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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
venne indietro dopo tutti gli altri, ancorché fusse la
2
1620
ad esser fatti, sono gli ultimi a comparire: né
3
1620
del continovo la volontà gli avvicinava il disiderio. ¶ Non
4
1620
essere, et mancando con gli anni la vena nel
5
1620
Giganti; l'altra sollevando gli amici et giovando a
6
1620
la lira ch'addolcisce gli animi umani. ¶ Et se
7
1620
e dilettandosi oltremodo (quando gli altri impacci più importanti
8
1620
lo rappresenta. ¶ Pan, celebrando gli amori della sua trasformata
9
1620
tra' Greci, o tra gli Egizzi, o tra gli
10
1620
gli Egizzi, o tra gli Arabi, o tra' Caldei
11
1620
tra' Caldei, o tra gli Ebrei, così questa medesima
12
1620
ch'ella ha posti gli ultimi confini alla lirica
13
1620
sempre) se potesser vedere gli scritti del signor Marino
14
1620
fo a credere, che gli scritti loro tanto meno
15
1620
gl'ingegni languiscano, o gli studi della poesia intepidiscano
16
1620
ma se ne sperano gli effetti molto maggiori. ¶ Priego
17
1620
proporzione con tanto merito. ¶ Gli amici, la città, l
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1620
non bene, sì come gli sciocchi e i malvagi
19
1620
inenarrabili, le durezze insopportabili, gli storcimenti del buon parlare
20
1620
i barbarismi delle frasi, gli storpi della lingua, le
21
1620
della ipotesi et alterando gli accidenti senza guastar la
22
1620
et esposti a tutti gli occhi che non sien
23
1620
concedono a chi prima gli occupa, come le gemme
24
1620
noi hanno scritto. ¶ Tutti gli uomini sogliono esser tirati
25
1620
tra i Diavoli et gli Angioli nella espugnazione di
26
1620
son diversi, et diversissimi gli umori degli uomini, onde
27
1620
grifo per tutto crivellando gli scritti et tassando gli
28
1620
gli scritti et tassando gli scrittori, non cene dobbiamo
29
1620
hanno i tarli che gli rodono, così i poeti
30
1620
hanno i censori che gli flagellano: et sì come
31
1620
fors'eglino, nel biasimare gli altrui sudori o nel
32
1620
perverso giudicio, più modesti gli antichi di quel che
33
1620
pensano costoro col censurare gli uomini illustri di rischiarare
34
1620
per aventura lodevoli, volge gli occhi solo a que
35
1620
maculis. ¶ Veramente soverchio rigore gli pareva voler guastare l
36
1620
mi date, annoverandomi tra gli ebrei, poiché ben sapete
37
1620
Francesco quando egli ebbe gli stimmati. ¶ Intanto andrò a
38
1620
posti tutti in oblio gli armenti e i paschi
39
1620
s'involava fuggendo. ¶ Né gli giovava il raccontar ch
40
1620
al'anime spietate; ¶ né gli vietò la barca ¶ il
41
1620
il pallido nocchiero, ¶ né gli contese il passo ¶ il
42
1620
dela magion del pianto ¶ gli alberghi inaccessibili e riposti
43
1620
Dal tergo al piè gli scende in abbandono ¶ il
44
1620
oro, il vago crin gli adorna, ¶ che dal sommo
45
1620
fronte, ¶ e parte sovra gli omeri diffuse, ¶ agitate dal
46
1620
tasti, ¶ e per mezo gli spazî de' registri ¶ scherzando
47
1620
ei fregia, ¶ non sommerge gli accenti, ¶ non confonde le
48
1620
per votar di mostri ¶ gli ombrosi chiostri. ¶ La sospirata
49
1620
hanno la fronte, ¶ acquetaro gli strilli. ¶ Le Gorgoni e
