Alberto Moravia, I racconti, 1952
concordanze di «gli»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1952 | in serbo per quando gli fosse venuto il ghiribizzo | ||
2 | 1952 | e incolto. Ma Gemma gli rispose con freddezza che | ||
3 | 1952 | momento la Coceanu levò gli occhi e la guardò | ||
4 | 1952 | quello che vuoi... tu gli dici che hai bisogno | ||
5 | 1952 | di cartone legata con gli spaghi. Raccoglierla, come fece | ||
6 | 1952 | bocca e lasciò che gli altri due discorressero e | ||
7 | 1952 | donna e investiva tutti gli errori e le aspirazioni | ||
8 | 1952 | ma anche di tutti gli altri invaghimenti che l | ||
9 | 1952 | sentimento carnale e incontrollato. Gli occhi che erravano trasognati | ||
10 | 1952 | rifletté sulla condotta che gli conveniva tenere. Finalmente l | ||
11 | 1952 | parlare neppure dell’accaduto. Gli conveniva considerare l’avventura | ||
12 | 1952 | Si dice inoltre che gli avari, ossessionati dalla loro | ||
13 | 1952 | austeri che sentono fortemente gli scrupoli di coscienza e | ||
14 | 1952 | per sé e per gli altri. Ma di quel | ||
15 | 1952 | minuscola tirchieria. Coloro che gli erano vicini se ne | ||
16 | 1952 | avaro che ben presto gli venne attribuito. ¶ Fu appunto | ||
17 | 1952 | ad ogni costo che gli fosse offerto anche un | ||
18 | 1952 | costretto a renderlo. Dava gli appuntamenti per strada nella | ||
19 | 1952 | era che una finzione. Gli dispiaceva di essere invitato | ||
20 | 1952 | anche a quelle che gli erano antipatiche o estranee | ||
21 | 1952 | vitto. Non fumava sebbene gli piacesse. Ma accettava di | ||
22 | 1952 | sigaretta ogni qual volta gli veniva offerta. Con le | ||
23 | 1952 | un vero orrore per gli amori che chiamava mercenari | ||
24 | 1952 | denari o altri regali. Gli avvenne per qualche mese | ||
25 | 1952 | per caso l’amante gli proponeva di accompagnarla al | ||
26 | 1952 | di avvocato, spiegava, non gli procurava ormai che pochissimo | ||
27 | 1952 | un tempo essendosi con gli anni velata di una | ||
28 | 1952 | giovanile le restavano soltanto gli occhi, di una dolcezza | ||
29 | 1952 | occupava ogni volta che gli poneva gli occhi addosso | ||
30 | 1952 | volta che gli poneva gli occhi addosso ossia soprattutto | ||
31 | 1952 | appena spilluzzicando e con gli occhi sempre fissi su | ||
32 | 1952 | nulla, egli viveva come gli piaceva, privilegio veramente straordinario | ||
33 | 1952 | fosse qualche altro motivo, gli riusciva oltremodo difficile innamorarsi | ||
34 | 1952 | la fine infelice. Che gli mancava per riuscire simpatico | ||
35 | 1952 | riuscire simpatico come tutti gli altri? Non era brutto | ||
36 | 1952 | insomma nella vita sentimentale gli pareva continuamente di annaspare | ||
37 | 1952 | amare e farsi amare gli ispirava momenti di vera | ||
38 | 1952 | allora, per pochi momenti, gli appariva inutile, odioso, sterile | ||
39 | 1952 | assetato e che non gli riusciva mai di raggiungere | ||
40 | 1952 | stomaco imbarazzato, dovresti purgarti," gli diceva la madre certe | ||
41 | 1952 | ostinazione i piattini che gli aveva preparato per la | ||
42 | 1952 | è negato." Così pensando, gli occhi gli si riempivano | ||
43 | 1952 | Così pensando, gli occhi gli si riempivano di lagrime | ||
44 | 1952 | si riempivano di lagrime, gli pareva di essere l | ||
45 | 1952 | trentesimo anno di età, gli parve che questa tenace | ||
46 | 1952 | interrompersi. A quell’epoca gli avvenne di legarsi di | ||
47 | 1952 | con una donna che gli presentò come sua moglie | ||
48 | 1952 | mentre il De Gasperis gli andava spiegando i particolari | ||
49 | 1952 | Gemma una pericolosa franchezza, gli raccomandò che non parlasse | ||
50 | 1952 | anno ma anche per gli anni venturi?" ¶ "Sì, dice | ||
51 | 1952 | di venire subito qui, gli dirò come stanno le | ||
52 | 1952 | anzi, guarda, stasera stessa gli scriverò..." ¶ "E cosa gli | ||
53 | 1952 | gli scriverò..." ¶ "E cosa gli dirai?" ¶ "Che venga subito | ||
54 | 1952 | già ho detto... perciò gli scriverò..." ¶ La madre tentò | ||
55 | 1952 | la villa, le amicizie, gli inviti, le feste e | ||
56 | 1952 | inviti, le feste e gli agi. Gli occhi le | ||
57 | 1952 | feste e gli agi. Gli occhi le si empirono | ||
58 | 1952 | rialzò la testa, mostrando gli occhi già asciutti nel | ||
59 | 1952 | Senza muoversi, disserrando appena gli occhi sul guanciale, Gemma | ||
60 | 1952 | lui," ripeté Gemma richiudendo gli occhi. ¶ "Ma dici sul | ||
61 | 1952 | rimasto tre ore immobile, gli occhi fissi sopra la | ||
62 | 1952 | in piedi e, togliendosi gli occhiali, le domandò balbettando | ||
