ogni giorno a chieder l’elemosina
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1956
e ad ammazzarla. ¶ Un giorno la ragazza, mentre i
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1956
in petto. Crebbe di giorno in giorno, sia in
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1956
Crebbe di giorno in giorno, sia in statura sia
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1956
altra bestia. Così, quel giorno la battaglia fu vinta
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1956
d’oro. Anche quel giorno, la battaglia fu vinta
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1956
mala sorte. ¶ Il terzo giorno, il cavaliere coi capelli
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1956
mandorli in fiore. ¶ Il giorno dopo, passarono di là
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1956
un figlio suo. Un giorno, questo figlio era già
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1956
mamma nella grotta. ¶ Un giorno un figlio di Re
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1956
Era la vecchietta del giorno prima! Il Re la
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1956
penso io, quando sarà giorno! ¶ Fratino allora, senza far
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1956
addosso. Appena si fece giorno, Occhio-in-fronte levò
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1956
fatto capo Franceschiello. Un giorno comandò a tutta la
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1956
Fa’ la guardia di giorno e di notte. ¶ Il
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1956
no non mangiava. ¶ Un giorno mentre andava pel bosco
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1956
cenere. La moglie il giorno dopo vendette la cenere
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1956
sposa, perché in un giorno sei capace di mandarmi
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1956
gatto. ¶ Ma il terzo giorno, dei torsoli di rapa
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1956
Trattieniti almeno un altro giorno. ¶ – No, compare, m’aspettano
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1956
l’indovinello. Mancava un giorno allo scadere del termine
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1956
era senza figlioli. Un giorno, mentre stendeva i panni
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1956
erano mai viste. ¶ Un giorno, la gallina si mise
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1956
mio, – gli disse un giorno, – confidatemi la vostra pena
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1956
sua mente. Finché un giorno si confidò con la
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1956
si chiama Assaggiàtolo. ¶ Il giorno dopo, il lupo aveva
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1956
lupo tornò ancora il giorno appresso. – Vogliamo andare a
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1956
i guappi. Passò un giorno, due giorni, tre giorni
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1956
dirglielo e combina il giorno, che io sono pronto
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1956
questa vita. Quando un giorno lo trovò che se
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1956
che pensare notte e giorno a quel che devo
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1956
pensata piacque, e il giorno appresso, senza perdere tempo
83
1956
restasse con lei. Il giorno il giovane ridiventava anello
84
1956
da fatica, e un giorno la mandò a cogliere
85
1956
bosco. Cominciava a far giorno quando arrivarono a casa
86
1956
e lo nascosero. ¶ Il giorno dopo – erano giusto due
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1956
riconosciuti più nessuno. ¶ Un giorno, si trovarono tutti e
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1956
triboli credendoti morta, un giorno arando abbiamo trovato un
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1956
fondo al mare. Era giorno e le Sirene andarono
90
1956
annegare. ¶ Le Sirene di giorno dormivano, e la notte
91
1956
alle Fate, e il giorno che tornasse alle Fate
92
1956
in viaggio, quando un giorno si trovò in una
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1956
mangiate tutte in un giorno, gli avrebbe fatto tagliar
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1956
all’elemosina. Ma ogni giorno metteva la barca in
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1956
indomani, e così il giorno dopo. Il pescatore si
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1956
perché s’avvicinava il giorno. ¶ Già i tredici anni
97
1956
Quando fu verso il giorno, un marinaio del paese
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1956
anch’io. È quasi giorno e voglio andare un
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1956
casa del marinaio quel giorno si fece un bel
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1956
dove andava. ¶ Difatti, il giorno dopo il cane acchiappò
101
1956
si campa, sicché un giorno o l’altro vi
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1956
