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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
questo?» gli domando ancora, gli grido. ¶ «Perché? E lo
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ero tra i vivi...» gli dico ancora, gli grido
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vivi...» gli dico ancora, gli grido, per coprire il
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e sulla mia testa gli aghi neri di pioggia
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anche tu sei passato. Gli strati più alti dell
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neppure quelle di tutti gli altri che stanno camminandoci
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tra morte e vita, gli occhi chiusi, le ciglia
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queste guerre mondiali? Tutti gli Stati dei vivi che
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i russi che cacciano gli austriaci da Leopoli, le
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Leopoli, Lublino, la Polonia, gli inglesi che sbarcano nel
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in silenzio e con gli occhi chiusi, dormendo, guiderà
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mutazione chiamata morte, come gli scienziati morti stavano cercando
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vivi e morti, durante gli accerchiamenti di gruppi di
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primi gruppi d’assalto, gli appartenenti alle unità mimetizzate
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camminano guardandosi intorno con gli occhi aperti, sbarrati, senza
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sarà, e allora, con gli occhi spalancati in quell
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mio padre guidava con gli occhi chiusi e taceva
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a parte e sbaragliando gli altri eserciti di tracimatori
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corpo da tracimato. ¶ Alzo gli occhi, verso il velo
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faranno crollare a terra gli armadi, e intanto noi
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rallentando un po’, perché gli spari adesso si sentono
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dopo, sarà dopo, perché gli specchi divorano i vivi
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divorano i vivi, perché gli specchi dei vivi riflettono
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morti che stanno divorando gli specchi? E di chi
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per parlare con chi gli stava alle spalle e
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pare...” mi dico muovendo gli ultimi passi in questa
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che hanno fatto saltare gli intonaci, o addirittura da
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sue venature dipinte. ¶ Alzo gli occhi, verso l’alto
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spalancato anche quello!” ¶ Salgo gli ultimi gradini. Adesso sono
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sciarpe e cappotti ammucchiati gli uni sugli altri, sormontati
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grande e fredda, con gli ovali neri delle battaglie
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risorti. ¶ Resto immobile, con gli occhi spalancati, impietrito. ¶ Il
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di escrementi e poi gli veniva la diarrea e
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per il collo e gli sprofondava e gli rigirava
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e gli sprofondava e gli rigirava il muso in
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spuntano dalle coperte, e gli occhi spalancati, bianchi. ¶ “Ma
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lacerata e strappata, con gli spigoli staccati dal muro
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fermo, con il corpo, gli occhi, la testa, impietrito
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stesso colore e con gli stessi disegni... Chissà chi
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di ferro e con gli speroni.” ¶ Mi abbasso ancora
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puntata in avanti e gli occhi sbarrati e gambe
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che indossa stivali con gli speroni. ¶ “È lui!” mi
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molto piano, solleva esageratamente gli stivali a ogni passo
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tutto questo rumore? Saranno gli speroni che ruotano su
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anche la pistola che gli pende dal fianco, nel
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luccicare della spada che gli batte contro la gamba
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divisa. È immobile, ha gli occhi chiusi, ma non
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tempo così, resterà, con gli occhi chiusi in mezzo
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Piangiamo perché siamo risorti!» gli rispondono molte altre voci
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che hanno innalzato tutti gli eserciti umani nel corso
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hanno cominciato a innalzare gli achei, che innalzeranno, i
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Sparta, di Macedonia, tutti gli uomini in armi, assalitori
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chiuse, per non sentire gli spilli d’acqua contro
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dall’altra!» mi gridano gli uni e gli altri
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gridano gli uni e gli altri. «Devi schierarti!» ¶ Io
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ancora di più, districandosi gli uni dagli altri e
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questo infinito buio. ¶ Alzo gli occhi, provo ad alzarli
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fronte a loro, mentre gli occhi del generale scorrevano
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hanno sbaragliato a Marengo gli austriaci al comando di
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sembrava perduta e quando gli ambasciatori erano già stati
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vittoria, gettando nella mischia gli uomini di Desaix...» ¶ Il
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ho avuto di fronte gli eserciti di Austria e