63 | 1952 | confusamente i sentimenti che gli ispirava tanta fortuna: era | ||
64 | 1952 | sapeva di non meritarla, gli pareva incredibile che loro | ||
65 | 1952 | una paziente benevolenza. Poi gli rispose: "Io preferisco dire | ||
66 | 1952 | Gemma immobile e distratta gli rispondeva appena, ma senza | ||
67 | 1952 | parte la villa e gli splendori mondani, ora si | ||
68 | 1952 | svaghi e alle frivolezze. Gli parevano, i mondani, affettati | ||
69 | 1952 | celie dell’incauto Vagnuzzi. ¶ Gli fece capire una prima | ||
70 | 1952 | che non le garbavano gli scherzi sull’argomento. La | ||
71 | 1952 | sapeva che quelle porte gli sarebbero sempre rimaste chiuse | ||
72 | 1952 | le piacesse ma perché gli spettacoli non venivano cambiati | ||
73 | 1952 | di segatura umida. Durante gli intervalli non si accendevano | ||
74 | 1952 | sono più noti che gli scienziati o gli scrittori | ||
75 | 1952 | che gli scienziati o gli scrittori dei loro paesi | ||
76 | 1952 | ne conosceva a menadito gli scandali, i matrimoni, le | ||
77 | 1952 | rispondendole distrattamente, non staccava gli occhi da Gemma. Ella | ||
78 | 1952 | occhi da Gemma. Ella gli pareva molto cambiata e | ||
79 | 1952 | come un anno prima gli fosse piaciuta, gli pareva | ||
80 | 1952 | prima gli fosse piaciuta, gli pareva che ora gli | ||
81 | 1952 | gli pareva che ora gli piacesse il doppio. Notò | ||
82 | 1952 | silenzi quasi compiaciuti tutti gli scherzi troppo arditi dell | ||
83 | 1952 | pericolo, ma alla fine gli altri due prevalsero. Ella | ||
84 | 1952 | le sole a risuonare. Gli altri commensali, un paio | ||
85 | 1952 | quelle galanterie antiquate che gli parevano suggerite dal luogo | ||
86 | 1952 | rumore, precedette nel buio gli altri due. La scala | ||
87 | 1952 | segaligno. Oltre alla persona gli piacevano pure del Vittoni | ||
88 | 1952 | e, guancia contro guancia, gli sussurrava qualche frase: erano | ||
89 | 1952 | sulle nere colline, ella gli mormorò, provava lo stesso | ||
90 | 1952 | e le colonne e gli archi sono al buio | ||
91 | 1952 | sagace. Alle confidenze seguivano gli abbracci: era ormai un | ||
92 | 1952 | supplichevole, temeva che ella gli si attaccasse e diventasse | ||
93 | 1952 | troppo, colpa sua se gli aveva ceduto; ma la | ||
94 | 1952 | Ora, però, la Coceanu gli appariva come uno dei | ||
95 | 1952 | delle donne e con gli illeciti guadagni di un | ||
96 | 1952 | lasciare Gemma, ora ella gli appariva sotto un nuovo | ||
97 | 1952 | sempre un po’ rossi; gli occhi grandi e lenti | ||
98 | 1952 | ineguale, subalterna che, con gli anni, crescendo tutte e | ||
99 | 1952 | volta in tanti anni, gli avvenne di chiederle notizie | ||
100 | 1952 | sembrato di potere ingannare gli altri come già ingannava | ||
101 | 1952 | si faceva raccontare tutti gli avvenimenti che avevano avuto | ||
102 | 1952 | e si rincorrevano per gli scalini del vicolo e | ||
103 | 1952 | Di modo che, se gli avessero chiesto come era | ||
104 | 1952 | la servitù che con gli ospiti, una di quelle | ||
105 | 1952 | due lati del sentiero, gli giungeva un brusio fitto | ||
106 | 1952 | ombra sotto la pancia, gli guizzavano tra i piedi | ||
107 | 1952 | sonno. Queste labbra socchiuse gli ispirarono ad un tratto | ||
108 | 1952 | fosse meglio non sforzare gli avvenimenti e lasciare fare | ||
109 | 1952 | tutte cose, concludeva, che gli imponevano la massima discrezione | ||
110 | 1952 | tutti i modi che gli parevano leciti, senza nascondere | ||
111 | 1952 | subordinata, quasi di governante, gli impediva di comportarsi con | ||
112 | 1952 | altra amica delle sorelle. Gli pareva che Gemma, per | ||
113 | 1952 | appunto avrebbe fatto se gli fosse avvenuto di amoreggiare | ||
114 | 1952 | che cosa avrebbe fatto, gli piaceva di pensare che | ||
115 | 1952 | scherzavano le sorelle e gli amici. Quando fu nel | ||
116 | 1952 | una delle sorelle che gli rispose di entrare. ¶ Gemma | ||
117 | 1952 | aprì ad un tratto gli occhi al giovane. Era | ||
118 | 1952 | di decidere. ¶ Questi pensieri gli ridiedero intero il sentimento | ||
119 | 1952 | che la confusa passione gli aveva fatto perdere. D | ||
120 | 1952 | tra i discorsi, Gemma gli lanciava ogni tanto certi | ||
121 | 1952 | certi sguardi arditi, oppure gli chiedeva il suo parere | ||
122 | 1952 | dal parlare e stornava gli sguardi dagli occhi di | ||
123 | 1952 | senza molto concedere, ella gli avrebbe strappato le promesse | ||
124 | 1952 | andare a casa e gli altri due per continuare | ||
125 | 1952 | Dopo le larghezze e gli agi della villa, la | ||