madre spirò. ¶ Dopo qualche giorno le sorelle discorrevano tra
103
1956
il pranzo –. Difatti, il giorno di Pasqua, portò il
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1956
sorelle, e per quel giorno si sfamarono con un
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1956
alle sorelle. Anche quel giorno bisognò che facessero pranzo
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1956
ochina era disperata. Il giorno dopo, pensò di salire
107
1956
da mangiare come il giorno prima. Al ritorno l
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1956
nati tanti ochini. ¶ Un giorno, si sente bussare. ¶ – Chi
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1956
sabato mattina, prima di giorno, l’oca ravviò le
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1956
Passò del tempo. Un giorno la volpe tornò a
111
1956
di roba. ¶ Venne il giorno fissato per la cena
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1956
starnazzando, svolazzando, rincorrendosi. ¶ Un giorno l’ochina sentì un
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1956
quella povera ragazza. ¶ Un giorno, mentre andava a prender
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1956
figlio del Re. Il giorno che doveva venirla a
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1956
si chiamava Giuanni. Un giorno mentre tagliava un ramo
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1956
quaggiù in Marca. Un giorno stava seduto e si
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1956
da portar niente. ¶ Un giorno il Gigante volle fare
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1956
compagni ed era già giorno. Li svegliò. – Perché non
119
1956
disse lei, e il giorno dopo, carica di regali
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1956
incantesimi. Appena si fece giorno, la ragazza, per trovarsi
121
1956
bere, dormendo notte e giorno. Disse la ragazza: – Lasciate
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1956
buchi del soffitto. ¶ A giorno, la ragazza disse ai
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1956
una corda. ¶ Al terzo giorno, la ragazza era alla
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1956
del cane. ¶ Al quarto giorno, dalla quarta finestra, rispose
125
1956
zerbino, e al quinto giorno, poiché il Re, toltosi
126
1956
del portinaio. ¶ Il sesto giorno le portarono la corona
127
1956
conservò l’anello. ¶ Un giorno la figlia, sfaccendando per
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1956
graffiata. ¶ Ma dopo qualche giorno il padre volle vedere
129
1956
un vestito per il giorno delle nozze ancor più
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1956
galleggiava sul mare. ¶ Il giorno delle nozze Maria disse
131
1956
cucchiaio di minestra. Un giorno, a sua madre che
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1956
un Re che un giorno, mentre se n’andava
133
1956
e stava tutto il giorno su una sedia. Poi
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1956
boia lavorava notte e giorno. La figlia del Re
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1956
passeggio. ¶ L’indomani era giorno di ricevimento: ai tre
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1956
pensavano più. Il terzo giorno la Regina fece alla
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1956
prima e da quel giorno visse allegra e contenta
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1956
trovato a maritarla. Il giorno delle nozze avevano invitato
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1956
tutta contenta. Da quel giorno in poi non ebbe
140
1956
A quella fontana, ogni giorno, andava a prender l
141
1956
Giuseppe Ciufolo da quel giorno fu lo zappatore più
142
1956
voi datemene tre. ¶ Un giorno, la locandiera stava chiedendo
143
1956
stava rinchiusa notte e giorno in quella capanna in
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1956
lo sguattero che ogni giorno veniva a portarle pane
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1956
far la posta di giorno, e alle undici vide
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1956
raccomandò di scrivergli ogni giorno per corriere. Così il
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1956
tutta la servitù. Ogni giorno un corriere partiva dalla
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1956
La contadina furba ¶ Un giorno, un contadino, zappando la
149
1956
né satolla, né di giorno né di notte, né
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1956
non era né di giorno né di notte). Le
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1956
ma non è ancora giorno. Dorma, dorma. ¶ Il Re
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1956
vivono, e da quel giorno il Re non compare
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1956
che ormai era quasi giorno e non voleva farsi
154
1956
passarlo prima che fosse giorno. Presentatisi al Sovrano, raccontarono
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1956
vent’anni quando un giorno, parlando delle belle cose
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1956
