Vittorio Alfieri, Filippo, 1783

Io d´esser figlio ¶ già non oblio perciò; ma

tentata fuga: e assai già falli ¶ mi appone il

Isabella ¶ ... Signor... ¶ Filippo ¶ Ben già t´intendo. ¶ Se del

in me cercava! ¶ Ma già il suo ardire temerario

che agli occhi miei ¶ già non più figlio il

fremi ¶ ben altramente poi. — Già più d´un lustro

le inaudite accuse! ¶ Isabella ¶ Già convinto l´hai dunque

che in cor non già rimorso io sento, ¶ ma

di voi lo ardiria? — Già fremer veggio, ¶ già inorridir

ardiria? — Già fremer veggio, ¶ già inorridir ciascun... Che fia

rischiarar sen giva, ¶ che già coll´ombre della notte

me da tergo ei già si appressa. Il ferro

si appressa. Il ferro ¶ già innalza; entro al paterno

al paterno inerme fianco ¶ già quasi il vibra... Ecco

viva; ¶ lo assolvo io già. ¶ Gomez ¶ Tu delle leggi

alma infida, ambiziosa, atroce; ¶ già non ti escusi tu

rimorso nullo?... Ah! no; già da gran tempo ¶ nullo

varcasti, ¶ gran tempo è già. Che dico? ignota sempre

gli orditi, e i già perfetti ¶ tuoi tradimenti tanti

di sangue è scritto già... ¶ Filippo ¶ Si tolga ¶ dagli

al fin sei tu?... Già il suo morir non

la funesta amistà, roder già sento, ¶ già straziarmi il

amistà, roder già sento, ¶ già straziarmi il cor; ma

è altero, il sai? ¶ Già il suo furor ravviso

è di morte; anzi, già il veggo ¶ ostinarsi a

la consorte diventa? Oimè! già forse ¶ punisce in lei

Carlo ¶ Gran tempo è già, ch´io di morir

soppiatto; e i mezzi ¶ già di tua fuga appresta

avanza? appieno, ¶ Filippo appien già penetrò l´arcano ¶ dell

Iniqua donna, ¶ nol creder già, che amata io t

pur troppo! ed era ¶ già legittima un dì: mia

tu pure?... Oh rabbia! ¶ Già già ti seguo. Ov

pure?... Oh rabbia! ¶ Già già ti seguo. Ov´è