126 | 1952 | con l’acqua fredda gli occhi arrossati e tornava | ||
127 | 1952 | alla povera casa dopo gli agi dell’estate. Ma | ||
128 | 1952 | guance più colorite e gli occhi più vivi di | ||
129 | 1952 | Gemma. A queste parole gli sguardi delle due donne | ||
130 | 1952 | tutto quel giorno e gli altri che seguirono, ogni | ||
131 | 1952 | per lo più fissava gli occhi trasognati sul lume | ||
132 | 1952 | portata sugli argomenti che gli erano familiari. Ma Gemma | ||
133 | 1952 | trovandosi a Roma per gli studi, si era ricordato | ||
134 | 1952 | Gemma e di come gli fosse piaciuta. E nello | ||
135 | 1952 | alla tentazione di riallacciare gli antichi rapporti. Forse con | ||
136 | 1952 | ogni tanto, arditamente, fissava gli occhi puntuti e scintillanti | ||
137 | 1952 | senza più a menare gli uncinetti. ¶ "Per carità," protestò | ||
138 | 1952 | la madre senza alzare gli occhi dal lavoro, "allora | ||
139 | 1952 | dare i ragguagli che gli erano stati domandati. La | ||
140 | 1952 | Roma certe case che gli fruttavano molto. Quanto alla | ||
141 | 1952 | una risposta qualsiasi certamente gli sarebbe stata data. ¶ Partito | ||
142 | 1952 | mani in grembo e gli occhi fissi nella luce | ||
143 | 1952 | particolare. Come ci pensano gli spiriti ciechi e perduti | ||
144 | 1952 | richiedere la risposta che gli era stata promessa. Come | ||
145 | 1952 | dall’ansietà il respiro gli mancava. Poi si ricordò | ||
146 | 1952 | Ma se debbo andarmene," gli riuscì alfine di proferire | ||
147 | 1952 | densa nebbia avvolgeva ormai gli occhi di Girolamo. ¶ "Ma | ||
148 | 1952 | nella sua mente, perché gli fosse possibile pensare; gli | ||
149 | 1952 | gli fosse possibile pensare; gli pareva di essere annientato | ||
150 | 1952 | Girolamo lo guardava, e gli pareva di non essere | ||
151 | 1952 | finestra, diede al ragazzo gli occhiali affumicati e il | ||
152 | 1952 | le piaghe, le fistole, gli ascessi che qua e | ||
153 | 1952 | sentiva che ogni nonnulla gli dava una pena acuta | ||
154 | 1952 | villeggiature, società e amante, gli avveniva qualche volta di | ||
155 | 1952 | da un sonno faticoso, gli bastava aprire non tutti | ||
156 | 1952 | molto diverso da tutti gli altri che l’avevano | ||
157 | 1952 | che l’avevano preceduto. Gli bastava lanciare uno sguardo | ||
158 | 1952 | letto nella quale tutti gli oggetti parevano ricoperti per | ||
159 | 1952 | giorno la realtà non gli sarebbe apparsa più nitida | ||
160 | 1952 | giornata durante le quali gli riuscisse di dimenticare se | ||
161 | 1952 | crudeltà del sentimento che gli oscurava la mente, fermò | ||
162 | 1952 | Ma il malumore che gli ispirarono queste attenzioni quasi | ||
163 | 1952 | nuovo silenzio, l’amante gli mosse tre o quattro | ||
164 | 1952 | fondo al letto e gli si accovacciò accanto. "Che | ||
165 | 1952 | irrimediabile senso di distacco gli era dolorosamente acuito dagli | ||
166 | 1952 | muso dal cibo che gli veniva offerto. "La bestia | ||
167 | 1952 | dall’arida sofferenza che gli premeva di dentro, gli | ||
168 | 1952 | gli premeva di dentro, gli si fermò sulla mano | ||
169 | 1952 | della sua coscienza, rompendo gli argini indeboliti della sua | ||
170 | 1952 | indeboliti della sua volontà, gli avesse inondato l’anima | ||
171 | 1952 | L’amante sorpresa abbassò gli occhi verso il petto | ||
172 | 1952 | e sempre seguendolo con gli occhi intimiditi nel suo | ||
173 | 1952 | L’aridità del sentimento gli disseccava la gola, si | ||
174 | 1952 | e falso come tutti gli altri mobili della stanza | ||
175 | 1952 | di me e tu gli hai creduto. Di’ la | ||
176 | 1952 | tutta piegata e raccolta, gli parve che l’amante | ||
177 | 1952 | sprezzante; e di rimbalzo gli venne un crudele desiderio | ||
178 | 1952 | per raccoglierli," pensava; e gli pareva che per l | ||
179 | 1952 | la seguiva attentamente con gli occhi; la vedeva bianca | ||
180 | 1952 | piede in aria; e gli pareva di aver punito | ||
181 | 1952 | pieno di sofferenza, non gli sarebbe stato più possibile | ||
182 | 1952 | Assorto in questi pensieri, gli pareva di vedere molto | ||
183 | 1952 | mi raccomando, curati," ella gli disse finalmente con un | ||
184 | 1952 | restava inerte e non gli pareva di esistere che | ||
185 | 1952 | quei gatti?" Questa domanda gli pareva assurda ma nello | ||
186 | 1952 | per ridurmi così infelice?" Gli venne ad un tratto | ||
187 | 1952 | ed incomprensibile, il suicidio gli sembrò facile e maturo | ||
188 | 1952 | quasi un frutto che gli sarebbe bastato di stendere | ||
