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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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da cui si affacciano gli oggetti abbandonati. ¶ Lì c
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un bagno lungo, tra gli iris e le lenticchie
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lo portano via. ¶ Chiude gli occhi. ¶ Quante cose vede
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cose vede, quando chiude gli occhi. Sono cose che
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lei. ¶ È sempre lei. Gli occhi verdi, anche tristi
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guance arrossate. Pietro spalanca gli occhi, vorrebbe scacciare quell
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può toccare. Lei non gli dice niente. Non ha
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oggetto pignorato o, viceversa, gli recapita la richiesta di
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tatuaggio di una primula,” gli ha confessato una volta
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Quella “maialeria”, comunque, non gli piace. ¶ “Buongiorno, Pietro. Come
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prodotti chimici?” ¶ “Lasci vivere gli insetti, che male le
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senso nella vita, tranne gli insetti e il calcio
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su quella sedia. Quando gli viene appetito, entra a
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cucina la carne Kuroge. Gli sembrano tutti impazziti, al
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il suono sarebbe migliore. Gli sta bene così. Sarebbe
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stupefacenti. Le fisarmoniche RICCADONA. Gli ombrelli GUIDACCIONI. Il cervo
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puzza subito, madonnine con gli occhi fosforescenti, vhs con
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come libellule. Ogni tanto gli viene voglia di collegare
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sarà quella tensione che gli sale sempre più spesso
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strada, le luci intermittenti, gli uomini che sfrecciano, non
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arrabbiato dal figlio perché gli ha raccontato una frottola
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ai vetri, ma non gli dicono mai niente. ¶ 3. ¶ Il
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osserva: adesso lo spaventano gli insetti? No, erano gli
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gli insetti? No, erano gli scaffali, ogni tanto scricchiolano
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Panda fa a stento gli ottanta, ma la verità
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quel luogo che non gli piace più tardi che
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deve comprare quello che gli serve, non distrarsi. Radicchio
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domanda la cassiera quando gli scorge un rigonfiamento all
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la sicurezza.” ¶ La cassiera gli indica il totale. Lui
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lire sono fuori corso,” gli dice lei mentre gli
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gli dice lei mentre gli mostra Alessandro Volta sulle
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il finestrino. Il Po gli entra dentro. Una farfalla
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fa l’estate. Chiude gli occhi, vorrebbe non pensare
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guarda come se non gli appartenesse, come fosse il
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lo ha riconosciuto? ¶ Socchiude gli occhi. ¶ “Pietro!” ¶ No, questa
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come quel corpo minuto, gli monta il desiderio. Bello
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Non conosceva quel broncio; gli piace. “Scusami. Sono dietro
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continuare il giro, “Chiudi gli occhi”, e si riveste
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E Pietro la guarda. Gli piace quel corpo, femminile
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corpo, femminile e fresco; gli piace guardarlo, i piedi
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ne vado!” ¶ “Se chiudi gli occhi mi metto un
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ha ricevuto altro; nessuno gli scrive. ¶ Solo un tizio
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venisse a cercare Ines. Gli arriva lo stipendio, il
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Vuoi qualcosa da mangiare?” gli chiede Pietro. Ma l
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Un bel dì vedremo. Gli sembra di essere lui
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fanali sporchi. Già, Verdi. Gli faceva compagnia. ¶ Pietro guarda
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quattro zampe. Pietro socchiude gli occhi per vedere meglio
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e si abbassa tra gli scatoloni, tra le sedie
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dell’Aida. Non apre gli occhi. La bestia ha
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ha dormito. ¶ Pietro strabuzza gli occhi, scorge una riga
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oltre l’argine. Tutto gli pare in ordine, tranquillo
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riappropriarsi del deposito, scacciare gli invasori. Non si è
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anche uno, ma non gli piace lasciare aperte le
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li butta in padella gli viene un’idea. Mette
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un videogioco anni ottanta? Gli imballi della FALEGNAMERIA LAGRASTA
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piedi, che sembra come gli altri, ma dentro vale
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vale niente, è finito. Gli viene in mente il
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esili come passerotti; questi gli sembrano dei pugili. ¶ Pioviggina
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avanza verso Pietro. Ha gli occhi neri, grandi. La
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pensato di pronunciare, ma gli vengono queste: “Prima di
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quell’uomo è forte, gli uomini sanno fare male
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sforza di essere rassicurante, gli fa cenno di seguirlo
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si siede, come fanno gli occhi quando è triste