combinarono le nozze. Il giorno delle nozze, furono mandati
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1956
un’altra moglie. Il giorno delle nozze, gli Ambasciatori
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1956
al figlio e il giorno delle nozze tornarono gli
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1956
Sole che da quel giorno diventò una donna come
160
1956
vent’anni, né un giorno né un’ora di
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1956
si sarebbe sposato il giorno dei vent’anni, quando
162
1956
e quando sarà il giorno monterai sulla mia groppa
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1956
s’era trasformato il giorno delle nozze. Il Drago
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1956
mentre era sola, un giorno, frugando nell’armadietto vide
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1956
grande casa, e un giorno, mentre loro erano fuori
166
1956
si sposarono il medesimo giorno. Il giorno che io
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1956
il medesimo giorno. Il giorno che io nacqui, alla
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1956
le trattative procedessero. Un giorno fui costretto a confessarle
169
1956
continuò a insistere ogni giorno col Segretario, perché ne
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1956
guaio! ¶ Approfittò d’un giorno che il Re era
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1956
biada con loro. ¶ Un giorno l’assassino disse al
172
1956
po’ quello. Dopo qualche giorno, la contadina le portò
173
1956
dava anche noia. Un giorno, dài e dài, la
174
1956
del Re. E un giorno, stando alla finestra, sentirono
175
1956
a mandar loro ogni giorno ogni ben di Dio
176
1956
tutta la famiglia. Un giorno si decide: – Voglio andare
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1956
il Vento Tramontano. – Buon giorno, Vento. ¶ – Chi sei? ¶ – Sono
178
1956
tutto era inutile. Un giorno era andato a fare
179
1956
quest’altro Re, un giorno che stava affacciato alla
180
1956
non rispondeva niente. ¶ Un giorno la mamma era distratta
181
1956
l’è mangiata? ¶ – Felice giorno, – disse lei. – Ecco la
182
1956
farei pane in un giorno solo quanto ne mangia
183
1956
bambino, successe che un giorno il barcaiolo gli guardò
184
1956
allora in poi, ogni giorno il barcaiolo e la
185
1956
solo la testa. Ogni giorno le andavano a portare
186
1956
aveva tre figliole. Un giorno il Re gli comandò
187
1956
di niente. Così quel giorno ebbero un bel daffare
188
1956
darle la dote. ¶ Un giorno arrivò in quella città
189
1956
suo coraggio; da quel giorno non dormì più nella
190
1956
lo cedete per qualche giorno vi faremo diventar ricco
191
1956
che il Re un giorno s’ammalò e morì
192
1956
aia, e ricamare. Un giorno che stava alla finestra
193
1956
faceva figli. Un bel giorno il pescatore se n
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1956
sette teste che ogni giorno a mezzogiorno viene fin
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1956
Tirano a sorte ogni giorno: oggi è toccato alla
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1956
aveva visto che quel giorno gli era stato preparato
197
1956
andò a dormire. Appena giorno, il giovane si levò
198
1956
primogenito era partito, ogni giorno il padre e i
199
1956
appeso al trave. Un giorno trovarono la cucina tutta
200
1956
vita da cani. ¶ Un giorno, al padre arriva una
201
1956
tua si piange. ¶ Un giorno Bellinda vide che l
202
1956
e arrivato il settimo giorno tanto pianse e pregò
203
1956
Altri mesi passarono. Un giorno, le foglie dell’albero
204
1956
meglio. Bellinda l’assistette giorno e notte, ma una
205
1956
la baciò. ¶ Quando venne giorno e il Re comparve
206
1956
della sua presenza. A giorno, saltò dal letto e
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1956
a scalzarlo: – In che giorno venisti qui la prima
208
1956
seconda posta era già giorno, e Menichino s’andò
209
1956
camera sua, e un giorno che era fuori suo
210
1956
mano, e aspettò il giorno della giostra. ¶ La giostra
211
1956
disarcionò tutti come il giorno prima, e scappò via
212
1956
ordine che il terzo giorno lo arrestassero, e fece
213
1956
suo padre, e ogni giorno partiva una scimmia con
214
1956
sarebbero aperti l’indomani, giorno delle nozze. La scimmia
215
1956
dar pace e un giorno disse alla madre: – Mamma
216
1956
si vedeva come di giorno, perché la sua bellezza
217
1956
vedeva tutt’intorno. ¶ Un giorno passò per strada il
218
1956
fa cento miglia al giorno. ¶ Il Principe schioccò forte
219
1956
dei tre, fino al giorno prima dello spirare dei
220
1956
passi nel giardino. ¶ Un giorno, il cacciatore del Re
221
1956
disse il giovane. ¶ Il giorno dopo a colazione Fiordinando
222
1956
mai nulla. Passò il giorno e il cacciatore aveva
223
1956
bosco: per tutto il giorno cercò di ritrovare una
224
1956
la Regina. ¶ Il secondo giorno dissero all’oste: – Dateci
225
1956
Ormai era l’ultimo giorno, prima che la Regina
226
1956
calata, vinse il primo giorno col diamante in cima
227
1956
lancia: vinse il secondo giorno colla ciocca dei capelli