189 | 1952 | senso quasi di dovere, gli parve di esserne trattenuto | ||
190 | 1952 | col sole, le stelle, gli alberi, il cielo, le | ||
191 | 1952 | di tratti e, soprattutto, gli occhi di un dolce | ||
192 | 1952 | buio dietro una colonna, gli occhi all’aria, senza | ||
193 | 1952 | tale specie di interesse gli pareva mille volte preferibile | ||
194 | 1952 | seduce le bambine," che gli avrebbe permesso, modesto satellite | ||
195 | 1952 | loro stessi... che poi gli altri abbiano a soffrire | ||
196 | 1952 | tono oscuro e disgustato, gli aveva detto a proposito | ||
197 | 1952 | sua piccola amica, ora gli tornava in mente con | ||
198 | 1952 | delirato tutta la notte gli ispirò dapprima un rimorso | ||
199 | 1952 | luce bassa della lampada; gli parve ad un tratto | ||
200 | 1952 | ogni cosa..." Queste immaginazioni gli fecero ad un tratto | ||
201 | 1952 | scura che le copriva gli avambracci, le guance, il | ||
202 | 1952 | mi disprezza come tutti gli altri." Ora la sua | ||
203 | 1952 | virtù di convinzione, ma gli bastava guardare a quella | ||
204 | 1952 | infermiera stava per andarsene, gli riuscì alfine di vincere | ||
205 | 1952 | suoi pensieri erano confusi, gli pareva di essere perduto | ||
206 | 1952 | pure una tale prospettiva gli ispirava uno sgomento indicibile | ||
207 | 1952 | con quella intensità che gli dava la febbre gli | ||
208 | 1952 | gli dava la febbre gli pareva di vedere, momento | ||
209 | 1952 | pressoché inestinguibile. ¶ Queste immaginazioni gli diedero una specie di | ||
210 | 1952 | anch’essi come tutti gli altri; e con spavento | ||
211 | 1952 | stanchissimo, ad un tratto gli venne una gran voglia | ||
212 | 1952 | a fare sogni imbrogliatissimi; gli pareva di stare, disteso | ||
213 | 1952 | calma, e suo padre gli dice che non ha | ||
214 | 1952 | ostinazione cercando un rimedio, gli pare improvvisamente di averlo | ||
215 | 1952 | queste belle cose attirano gli sguardi di Girolamo; egli | ||
216 | 1952 | di gente in fuga, gli fece ad un tratto | ||
217 | 1952 | sirena del campanile, per gli incendi," pensò, "il fuoco | ||
218 | 1952 | scala, là di fuori, gli parve tremenda. "Il sanatorio | ||
219 | 1952 | ad aspettare la morte..." Gli pareva che questa morte | ||
220 | 1952 | colpiva lui e risparmiava gli altri. "Maledizione," incominciò a | ||
221 | 1952 | Polly, maledetti i medici..." Gli occhi gli si posarono | ||
222 | 1952 | i medici..." Gli occhi gli si posarono sul vassoio | ||
223 | 1952 | notte invernale. ¶ Dal sollievo gli occhi gli si riempirono | ||
224 | 1952 | Dal sollievo gli occhi gli si riempirono di lagrime | ||
225 | 1952 | sapeva di aver offeso, gli pareva il segno più | ||
226 | 1952 | la sua evidente assurdità. Gli pareva di essere l | ||
227 | 1952 | non lo spaventava più, gli recava anzi una specie | ||
228 | 1952 | ai quali andava incontro, gli parevano desiderabili; gli piaceva | ||
229 | 1952 | incontro, gli parevano desiderabili; gli piaceva di immaginarsi punito | ||
230 | 1952 | di oscura rabbia che gli pesava addosso dalla sera | ||
231 | 1952 | e con pieno diritto, gli ispirava una fiducia, una | ||
232 | 1952 | una tranquillità illimitate; chiusi gli occhi, con uno stato | ||
233 | 1952 | situato il letto. Aprì gli occhi e il primo | ||
234 | 1952 | tirarlo sulla terrazza, quando gli giunse dalla stanza attigua | ||
235 | 1952 | tra poco sarà qui..." ¶ Gli tornarono in mente tutti | ||
236 | 1952 | tornarono in mente tutti gli aspetti della realtà che | ||
237 | 1952 | dell’insufficienza dei medici, gli avevano ispirato fin da | ||
238 | 1952 | più grande disprezzo per gli uomini, e la convinzione | ||
239 | 1952 | questo come in tutti gli altri campi, servissero soprattutto | ||
240 | 1952 | i capelli. Il cuore gli batteva, dall’ansietà il | ||
241 | 1952 | Inghilterra, e vedrà come gli dà subito il benservito | ||
242 | 1952 | preso come modello; se gli avessero chiesto, fuor d | ||
243 | 1952 | luogo di montagna per gli sport invernali, salissero fino | ||
244 | 1952 | amore filiale, bensì invece gli rimproverava d’essere senza | ||
245 | 1952 | pace neppure la notte," gli gridava costui dall’oscurità | ||
246 | 1952 | il fiato; la paura gli faceva dimenticare il dolore | ||
247 | 1952 | è buono a nulla", gli suggerirono alfine l’idea | ||
248 | 1952 | come la figlia non gli avevano fatto che del | ||
249 | 1952 | doppiamente in queste condizioni; gli balenò anche per la | ||
250 | 1952 | di me..." ¶ Questi pensieri gli davano l’impressione d | ||
251 | 1952 | d’essere molto malvagio, gli pareva d’essere decaduto | ||