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il frigorifero, ma Pietro gli mostra, invece, la porta
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bagno, con il dito gli fa un cenno a
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dosso la sporcizia. Pietro gli apre l’acqua corrente
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apre l’acqua corrente, gli passa il bagno-doccia
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strette, secche. “Così.” Pietro gli mostra come usare le
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dice Pietro, che poi gli fa cenno che il
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lì a guardarsi. Pietro gli afferra la mano. È
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Ma Tommaso va bene.” Gli afferra l’altro polso
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Pietro si accorge che gli occhi del ragazzino si
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bagnati”. Tommaso non apre gli occhi: non gli sembra
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apre gli occhi: non gli sembra un gran problema
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prende la Berta, e gli spiega: “Pietro, Pietro” e
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bisogno che il fiume gli dica qualcosa. Cosa gli
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gli dica qualcosa. Cosa gli sta succedendo? Nina che
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scomodo, la Berta non gli sembra sicura. Siede cercando
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ma è indolenzito. Apre gli occhi. Cosa ci faccio
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Pietro lo guarda dormire. Gli fa tenerezza, quel viso
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tenerezza, quel viso. Non gli dà così fastidio che
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qualcuno nel suo letto. Gli vien quasi da accarezzarlo
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in qualsiasi posto; questa gli deve sembrare una suite
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voce si sta facendo, gli sembra proprio piccolino. Chissà
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muove la vecchia manopola, gli piace sentire un borbottio
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tutta la sedia. Tommaso gli conficca le unghie dentro
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che cerca di fare gli occhi cattivi, ma sono
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lungo, Tommaso si asciuga gli occhi, sale. ¶ Sta fermo
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si raccomanda Pietro, “shhh,” gli fa con il dito
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ma riconosce Pietro. Che gli dice “È mio nipote
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È mio nipote,” e gli fa un saluto con
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la prende, stupito, Tommaso gli chiude le dita intorno
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dita intorno e poi gli copre la mano con
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terra. Poi ha chiuso gli occhi. Sta dormendo. O
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conclude Pietro. E non gli sembra un pioppo vuoto
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impaziente, trotta verso Pietro, gli occhi maliziosi, si aggrappa
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scale. “Su! Su!” Pietro gli fa cenno di voltarsi
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ansia. “Stop!” Le mani gli tremano mentre cerca la
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aiuto. ¶ “Stai attento, porcomondo!” ¶ Gli va incontro. “Dobbiamo spolverare
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un cuscino in più, gli dà il suo. Per
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Il cielo lo fanno gli uccelli; per il resto
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resto è azzurro. ¶ Pietro gli ha prestato un costume
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Scendi da questa parte.” Gli indica un sentiero tra
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tentenna. “Hai paura?” Pietro gli porge la mano. Il
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è fermo, l’acqua gli lambisce i piedi, tiene
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hai?” Il ragazzino fa gli stessi passi di Pietro
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Poi il ragazzino chiude gli occhi, prende un respiro
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distruggono le altre uova. Gli aironi invece sono tornati
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non tutto peggiora. Tommaso gli sbuca davanti, soffia dal
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maschera da rapinatore. “Pendolino,” gli fa eco Tommaso. ¶ “Pietro
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Stiamo altri cinque minuti?” gli chiede Pietro con la
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il capo chino, Pietro gli alza il mento con
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mento con due dita, gli occhi gli sembrano rossi
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due dita, gli occhi gli sembrano rossi: “Ti sei
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lui non ne voleva? Gli sembra una cosa bella
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di riposarsi, aggiungere che gli dispiace se l’ha
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Tommaso?” Scende, va tra gli scaffali, esce nell’orto
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vuoto. Stropiccia la carta. Gli tocca andare a prenderle
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incrociare il benzinaio che gli parla solo di tasse
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VARCO ATTIVO. ¶ Una macchina gli suona il clacson. Se
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sempre di tutto e gli aveva fatto togliere le
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da giornali vecchi? Chissà. Gli compare la piazza. Accosta
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meno di quelle che gli sembra di ricordare. Forse
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Un piccione plana vicino, gli zampetta intorno, tra l
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li prendono, che cosa gli fanno?” ¶ “Han commesso dei
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Pavetti, dopo che lei gli aveva detto di essere
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viola, azzurre, argento. Chiude gli occhi, li riapre. Sì
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California. Anche il sentiero gli sembra più lungo del
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letto, c’è Tommaso. ¶ Gli sembra ancora più piccolo
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sembra ancora più piccolo. ¶ Gli sembra proprio un bambino