228
1956
malinconico, ci pativa. Un giorno gli disse: – Figlio mio
229
1956
andar via come quel giorno, cosa faresti? ¶ – Oh, mamma
230
1956
acclamò Regina. Da quel giorno se ne stettero insieme
231
1956
non la trovava. Un giorno, tornando dalla caccia, Pietro
232
1956
Pietro passò tutto il giorno a correre, senza che
233
1956
furono parecchi mesi, un giorno il Mago disse a
234
1956
Però, se aspetti il giorno che ci sarà tempesta
235
1956
un po’ venne un giorno in cui Pietro disse
236
1956
che viveva tutto il giorno chiuso in stanza. Aveva
237
1956
quella rossa, guerra. ¶ Un giorno le ragazze trovarono il
238
1956
alle sue risposte. ¶ Un giorno, la Regina disse a
239
1956
s’aspettavano da un giorno all’altro di veder
240
1956
fu inutile, perché un giorno l’Ebreo la sorprese
241
1956
Principe di giorno in giorno scompariva il color di
242
1956
con la sua. ¶ Quel giorno stesso, il Re mandò
243
1956
in giro tutto il giorno ma non ho trovato
244
1956
a farlo tutto il giorno, – e se ne andarono
245
1956
a farlo tutto il giorno –. E se ne andarono
246
1956
fienile. Allo spuntar del giorno, Pietro sentì cantare il
247
1956
a poltrire fino al giorno del giudizio, voialtri? Dopo
248
1956
stregoni vogliono che ogni giorno sia mandata loro una
249
1956
tutta infiorata. Lo stesso giorno furono celebrate le nozze
250
1956
un soldo. Andava ogni giorno alla marina, a vedere
251
1956
ne trovava mai. Un giorno, trova un vecchio su
252
1956
il suo sposo. ¶ Ogni giorno le damigelle andavano dai
253
1956
voleva molto bene. Un giorno, questo Re andò a
254
1956
Re. Il maggiore un giorno disse: – Cosa sarà che
255
1956
notti. Ma il terzo giorno venne nel bosco la
256
1956
far da mangiare. Un giorno che il ragazzo era
257
1956
con tre cani. ¶ – Buon giorno a te, bambino. ¶ – Buon
258
1956
a te, bambino. ¶ – Buon giorno a lei, omino. ¶ – Che
259
1956
e la pecorella. ¶ – Buon giorno a te, bambino. ¶ – Buon
260
1956
a te, bambino. ¶ – Buon giorno a lei, omino. ¶ – La
261
1956
l’ultimo cane. ¶ – Buon giorno a te, bambino. ¶ – Buon
262
1956
a te, bambino. ¶ – Buon giorno a lei, omino. ¶ – Io
263
1956
riattaccava a brontolare. ¶ Un giorno che il fratello era
264
1956
sua figlia. ¶ Venne il giorno delle nozze, e lo
265
1956
grandi feste. Venuto il giorno della partenza, si divisero
266
1956
una bambina golosa. Un giorno di Carnevale la maestra
267
1956
col marito. Appena fu giorno, la donna andò a
268
1956
mai visto Tabagnino di giorno, e poi lui, dopo
269
1956
papà, – gli disse un giorno Stellina, – piuttosto che star
270
1956
suo padre. ¶ Ma un giorno la matrigna le diede
271
1956
per quasi tutto il giorno, finché arrivarono davanti a
272
1956
si svegliò che a giorno grande. ¶ «Voglio suonare il
273
1956
s’ammalò e un giorno chiamò il figlio: – Sandrino
274
1956
erba. Si svegliò a giorno fatto, si stropicciò gli
275
1956
che avevano. Tutto il giorno non faceva altro che
276
1956
alla sua porta. ¶ Un giorno disse al cameriere: – Sai
277
1956
quattrini per sostenerla. Un giorno chiamò l’Intendente. ¶ – Che
278
1956
morto che vivo. Il giorno dopo si fece coraggio
279
1956
ordine che per quel giorno non aprissero a nessuno
280
1956
così felici. ¶ Proprio quel giorno scadevano i sette anni
281
1956
dar loro il buon giorno e a chiedere alla
282
1956
collera sul nero. ¶ Un giorno andò a sedersi sul
283
1956
suo; finché un bel giorno disse: – Voglio prendere moglie
284
1956
a otto giorni. ¶ Il giorno stabilito partì dal palazzo
285
1956
con una festa ogni giorno, che credo siano lì
286
1956
star male, e un giorno chiamò i suoi figlioli
287
1956
giorni. ¶ Alla mattina del giorno delle nozze, la Regina
288
1956
in quel campo del giorno prima, prese una scala
289
1956
Un contadino scendeva un giorno a Biella. Faceva un
290
1956
il giovane signore un giorno le disse: ¶ Stella Diana
291
1956
contratto. Si avvicinava il giorno delle nozze e Stella
292
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tutti al biliardo. Un giorno, in un caffè, incontrò
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e andò via. ¶ Un giorno di gran caldo, trovò
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in un boccone. ¶ Il giorno dopo le due sorelle
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alzò prima che facesse giorno, andò al campo dei
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delle zucche prima di giorno, ma questa volta il
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entravano due volte al giorno a portargli da mangiare
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in un inganno. ¶ Un giorno, all’ora in cui
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fare a me. ¶ Il giorno dopo Gàmbara si presentò
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si muore mai ¶ Un giorno, un giovane disse: – A
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nessuno lo sapeva. Un giorno incontrò un vecchio, con
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anni, anni, anni. Un giorno il giovane disse al
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San Giuseppe. Viene il giorno che muore e si