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degli altri, Davout sbaragliava gli austriaci. Perché io ero
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Generale, cosa sta succedendo?» gli chiedo. «Dove stiamo andando
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tutte le comunicazioni e gli impulsi e le voci
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altezza siamo?» domando, chiudendo gli occhi per le vertigini
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una dopo l’altra, gli eserciti che si schierano
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è bisogno di vedere gli eserciti per poterli schierare
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per poterli guidare! Io gli eserciti li vedo al
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continente dei vivi, mentre gli altri morti faranno ala
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indietro la testa, socchiude gli occhi, la sua bocca
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morti, sotto la pioggia! Gli bastano questi brevissimi sonni
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sveglia all’improvviso, apre gli occhi. ¶ Si mette a
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morti!» continua a dire. «Gli unici rivoluzionari sono i
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vivi? Che rivoluzione farò?» gli domando, gli grido. «Quando
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rivoluzione farò?» gli domando, gli grido. «Quando cospiravo in
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vivi. Quando restavo con gli occhi sbarrati nel buio
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cantare così, sottovoce, con gli occhi socchiusi, nell’infinita
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mi risponde Lenin, con gli occhi socchiusi dietro il
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bella fronte scoperta e gli occhi che stanno piangendo
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dolcezza, da dietro. ¶ «Perché?» gli domando ancora, nel buio
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dentro la vita con gli eserciti rivoluzionari dei morti
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lo so se ho gli occhi spalancati oppure chiusi
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respiro, nel buio. ¶ «Sono gli impiccati!» mi risponde lei
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la bocca di lei gli sta sussurrando qualcosa con
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che cosa hai sognato?» gli domanda lei, con dolcezza
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come, non ti ricordi?» gli sussurra lei. «Era per
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donne e di tutti gli uomini che si sono
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che non si rompa?” gli avevi detto, gli dirai
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rompa?” gli avevi detto, gli dirai. “Ma sì!” ti
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cosa ti serve?” Non gli avevi risposto. Avevi ficcato
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Ma lei è Dio!» gli dico, gli sussurro, nel
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è Dio!» gli dico, gli sussurro, nel buio. ¶ 25 ¶ Il
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vede cosa sta succedendo?» gli domando nel buio, gli
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gli domando nel buio, gli grido. ¶ «Perché? Che cosa
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sta succedendo tutto questo?» gli domando ancora, gli grido
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di carne posti sopra gli abissi. “Che città è
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e intanto mi bacia gli occhi, le tempie. ¶ «Sono
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i corpi che sbattono gli uni contro gli altri
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sbattono gli uni contro gli altri nel coito. È
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superficie si colgono solo gli ultimi sciami, tanto è
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con le mani contro gli occhi. «Non ti ricordi
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si compenetrano e sbattono gli uni contro gli altri
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sbattono gli uni contro gli altri con le loro
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anche non risorgere! ¶ Chiudo gli occhi, se non li
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so verso dove, con gli occhi chiusi oppure sbarrati
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si vede, perché come gli occhi dei vivi si
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abituare a vedere così gli occhi dei morti si
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prima?» ¶ «Le donne e gli uomini, la vita e
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che riprendono a sfracellarsi gli uni contro gli altri
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sfracellarsi gli uni contro gli altri con ancora più
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sventolare dietro di sé gli strascichi dei capelli. Con
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i suoi gradini e gli angoli dei suoi gradini
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corpi che si sfracellano gli uni contro gli altri
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sfracellano gli uni contro gli altri nel coito? Che
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eiaculato viene prima, perché gli spasmi dei loro corpi
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questo frantoio di corpi. Gli incontri tra i gameti
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suoi piani che premono gli uni contro gli altri
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premono gli uni contro gli altri sempre più forte
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la vita” staranno rispondendo gli uni. “Io sono dentro
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la morte” staranno rispondendo gli altri, uomini e donne
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carovane con i treni, gli aerei, e venirmi incontro
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rigagnoli, i torrenti e gli altri piccoli fiumi che
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maschera di porcellana che gli nascondeva il volto, ciò
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loro prue si incaglierebbero, gli scandagli non riuscirebbero più