252 | 1952 | le torri, i cavalli, gli alfieri, che molte mani | ||
253 | 1952 | scacchiera. Questo gesto nervoso gli attirò una furente filippica | ||
254 | 1952 | il ragazzo non staccava gli occhi dalla faccia del | ||
255 | 1952 | del giuoco aveva scacciato, gli tornò; senza più occuparsi | ||
256 | 1952 | occuparsi del Brambilla che gli gridava: "Vada..., vada dalla | ||
257 | 1952 | per un istante chiuse gli occhi; quando li riaprì | ||
258 | 1952 | considerare inetto ogni sentimentalismo, gli pareva che incominciare con | ||
259 | 1952 | troppo ardite, questa frase gli parve oltremodo insipida. "Vuoi | ||
260 | 1952 | un certo ardore puntiglioso gli impedì di desistere da | ||
261 | 1952 | da un’impresa che gli sembrava ormai quasi fallita | ||
262 | 1952 | scompostezza dei suoi atteggiamenti (gli avvenne per esempio, ad | ||
263 | 1952 | fuori del proprio letto) gli facevano dubitare persino dei | ||
264 | 1952 | una tale esperienza, e gli davano piuttosto il segno | ||
265 | 1952 | d’attesa della Polly gli facevano capire l’assurdità | ||
266 | 1952 | verso la sua stanza, gli venne una specie di | ||
267 | 1952 | che aveva fatto; ché gli tornava in mente il | ||
268 | 1952 | quell’uomo. Le guance gli ardevano; sicuro di essersi | ||
269 | 1952 | e meschina prigione, tra gli altri malati, le braccia | ||
270 | 1952 | queste amare riflessioni. Alzò gli occhi e vide, là | ||
271 | 1952 | quando era nel sanatorio, gli parve di distinguere chiaramente | ||
272 | 1952 | come un’atmosfera respirabile gli sembrò una prova di | ||
273 | 1952 | di oscurità in cui gli pareva di vivere, sforzandosi | ||
274 | 1952 | tutti i suoi risentimenti, gli parve d’essersi messo | ||
275 | 1952 | della propria miseria non gli davano alcuna forza. ¶ "Le | ||
276 | 1952 | i gusti sono gusti," gli rispose il commesso viaggiatore | ||
277 | 1952 | che egli ci metteva, gli pareva di una perversità | ||
278 | 1952 | poi durante queste visite gli lasciava un disgusto stupito | ||
279 | 1952 | meno ubbidito, questa autorità gli pesava, gli pareva di | ||
280 | 1952 | questa autorità gli pesava, gli pareva di usarla male | ||
281 | 1952 | mente, è vero, ma gli si presentò spesso sotto | ||
282 | 1952 | colletto troppo stretto, ora gli spalatori. Si sentiva già | ||
283 | 1952 | di fuori. Immaginava che gli infermieri ogni tanto si | ||
284 | 1952 | guardare il paesaggio nevoso. Gli pareva di vedere questo | ||
285 | 1952 | il ragazzo; il respiro gli mancò, sentì ad un | ||
286 | 1952 | il signor Girolamo né gli altri malati potranno muoversi | ||
287 | 1952 | due uomini, le guance gli ardevano, dalla sofferenza avrebbe | ||
288 | 1952 | era che il commesso gli buttasse in faccia quei | ||
289 | 1952 | storse la bocca e gli altri gridarono che non | ||
290 | 1952 | trattennero per le braccia, gli altri tre le abbassarono | ||
291 | 1952 | quattro paia di mutande..." Gli altri ridevano rallegrati dallo | ||
292 | 1952 | ti vogliamo." Ella spalancava gli occhi atterriti, si dibatteva | ||
293 | 1952 | se una mano enorme gli avesse stretto il cuore | ||
294 | 1952 | si stringe una spugna. Gli vennero un furore terribile | ||
295 | 1952 | una mano che non gli sembrò la sua tanto | ||
296 | 1952 | sembrò la sua tanto gli parve indipendente dalla sua | ||
297 | 1952 | lasciava vedere la faccia, gli fece per un secondo | ||
298 | 1952 | volto. I capelli nascondevano gli occhi "per fortuna" egli | ||
299 | 1952 | un modo particolarmente inespressivo gli ricordò troppo bene certi | ||
300 | 1952 | bottiglia sopra la tavola. ¶ Gli altri quattro, seduti in | ||
301 | 1952 | medicina, questa sua prerogativa gli dava come un senso | ||
302 | 1952 | sul corpo della donna, gli altri gli si raggrupparono | ||
303 | 1952 | della donna, gli altri gli si raggrupparono intorno. Lo | ||
304 | 1952 | che non sapeva staccare gli occhi dal cadavere. ¶ "Coprila | ||
305 | 1952 | pantaloni neri degli amici gli facevano circolo intorno, ma | ||
306 | 1952 | prigione, vuole che anche gli altri ci vadano." Un | ||
307 | 1952 | riso per un istante gli corrugò profondamente tutto il | ||
308 | 1952 | più riveduta... siamo intesi?" ¶ Gli altri impallidirono, spaventati: la | ||
309 | 1952 | tutti, era bianco, aveva gli occhi pieni di lagrime | ||
310 | 1952 | Mastrogiovanni per primo, e gli altri dietro, entrarono tutti | ||
311 | 1952 | sull’uomo, la finzione gli sfuggiva, era profondamente umiliato | ||
312 | 1952 | continuava il Brambilla. "Tengono gli occhi bassi, sono tutte | ||