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dormire la notte. Venne giorno, si vestì, corse alla
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le nozze da un giorno all’altro, tanto non
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mancava niente; e il giorno dopo la sposa si
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ne andarono. ¶ Appena venne giorno, il Re si svegliò
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la sua famigliola. Un giorno, tirando le reti, sentì
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sapeva dove andasse. Un giorno la figlia del Re
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il viaggiante e un giorno che era via i
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di cattivo umore quel giorno, e dice: – Non fatemi
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lasciavano mai sola. Un giorno le disse il capo
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già la forca. Un giorno solo le mancava a
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aveva una figlia. Un giorno questa figlia era al
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cosa salterà fuori. ¶ Il giorno dopo si svegliò e
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rimanere qui notte e giorno.» E non si mosse
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al morto, quando un giorno sentì gridare in Canalazzo
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e basta; al quarto giorno chiamami. Mi raccomando, non
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schiava restò notte e giorno col morto. Passarono tre
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stava un po’ ogni giorno, ma dormiva sempre e
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e sospirare notte e giorno, perché per aver dormito
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per aver dormito un giorno di più aveva perso
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non ne avevano. Un giorno, quel signore era per
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padrona e lo stesso giorno nacque un figlio alla
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bene come fratelli. Un giorno, andando a spasso, sentono
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sei anni, e un giorno, passando dalla strada della
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fare il pescatore. Un giorno va a pescare all
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sacco di quattrini. ¶ Il giorno dopo, ripescò ancora quell
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subito la lasciò. ¶ Un giorno, andando come al solito
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mai. Tanto che un giorno una di queste tre
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più bella diventava. ¶ Il giorno dopo, va al balcone
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Così fece, e ogni giorno andava a trovarla, perché
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cui era prigioniera. ¶ Un giorno che le sue cameriere
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Niente, niente! – Finalmente un giorno si fece coraggio, entrò
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alla finestra: era quasi giorno. Si vestì e uscì
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viso del Principe di giorno in giorno scompariva il
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da far risorgere nel giorno glorioso in cui, cacciato
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pescatore disgraziato, cui un giorno incappa nella rete un
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nel palazzo. Finché un giorno non gli successe che
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per tre ore al giorno si trasforma in triglia
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Re col capitano. Il giorno delle nozze nel porto
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Dopo aver camminato qualche giorno, incontrò un viandante che
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di disfarsene e un giorno che il Re gli
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d’Inghilterra scrutava ogni giorno il mare col cannocchiale
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essere tartaruga durante il giorno, e tornare uomo solo
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come uomo e di giorno come tartaruga; se tornato
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il bene. ¶ Era venuto giorno, e lo sposo si
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madre. – È tutto il giorno che piange. ¶ – Per la
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a impastare fino a giorno. ¶ – Be’, finalmente hai finito
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Ormai era l’ultimo giorno, e l’indomani sarebbe
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e arrivò all’ultimo giorno con tutta la canapa
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era ridotta all’ultimo giorno senz’aver filato neanche
