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Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
assai da quel che gli era. E messo l
2
1562
venir meco, che io gli darei in guardia quelli
3
1562
di quelli che io gli avevo offerti. Alla quale
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1562
per assassinare. Di poi gli altri giorni appresso, avendo
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1562
con grande spavento, che gli aiutassi. Ai quali io
6
1562
dissi ridendo, che Idio gli aveva aiutati, e che
7
1562
per difendergli da chi gli volesse offendere; e chiedendo
8
1562
trovatovi Sua Signoria reverendissima, gli feci motto, e lo
9
1562
dal carcere, e se gli era possibile ancora della
10
1562
stava male, e che gli starebbe ancor peggio; il
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1562
volerci fare cognoscere che gli era nato di sanesi
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1562
le volte che io gli capitavo inanzi, Sua Signoria
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1562
Piero in viso, disse: - Gli antichi non furno mai
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1562
mentre che lui e gli altri le consideravano, ora
15
1562
paura che io non gli facessi un'altra orazioncina
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1562
erano bellissime e che gli erano molto grate, e
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1562
ma che se Idio gli rendeva la sanità, acconcerebbe
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1562
mi pregò che io gli facessi tanta grazia di
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1562
Albertaccio mio, sopra tutti gli altri carissimo; ben verrà
20
1562
sì come hanno fatto gli altri, perché questo non
21
1562
Bene, che poco inanzi gli avevo detto che presto
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1562
quale il Papa voltosigli, gli disse: - Voi non la
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1562
come me. Sappiate che gli uomini come Benvenuto, unici
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1562
so quanta ragione e' gli ha -. E fattomi fare
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1562
avvedutosi di tal cosa, gli sgridò tutti, e volse
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1562
disse che altri non gli parlassi più di monete
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1562
Papa, perché il Papa gli aveva dato questa cura
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1562
dota, el Signore non gli rispondendo a proposito, ma
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1562
cosa intesi, andavo con gli occhi aperti e con
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1562
modo, pensò che la gli riuscissi; in modo che
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1562
in iscambio; ma perché gli è di giorno, benissimo
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1562
di ferro; che non gli essendo bastato la vista
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1562
sempre mi riveggo con gli uomini da bene, e
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1562
che quel corsetto non gli era bastato l'animo
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1562
così volse che io gli promettessi, e mi comandò
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1562
io mi partissi io gli facessi motto. L'altro
37
1562
Duca, che io me gli godessi per suo amore
38
1562
cessava di dirmi: - Non gli guardare e non parlare
39
1562
Nicolò Beninendi disse: - Io gli cognosco quei dua benissimo
40
1562
dicendo al Benintendi che gli aveva il torto; onde
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1562
farei delle cose che gli dispiacerebbono; sì che attendessi
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1562
a Nicolò Benintendi, che gli aveva mal fatto; l
43
1562
della barca, e tira'gli un così gran colpo
44
1562
a banda a banda. Gli altri compagni, scambio di
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1562
restammo. Parlando col Tribolo, gli disse che non se
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1562
piacevolmente dissi al Sansovino: - Gli è troppo discosto la
47
1562
avevo usato cortesia, molto gli aveva sgridati; e così
48
1562
a quelle parole, che gli uomini che volevan fare
49
1562
e' vedde che Pompeo gli giunse innanzi sorridendo con
50
1562
in mano, il Papa gli disse villania, e si
51
1562
quel modo: di poi gli disse: - Va', truova Benvenuto
52
1562
a pricissione, che io gli darò le comodità che
53
1562
dicendomi tutto quel che gli aveva commesso il Papa
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1562
io vi farò cognoscere gli errori vostri con la
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1562
modo che io non gli aveva porto. Così si
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1562
di più il Papa gli aveva detto che cominciassi
57
1562
su quel modo che gli aveva veduto il mio
58
1562
messo a ritrarlo, e gli facevo una medaglia segretamente
59
1562
sospettando di quello che gli poteva intervenire (questo si
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1562
circulo; di poi conpartì gli uffizii; dette il pintàculo
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1562
