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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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di quelle che indossavano gli abiti cuciti dai sarti
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solo il condividerle con gli altri pregiudicasse una parte
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sotto. E a volte, gli uomini tradivano le proprie
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corna!» E poi alzava gli occhi al cielo, ordinando
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scuola superiore a Torino. Gli occhi di Nora si
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i pochi capelli che gli erano rimasti apparivano scoloriti
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fare la stupida, io gli telefono subito e loro
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il tempo, e disturbando gli altri passeggeri del treno
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più stabile, insomma, che gli desse l’idea della
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tempo coi sogni impossibili!» gli ripeteva la nonna ogni
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lavoratore fallito, per intenderci. ¶ Gli rinfacciava con fare arrogante
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figli, e poi non gli andava a genio che
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le catene alla regina. ¶ Gli ultimi giorni di mare
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quale determinazione e arroganza gli aveva parlato? Loro in
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diventavano un incanto per gli occhi. Quante volte mi
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rientrata a casa, ripetei gli stessi gesti di sempre
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ancora più divino. ¶ Chiudendo gli occhi e inspirando l
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già, perché sono sempre gli occhi a fregarci quando
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che prima o poi gli avrebbero macchiato la faccia
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compreso il sindaco e gli assessori; e dietro, le
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che avrebbe tardato volentieri. Gli piaceva stare in compagnia
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alle mie amiche, guardavo gli altri che facevano avanti
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fuori il piattino per gli spiccioli. C’era tutto
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piccole gioie, eppure, erano gli unici momenti in cui
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ne stava lì, con gli occhi sbarrati a inseguire
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accompagnato Nora al mercato. Gli ambulanti venivano da noi
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questionario per la scuola. Gli risposi di sì, specificando
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testa per rassicurarlo e gli disse solo: «Va bene
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mancavano inglesi e francesi. ¶ Gli stranieri riuscivano a fare
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piccola.» ¶ Si sa che gli stupidi sono sempre insistenti
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notizie… Vero, zio Santo?” gli chiedevo nelle mie fantasie
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loro figli mi sembravano gli unici ad aver pagato
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temibili. Non solo per gli schiaffi in sé, che
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me sembrava che tutti gli alberi stessero ballando una
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è tuo fratello. Non gli facciamo mancare niente, ma
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vera e propria. Per gli altri però, non per
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me, e abbaiava contro gli sconosciuti per difendermi. Non
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lontano, in Germania…». ¶ Quando gli avevo voltato le spalle
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perdesse o cambiasse idea, gli avevano pure ricordato in
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Promisi all’uomo, tenendo gli occhi abbassati, che non
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dalla nostra strada. ¶ Così gli voltai le spalle, incespicando
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faceva cose scabrose con gli sconosciuti in mezzo alla
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lei a insegnarmi che gli amici sono tutto nella
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per dieci perché per gli altri cinque non era
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Ora sono io che gli porto il turisco. La
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a pallavolo e per gli esercizi di ginnastica artistica
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va a scuola. Io gli ho risposto che va
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invece? Appena trovano chi gli dà il pane, chiedono
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i nonni, chi con gli zii, e chi ancora
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cercando di raggruppare tutti gli alunni della Ia C
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anche lei come tutti gli altri era stata portata
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ascoltato mia madre, quando gli chiedeva di aiutare mio
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abbaglianti del salone, ripassavo gli ordini della nonna: «Mi
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già posizionata, e vedevo gli spettatori seduti nelle loro
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il volto arrossato e gli occhi cerchiati, come se
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si fermava sul bordo. ¶ Gli occhi umidi di un
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Lui si sentiva umano. Gli massaggiavo la pancia quando
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guardia, e abbaiare contro gli altri animali. E volerci
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ricerche archeologiche. Rovistava fra gli oggetti accumulati negli anni
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a raccontare alla nonna gli ultimi cuttigghi del paese
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onesto, che la mamma gli diceva sempre èssiri troppu
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dimenticava di ricordarci come gli piacesse bere il vino
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o te ne pentirai». ¶ Gli altri miei nonni ¶ Gli
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Gli altri miei nonni ¶ Gli incontri con i nonni
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Ma ci sono anche gli altri cugini, Rosanna e
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di un solo grammo gli ingredienti. “Che biscotti monotoni
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mia fronte, coprendomi quasi gli occhi. ¶ D’istinto avevo
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è un animale come gli altri, lui sembra una
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usare le braccia e gli occhi. La lingua diversa
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e con mio fratello. Gli voglio dire che mi
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non riusciva a giustificare gli sprechi. Perciò evitò di
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risposto che, anche se gli volevo bene, il cane
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inferiorità. Non ero come gli altri, insomma. ¶ Quella sera
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si decidevano a chiamare. Gli concedevo alcune attenuanti: da
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sedemmo a tavola con gli altri parenti. Dentro a
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faccia un’espressione sinistra; gli occhi guardavano verso il
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disgusto. L’appellativo che gli avevo affibbiato, aderiva alla
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insulti che la nonna gli rivolgeva – e porco era
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E non era per gli acciacchi in sé; dipendeva