50
1620
giudice dele pene ¶ e gli altri duo de' falli
51
1620
l'estremo partir così gli disse: ¶ – Ahi di novo
52
1620
rifiutar, l'altro accettar gli Abissi? ¶ perché permise il
53
1620
vita di quest'anima? ¶ Gli ululati e le strida
54
1620
udrai del'alme ree gli aspri lamenti ¶ e i
55
1620
cui Megera atrocemente offende ¶ gli scelerati spiriti. ¶ E 'ncontr
56
1620
ch'io tragga ¶ tra gli uomini la vita e
57
1620
quattro interi ¶ or per gli alpestri fianchi ¶ del'Emo
58
1620
e le fere e gli augelli ¶ in triste e
59
1620
Contano i Geti, e gli ultimi Bistoni, ¶ che i
60
1620
sacre e verdi cime, gli compose ¶ meritata corona. ¶ L
61
1620
tessendo al nobil capo, ¶ gli fe' su 'l fil
62
1620
de' gusci a piedi ¶ gli partorì le sue novelle
63
1620
viscere di rubin tutte gli aperse. ¶ La pampinosa vite
64
1620
vite ¶ del suo tesor gli porse ¶ gonfi di dolce
65
1620
incarco ¶ dela sospesa Fillide gli avenne, ¶ tutto si ringemmò
66
1620
chini ¶ prodigamente in grembo gli versaro. ¶ Il nespilo, il
67
1620
cadavere la lira. ¶ Tutti gli arbori insomma ¶ l'un
68
1620
potesse, ¶ et acciò che gli augelli ¶ si potesser posar
69
1620
su le lor braccia, ¶ gli si piantaro intorno. ¶ Furo
70
1620
atti ¶ scherzosa imitatrice, ¶ posti gli usati scherzi, ¶ tutta pendea
71
1620
Quivi il gatto etiopo ¶ gli odorati sudori ¶ largamente diffuse
72
1620
iperboree balze ¶ il grifo gli condusse ¶ dele glebe del
73
1620
i serti dele rose ¶ gli recò la colomba. ¶ Da
74
1620
ne l'adunco artiglio ¶ gli venne a presentar cinnamo
75
1620
che nel tartareo fondo ¶ gli spiriti infernali. ¶ Arser (non
76
1620
senza riparo alcun, morte gli diero. ¶ Misero, e che
77
1620
tra i tumulti e gli urli ¶ del feminil drappello
78
1620
che pur dianzi traea gli arbori e i sassi
79
1620
d'orsa montana ¶ non gli fe' per timor volger
80
1620
di dorate fibbie. ¶ Per gli omeri a traverso ¶ gli
81
1620
gli omeri a traverso ¶ gli serpe un arco, che
82
1620
fianco ¶ da cintura barbarica gli pende ¶ distinto al'arabesca
83
1620
poi che spiò tutti ¶ gli aditi inosservabili del bosco
84
1620
per onta e scherno ¶ gli disse alfin l'ingiuriata
85
1620
cale) ¶ del'esca tua gli avanzi, ¶ teschio scarno e
86
1620
più riposte selve ¶ cercavano gli armenti; ¶ e 'ncontro ai
87
1620
di quella, ¶ che con gli occhi facea, preda più
88
1620
dele candide membra ¶ imbiancati gli orrori; onde parea ¶ spuntar
89
1620
cotanta bellezza ¶ spiar furtivo gli ultimi recessi. ¶ Tacea la
90
1620
aver l'arco e gli strali ¶ per vendicar l
91
1620
trasformato signor non ravisando, ¶ gli van dietro latrando. ¶ Che
92
1620
segusi brittanni insieme, e gli umbri ¶ la mia traccia
93
1620
e più lenti ¶ vengon gli alani e i corsi
94
1620
Havvi i seri orgogliosi, ¶ gli spartani animosi. ¶ Havvi i
95
1620
e d'Argo. ¶ Con gli arcadi veloci ¶ van gl
96
1620
di guerreggiar esperti ¶ con gli elefanti e i tigri
97
1620
cinghiali, ¶ i lupi e gli orsi e i pardi
98
1620
freno, ¶ che 'l morso gli ritien, scotendo, chiede ¶ al
99
1620
chiedere aita. ¶ Pur con gli atti ragiono, e pur
100
1620
con sì fatta rabbia ¶ gli orsi e i leoni
101
1620
sarte e d'or gli arredi. ¶ Cerchiava l'alabastro
102
