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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «giù»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
butta! ¶ Dal camino cascò giù una gamba d’uomo
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1956
E butta! – e venne giù un’altra gamba. Giovannino
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1956
E butta! – e viene giù un braccio. Giovannino si
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1956
a che non cascò giù ubriaco morto. Allora il
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1956
un pacco di stracci giù dalla grondaia, e ne
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1956
sarai capace di buttar giù quel pino che è
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1956
poi li buttava tutti giù. Giuanin stette un po
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1956
rabbia che la buttò giù nel pozzo. ¶ Quando il
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1956
appena fatte sarebbero rotolate giù nei boschi, appendevano un
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1956
ridere. Ridendo le cadde giù una pioggia di chicchi
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1956
pietra, che pareva andasse giù il mondo. Il ragazzo
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1956
passi. La Regina mandò giù dodici soldati armati di
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1956
era una botola. Scese giù per quella botola e
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1956
e la Principessa cadde giù. L’agnello cominciò a
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1956
e vede che cade giù con la corda e
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1956
alberi, le nuvole e giù il sentiero dei cacciatori
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1956
al vento e volò giù a grandi giri, andandosi
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1956
finestra, guardò fuori, e giù nel sentiero vide il
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1956
affidò al vento, calò giù a incerti giri e
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1956
fune una notte calò giù dall’altissima torre. Prese
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1956
pieno di collera saltò giù dal letto e gridò
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1956
spiccò un salto e giù nel pantano. ¶ Passarono sette
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1956
quando sentì un rumore giù per la canna del
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1956
che m’è andata giù dalla carreggiata. ¶ – Ho fretta
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1956
mostro che aveva buttato giù la sera prima. Ed
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1956
falegname! ¶ La vecchia corse giù dal falegname. – Falegname, me
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1956
giovane, e le buttò giù un cartoccio di quattrini
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1956
figlia del Re buttò giù un altro cartoccetto. La
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1956
la ragazza, – vado subito giù a prendermi una schiava
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1956
il Re l’aspettava giù. La ragazza andò al
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1956
petto. ¶ Quando scese così giù dalle scale, lo sposo
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1956
pareva un sole. ¶ Corre giù per le scale e
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1956
figlia: ¶ Margherita Margheritone, ¶ Vieni giù e apri il portone
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1956
figlia: ¶ Margherita Margheritone, ¶ Vieni giù e apri il portone
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1956
faccio vedere io! – E giù una sculacciata. ¶ – Quaquà! – fa
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1956
Aspetta a me! – E giù una bastonata. ¶ – Quaquà! – fa
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1956
manico della scopa e giù bastonate sulla schiena di
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1956
Pietro non può mandar giù neanche un boccone. ¶ – Su
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1956
fuori la roncola e giù un colpo: la testa
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1956
Come faccio?» ¶ Punf! Buttano giù la porta. Entra il
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1956
tocca a te! – e giù un’altra legnata a
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1956
trovarla, e una volta giù ritroveremo l’anello. ¶ – Mie
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1956
speranza, altrimenti preferisco buttarmi giù per le rocce piuttosto
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1956
e riuscirono a calar giù dalla montagna. Nella pianura
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1956
a grandi salti corse giù per la scala. ¶ – Hai
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1956
di posto: il suo giù nel bel mezzo della
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1956
chiesa e lo condussero giù in una cripta sotterranea
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1956
dal lungo naso piombarono giù dal camino. Il giovanotto
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1956
cannonate: «Bum! Bum!», e giù al paese vide agitarsi
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1956
tunfete, tunfete, tunfete, venne giù una pioggia di stregoni
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1956
lui, lentamente, lo mandò giù, e poi riaprì la
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1956
Poi cominciò a volare giù nel pozzo. ¶ In fondo
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1956
pane e per mandarle giù si bevve anche il
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1956
sentì un gran rumore giù per il camino: – Adesso
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1956
cominciò ad agitarsi, buttò giù la coperta e il
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1956
e presero a buttar giù dalla finestra frumento, frumentone
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1956
Il Re si buttò giù in una poltrona nera
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1956
la pelle: gli venivano giù certi trucioli che pareva
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1956
Principe pareva facesse venir giù la casa dagli strilli
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1956
Va a tavola e giù a quattro palmenti. Salta
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1956
ruminava senza poterla mandar giù. E allora gli venne
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1956
vanno a fondo! ¶ Van giù tutti a precipizio, ¶ Resta
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1956
La serva pennuta cadde giù dal tetto impallinata. ¶ L
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1956
bestia, che subito sparì giù nell’acqua. Ma il
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1956
spada comincia a dar giù a dritto e a
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1956
cocca della tovaglia e giù: tira per terra la
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1956
l’acqua che veniva giù a bocca di barile
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1956
di sangue che pioveva giù dal fiele. Allora il
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1956
allagata di sangue, colato giù dal fiele appeso al
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1956
le ha pendenti in giù, in casa tua si
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1956
del riso pendevano tutte giù come fossero secche. – Che
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1956