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sia le tachipirine sia gli antibiotici.” ¶ “Ma questa è
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di Lexotan?” ¶ Tommaso ha gli occhi pesti e la
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Il ragazzino ansima, chiude gli occhi, trema. “Acqua.” Pietro
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anche di più. Ora gli pare che la ferita
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già la luce. Pietro gli appoggia la mano sulla
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che ti passa.” Non gli piace quel metallo nella
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Pietro recupera una coperta, gli farà bene sudare un
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Ma come? E cosa gli può succedere? Non ha
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documenti, Tommaso. “Cosa facciamo?” gli chiede Pietro, e poi
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ripete, un nome che gli è venuto in mente
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grosso, pieno di raggi ¶ Gli ha portato le teche
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di diventare così bianca. Gli ha portato le Crystal
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piacere,” ha chiesto Tommaso. ¶ Gli ammalati hanno dei privilegi
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Sì!” insiste Pietro, e gli piazza il termometro sotto
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orecchio fingendo uno sbadiglio. Gli rimbocca le coperte. ¶ Scorge
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sconosciute. Ma l’uomo gli dice “Bravo!”, e allora
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carta di spari, e gli sale la rabbia finché
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parla.” ¶ “Pietro...” Il ragazzino gli fa cenno con la
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con la mano che gli taglierà la gola. L
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è scomoda.” L’altro gli passa intorno alle spalle
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a ripeterlo Tommaso. “Fiore” gli esce un poco difficile
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Tommaso ci prova: “Cielo” gli viene quasi, anche se
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È un po’ frustrato; gli secca non capire. ¶ Allora
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fuori che si dimenava, gli occhi vitrei, la coda
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più veloce delle prede, gli occhi rossicci, come insanguinati
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ha imparata quando lui gli sfregava forte la ferita
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è una cosa che gli piace, che ogni tanto
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Alcyone! Cassiopeia!” ¶ Pietro chiude gli occhi, li apre. Niente
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alle sedie. Rovista tra gli arbusti. Afferra un ramo
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dal resto, come se gli venisse incontro, proprio con
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il Grande Carro. Chiude gli occhi, li riapre, e
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richiama la sua attenzione. Gli fa il saluto militare
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infastidito mentre il Castroni gli passa uno scatolone con
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si guarda intorno, scruta gli scaffali con le mani
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Pietro? Si sente bene?” gli chiede il Castroni dai
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accorge che Tommaso ha gli occhi spaventati. “Ti ho
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No, no” e Pietro gli fa: “Resta in silenzio
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non voleva che uscissero, gli sono sfuggite, la finestra
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viene in città con gli elefanti, un giovane del
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avvertito la polizia. Quando gli agenti sono arrivati, i
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le parole ogni tanto gli escono faticose, ogni tanto
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precipitato sulla pancia. Apre gli occhi. Cosa vede? Non
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nera, due ali corte, gli occhi verdi che sembrano
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Si alza dalla sedia; gli cade sui piedi una
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pinne, va al deposito. ¶ Gli scatoloni con i risvolti
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che taglia!”, ma Tommaso gli sfiora la canottiera facendogli
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Violetta Valery, questi sono gli invitati, ecco Alfredo. Ecco
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secco Tommaso. Allora Pietro gli fa cenno che vada
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che ascolta di solito, gli farebbe solo bene. E
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opera del suo ingegno gli piace. ¶ La carta del
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non c’entrava niente gli sembrava tutto suo, il
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altrui, piangere come piangono gli eroi. Poco male. Per
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va davanti alla luce, gli piace che il suo
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quella del bambino, chiude gli occhi per non accecarsi
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le gambe incrociate e gli occhi curiosi. Si sta
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rosso, è quello che gli serve. Di un altro
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ha completato l’opera. ¶ Gli ombrelli sono dodici: verde
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Tommaso l’azzurro. Pietro gli fa cenno di correre
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parrucca. ¶ “Promesso?” ¶ Il ragazzino gli ha sorriso serafico. ¶ “Mi
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getta per terra, non gli corre incontro. Si comporta
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ricevuta di ritorno. ¶ Ha gli occhi larghi, le mani
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dirla tutta, il desiderio gli si è smorzato quando
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del fiume. Potrebbe chiudere gli occhi, addormentarsi. Ha vicino
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fin lì. Pietro apre gli occhi, ha la bocca
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sua sedia! Le mani gli tremano, spande del vino