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un interminabile salto, con gli occhi ancora sigillati, col
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iniettati nel vuoto che gli uccelli cercavano di afferrare
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vita e morte. Mentre gli scienziati vivi, nella loro
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non riesco a staccare gli occhi da questa visione
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forte» mi risponde girando gli occhi verso il fiume
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da cui stiamo contemplando gli ultimi abissi delle città
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di più. ¶ Guardo con gli occhi sbarrati la mia
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mentre si guardano con gli occhi sbarrati, dall’alto
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che mascheravano a malapena gli orridi, dondolando un po
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investito il mondo, solo gli improvvisi bagliori di fulmini
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elicottero si abbassa per gli improvvisi vuoti d’aria
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Guardo in basso, con gli occhi sbarrati. ¶ Si vede
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braccia spalancate e con gli occhi chiusi nelle strade
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ha scoperchiato e sventrato gli ultimi strati che ancora
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Masada, ad Alesia, siamo gli assediati di Stalingrado, siamo
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deserti, le donne e gli uomini e i ragazzi
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preparavano il cibo per gli altri vivi e le
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come lupi e con gli occhi accesi o dei
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Ridiamo perché siamo morti!» gli rispondono da altre torri
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la mezzanotte, e io gli tenevo ancora stretta una
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dentro la morte evacuano gli escrementi, ed era ancora
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a distribuirli a tutti gli altri seduti ai loro
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il maglione finito che gli era arrivato attraverso la
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provato altre volte, quando gli arrivava nel refettorio ancora
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altare, prima che arrivassero gli altri chierici, mentre tutti
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bocche spalancate e bagnate, gli occhi socchiusi dentro la
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quel taglio profondo che gli attraversava da parte a
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l’altro prefetto mentre gli scopriva la chierica con
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tagliato così forte che gli si vedeva il bianco
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accarezzata con le mani, gli avevo allargato con le
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sai ancora niente. Chiudi gli occhi, se vuoi, riposati
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del motore intontisce. Chiudo gli occhi, ogni tanto, nel
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ne sarà di noi?” gli chiedevo, gli bisbigliavo, con
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di noi?” gli chiedevo, gli bisbigliavo, con la testa
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diceva niente, restavano con gli occhi sbarrati nei loro
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mondo. E poi, quando gli capitavo davanti in casa
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ed era quasi notte, gli uffici erano ormai deserti
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mondo. “Vieni con me!” gli dicevo io, questa volta
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stanze, rifugi...» ¶ Sto con gli occhi aperti, sbarrati, anche
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Perché avevo organizzato io gli appostamenti, il sequestro. Perché
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lo guardavo. Non abbassava gli occhi, anche se sembrava
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domande le facciamo noi!” gli ho risposto. “Lei non
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sono una suora!” allora gli ho detto, non so
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non sono sua sorella!” gli ho risposto. Ma lui
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a portare il terrore!” gli ho risposto. Mi ha
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che si combattono, dentro gli Stati, i continenti, tutte
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La morte viene prima!” gli ho detto. Mi ha
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è risorto dalla morte!” gli ho risposto. “Gesù non
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si fa a guidare gli uomini verso il bene
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bene non c’è!” gli ho risposto. “Allora c
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è solo il terrore!” gli ho detto, con la
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miei capelli. Ha chiuso gli occhi, a lungo, come
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dopo un po’, riaprendo gli occhi. “Mi faccia portare
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aerei che planano verso gli aeroporti, delle pale delle
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nostra strada. «Stanno riempiendo gli anfiteatri, gli stadi, mentre
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Stanno riempiendo gli anfiteatri, gli stadi, mentre in altre
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le mani e con gli occhi chiusi come se
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dicendo rivolto a tutti gli altri morti che lo
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che lo guardano con gli occhi sbarrati, impietriti: «Di
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tracimazione e mentre anche gli stessi morti sono stati
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buio. ¶ «Sì, sì!» gridano gli altri morti. «C’è
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Sì, ma chi sono gli schiavi?» risponde il primo
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dei morti, le borse, gli investitori...?» ¶ «Aprite quelle finestre