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ancor peggio, e il giorno dopo non ne parliamo
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e contenta da quel giorno in poi. ¶ (Riviera ligure
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allora partirai. ¶ Da quel giorno, tutte le mattine, appena
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da Giuanin. ¶ Da quel giorno il Re prese Giuanin
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pensava solo, notte e giorno, al modo di portar
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la pelle. Il secondo giorno, certo ormai di non
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quel pozzo, e un giorno nel secchio ci trovò
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da te, e ogni giorno quando non ci sei
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fame lo stesso. Un giorno la figlia maggiore disse
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tra le fiamme. ¶ Il giorno dopo ritornò da quella
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a prendere un altro giorno. Con questo sacco pesante
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portavano da mangiare. Un giorno andò la prima, e
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scappò via: e quel giorno il padre restò a
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letto. La biscia ogni giorno diventava più grossa; tanto
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d’ogni qualità. ¶ Quel giorno in casa non c
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aiutare la famiglia. ¶ Un giorno la ragazza sente una
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una torre. Lo stesso giorno ci fu il gran
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aveva chiesto. ¶ Il terzo giorno schiacciò la terza testa
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sempre sconosciuto. Il terzo giorno tornò su un cavallo
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i fratelli lo stesso giorno. I fratelli maggiori andarono
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era la bambola. Un giorno mentre il Re con
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in un burrone. ¶ Un giorno la ragazza andando alla
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s’erano arrese. Un giorno la Principessa passeggiava sotto
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far lega assieme. Un giorno Cric all’osteria mangiava
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la portò via. ¶ Il giorno dopo il Re va
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Principessa per tutto il giorno non vedeva altro che
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quel sentiero passò un giorno il figlio d’un
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i fazzoletti. Il terzo giorno il Principe si fermò
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delle dita. Il quarto giorno era lì come sempre
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il sentiero. ¶ Così ogni giorno il libro veniva sfogliato
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stati così felici. ¶ Un giorno, la Regina venne a
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Quello fu un gran giorno di festa per la
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con sei ducati al giorno, in poco tempo diventò
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mangia il guscio, un giorno diventerà re; chi mangia
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danari dove capita. ¶ Il giorno dopo, sotto il guanciale
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furia di gridare. Un giorno, la fece gridare tanto
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Si vede che quel giorno le porte del Cielo
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gli voleva parlare. ¶ Un giorno, un marinaio, andando in
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stette sott’acqua un giorno intero. Poi ritornò a
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Il Re aspettò un giorno, ne aspettò due, ne
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bella delle tre. ¶ Un giorno al mercante capitò un
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acqua. Accadde che un giorno, alla più grande delle
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indomani, aspetta un altro giorno, ma Ninetta, spaventata d
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per miracolo. Un bel giorno passa un fruttivendolo; la
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corse via piangendo. A giorno incontrò nella campagna una
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L’indomani era lunedì, giorno di bucato: la Gnà
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suo favore: e un giorno arrivò suo fratello e
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Giocando nella paglia, un giorno si mette a dire
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sostanziose. ¶ Tre volte al giorno il Reuzzo s’affacciava