1620
e di corimbi, ¶ che gli scusano insieme ¶ e cappello
103
1620
al'infocato volto. ¶ Sfavillan gli occhi d'un purpureo
104
1620
destarsi e d'aprir gli occhi al giorno, ¶ per
105
1620
gemer le folichette e gli alcioni. ¶ Battesi il petto
106
1620
le risponda altro che gli antri. ¶ Contro il sonno
107
1620
pietosa, ¶ ch'ogni piacer gli neghi, ¶ tanto ch'a
108
1620
venti, ¶ le stelle e gli elementi. ¶ Dunque, perfido, dunque
109
1620
che rileva, ¶ se tra gli aspi e le serpi
110
1620
o che vaneggio, ¶ danzar gli arbori qui veggio. ¶ È
111
1620
del suo Proco divin gli alti imenei ¶ senza repulsa
112
1620
van de' coloriti parti ¶ gli odorati concetti; ¶ la pittrice
113
1620
dala montagna al lido ¶ gli armenti circostanti, ¶ indi subitamente
114
1620
Dal mento in giù gli scende ¶ infino a mezza
115
1620
al maneggiar, tocca scherzando, ¶ gli orna di fior le
116
1620
di fior le tempie, ¶ gli fa vezzi ale nari
117
1620
ama ¶ dala semplice man gli offerti fiori ¶ che de
118
1620
altari ¶ le vittime e gli odori. ¶ Ond'ella intenta
119
1620
a ciò far, sovra gli salta. ¶ Gli omeri allor
120
1620
far, sovra gli salta. ¶ Gli omeri allor le porge
121
1620
da lunge e volgon gli occhi, ¶ e con querule
122
1620
dai cavi antri profondi, gli rispose ¶ con la conca
123
1620
spettacolo e sì strano ¶ gli occhi girò meravigliando a
124
1620
tenera etate, ¶ di ricondur gli piaccia ¶ ale paterne case
125
1620
cieco abisso ad abitar gli orrori, ¶ quanto perch'egli
126
1620
e sconsolati a passar gli anni. ¶ Ond'armando di
127
1620
saettato t'apersi, ¶ così gli arcani interni ¶ de' più
128
1620
tormentate ¶ se tormento han gli abissi, ¶ che le pene
129
1620
le torture anguste ¶ e gli obliqui meati ¶ de' macigni
130
1620
ruinosi soffi ¶ fa scoppiar gli antri, e move ¶ di
131
1620
possa ¶ mentir qual più gli piace abito e forma
132
1620
giro ¶ in tal guisa gli parla: ¶ – O di quanto
133
1620
rappresenta ¶ la fraterna sembianza. ¶ Gli occhi ha di Febo
134
1620
un lume istesso; ¶ sol gli distingue il sesso. ¶ Verde
135
1620
e del Centauro ¶ tra gli ardori e tra i
136
1620
lumi a terra, ¶ giran gli sguardi altrove, ¶ e si
137
1620
novo ¶ repentino fragor mugghiar gli abissi, ¶ e 'nfin dale
138
1620
chi comprenda. ¶ Già per gli opachi e tenebrosi calli
139
1620
a' suoi desir focosi ¶ gli contendono il passo. ¶ Allora
140
1620
del nostro cielo? ¶ Fuggi gli alberghi altrui felici e
141
1620
dicendo, il viperino teschio ¶ gli oppone agli occhi, e
142
1620
pieni, ¶ come quei che gli ameni ampi giardini ¶ degli
143
1620
temuta entra la soglia. ¶ Gli assorge in su l
144
1620
stil ne canti. ¶ Narrar gli affanni e i pianti
145
1620
fiati ardenti, e con gli acuti fischi ¶ secche le
146
1620
e smisurate spire, ¶ distesi gli orbi, e rallentati i
147
1620
grand'Apollo a celebrar gli onori. ¶ Onde del crudo
148
1620
armi deluse aspra ferita ¶ gli fe' nel core, assai
149
1620
l caldo maggior giacean gli armenti, ¶ poich'ebbe assai
150
1620
udir le fere ¶ lasciaro gli antri, e gli augelletti
151
1620
lasciaro gli antri, e gli augelletti intorno ¶ tacquero intenti
152
1620
orrendo. ¶ Sospirando e piangendo ¶ gli occhi e 'l cor
153
1620