la mattina fu riportato giù in prigione. ¶ Quando lo
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1956
prova, cozza e va giù in terra: ci si
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1956
per farle andar avanti, giù botte sul groppone e
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1956
gridava l’Assunta, e giù botte con la sua
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1956
Fiordinando non aveva buttato giù neanche una piuma. Venne
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1956
un fruscìo di vestiti giù per la scala, si
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1956
un corno, e sprofondò giù a balzelloni. Dal fondo
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1956
S’allontanò e scese giù per la scaletta di
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1956
aperta; la sposa corse giù e si mise a
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1956
calò con una fune giù dalla soffitta e corse
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1956
ramo si lasciò scivolare giù sulla cresta del muro
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1956
vangare, e mentre dava giù di schiena, cosa vede
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1956
e stavolta lo stese giù ammazzato. Gli tastò il
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1956
Mi sento certi brividi giù per la schiena… Mi
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1956
acqua. – Spogliatevi e buttatevi giù che si sta così
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1956
starci a pensare, buttò giù la porta e abbracciò
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1956
stirpe ignota non andava giù: e non risparmiava dispetti
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1956
dei tuoi panni bagnati giù per la gola? Muoio
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1956
dalle braccia le scivolarono giù i bambini uno dopo
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1956
puntello del carro, e giù botte da ciechi. Al
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1956
porta della caverna. Calarono giù il cadavere d’un
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1956
Ora scendo, – e scese giù per la tela d
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1956
due: e poi, via, giù per le scale, pensando
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1956
lunga fune a calarmi giù e a scappare nel
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1956
passo falso e precipitò giù per i burroni che
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1956
era morta. Era precipitata giù, ma rotolando su certi
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1956
tratto la Regina corse giù dal trono, l’abbracciò
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1956
tenersi ritto, e cadde giù con le gambe tutte
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1956
la testa che volava giù nel pozzo. ¶ Le figlie
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1956
lume, e si scaraventò giù una gran tempesta. I
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1956
e lasciò che venisse giù anche il cielo. Quando
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1956
becco, e si tuffò giù per l’aria, ridiventò
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le loro lance, buttarono giù il nido, i dieci
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1956
cognata lattaia, non andava giù, e le studiarono tutte
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1956
omaccioni col bastone, e giù legnate. La moglie e
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1956
armati di bastone, e giù botte da orbi su
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giovane allungò una mano giù dall’albero e lo
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1956
arrivata al ponte, buttò giù canestro e tutto. ¶ Nel
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1956
capitare un altro bambino giù per il fiume. Poi
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1956
dal letto, la portano giù in cantina, la murano
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1956
murano dal collo in giù, che le restava fuori
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1956
di fuoco, alla vecchia giù dalla finestra. ¶ Così fu
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1956
farò calare da voi giù nel paniere? ¶ – Calarti? E
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le sorelle la calarono giù dalla finestra. ¶ La ragazza
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le sorelle lo calavano giù. Ma mentre il canestro
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Re nel paniere cadde giù fino a terra, e
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disse il bambino scivolando giù per la brocca e
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l’aiutassero a portar giù il cadavere, e perché
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Ballo il trescone, ¶ Butto giù casa e casone. ¶ E
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il trescone, ¶ Non butti giù né casa né casone
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impermalita la volpe saltò giù e corse via, e
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Ballo il trescone, ¶ Butto giù casa e casone. ¶ E
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il trescone, ¶ Non butti giù né casa né casone
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popone. Il popone rotolò giù per una scarpata, si
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Ballo il trescone, ¶ Butto giù casa e casone. ¶ E
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il trescone, ¶ Non butti giù né casa né casone
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arrivare alla finestra. ¶ – Butto giù una corda. Tu infila
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perciò la lasciò andar giù di colpo: cadde in
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il cestello le andò giù per il torrente. Lei
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le rispondevano: – Va’ più giù che lo trovi. ¶ Andando
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che lo trovi. ¶ Andando giù, trovò una vecchia che
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po’ che cosa ho giù per queste spalle che
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1956
col cestello, lascialo andare giù per il torrente, e
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poi lo rincorse. In giù trovò quella vecchia. – Avete
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io. Cercami cos’ho giù per le spalle che
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bigonce d’oro. ¶ – Vieni giù, – gli rispose Lucibello. Quando
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rispose Lucibello. Quando fu giù quattordici diavoli gli s
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che Giuanni stesse scendendo giù pel monte, e gli
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gridare: – E che casca giù dal cielo, i calcinacci
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Accidenti! Gli ho buttato giù i macigni e dice
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su un albero saltò giù, prese due bufale e
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la montagna era cascata giù. ¶ La barca andò per
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per sé e mandò giù anche quelle. ¶ – Sia ben
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due buchi, e cadono giù due fagotti, uno bianco
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ne avevano, si buttarono giù, si bruciacchiarono e scapparono
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braccialetti metteteveli per battenti giù al portone, che giusto