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suo palazzo, sfoggiando ogni giorno un vestito più bello
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sempre da sé. Un giorno, mentre si pettinava, lasciò
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scappò via. Il terzo giorno, appena finito di pettinarsi
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un mese e un giorno sotto il sole e
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sulla montagna. Passò un giorno, un altro giorno, un
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un giorno, un altro giorno, un terzo giorno e
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altro giorno, un terzo giorno e la Reginella era
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un mese e un giorno, e la colomba ridiventò
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tutti e due. Un giorno, con la fame che
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solo un paio al giorno. Sul libro c’era
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si cambiò. Il terzo giorno unse le gambe e
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apparecchiare due volte al giorno con una fetta di
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dava due tarì al giorno, un uovo e tanto
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vento? ¶ – Tre volte al giorno prende un ventaglio, si
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carbonaia diventò Principessa. ¶ Ogni giorno andava a tavola, si
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cerbiattini appena nati. Ogni giorno, la cerva usciva per
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stesso si ripeté il giorno dopo, e il giorno
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giorno dopo, e il giorno dopo ancora: i cerbiattini
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come pazzo. E un giorno le disse: – Erbabianca, sono
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si mise a passeggiare giorno e notte sotto le
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erano sempre chiuse. ¶ Un giorno era lì che passeggiava
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quello che voleva. ¶ Un giorno, mentre la Regina stava
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mise in viaggio. Il giorno stabilito si presentò al
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galoppo e scomparve. ¶ Quel giorno, un medico e sua
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teneva come cameriera. ¶ Un giorno il medico disse alla
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dare pace e un giorno aveva detto: – Moglie mia
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nell’oliera,38 e un giorno, la suocera disse alla
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cercare di rivederla. ¶ Un giorno una vecchietta gli chiese
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una grotta e lì giorno per giorno consumava le
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e lì giorno per giorno consumava le sue provviste
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diede dodici tarì al giorno tanto per cominciare. ¶ Il
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Vicerè a governare. ¶ Un giorno, finalmente, il Vicerè disse
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i giorni e ogni giorno il Bracciere si sentiva
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bicchiere d’acqua al giorno. Il carceriere però, vista
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Maestà! ¶ E un altro giorno: – Maestà, stamattina ho visto
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il Diavolo. Da quel giorno in poi non guardò
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e nelle feste! ¶ Un giorno quell’anima nera del
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latte quattro volte al giorno. ¶ Al nipote questa pianta
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rosmarino, quattro volte al giorno. Appena sbarcò alla sua
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vide più. Da quel giorno il Re sbrigava in
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latte quattro volte al giorno; e se al ritorno
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la Regina per il giorno delle nozze. Il Re
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misi ad aspettare il giorno. Appena venne il sole
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come un cane. Un giorno, meschinello, non avendo di
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contento. – Senti, – disse un giorno uno di quei cavalli
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E per tutto il giorno non faceva altro che
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fatto vecchio, e un giorno la Morte venne a
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per il prossimo. Un giorno stava mondando i porri
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a che ora faceva giorno e a che ora
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a lavorare notte e giorno, e guadagnarci il pane