troppo audaci) acque correnti. ¶ Gli occhi dal cor traditi
154
1620
torrenti, ¶ che 'n su gli ardori estivi ¶ sovente ale
155
1620
seguace, ¶ forse a lui gli occhi celesti ¶ volgeresti ¶ men
156
1620
n volto uman tanto gli piacque, ¶ e vide mezo
157
1620
ne' chiostri empirei ¶ con gli altri Numi a tavola
158
1620
di quella fronte splendida ¶ gli amorosi luciferi, ¶ e rischiara
159
1620
n pioggia tepida, ¶ per gli occhi languidi ¶ stillate l
160
1620
d'auretta musica ¶ gonfino gli organi ¶ dela mia fistula
161
1620
e di Tisbe ¶ e gli amori e la morte
162
1620
il mio canto ¶ sol gli amanti fedeli, ¶ ch'uditor
163
1620
un tempo istesso ¶ aprir gli occhi ala luce ¶ del
164
1620
novelli ¶ del'amorosa face. ¶ Gli lavaro in un punto
165
1620
fasce, ¶ che più tenacemente ¶ gli strinse aurea catena. ¶ Cominciavano
166
1620
altri fanciulletti ¶ ivano essercitando ¶ gli scherzi puerili, ¶ ma con
167
1620
Ma giunti, ove fan gli anni ¶ più vigorosi e
168
1620
in novelli martiri, ¶ né gli sente già meno ¶ l
169
1620
erba a caso colta ¶ gli dà salute intera, ¶ così
170
1620
ch'un singhiozzo profondo ¶ gli tagliò la parola. ¶ Ella
171
1620
presti. ¶ S'accomiatan con gli occhi, ¶ occhi con occhi
172
1620
volontà fervente, ¶ amor impaziente ¶ gli agguagliava del pari, ¶ a
173
1620
verso colui ch'adoro ¶ gli abbracciamenti, e i baci
174
1620
i sovrastanti rischi ¶ agevolar gli piaccia. ¶ Già l'ombra
175
1620
eran le genti. ¶ Taceano gli elementi, ¶ e da silenzio
176
1620
ragione ¶ viè più che gli occhi miei ¶ obligato sarei
177
1620
il pianto agli occhi. ¶ Gli occhi veggendo il caso
178
1620
allor il ruscello ¶ parea gli rispondesse ¶ con basso mormorio
179
1620
punta al suolo, ¶ sollevò gli occhi al cielo, ¶ e
180
1620
lassa, che veggio? – ¶ Aprì gli occhi a quel grido
181
1620
s'abbraccia, ¶ vede che gli occhi ei serra; ¶ piombar
182
1620
ben sai) ¶ in tutti gli altri casi ¶ indietro non
183
1620
e le giova ¶ rapir gli aridi baci. ¶ Mira e
184
1620
col verdeggiante alloro, ¶ che gli cerchia la fronte, i
185
1620
primi ardori ¶ scherzava con gli Amori. ¶ Lilla ¶ Deh, deh
186
1620
dal gran vecchio Alcippo ¶ gli elementi imparai dela prim
187
1620
gravi, ¶ con cui loda gli eroi, prega gli dei
188
1620
loda gli eroi, prega gli dei ¶ e di morte
189
1620
rimbombi. ¶ Vedi questo, fra gli altri? apunto questo ¶ grazioso
190
1620
cori rubate, ¶ anzi se gli uccidete, ¶ e l'omicidio
191
1620
son tuoi, ch'or gli ritieni avinti, ¶ dolcissimo tiranno
192
1620
adiri, ¶ a tirar acqua gli condanni e sforzi. ¶ Tu
193
1620
e lenti, ¶ da ricondur gli armenti. ¶ Lidio ¶ Andiam, bella
194
1620
tra l'ombre e gli orrori ¶ dela notte e
195
1620
e con questo cantando, ¶ gli aspidi stessi, che son
196
1620
le fere irragionevoli e gli augelli, ¶ gl'insensati arboscelli
197
1620
sì vil pastorel guarda gli armenti, ¶ che, se vuol
198
1620
a sera ¶ ne compongon gli augelli ¶ per questi rami
199
1620
Perché denno del'uom gli altri animali ¶ esser più
200
1620
ch'ogni forza avanza, ¶ gli cede di possanza. ¶ Quante
201
1620
Amor d'oro ha gli strali e d'oro
202
1620
arco Amor, d'oro gli strali; ¶ ma, veggendo che
203
1620
né così di leggier gli scocca e spende. ¶ Quinci