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altri palazzi, dove siedono gli uomini che governano i
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che viene prima, se gli uomini non morissero nella
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di fusione che saturano gli schermi e i pensieri
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strade nere, abbagliati, con gli occhi ancora chiusi, come
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confesserebbero gli altri morti? ¶ Gli direbbero: “Padre, noi eravamo
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E tu chi sei?» gli domando, gli grido. ¶ Ma
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chi sei?» gli domando, gli grido. ¶ Ma non so
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non so poi se gli grido, perché non c
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ma non ti vedo?» gli domando ancora, gli grido
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vedo?» gli domando ancora, gli grido, se gli grido
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ancora, gli grido, se gli grido, mentre passano a
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uomini vivi che massacrano gli altri uomini vivi e
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nuovi uomini vivi arrivati: gli aborigeni dell’Australia, gli
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gli aborigeni dell’Australia, gli abitanti delle isole del
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delle isole del Pacifico, gli indiani e gli indios
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Pacifico, gli indiani e gli indios d’America... Razzie
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Bessarabia... le donne e gli uomini rapati a zero
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i propri bambini sotto gli stracci e i cadaveri
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risorgere. E la madre gli stava dicendo di no
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e li guardavo, con gli occhi sbarrati, nel buio
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la voce della madre gli rispondeva, nel buio: “Io
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legame così sconvolgente tra gli adulti vivi e i
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trasalire le donne e gli uomini vivi sui lineamenti
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trasalire le donne e gli uomini morti sui lineamenti
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non riescono a staccare gli occhi da quei piccoli
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dei loro sentimenti verso gli altri vivi dentro la
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tra le donne e gli uomini morti e i
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la pelle a brandelli, gli occhi, il naso, la
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naso, la bocca e gli orecchi liquefatti, staranno chiedendo
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accarezzando nel buio e gli staranno dicendo: “Perché vuoi
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due guerre mondiali tra gli uomini vivi, e prima
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il turbine della morte?» gli domando, gli grido. «Ma
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della morte?» gli domando, gli grido. «Ma allora questo
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prima. ¶ Devo avere abbassato gli occhi per un istante
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Quando alzo di nuovo gli occhi, la sposa dei
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Eppure io la raggiungerò!» gli rispondo, gli grido, cercando
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la raggiungerò!» gli rispondo, gli grido, cercando di aumentare
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coreana sopra le spalle, gli avevo detto: ‘Per voi
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oggi, come per tutti gli scrittori del mondo, la
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vita è in mezzo’ gli avevo risposto. ‘Ma per
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sollevata dal cuscino e gli occhi spalancati nel buio
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tutti e due con gli occhi sbarrati, le teste
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chiudo per qualche istante gli occhi mentre il camion
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dall’alto, quando apro gli occhi, le colonie di
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prima messa, che io gli servivo, la sua chierica
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lo stava guardando con gli occhi spalancati nel buio
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il suo letto, con gli occhi socchiusi, tra la
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nuove nei candelieri, con gli stoppini mai accesi ancora
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volta, allacciati, mentre tutti gli altri dormivano, in cerca
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certe volte, nella penombra, gli sferrava un pugno contro
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gliela torceva, mentre tutti gli altri continuavano a salire
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i cassetti volavano fuori, gli oggetti cadevano a terra
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guardano i morti dentro gli ascensori dei morti. ¶ Preme
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cosa e strappano lontani gli uni dagli altri i
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cosa mangiano i morti?» gli chiedo ancora, correndo. ¶ «Mangiano
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a comprimere e sfregare gli uni contro gli altri
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sfregare gli uni contro gli altri là dentro le
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grida. ¶ Lo guardo con gli occhi sbarrati. ¶ «Ma allora
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allora tu chi sei?» gli domando. ¶ «Io sono il
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grattacieli dei morti, con gli occhi spalancati e bagnati
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di grosse lacrime che gli stanno scendendo dagli occhi
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scendendo dagli occhi e gli volano via dalla testa
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sto correndo anch’io?» gli domando, con la voce
