Luigi Pirandello, Pasqua di Gea, 1891

quest'umano inganno, ¶ e gli altri indarno ancora; ¶ venga

pietà. ¶ Chi muor con gli anni belli ¶ non ha

spine; ¶ e sempre son gli sdegni ¶ seguaci ai godimenti

amico a fianco? sposa ¶ gli fosti in vita? Parmi

sui vecchi tetti ¶ guardano gli augelletti, ¶ mettendo acuti gridi

e ricca dote ¶ e gli ori ed i giojelli

se vi pare, ¶ e gli lasciate fare, ¶ faranno gli

gli lasciate fare, ¶ faranno gli asinini ¶ cosí, vispi e

nuove ¶ ti mangeran con gli occhi. ¶ Mamma, mammuccia buona

ragazza onesta, ¶ ma che gli fa la testa ¶ girar

passerà mai la notte! ¶ Gli occhi lucenti in viso

far si dee ¶ con gli occhi si consiglia. ¶ Ma

mani... ¶ Ella, tutta felice, ¶ gli porge ora la faccia

morta, e tra loro, ¶ gli augelletti canori ¶ s'accoglieran

sempre cara. ¶ E tu gli augelli i fiori ¶ cosí

vedere or parmi, ¶ guardando gli astri d'oro, ¶ via