Egisto Roggero, Komokokis, 1902

cafés-chantants occhieggiavano, fra gli alberi, più vivide e

numerose.... ¶ Qua e là gli accordi vellutati di un

invitavano i buoni borghesi, gli smilzi inglesi alti e

potuto mai sognare! ¶ E gli occhi gli sfavillavano per

sognare! ¶ E gli occhi gli sfavillavano per la gioia

dunque.... e guarda! ¶ Apersi gli occhi intontito. ¶ Una vivida

sono in genere tutti gli alpigiani, aveva subito compreso

o due mesi tutti gli anni, è morto da

vedevano luccicare due lumi.... ¶ — Gli occhi di quel buon

mesi d’estate, tutti gli anni. Una volta dunque

Bonnin divorava intere, con gli occhi lagrimosi per la

le mie brame girovaghe!... ¶ Gli augurammo sinceramente di essere

in esso avea passato gli ultimi suoi giorni in

che tutti – nessuno eccettuato – gli abitanti del paesello. In

stato profanato, vituperato indegnamente. Gli abitanti eran dati quotidianamente

qualche giorno in tutti gli angoli della Biblioteca, mettemmo

che ho detto, quando gli occhi mi caddero sulla

ed io osservando fra gli strappi, fui colpito dalla

parole che, malgrado tutti gli sforzi miei e di

mai possa consistere. ¶ — Bene. ¶ — Gli capita un giorno fra

sua conoscenza a tutti gli uomini.... O, mi spiegherò

fu pronto, presi tutti gli accordi con le due

le mie membra. ¶ Rinchiusi gli occhi istintivamente, quasi per

il mio nome. ¶ Apersi gli occhi, trasalendo. ¶ * ¶ Quando rinvenni

sfiorava il volto. ¶ Apersi gli occhi e scorsi chino

borbottai smarrito. ¶ Mi stropicciai gli occhi, mi posi a

fare al destino. ¶ — Aspettare gli eventi! ¶ — Proprio così. ¶ — Non

il centro della terra.... ¶ — Gli è che noi.... vi

modo di pescarli! ¶ — Ma gli è.... che sto constatando

Edoardo, che teneva sempre gli occhi fissi sopra l

propria luce.... Tu conosci gli studi del barone di

di riuscire a chiudere gli occhi. Non è, ne

all’orecchio: ¶ — Guarda. ¶ Apersi gli occhi e uno spettacolo

sembra, – rispose turbato. ¶ — Ah! gli occhi non mi hanno

vedi?... è là! dietro gli arbusti... si china.... si

mai veduti. E fra gli alberi candide cupolette, snelle

del lago, le sponde, gli strani boschi che ho

che mi fu possibile gli feci note tutte le

ci accoglierà quando chiuderemo gli occhi al riposo.... ¶ Noi

che non sanno tutti gli abitanti, su, della Terra

E cominciammo a vedere gli abitatori di quella plaga

composti, scivolando quasi fra gli arbusti e le piccole

invano io cercava con gli occhi traccia d’imbarcazioni

Che ti succede? – domandai. ¶ — Gli è che questo benedetto

Allora il nuovo personaggio gli fe’ un cenno, ed

Edoardo, e in breve gli accennò, quanto di lui

rigurgita di Vita, come gli abissi del mare fervono

e creature umane dove gli uomini altro non credono

tutto, di noi.... poichè gli abbiano raccontato ogni cosa

altro mondo.... Poichè levatici gli ultimi intimi indumenti che

le quali conversava con gli spiriti della Luna e

sasso per far felici gli affaticati lavoratori delle viscere

nelle tenebre, i rubini, gli smeraldi, o le pallide

le pallide ametiste e gli ardenti zaffiri per arricchirne

ricordavamo le descrizioni e gli studi fatti sulle celebri

quanto ci appariva sotto gli guardi meravigliati, noi non

noi era perfettamente ignoto. ¶ Gli abitanti di tutta quella

che agita e conturba gli uomini. ¶ Una semplice pianta

chicchi grossi come nocciuoli gli aridi deserti, come pioggia

a nutrire nel deserto gli Ebrei fuggiaschi della Bibbia

principale della lotta fra gli uomini della nostra superficie

i suoi, lasciandole dietro gli guardi, sentivamo un non

fosser quelle ossa veramente gli avanzi dello spettacoloso Topo

contro le fiere e gli altri animali pericolosi, reso

ricoperti e adoperavan per gli altri loro usi, e

sessi. ¶ Così pure, tanto gli uomini che le donne

abbiamo uomini che vedon gli spiriti e parlan con

riprese Kalika gravemente, – ascoltate gli ordini del Sommo Capo

mortali per salir tra gli spiriti che ci vagolan

severo verso il tempio. ¶ Gli tenni dietro con lo

di sogno che traevano gli esseri che mi circondavano

genitori vagolavan già fra gli spiriti. ¶ Ed essa era

fissi su di me gli occhi profondi, che una

quali avvicinatisi al morto gli fecer corona. ¶ Allora il

tenevan su di esso gli sguardi, che la sua

lembo del mantello che gli proteggeva il volto e

così superiore, sotto tutti gli aspetti, alla nostra superficie

recato dal vecchio Kalika.... ¶ — Gli hai parlato di me

me, di Kamelia? ¶ — Sì. ¶ — Gli hai parlato del mio

più meravigliosi colori e gli olezzi più soavi.... tu

il tempo di parlare.... ¶ — Gli è che non c

seguirci, dopo ch’io gli gridai: ¶ — Suvvia, bisogna non

mormorai, – ma come? ¶ — Abituiamo gli occhi all’oscurità, – disse

un certo punto apersi gli occhi. Le tenebre più

sensi. ¶ VIII. ¶ Quando riapersi gli occhi scorsi distintamente una

a noi, oscurità per gli altri uomini della terra

di lei. ¶ Ella aperse gli occhi. ¶ — Kamelia, – le dissi

e guardò. ¶ Rinchiuse tosto gli occhi, come ferita da

bellezza. ¶ Ella tentò riaprire gli occhi ma non vi

agitarsi lievemente. ¶ Poi aprì gli occhi, li fissò per

il cuore. ¶ * ¶ Quando riapersi gli occhi alla luce e