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tu sei risorto!» ¶ «No!» gli rispondo, togliendomi le lacrime
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che riempivano le strade, gli edifici, le piazze e
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edifici, le piazze e gli altri contenitori di corpi
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tutti pieni di morti. Gli uomini e le donne
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energia elettrica che non gli dava pace. Andavo a
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il vento fischiare contro gli spigoli del casamento, vedevo
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impedendomi di cadere. ¶ «Sono gli istituti di bellezza dei
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è ancora la vita!» gli grido allora senza fermarmi
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per un po’, non gli rispondo. Scorgo solo di
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è ancora la vita!» gli grido ancora. «La resurrezione
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delle strade, hanno ancora gli occhi sbarrati, sono ancora
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a perdifiato, prima isolati gli uni dagli altri, poi
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la resurrezione!» ¶ «No! No!» gli grido improvvisamente. «Lei non
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E tu chi sei?» gli domando, gli grido. ¶ 9 ¶ I
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chi sei?» gli domando, gli grido. ¶ 9 ¶ I risorti ¶ «Io
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Sei un altro Lazzaro?» gli chiedo ancora girando la
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la morte.» ¶ «E tu?» gli grido allora. «Perché stai
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in abito da sposa» gli dico irresistibilmente dopo un
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Ma dove sarà adesso?» gli domando ancora, gli grido
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adesso?» gli domando ancora, gli grido. «Sarà finita nel
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morte.» ¶ «Non dire noi!» gli grido, correndo. «Io non
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stare dentro la vita!» gli grido ancora. «Adesso che
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nostri puntatori morti sopra gli schermi, stavamo navigando in
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parte, che era sotto gli occhi di tutti ma
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si scatenava nel mondo, gli urli di mia madre
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questo trauma. ¶ E poi gli anni del seminario. Le
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anche quell’uomo con gli occhiali che arrivava ogni
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muto dell’assoluzione. Cosa gli avrebbero confessato? Cosa avrebbero
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mondo? E io, cosa gli avrei confessato, quando ero
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buio dentro un confessionale? Gli avrei forse detto, spingendo
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sopra le spalle, con gli occhi chiusi, nel suo
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lui morto, che cosa gli direi, quale sarebbe la
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la mia confessione adesso? ¶ Gli direi: “Padre, non solo
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nessuno, c’erano solo gli animali che vivevano dentro
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una simile colpa?”. ¶ Così gli direi, adesso che sono
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di morti. ¶ Che cosa gli confesserebbero gli altri morti
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Che cosa gli confesserebbero gli altri morti? ¶ Gli direbbero
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con la bocca, con gli occhi. ¶ «Perché, sei geloso
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mi guarda, sorridendo con gli occhi socchiusi, le palpebre
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tre parti era intitolata Gli esordi, al plurale, e
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i grattacieli dei morti, gli specchi dei morti, la
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Dna, come hanno immaginato gli uomini vivi con i
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morti si curano, fanno gli esami del loro sangue
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corpi che scendono dentro gli altri corpi, la favola
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pornografia dei morti...» ¶ Chiudo gli occhi, mi metto le
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salgono e scendono con gli ascensori, suonano alle porte
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anche salire, posso prendere gli ascensori e raggiungere gli
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gli ascensori e raggiungere gli altri piani che ci
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stanza cominciano a scricchiolare, gli oggetti cadono, rotolano sul
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con ancora più violenza gli uni contro gli altri
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violenza gli uni contro gli altri durante il sisma
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mano alla testa. Chiude gli occhi. ¶ Da fuori continuano
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morte. ¶ «Invece la conosco!» gli dico ancora. «Tu là
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a Gesù e piangendo gli dicono: “Signore, se tu
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rileggevo da solo durante gli esercizi spirituali, in quell
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deposto?”. “Vieni e vedi” gli rispondono. Gesù arriva davanti
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pietra!” ordina a chi gli sta intorno. E Marta
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sta intorno. E Marta gli dice: “Signore, è sepolto
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cellule non controllano più gli enzimi, le mosche vomitorie
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anche se ero morto, gli ho gridato: “No, vieni
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erano ancora lì tutti gli altri o se erano
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che dovresti dire qualcosa!” gli ho risposto in mezzo