313 | 1952 | gruppo dei suoi oppressori. Gli succedeva in tal modo | ||
314 | 1952 | Ebbene, si figuri, Joseph," gli diceva il commesso viaggiatore | ||
315 | 1952 | l’infermiere che, senza gli incoraggiamenti del Brambilla, non | ||
316 | 1952 | che egli chiedeva che gli venisse resa la fotografia | ||
317 | 1952 | mani dell’infermiere, ma gli pareva, con questa commedia | ||
318 | 1952 | umiliazioni che quei due gli infliggevano, umiliandosi a sua | ||
319 | 1952 | realtà, che se qualcuno gli avesse allora domandato se | ||
320 | 1952 | avrebbe risposto di no; gli mancavano, per capire in | ||
321 | 1952 | che prima, in famiglia, gli venivano prodigate, credeva di | ||
322 | 1952 | occhi pieni di lagrime, gli succedeva di desiderare acutamente | ||
323 | 1952 | Neppure però il sonno gli dava pace, il suo | ||
324 | 1952 | era popolato di sogni, gli pareva talvolta di piangere | ||
325 | 1952 | grigi e costernati erano gli abeti della foresta vicinissima | ||
326 | 1952 | se la neve per gli abitatori dei grandi alberghi | ||
327 | 1952 | di campi vergini per gli sci, per i malati | ||
328 | 1952 | se il commesso viaggiatore gli avesse confidato di essere | ||
329 | 1952 | cresceva sempre più, segretamente gli invidiava quelle fortune, il | ||
330 | 1952 | le forbici per tagliare gli apparecchi ortopedici pendenti fuor | ||
331 | 1952 | sarcastico compagno di stanza, gli impedirono una sincerità che | ||
332 | 1952 | impedirono una sincerità che gli pareva disonorevole, e gli | ||
333 | 1952 | gli pareva disonorevole, e gli ispirarono un atteggiamento misterioso | ||
334 | 1952 | L’infermiere che, nonostante gli adescamenti, s’era finora | ||
335 | 1952 | i giorni fissati per gli incontri. Uscire non senza | ||
336 | 1952 | essergli nuove e inconsuete, gli parevano festive e immeritate | ||
337 | 1952 | dalla sua immaginazione compiacente, gli avevano dato un po | ||
338 | 1952 | per quel corpo che gli era piaciuto di pensare | ||
339 | 1952 | dirti..." ¶ Ora, come tutti gli altri giorni, il desiderio | ||
340 | 1952 | di giovinezza, (che importano gli anni, pareva significare quella | ||
341 | 1952 | possenti e comode che gli indolenzivano le ginocchia, quel | ||
342 | 1952 | bellezza. Ma se levava gli occhi dal corpo seduto | ||
343 | 1952 | accaduto. Ella esitò, poi gli rispose che aspettava una | ||
344 | 1952 | di casa. Poi ella gli domandò quanto zucchero desiderasse | ||
345 | 1952 | e bevendo, non staccava gli occhi dalla figura della | ||
346 | 1952 | in quella grigia penombra, gli occhi fissi sopra le | ||
347 | 1952 | cassetto, l’occhio annoiato gli cadde in quella fessura | ||
348 | 1952 | inespressivo e tranquillo che gli faceva male come un | ||
349 | 1952 | altra che Maria Teresa gli avrebbe strappato quelle fotografie | ||
350 | 1952 | i piedi in aria, gli sguardi indiscreti non potevano | ||
351 | 1952 | lustre e tumide, tentavano gli sguardi; gli occhi non | ||
352 | 1952 | tumide, tentavano gli sguardi; gli occhi non sapevano di | ||
353 | 1952 | tendeva il collo, aguzzando gli occhi su quelle facce | ||
354 | 1952 | taceva, un tale rimpianto gli pareva mostruoso, tutta una | ||
355 | 1952 | marciapiedi, con i cappellini, gli ombrelli, le carrozze a | ||
356 | 1952 | a sé, la baciò. Gli parve che ella si | ||
357 | 1952 | ella si abbandonasse e gli rendesse il bacio, se | ||
358 | 1952 | aggrappi ai gesti che gli sono più familiari. E | ||
359 | 1952 | sono più familiari. E gli parve anche che tremasse | ||
360 | 1952 | scandalizzato. Ogni tanto abbassava gli occhi sul pavimento e | ||
361 | 1952 | pavimento e losanghe e gli pareva di aver perduto | ||
362 | 1952 | rispose sordamente, senza levare gli occhi dal piatto. Ora | ||
363 | 1952 | poco denaro che oggi gli chiedo." Il giovane la | ||
364 | 1952 | Il giovane la guardava, gli pareva di dover essere | ||
365 | 1952 | coagulate degli intingoli e gli altri residui del pranzo | ||
366 | 1952 | puerile che le contraeva gli angoli della bocca. Piangeva | ||
367 | 1952 | con un gesto che gli parve flebile e rassegnato | ||
368 | 1952 | dopo un momento, chiudendo gli occhi, amaramente, come se | ||
369 | 1952 | un profilo di medaglia, gli occhi vogliosamente chiusi quasi | ||
370 | 1952 | dei capelli della nuca. Gli pareva, di fronte a | ||
371 | 1952 | piangevole. La guardava e gli pareva di vedere la | ||
372 | 1952 | forte. "A domani," ella gli rispose senza aprire gli | ||
373 | 1952 | gli rispose senza aprire gli occhi. ¶ Egli uscì dalla | ||
374 | 1952 | un cinematografo." Questa idea gli piacque, non sapeva neppure | ||