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parlare?” Con le labbra gli risale per la nuca
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labbra sulle sue. Lei gli conficca le unghie nella
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bionda indosso, chiama “Pietro!”, gli strizza l’occhio. “Bella
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E con le labbra gli manda dei baci. Uno
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dietro l’altro. Poi gli mostra il pollice alzato
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verso di lui e gli fa cenno di alzarsi
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lontano, a frugare tra gli scaffali. ¶ Tommaso porta i
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di una Madonnina con gli occhi fosforescenti. ¶ Dispone tutto
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dei rumori, le macchine gli sfrecciano vicino e lui
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d’erba, poi non gli piacciono, trova delle margherite
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E prima di entrare gli mette in testa la
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ciak; la porta aperta, gli arnesi di falegnameria, Pietro
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zio.” ¶ “Negocio.” ¶ Tommaso chiude gli occhi, si concentra. Cosa
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la stanza di Tommaso. Gli ha chiesto se può
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d’ore. “No problem!” gli ha risposto l’altro
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il liquido per stordire gli insetti, poi un colpo
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ordina a Tommaso. Strabuzza gli occhi, vede una luce
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una nausea, un capogiro, gli era già successa una
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è che le forze gli vengono meno, un formicolio
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tra le mani. Chiude gli occhi e li riapre
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diventando grande. I baffi gli sono ricresciuti. ¶ No, Tommaso
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quando è arrivato Tommaso, gli scatoloni aperti non si
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più. ¶ Si avvia tra gli scaffali. ¶ Magari Tommaso ha
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e tornava la sera, gli si acciambellava sui piedi
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Che fai?” ¶ Il ragazzino gli compare alle spalle. È
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Pietro lo raggiunge e gli tira uno schiaffo che
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tira uno schiaffo che gli brucia la guancia. ¶ 24. ¶ Camion
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Camion dentro nave ¶ “Vieni!” gli grida il ragazzino. ¶ Lo
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parte del tempo tra gli scaffali a mettere in
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deposito. È che non gli capitava, con Pietro, e
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vuole pensarci troppo, non gli va. E allora si
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giudiziario?” ¶ “No.” ¶ La postina gli consegna una busta verde
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il pallone, il castigo gli sembra ingiusto, troppo lungo
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Deve ammetterlo: la postina gli piace. Ha carattere. E
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E quella lettera che gli ha lasciato? Ancor prima
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è Apollo”. ¶ Il ragazzino gli ricompare davanti. ¶ “Musica?” chiede
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Deve calmarsi. La Butterfly gli fa sempre uno strano
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strano effetto; di solito gli mette tristezza, gli fa
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solito gli mette tristezza, gli fa vuoto. Adesso invece
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l’ha fatto infuriare, gli ha messo rabbia. Non
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niente da fare. ¶ Passano gli anni, sono più di
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tempi? Quante volte lei gli aveva detto che dovevano
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E i capelli?” ¶ “Neri.” ¶ “Gli occhi?” ¶ “Verdi.” ¶ “Allora è
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Tommaso. “Figurati per me,” gli fa eco Pietro. E
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Sempre agitato, quell’uomo. Gli darò del Lexotan”. ¶ “Nottingham
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la K-way e gli stivali, Pietro si sta
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una pozza, il tragitto gli sembra più lungo del
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ecco il cancelletto. ¶ Tommaso gli porge un canovaccio per
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stanza di Tommaso? E gli scaffali? Se viene la
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giacca a vento e gli stivali. Piove storto, forte
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spenti. La pelle cascante, gli sembra di più di
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più di quella che gli serve. Gli occhi che
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quella che gli serve. Gli occhi che si fanno
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ai vetri: “Il Po?” gli chiede, quando si accorge
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Tu non devi preoccuparti,” gli risponde lui. “Dopo vado
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buio, la torcia non gli basta, se mette un
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gonfio del fiume. Sfiora gli argini, ormai. È lì
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le piante matte e gli arbusti. Un metro ancora
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È spaventato. L’acqua gli sembra sporca, scura e
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al Po. La pioggia gli vela gli occhi, è
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La pioggia gli vela gli occhi, è tutto rumore
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non li sente più. Gli si tappano le orecchie
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in modo che non gli succeda niente di male
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siamo al sicuro. Preme gli interruttori, ha bisogno di
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c’è niente che gli ricordi quella casa. Niente
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quella casa. Niente che gli faccia sovvenire quella ragazzina
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un altro borsone, e gli va peggio. ¶ Pesca una