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nella catastrofe della vita?” gli ho chiesto ancora, e
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sorelle Maria e Marta, gli altri amici e parenti
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con violenza la testa. Gli ho chiuso la bocca
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che cominciasse a ragliare, gli ho dato un bacio
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fuori dal villaggio. Allora gli sono salito in groppa
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si vedeva niente, ma gli occhi dell’asinello indovinavano
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al mio passaggio e gli osanna, perché ogni cosa
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Io sono il resurrettore!” gli ho risposto. “Da dove
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bassa, sorridente, tranquilla, che gli rimbombava un po’ nella
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cortocircuito di questo cerchio” gli ho risposto. Non ha
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dalla pietra. E io gli ho detto: “Sono venuto
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improvvisamente nel buio. ¶ «No!» gli ho detto allora, gli
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gli ho detto allora, gli ho quasi gridato, muovendo
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molto vicino, tranquillamente. ¶ «Perché?» gli ho gridato ancora. ¶ «Perché
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tornato per farti risorgere» gli ho detto con la
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risorgere te dalla morte!» gli ho detto incontrollabilmente, con
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dentro l’architrave e gli stipiti, non si sentono
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anch’io dalla seggiola. Gli do la mano. Me
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dell’ascensore. ¶ «Ma come!» gli dico continuando a correre
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i cunicoli dove corrono gli ascensori saranno lesionati, anche
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ci sono dentro, anche gli specchi!» ¶ «Non importa» mi
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mano intrecciata alla mia. «Gli ascensori dei morti salgono
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che c’è dentro gli ascensori dei morti, nello
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che non controllano più gli enzimi, il liquido che
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dentro le carcasse espugnate, gli occhi che si seccano
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sono proprio io che gli faccio un simile dono
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ventisei anni fa con Gli esordi e proseguita con
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a guidare sbadigliando con gli occhi socchiusi, velati da
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pieni di morti. ¶ Anche gli alberghi sono pieni di
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ripartono per le stazioni, gli aeroporti, e non c
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autista che guida con gli occhi come bendati riflessa
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fine dell’ultimo spettacolo, gli spettatori morti si sono
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buio a guardare con gli occhi chiusi i volti
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col tassametro spento. Anche gli stadi illuminati dai riflettori
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cui palpitano impulsi morti, gli internet point con le
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agli schermi al plasma, gli ippodromi dove corrono sagome
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se vi avessero bendato gli occhi. La vostra testa
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teste un po’ arrovesciate, gli occhi come bendati. ¶ “Dove
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dalla sua bocca. Ha gli occhi chiusi, bendati. Oltre
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ressa di quelli che gli si accalcavano attorno con
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io sarei nella gioia?» gli ho chiesto ancora. ¶ «Certo
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molte teste abbagliate che gli si accalcavano intorno come
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spazio, perché qui anche gli estremi confini percettivi sono
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una voce. ¶ Voi alzate gli occhi. ¶ C’è una
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risponde. Vi guarda con gli occhi socchiusi, vi sorride
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Tutt’intorno ci sono gli altissimi grattacieli dei morti
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i vivi hanno sotto gli occhi ma che non
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cominciano già a sentire gli scuotimenti e i sussulti
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se stiamo facendo irruzione gli uni dentro i sogni
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urlare e piangere.» ¶ «E gli specchi dei morti?» domandate
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quando si guardano dentro gli specchi? Io, mentre salivo
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Perché i morti e gli specchi sono spaccati in
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anche i vivi e gli specchi sono spaccati in
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vivi si sono scambiati gli specchi. Perché non solo
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si stanno guardando dentro gli specchi dei morti e
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quelli dei vivi. Perché gli specchi divorano i vivi
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vivi. Perché noi divoriamo gli specchi.» ¶ «Ma allora come
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morti, se noi divoriamo gli specchi?» ¶ «Anche il tempo
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dei vivi, che combattono gli uni contro gli altri
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combattono gli uni contro gli altri come se fossero
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scoppiare che contiene tutti gli scrittori di questa epoca
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che non sono neppure gli ultimi scrittori della loro