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in panciolle tutto il giorno. Così passò un po
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al collo notte e giorno come fanno i Re
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far la spesa. Un giorno portò a casa sette
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tutti i regni. Un giorno aveva da partire il
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a una quercia. Il giorno, visto che non c
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fermezza. ¶ Ma dopo qualche giorno egli le disse che
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fare il mandriano. Un giorno disse ai mandriani: – Dovete
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buoi. Stava tutto il giorno coi buoi, Peppi, e
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so cosa dirti. ¶ Faceva giorno e Peppi se ne
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via. ¶ L’indomani appena giorno Peppi si prese il
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e finire in un giorno una salma di terra
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ad augurare il buon giorno e trovò la camera
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lui. Così crebbero insieme giorno per giorno, e quando
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crebbero insieme giorno per giorno, e quando furono cresciuti
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Nina gli dissero un giorno: – Padre, ci volete portare
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tutto risplendeva che pareva giorno e una musica suonava
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saresti cullato, ¶ Notte e giorno starei con te, ¶ Dormi
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saresti cullato, ¶ Notte e giorno starei con te, ¶ Dormi
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si veda quando fa giorno. Una volta che il
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saresti cullato, ¶ Notte e giorno starei con te, ¶ Dormi
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estrema. La chiamò, un giorno, e: – Figlia mia, – le
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amici miei che il giorno tale terrò una gran
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ti piacerà. ¶ Venne il giorno, e vennero i Regnanti
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e la consolò. ¶ Il giorno dopo, mentr’era a
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da un prete. Un giorno, lavorando in campagna, trovò
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portò al padrone. Quel giorno al prete avevano portato
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mai pecore. Al nono giorno fece ammazzare i cani
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niente. ¶ E da quel giorno non fu più curiosa
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in grande pena. Un giorno, per divagarsi da questa
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s’arruolò soldato. Un giorno il Re fece una
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a darsi pace. Un giorno, mentre tutti erano a
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delle loro mani. Un giorno non potendo pagare la
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era col Diavolo. Un giorno, viaggiando, uno disse all
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spese, pagamento anticipato il giorno dopo. ¶ Vestito da gran
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che tu dica: «Buon giorno» e «Sacra Corona», tutto
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figlia del Re. – Buon giorno, – disse il Conte Pero
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resta preoccupato tutto il giorno. ¶ E per tutta la
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del Re. ¶ Dopo qualche giorno, la volpe Giovannuzza disse
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di Dio trovò un giorno nel suo campo un
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t’alleverò. ¶ Da quel giorno tutto cominciò a andargli
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né dei Santi. Un giorno il contadino doveva andare
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berretta e diceva: ¶ – Buon giorno a voi, Reale Maestà
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voi, Reale Maestà! ¶ – Buon giorno a voi, Massaro Verità
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il massaro, e un giorno disse al Re: – Possibile
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rivolto al bastone: ¶ – Buon giorno a voi, Reale Maestà
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la voce sua: ¶ – Buon giorno a voi, Massaro Verità
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inchino e diceva: – Buon giorno a voi, Reale Maestà
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berretta e cominciò: ¶ – Buon giorno a voi, Reale Maestà
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voi, Reale Maestà! ¶ – Buon giorno a voi, Massaro Verità