Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

ora nell'Italia, o gl'ingegni languiscano, o gli

son poche et tutti gl'intelletti acuti, quando entrano

chiamato usurpatore. ¶ Anche tra gl'idilli della mia Sampogna

l'imaginative feconde et gl'intelletti inventivi, ricevendo in

materie quando le cerca. ¶ Gl'intelletti son diversi, et

s'ammettano se non gl'immacolati, si verranno ad

di drappo serico vestiva ¶ gl'ignudi sterpi et arricchia

su la volubil pietra ¶ gl'interdetti riposi. ¶ Il famelico

Voi pur allor gradiste ¶ gl'inni facondi e le

mirto ¶ mostravano serpendo ¶ tra gl'immortali e trionfanti allori

gli arcadi veloci ¶ van gl'ircani feroci, ¶ con gl

gl'ircani feroci, ¶ con gl'indomiti traci ¶ i sarmati

Vengonvi i caspi, e gl'indi ¶ bellicosi e possenti

e dele foglie, ¶ che gl'implican la fronte, ¶ già

tradigion perversa! ¶ Son questi gl'imenei, ¶ queste son le

i tronchi, ¶ a copular gl'innesti, ¶ a dilatare i

fermi, ¶ l'offeriscono innanzi ¶ gl'incalmi naturali ¶ dele palme

assisa ¶ i lavori e gl'intagli ¶ contemplando trattiensi ¶ di

io ben intendo. ¶ Parlan (gl'intendo) e favellando al

irragionevoli e gli augelli, ¶ gl'insensati arboscelli, ¶ questi venti

nulla ricuso. ¶ Mandami tra gl'inospiti deserti ¶ dele scitiche

a questo doloroso sacrificio gl'incensi. ¶ Ma con quali

porto ferma speranza che gl'Idilli siano per piacere

n grembo nodrito havesser gl'Aspi, ¶ ancor dovresti al

aria oscura ¶ vinte da gl'anni andran le grazie

tranquilli, i giorni, e gl'anni! ¶ E i più

bellezza, e leggiadria. ¶ 24 ¶ Amor gl'impenna l'ali, ond

canori alati. ¶ 103 ¶ Ecco incontro gl'irrita aspro e possente