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raggi di luce, con gli ultrasuoni, delle lastre infilate
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guarda venire avanti tenendo gli occhi socchiusi, e non
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continua a guardarmi con gli occhi socchiusi, il suo
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Hai fotografato tu tutti gli scrittori e i poeti
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portava alla grotta, staccavo gli ultimi giri di garza
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gessetti della sarta e gli spilli. Tutto il mondo
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vicino ancora, ho avvicinato gli occhi, la testa, con
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in piedi, ferma, con gli occhi socchiusi, le braccia
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abbassato ancora di più gli occhi, li hai chiusi
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niente. ¶ «Io vorrei confessarmi» gli bisbiglio ancora, «ma sento
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dov’è la colpa?» gli domando ancora, andandogli vicino
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riprendiamo ad andare sopra gli strapiombi bui, fino allo
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ci sentiranno, da fuori?» gli domando a bassa voce
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la volta. Io chiudo gli occhi, non vedo niente
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immobili, fosforescenti, nel buio. ¶ 18 ¶ Gli evidenziati ¶ «Chi sono quelli
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e il mondo. ¶ «Sono gli evidenziati!» mi risponde, girando
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di me. ¶ «Chi sono gli evidenziati?» ¶ «Sono i tracimati
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io li guardo, sollevo gli occhi dal mantice e
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vibrano ancora di più, gli evidenziati continuano a piangere
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viene da quel lumino, gli altri volti rigati, la
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mentre cercavo di raggiungere gli altri tracimati...» ¶ Mi giro
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anch’io, quella notte!» gli dico irresistibilmente, in que
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guardavo dalla finestra, con gli occhi sbarrati, quella fiumana
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dicevo guardando fuori con gli occhi sbarrati. “Perché sono
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per riuscire a superare gli ingorghi?” E intanto tutto
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e tutte le macchine gli passeranno sopra senza sapere
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della città e dove gli affitti costavano poco, lungo
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sveglio, e che mentre gli aprivano la pancia e
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aprivano la pancia e gli tiravano fuori lo stomaco
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e che sentiva che gli stavano tirando l’esofago
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smesso di masticare, anche gli altri, infagottati nelle loro
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questo fragore musicale, però gli altri la sentono immediatamente
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il peana che elevano gli evidenziati, quelli che si
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azionare il mantice, con gli occhi fissi sulla borsa
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perché piango, perché piangerò.” ¶ 19 ¶ Gli addormentati ¶ «Vieni!» mi sta
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mani dalle tastiere. ¶ Anche gli evidenziati hanno smesso di
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sua veste sfuocata. ¶ Anche gli evidenziati si sono staccati
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Scendiamo nella chiesa, dove gli altri evidenziati si sono
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cosa faremo? Dove andremo?» gli domandano ansiosamente le loro
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che ha già chiuso gli occhi e sta già
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prepara a dormire. ¶ Chiudo gli occhi anch’io, in
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miei occhi. “Sono qui!” gli dicevo. Ma lui non
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continuano a parlare con gli occhi chiusi e non
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ci siamo trovati. Io gli scrivevo da una stanza
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la terra tremava sotto gli zoccoli dei cavalli lanciati
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mi pare, mentre tutti gli altri dormono e sognano
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vita e morte, e gli altri guerriglieri dormivano brevi
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brevi sonni bocconi sopra gli zaini oppure per terra
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a pensarti, a sognarti...» gli bisbiglia la voce di
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ti chiamavo, ti chiamerò» gli sussurra l’altra voce
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combattevo in Congo con gli altri cubani, mentre preparavo
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il quale avevo condiviso gli anni di guerriglia sulla
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mi ha indicato con gli occhi. Tu mi hai
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due immobili, saremo, con gli occhi fissi l’uno
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nostre morti stavano passando gli uni dentro gli altri
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passando gli uni dentro gli altri, dentro le nostre
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riuscivi ancora a staccare gli occhi da me. “Sarà
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puntato sulla vita, stavolta!» gli dice, con la sua
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ricomincia a parlare: ¶ «Io gli chiedevo di tracimare ma
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Perché non vuoi nascere?” gli chiedevo. “Ma come faccio
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chi?” “Per l’umanità!” gli dicevo. “Ma per quale
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dei morti per liberare gli uomini dalla morte?” “Io