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la foto di Marte, gli anelli di Saturno, il
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la stessa faccia furba, gli stessi capelli ricciricci. E
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stesso taglio di occhi, gli stessi zigomi alti, Tommaso
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un arco. ¶ Sì, adesso gli è chiaro. Quella scena
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la stessa che Tommaso gli ha disegnato. C’è
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china su di lui, gli accarezza i capelli. “Troveremo
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un attimo prima. ¶ Sgrana gli occhi. ¶ Dalla finestra vede
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Pietro apre e chiude gli occhi, si abitua al
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qualcuno. Un altro uomo gli risponde con un monosillabo
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dice lui, svegliandosi. “Shh,” gli fa con il dito
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verso il ragazzino e gli tappa la bocca con
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seduto sul letto, Tommaso gli si è messo a
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finestra: “Da lì?”. “No,” gli fa cenno con il
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non reagisce? Lascia che gli saccheggino il deposito? Gli
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gli saccheggino il deposito? Gli intrusi si fermano. Dicono
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Il ragazzino lo raggiunge, gli si stringe forte addosso
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in scaffale, preme tutti gli interruttori. Si guarda intorno
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prima volta. Pietro stringe gli scaffali con le mani
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veduta di Capri non gli è piaciuta. Purtroppo, anche
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che non sa cosa gli hanno portato via. ¶ Faranno
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via. ¶ Faranno un sopralluogo? ¶ Gli manderanno una guardia giurata
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Le cose si sistemeranno. ¶ “Gli devi aver fatto schifo
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pala e torna indietro. ¶ Gli hanno bucato le ruote
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braccia in grembo. Tommaso gli sta mostrando la foto
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mostrando la foto. Ha gli occhi che brillano. “Tommaso
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ricordo.” Pietro, con dolcezza, gli appoggia una mano sulla
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questa volta no, non gli dice che la parola
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Ho finito?, si domanda. Gli occhi sono lucidi. Sono
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fumo, per un po’, gli copre tutto. Poi quei
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bravi,” dice Tommaso. Pietro gli mette una mano sulla
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Ha un brutto presagio. Gli basterà barricarsi nella stanza
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Saranno, ancora una volta, gli scaffali; il terriccio si
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quegli oggetti, col tempo, gli sono diventati familiari. ¶ “Sono
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alle lanterne cinesi BARBIANI 2007/13. Gli scheletri sono rotti, una
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altra sigaretta. La gola gli brucia. Da sotto la
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nel sentiero. Non sono gli ufficiali giudiziari. Non è
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si rivolge a Pietro, gli fa l’occhiolino e
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portato un libretto che gli apparteneva.” ¶ “Il Castroni? Sa
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me!” ¶ “Non senza Tommaso.” ¶ Gli intrusi rallentano. “Andatevene...” mormora
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coda di cavallo che gli arriva a metà schiena
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dall’angolo, lo vede, gli sguardi si incrociano, l
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gomito intorno al collo, gli punta una pistola alla
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la coda di cavallo gli afferra i polsi, stringe
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Io mi arrabbio, sai?” Gli avvicina la pistola. Pietro
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lucida, le pagine consumate, gli angoli piegati all’insù
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Prendi questo...” dice, e gli porge una piccola scatola
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Pietro. ¶ Sente dolore dappertutto. Gli pare di poter cedere
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senza elasticità. ¶ Il piede gli si conficca nel terriccio
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da cui si affacciano gli oggetti abbandonati. ¶ Qui c
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presto la mattina e gli ha consegnato il numero
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Inghilterra?” ¶ “No. Non ancora.” ¶ Gli ha fatto anche la
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al cinghiale! Ho preso gli altri”. ¶ “Ma perché? Quelli
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Quelli al cinghiale sono gli unici che mangio!” ¶ “La
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ma il medico che gli hanno consigliato è in
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una telefonata al Ballestra. Gli sembra così stupido non
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fine aspettare quella rivista gli fa solo male. Sa
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mai al direttore, non gli chiederà mai se c
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dove nascono muoiono. Non gli chiederà mai se è
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felice. ¶ Pietro passa tra gli scaffali. C’è ancora
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le ciabatte tricolori. Non gli pare ancora il momento
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sentire una voce, che gli dica qualcosa. Nel teatro
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un baffo. Io non gli scendo incontro, io no
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cosa? Perché ogni tanto gli sembra di avere sbagliato
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le vespe che sciamano, gli aironi, il tarassaco che
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di Tommaso. Un po’ gli manca, il ragazzino. “Speriamo