375 | 1952 | da fare che diramare gli inviti, ecco, come il | ||
376 | 1952 | no..." ¶ I compagni insorsero, gli dissero chiaramente quel che | ||
377 | 1952 | e di veicoli: erano gli invitati che arrivavano. Nel | ||
378 | 1952 | nei loro leggeri vestiti, gli uomini in frac passavano | ||
379 | 1952 | crespi, tagliati molto corti, gli occhi neri, rotondi e | ||
380 | 1952 | lei non fosse venuta?" ¶ Gli occhi illusi della donna | ||
381 | 1952 | essere invitato con tutti gli altri... lei mi deve | ||
382 | 1952 | profonde e ironiche che gli solcavano il volto dagli | ||
383 | 1952 | formavano una testa enorme. ¶ Gli uomini le facevano certe | ||
384 | 1952 | compiacimento le faceva tremare gli angoli della bocca: ¶ "Non | ||
385 | 1952 | conto: andrò a pagarlo." Gli pareva che se avesse | ||
386 | 1952 | e bussò alla porta. ¶ Gli rispose subito dall’interno | ||
387 | 1952 | rivolse alla stanza che gli sembrò molto piccola e | ||
388 | 1952 | si disfacevano in cenere gli ultimi tizzi di un | ||
389 | 1952 | tetto in pendenza. Né gli passò per la mente | ||
390 | 1952 | vero la direttrice non gli interessava molto, ma, sempre | ||
391 | 1952 | velato invito a rimanere gli fu oltremodo gradito. Così | ||
392 | 1952 | membra del ragazzo, ché gli era improvvisamente apparsa davanti | ||
393 | 1952 | l’immagine di Santina gli si ripresentò davanti agli | ||
394 | 1952 | stanza. Poi l’occhio gli cadde sulle dispense universitarie | ||
395 | 1952 | capiva una sola parola, gli toccava rileggere quattro o | ||
396 | 1952 | l’immagine di Santina gli era continuamente davanti agli | ||
397 | 1952 | l’accese, pur tenendo gli occhi fissi sopra le | ||
398 | 1952 | sentì due mani coprirgli gli occhi, e una voce | ||
399 | 1952 | Santina," pensò; il sangue gli si rimescolò, buttò via | ||
400 | 1952 | non sei come tutti gli altri... sei diverso... sei | ||
401 | 1952 | spalancarono bruscamente e Santina gli cascò addosso. Egli avrebbe | ||
402 | 1952 | in camera tua?" ella gli domandò aspramente. ¶ La sua | ||
403 | 1952 | chiami..." incominciò poi vergognosa, gli occhi bassi, giuocando con | ||
404 | 1952 | forza, la bocca semiaperta, gli occhi chiusi. Gianmaria la | ||
405 | 1952 | da una parte, ella gli cascava dall’altra; le | ||
406 | 1952 | punta delle dita, ma gli uomini si sa come | ||
407 | 1952 | sei diverso da tutti gli altri uomini... e poi | ||
408 | 1952 | e straordinario, Santina abbassò gli occhi, fece con la | ||
409 | 1952 | farò..." ¶ La ragazza levò gli occhi e lo considerò | ||
410 | 1952 | separandosi. ¶ "Dormi bene," ella gli augurò sottovoce. E leggermente | ||
411 | 1952 | le gambe penzolanti e gli occhi rivolti a terra | ||
412 | 1952 | occhi rivolti a terra. Gli pareva di riflettere profondamente | ||
413 | 1952 | Subito un sonno pesante gli piombò addosso, e insieme | ||
414 | 1952 | esso il sogno seguente. ¶ Gli pare di essere insieme | ||
415 | 1952 | della ragazza, la quale gli butta subito le braccia | ||
416 | 1952 | l’abbraccio, ma con gli occhi non perde di | ||
417 | 1952 | l’orecchio, ma non gli giunse che il profondo | ||
418 | 1952 | entrò nella sala e gli venne incontro. ¶ "Buon giorno | ||
419 | 1952 | vivande?" ¶ "Sì, caldissime, grazie." ¶ Gli occhi della donna erano | ||
420 | 1952 | Santina Rinaldi. ¶ Dal sollievo gli parve di tornare all | ||
421 | 1952 | fatica delle esercitazioni militari gli avevano rotto il corpo | ||
422 | 1952 | sveglia lo destasse, riaprì gli occhi e li fissò | ||
423 | 1952 | cielo tetro e fresco, gli alberi piantati nei fori | ||
424 | 1952 | pasticceria in cui Santina gli aveva dato l’appuntamento | ||
425 | 1952 | ancora silenzio: si udivano gli strumenti dell’orchestra nella | ||
426 | 1952 | qualsiasi sacrificio: se Santina gli avesse domandato di sposarla | ||
427 | 1952 | e secca. ¶ Gianmaria spalancò gli occhi: "Tremila che?" ¶ "Tremila | ||
428 | 1952 | falsamente: "A casa..." ¶ Ma gli occhi di Gianmaria si | ||
429 | 1952 | e ritrosa senza levare gli occhi, "che io ho | ||
430 | 1952 | malata... molto malata..." Levò gli occhi e guardò timidamente | ||
431 | 1952 | pensava Gianmaria. Ma aveva gli occhi bagnati di lacrime | ||
432 | 1952 | di lacrime; tanta abnegazione gli pareva quasi sovrumana; a | ||
433 | 1952 | esaltato degli occhi? Donde gli veniva la piega un | ||
434 | 1952 | ancora immaturo, e, sebbene gli dolesse, per quella sera | ||
435 | 1952 | invaghita e scandalizzata che gli ispirava di solito il | ||
436 | 1952 | mai, si rizzarono come gli aculei di un istrice | ||