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interrompe l’uomo con gli occhiali, stringendo ancora più
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del turibolo, senza alzare gli occhi. «Si erano sentite
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dopo, non lo manderà» gli risponde Dio. ¶ «Ma allora
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chiedergli l’uomo con gli occhiali, con la testa
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cosmiche che ci saranno?” gli provo ancora a dire
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provo ancora a dire, gli dirò. “Che per un
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grida l’uomo con gli occhiali, con la testa
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in quello del morti...» gli risponde l’uomo con
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risponde l’uomo con gli occhiali, tremando «sarà in
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Anche l’uomo con gli occhiali non so se
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Neanche l’uomo con gli occhiali gli apre la
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uomo con gli occhiali gli apre la bocca. Il
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nell’eruzione dell’incenso. ¶ Gli altri seminaristi sono già
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pezzi di torrone e gli agrumi sulle tavolate imbandite
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la salivazione e staccare gli ultimi frammenti d’ostia
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i pezzi di torrone, gli agrumi. Li hanno messi
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a due seminaristi, mentre gli altri della fila si
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posto. ¶ L’uomo con gli occhiali è di fronte
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e l’uomo con gli occhiali invece non parliamo
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a bocca chiusa, con gli occhi spalancati, mentre pezzi
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tutte le parti, con gli occhi sbarrati. ¶ «Stanno venendo
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le nuove armi, con gli evidenziatori!» ¶ Io non lo
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improvviso l’uomo con gli occhiali, venendomi vicino mentre
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per fuggire. ¶ Io non gli rispondo. Come posso rispondergli
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in fondo prima che gli assalitori siano all’interno
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scorgere sopra di noi gli assalitori stagliati nel buio
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mente, mentre corro con gli altri attraverso il campo
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un istante, atterriti, dietro gli alberi che ci fanno
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da qualche parte. ¶ Anche gli altri stanno correndo, con
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ordini lanciati nel buio, gli schianti, i boati, come
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refettorio, rovesciando a calci gli inginocchiatoi, l’altare, in
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neppure quell’uomo con gli occhiali che mi continuava
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parole, nel linguaggio che gli uomini si sono inventati
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assolto, se io non gli ho detto niente? E
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nel profondo dal sisma. ¶ Gli alberi si stanno diradando
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girano per un istante gli occhi verso le sue
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la confessione?» ¶ «No, padre...» gli dico con un filo
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se è davvero tracimato!» gli dico, in questa cella
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io non capisco niente» gli bisbiglio ancora. ¶ «Ma capirai
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era quell’uomo con gli occhiali che mi continuava
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da dove sono tracimato?» gli domando ancora, sporgendo irresistibilmente
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E quell’altro con gli occhiali da dove è
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Quando ti confesserai.» ¶ Chiudo gli occhi, scuoto la testa
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stanotte. ¶ L’uomo con gli occhiali controlla che le
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giunte, l’uomo con gli occhiali con il turibolo
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voce l’uomo con gli occhiali, continuando a far
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Del Dio dei vivi!» gli risponde il Gatto, immobilizzato
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sarà?» ¶ «Perché viene prima!» gli risponde il Gatto. ¶ «Prima
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dire l’uomo con gli occhiali, facendo oscillare ancora
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andavano alla deriva, smottavano gli uni sugli altri macinando
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dire l’uomo con gli occhiali che sembra non
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La vita, la morte...» gli risponde il Gatto, salmodiando
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questa. ¶ L’uomo con gli occhiali sta muovendo ancora
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nuovo l’uomo con gli occhiali, scagliando da una
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E tu chi sei?» gli domanda il Gatto. ¶ «Io
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sono il profeta Michea» gli risponde l’uomo, staccandosi
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quando l’hai profetato?» gli domanda l’uomo con
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domanda l’uomo con gli occhiali, fissandolo sbalordito, mentre
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dopo?» ¶ «Non lo so» gli risponde Michea, che adesso
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di noi e verso gli altri seminaristi inginocchiati. ¶ E
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piviale. ¶ «Non lo sai?» gli domanda dopo un po
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braccia. ¶ «Quando sei tracimato?» gli domanda l’uomo con
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domanda l’uomo con gli occhiali. «Sei tracimato prima