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alla figlia sposa: – Va’ giù in cantina a prendere
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e il vino correva giù per la cantina. Quelli
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accidente staranno a fare giù in cantina? Fatemici andare
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a vedere, – e scese giù. ¶ A sentire quel piagnisteo
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ad aspettare che torni giù e rientri nelle sue
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spronò Rafanello a buttarsi giù nella corrente. Rafanello a
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a passeggiare su e giù per la sala; si
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La bambina appena fu giù si slegò, e alla
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com’era, si buttò giù in mezzo alla chiesa
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che buon odore! ¶ – Scendi giù, compare, non far cerimonie
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ramo basso e cadeva giù di sella, ora gli
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e di lì corre giù per i prati. Il
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addosso i contrabbandieri, e giù legnate da disossarlo dalla
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falco e lo butto giù –. Tirò l’arco e
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e il falco cadde giù con una freccia nell
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in locanda e lì, giù a mangiare e bere
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chiama! – e si buttò giù a sentire. Sentì che
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mano alla scopa e giù botte. – Vattene da casa
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stava mangiando e corse giù, giallo dalla rabbia. – Uomo
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d’oro e cascò giù dal cielo sul petto
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finestra e si calarono giù. Corsero e corsero nel
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porto. ¶ La sposa scese giù giù sott’acqua e
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La sposa scese giù giù sott’acqua e si
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lo teneva, sarebbe cascato giù dal davanzale. ¶ – Ma non
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quello che trovarono, buttarono giù tutti gli scaffali e
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un gran temporale; venivano giù chicchi di grandine grossi
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il filo lungo manda giù il fuso dalla finestra
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Filomena. ¶ L’Orca ributtò giù il fuso e Filomena
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e partì. Partì e giù dritto all’Inferno. ¶ Vedendo
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burrone, il ragazzo guardò giù per il dirupo sentendosi
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filare), la fece buttar giù e trovò Carola stesa
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dalla bisaccia le cascò giù un bambino e le
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e le disse: ¶ Metti giù il tuo moncherino ¶ Riavrai
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vecchio disse ancora: ¶ Metti giù il tuo moncherino ¶ Riavrai
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mano che diceva: – Sono giù nella latrina. ¶ – Ah, briccona
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cavezza e la portò giù dalle scale del palazzo
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il Re. – Devi scendere giù a vedere dove poggia
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dei vulcani. Cola scese giù e poi raccontò che
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o meno. ¶ Cola calò giù e ci stette due
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disse: ¶ Gràttula-Beddàttula, ¶ Scendi giù e spoglia Nina ¶ Falla
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ramo: ¶ Gràttula-Beddàttula, ¶ Scendi giù e spoglia Nina ¶ Falla
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Meriterebbe d’esser buttato giù da questa finestra e
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la bugiarda fu sdirupata giù dalla finestra e bruciata
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le portava la lezione, giù frustate. La nomea di
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di seta, si calò giù e corse dietro alla
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calò a Don Pidduzzu giù dalla finestra. ¶ L’indomani
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col palo e scendi giù». Così fece: trovò la
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suocere e nuore calarono giù dal cielo già litigando
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foglie gialle e tutte giù. – Ahi, povero me! Come
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un ramo nodoso, saltò giù e con due colpi
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turbò il cielo, venne giù acqua a catini, i
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in cima e buttarmi giù tutte le pietre che
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fuori dalla pelle. – Buttami giù le pietre! – gridò di
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grosse come alberi! Guardò giù e c’era il
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formica e gridava: – Dai, giù, butta le pietre! ¶ Il
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non posso più tornare giù. È meglio che le
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il coperchio, si calò giù, e si trovò in
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lagrime che le scendevano giù si mise a strapparsi
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non riuscivano a mandare giù un boccone. Allora, il
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Sole stava per tuffarsi giù, quando Peppi gli fa
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questa storia non andava giù. Invece d’andarsene si
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prende la cinghia e giù cinghiate, fino a lasciarla
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il manzo è caduto giù dalla montagna! ¶ – No, questo
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e s’è sdirupato giù da una cima di
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fratelli decise di buttarsi giù da un precipizio. ¶ Cercò
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di prima. ¶ Si buttò giù dal fico, nel precipizio
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invece non la mandava giù: – Io la berretta non
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toglie la cintura, e giù frustate su Giufà, gridandogli
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si congedò ed era giù per la scala, quando
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di vento lo butta giù. ¶ – Vado, ma tu, mi
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e nessuno risponde. Buttano giù la porta e vedono
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suo bastone di ferula, giù una legnata sulla schiena
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dissero i diavoli. – Tieni giù quel bastone. ¶ Sant’Antonio
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1956
sopra! ¶ E il bastone, giù botte! Il Diavolo, dentro
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1956
male? – E il bastone, giù botte. ¶ Dopo tre ore
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tanta costanza da buttar giù gli alberi a pedate