437 | 1952 | di un istrice e gli toccò di rituffare la | ||
438 | 1952 | altro, il solo che gli rimanesse e gli riuscì | ||
439 | 1952 | che gli rimanesse e gli riuscì quasi subito di | ||
440 | 1952 | gran fretta, il respiro gli mancò, il suo turbamento | ||
441 | 1952 | si voltò cercando con gli occhi la propria tavola | ||
442 | 1952 | occhi la propria tavola. Gli apparve, invece, una delle | ||
443 | 1952 | tramezzo coi vestiti e gli asciugamani penzolanti, la stanza | ||
444 | 1952 | soltanto il gergo e gli atteggiamenti che credeva obbligatori | ||
445 | 1952 | e i primi successi, gli scrupoli e le sentimentalità | ||
446 | 1952 | maniglia si impuntò, poi gli cedette tutta in una | ||
447 | 1952 | così che ebbe addosso gli sguardi di tutti i | ||
448 | 1952 | posizione dirimpetto che perché gli piacesse. Bianchissima di carnagione | ||
449 | 1952 | domandarne al Negrini, che gli sedeva accanto, e riteneva | ||
450 | 1952 | per parlare, ma non gli riuscì. Finalmente: "Conterò fino | ||
451 | 1952 | lo rinfrancò, perché, prendendola, gli pareva di essere già | ||
452 | 1952 | ora, scoperta e visibile, gli stava davanti agli occhi | ||
453 | 1952 | rauca e sgarbata che gli stava ancora nelle orecchie | ||
454 | 1952 | di una intelligenza ristretta; gli occhi erano grandi e | ||
455 | 1952 | coloriva di fatua falsità. Gli zigomi sporgenti, il naso | ||
456 | 1952 | gran fretta, il respiro gli mancò; gli parve già | ||
457 | 1952 | il respiro gli mancò; gli parve già di vedere | ||
458 | 1952 | un certo punto, ella gli sorrise francamente, in una | ||
459 | 1952 | mai lo covava con gli sguardi. Così, fu solo | ||
460 | 1952 | aveva tanto guardato e gli aveva sorriso, per farlo | ||
461 | 1952 | dietro la tavola e gli era venuta accanto. ¶ "Chi | ||
462 | 1952 | saliva insaponata e levò gli occhi. Rossa in viso | ||
463 | 1952 | lavati e rilavati parevano gli occhi neri e tondi | ||
464 | 1952 | minacciando la figlia con gli sguardi e con l | ||
465 | 1952 | anche questo barbuto Pierleoni gli era affatto ignoto. Ma | ||
466 | 1952 | simili cose. Gianmaria inghiottiva gli spicchi del mandarino cercando | ||
467 | 1952 | poteva e non staccava gli occhi dal viso di | ||
468 | 1952 | desideroso di poc’anzi gli era tornato intero e | ||
469 | 1952 | non apriva bocca e, gli occhi bassi, badava a | ||
470 | 1952 | maniera fin troppo insistente, gli premeva il piede con | ||
471 | 1952 | conquista, e tuttavia non gli pareva possibile di credere | ||
472 | 1952 | alla propria fantasia che gli rappresentava Santina abbracciata a | ||
473 | 1952 | madre di Santina, non gli garbò molto. Questo Negrini | ||
474 | 1952 | giallo e l’olivastro, gli occhi neri come il | ||
475 | 1952 | ultimo che, senza motivo, gli ispirò un gran ribrezzo | ||
476 | 1952 | intorno per la sala gli occhi sazi e annoiati | ||
477 | 1952 | e il Negrini: "Venga," gli sussurrò con un accento | ||
478 | 1952 | col capo. La ragazza gli lanciò ancora una occhiata | ||
479 | 1952 | di odorare il fiore gli si era fatta ancor | ||
480 | 1952 | impazienza tanto furiosa, che gli pareva di non poter | ||
481 | 1952 | tasche, guardò i disegni. Gli dispiaceva di cedere a | ||
482 | 1952 | altra parte il lavoro gli premeva più dell’amor | ||
483 | 1952 | Mancuso, tirato e convulso, gli occhi orlati di rosso | ||
484 | 1952 | Ma una pigrizia smaniosa gli teneva le membra; ora | ||
485 | 1952 | cameriere; ogni cosa, insomma, gli rivelava quel giorno un | ||
486 | 1952 | quella che fin allora gli aveva prestato il suo | ||
487 | 1952 | allora ignorata, e ora gli cascava addosso tutta in | ||
488 | 1952 | sogno e di impotenza. Gli pareva di compiere azioni | ||
489 | 1952 | se cercava di rialzarsi, gli pareva che qualcuno gli | ||
490 | 1952 | gli pareva che qualcuno gli sedesse sul petto e | ||
491 | 1952 | e le gambe leggere, gli pareva di essere tirato | ||
492 | 1952 | destò e, senza aprire gli occhi, in un torpore | ||
493 | 1952 | un lungo momento. Ma gli stridi acuti di certe | ||
494 | 1952 | sedere sul letto stropicciandosi gli occhi umidi: la stanza | ||
495 | 1952 | casa delle due donne, gli parvero interminabili. I roseti | ||
496 | 1952 | bianchi di polvere estiva, gli oleandri pendevano appassiti nei | ||
497 | 1952 | voci che parlavano, quelle, gli parve, della De Cherini | ||
498 | 1952 | coprivano metà della fronte, gli occhi di velluto nero | ||
499 | 1952 | come se la sigaretta gli si fosse ad un | ||
500 | 1952 | alquanto verso il Mancuso, gli piantò in viso gli |