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lo stipendio, con tutti gli onori del caso. Come
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pi mia aprirmi con gli altri. Ma tu si
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E io, alla vita, gli schiaffi li ho sempre
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porco egoista. Come tutti gli uomini, d’altronde. In
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vero? Che ne sapevano gli altri dei miei dolori
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che i suoi genitori gli avevano imposto di lasciarmi
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sto confidando, e io gli ho sempre garantito che
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mormorio delle devote copriva gli altri rumori in sottofondo
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stata merce buona per gli zingari. ¶ Dopo tanto girovagare
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la faccia afflitta che gli camminava dietro, guardando verso
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o Dio ascoltava chi gli pareva, oppure non usava
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vittoria sul male? ¶ Con gli occhi mezzi aperti mi
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commentavano, ridacchiavano, e se gli veniva il desiderio di
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giorno tanto caldo. Con gli occhi mi invitò a
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assidui frequentatori c’erano gli habitué delle cambiali, delle
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eletta: i poeti e gli scrittori. ¶ Quest’ultimo gruppo
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aspettavano un riscontro consumandosi gli occhi sulle cassette della
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La nonna diceva che gli scritti di quell’uomo
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con la sua nebbia, gli aveva dato una chance
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cagnolina, solo che lei gli ha attaccato le zecche
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servivano i consigli, figuriamoci gli ordini! ¶ Sembrava che avere
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vicino, quelli delle tasse gli hanno fatto una multa
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a Melo ancora non gli è successo niente. E
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invece nella ditta che gli paga i contributi per
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come facevano i miei, gli scriveva tante lettere che
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e poi ci sono gli esami e andrò alle
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pelle color ruggine, con gli amici alle spalle. La
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imbronciato, perché di sicuro gli aveva dato noia stare
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rimane ancora lì, con gli occhi chiusi e pieni
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momento in Siscillia. ¶ E gli spensierati viaggiatori, che avevano
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immaginai ancora lì con gli occhi puntati verso la
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malgrado il risentimento tra gli adulti della mia famiglia
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sarebbe arrabbiata. Come conoscevo gli ostacoli insormontabili tra la
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e obbligava a chiudere gli occhi. E per strada
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sudato, e la fronte gli grondava come se avesse
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di risa innocenti che gli avevano fatto salire l
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non mi aveva guardata. Gli era mancato il coraggio
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un lampo mi apparvero gli occhi severi di mia
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oliva e agrumi per gli amici dei miei, che
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al mercato quando ancora gli ambulanti dovevano scaricare la
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aveva permesso di superare gli ostacoli immotivati. A lei
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vedendola commuoversi e asciugarsi gli occhi col fazzoletto. ¶ Mentre
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un «Ti voglio bene» gli disse, ma forse tra
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potevo guardare dal finestrino gli stessi paesaggi che avevano
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di non parlare con gli sconosciuti, perché in giro
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in tempo ad aprire gli occhi e a percepire
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Poco prima di chiudere gli occhi e abbandonarci al
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buoni i tedeschi con gli emigrati, e quanti di
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fonte di affetto inesauribile. Gli volevo un bene disperato
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e ora quegli stupidi gli giravano alla larga. ¶ Tornando
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A Flörsheim d’estate gli uomini indossavano ridicoli pantaloncini
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angolo della città alzando gli occhi di continuo, per
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vivere lì e, con gli occhi umidi, dicevano di
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ero diventata guardinga, e gli uomini, specie se anziani
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tavola per la cena. Gli piaceva parlare del suo
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lavoro, le dame altolocate gli offrivano del caffè, torte
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lavorare in Germania, nonostante gli infiniti sacrifici. E anche
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sacrifici. E anche se gli costava tanto rinunciare alle
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poco di tutto, compresi gli ingredienti scelti dalla mamma
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era bastato poco. Con gli occhi attenti è facile
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infatti nelle parole che gli scapparono di bocca c
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un oggetto sacro. ¶ Immediatamente gli chiesi cosa ci fosse
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era sporco, scusandosi con gli altri passeggeri. ¶ «Poviru figghiu
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stringendoselo addosso, e intanto gli passava sulla fronte un
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tranquillo, domani starà meglio» gli aveva risposto, senza dargli
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Stretto mi fece spalancare gli occhi, e mi provocò
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la nonna Maria e gli altri nonni, Lina e
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sorpresa vederli lì, con gli occhi umidi e vestiti
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il destino di tutti gli uomini. ¶ E con la
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cercavo la risposta dentro gli occhi di mia nonna
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via dalle risate con gli amici; via da Turi
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siderale. ¶ E così passarono gli anni ¶ Non fu facile
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metà. ¶ E così passarono gli anni della mia giovinezza
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circostanze. Ma quanta fatica gli costò tutto quel silenzio
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dubbio atroce sono passati gli anni.» ¶ Il Tamburo Lercio
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madre con infinita dolcezza. Gli anni che erano trascorsi
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sua morte, avevano alzato gli occhi al cielo sperando
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sulla fronte, di tutti gli operai partiti alla volta
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futuro! Mentre vivevano, tutti gli emigranti erano proiettati verso
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del mio viaggio, socchiudo gli occhi. Li riapro, e