204
1620
cibo (come tu fai) gli spirti ignudi? ¶ Laurino ¶ Gustan
205
1620
le fiamme e tra gli orrori ¶ di Cocito e
206
1620
spergiura. ¶ Mentre nel cor gli dura ¶ il desire e
207
1620
sponda, ¶ né più punto gli cal dela bell'onda
208
1620
bel Sole ¶ Idillio 12 ¶ Solevano gli antichi Egizzi adorare il
209
1620
calore, che non solo gli uomini riscalda dal rigor
210
1620
cara angelica sembianza ¶ Amor gli dipingea bella e sdegnosa
211
1620
poscia al monte vicin gli occhi converse, ¶ et ai
212
1620
più serena, ¶ volgi, deh, gli occhi, e i miei
213
1620
fiori il riso, e gli augelletti il canto. ¶ A
214
1620
ti stanchi a replicar gli ultimi accenti. ¶ X ¶ Odi
215
1620
mi ruba in su gli occhi, e senza intoppo
216
1620
ale capre. ¶ XX ¶ Tra gli altri un dì, pian
217
1620
pian pian per mezo gli olmi, ¶ fin dentro al
218
1620
quante, allor ch'entro gli alberghi cavi, ¶ sazie di
219
1620
inferir: «Se ben con gli occhi impiaghi, ¶ pur ch
220
1620
il mel, non curo gli aghi.» ¶ XXIX ¶ Spesso, tramando
221
1620
Spesso, tramando ancor tra gli arboscelli ¶ o pania o
222
1620
olmo frondoso: ¶ «S'amor gli arbori istessi insieme allaccia
223
1620
roza verga ¶ nel meriggio gli armenti il gran Sincero
224
1620
il varco impruna, ¶ ombra gli fanno i lauri, opaca
225
1620
e cassia, e lasciar gli angui il tosco; ¶ et
226
1620
viti a Bacco e gli arbori a Pomona; ¶ ale
227
1620
quaglie ¶ senton d'amor gli stimuli primieri, ¶ che disfide
228
1620
dela vittoria, a dar gli venne. ¶ Ma, s'abbassi
229
1620
lieve e candidetto lino ¶ gli asciuga in fronte i
230
1620
di veltri a piè gli spira, ¶ con lingue aride
231
1620
ai trastulli de' duo gli occhi converte, ¶ et acceso
232
1620
che 'l tuo parlar gli ha il sonno rotto
233
1620
le fere, et aspri gli aspi. ¶ LXXIX ¶ Partirò dunque
234
1620
ben, la lingua sciolse; ¶ gli alti lamenti accompagnando il
235
1620
indietro indietro dopo tutti gli altri, ancorché fusse la
236
1620
ad esser fatti, son gli ultimi a comparire; e
237
1620
prodotto, ò pur su gli Arimaspi: ¶ se tè di
238
1620
le cure, e compiacer gli affanni, ¶ e 'l suo
239
1620
belle; ¶ che tal hor gli occhi amati, e le
240
1620
misura e legge ¶ à gli orbi eterni, e moto
241
1620
Amore è sol, che gli elementi regge ¶ ne le
242
1620
e vela ¶ Amor fra gli Austri, e gli Euri
243
1620
fra gli Austri, e gli Euri albergo e nido
244
1620
che s'apron, rotti gli argini, à l'uscita
245
1620
in grembo, il mar gli accoglie poi, ¶ e loro
246
1620
del magnanimo Destriero ¶ dir gli stimoli ardenti, e come
247
1620
verdi rami il crin gli avolse. ¶ 48 ¶ Cantava ancor, sì
248
1620
e gemme altre diverse, ¶ gli orli d'avorio fin
249
1620
varij vi scorge, e gli habiti, e le guise
250
1620
impresso ¶ l'huom, che gli occhi talhor dentro v
251
1620
finto, ¶ parte ancor de gli Amori, e come nacque
252
1620
le bellezze, e de gli Amori. ¶ 100 ¶ E con gli
253
1620
gli Amori. ¶ 100 ¶ E con gli Amori, e con le
254
1620
cignal sì fier, che gli olmi atterra, e strugge
255
1620
la coppia amica ¶ e gli orditi legami, e di
256
1620
ad arte ¶ di Diana gli oltraggi, à parte à
257
1620
al suo Pastore ¶ chiudendo gli occhi, far felice il