mi disse: - Senti che gli hanno detto? Che in
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1562
mi pregava che io gli tenessi il fermo, perché
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1562
pericolose; e poi che gli avevano istabilito quel che
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1562
bisognava carezzargli, e pazientemente gli licenziare. Da l'altra
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1562
di più disse, che gli era comparso quattro smisurati
66
1562
ombra; sì che alza gli occhi -. Alzato che gli
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1562
gli occhi -. Alzato che gli ebbe gli occhi, di
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1562
Alzato che gli ebbe gli occhi, di nuovo disse
69
1562
raccomandò, pregandomi che io gli tenessi il fermo, e
70
1562
fardel di libri, che gli aveva portati, tutti d
71
1562
dua di quelli, che gli aveva visti nel Culiseo
72
1562
innelli circuli, non mai gli era intervenuto una così
73
1562
che io stessi con gli occhi aperti, e mi
74
1562
più voglia di lui, gli dissi che per essere
75
1562
LXVI. ¶ Un giorno fra gli altri, vicino a l
76
1562
più e più volte gli aveva chiesto certi dinari
77
1562
chiesto certi dinari, che gli aveva aver dallui di
78
1562
alcune anellette che lui gli aveva fidate, questo giorno
79
1562
e con esso presto gli menai a man salva
80
1562
sorte che con esso gli detti in sul mezzo
81
1562
mal condotto, domandò chi gli aveva dato. Di che
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1562
aveva dato. Di che gli fu detto: - Benvenuto gli
83
1562
gli fu detto: - Benvenuto gli ha dato, perché questa
84
1562
che fu al Papa, gli disse: - Beatissimo padre, Benvenuto
85
1562
a avermi, e non gli capitassi innanzi prima che
86
1562
il quale stava seco, gli disse che andassi a
87
1562
disse che il Cardinale gli aveva detto quelle parole
88
1562
detto quelle parole che gli aveva inteso dire al
89
1562
merzé di Dio oscurato gli occhi loro, libero passai
90
1562
volse a Pompeo e gli disse: - Tu sei uno
91
1562
cardinal de' Medici, e gli commisse che tenessi un
92
1562
paese -. Allora io dissi: - Gli ha tanta forza in
93
1562
venne mostrato in fra gli orefici: e se bene
94
1562
fatto moltissime carezze. Infra gli altri un certo galantissimo
95
1562
di Napoli, il quale gli aveva fatto intendere che
96
1562
Sua Eccellenzia disse che gli pareva che io non
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1562
le parole; e dove gli aveva dato commessione che
98
1562
in su la cappa, gli cadde certe cartuzze della
99
1562
cane, di nuovo si gli gettò adosso; dove che
100
1562
di anelletti quel che gli aveva di mio, e
101
1562
Dio, perché io non gli farei né ben né
102
1562
Accostatomi a misser Giovanni, gli detti tutte le ditte
103
1562
me, come se fratello gli fussi stato. Di poi
104
1562
ma a ogni modo gli darem tanto pane, che
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1562
sua smania di parole, gli chiesi un mazzieri ch
106
1562
qualche grazia, che già gli avevano domandato al Papa
107
1562
m'impose che io gli facessi un disegno di
108
1562
di quella ismania che gli aveva usato in quella
109
1562
giovane e molto meglio gli sta la spada accanto
110
1562
a messer Bartolomeo Valori, gli disse: - Come voi scontrate
111
1562
affezione tutto quello che gli aveva ditto il Papa
112
1562
entrai in bestia, e gli dissi: - Monsignore, quando io
113
1562
la cipollata - né mai gli risposi altre parole; di
114
1562
quel Cardinale di già gli aveva scritto il peggio
115
1562
dua cataratti in su gli occhi; per la qual
116
1562
Se e' si dà gli ufizi, non si può
117
1562
tanta mazza: che se gli è il vero che
118
1562
egli è; che se gli è persona che meriti
119
1562
meriti essere aiutato, io gli insegnerei un segreto da
120
1562
si vegga se si gli può fare qualche benifizio
121
1562
maravigliosa. Sopraggiunto il bottone, gli accrebbe molto più maraviglia
122
1562
guardatomi in viso disse: - Gli è pur giovane a
123
1562
tutto insieme, di poi gli fa stillare con gentil
124
1562
quell'acqua ti bagna gli occhi parecchi volte il
125
1562
contento. ¶ LIX. ¶ La infirmità gli era il vero che
126
1562
di ripigliare il legno: gli medici non volevano, dicendomi
127
1562
e che di già gli era condennato alle forche
128
1562
disegni. Fatti che noi gli avemmo, ciascun di noi
129
1562
mia si vide, ogniuno gli dette il vanto. Ma
130
1562
Papa: - Se Vostra Santità gli togliessi la zecca, forse
131
1562
la zecca, forse voi gli faresti venir voglia di
132
1562
me, e quel medesimo gli verrebbe fatto di quell
133
1562
Questo isgraziato e sventurato gli parve mill'anni di
134
1562
voleva più che io gli finissi quel calice, e
135
1562
Santità, i quali subito gli renderò: e l'opera
136
1562
tale sciagurato, che io gli dissi, qui non accade
137
1562
per un salotto: e gli stettono presso a tre
138
1562
risposi, che molto volentieri gli darei l'opera mia
139
1562
poi aggiunse, che la gli era paruta cosa molto
140
1562
Papa lo domandò se gli bastava la vista di
141
1562
quel modo; il Papa gli disse che lui seguitassi
142
1562
volse al Governatore e gli disse: - Vedete se Benvenuto
143
1562
che dandocela così, se gli paghi tutto quel che
144
1562
con le parole, benché gli era certo che e
145
1562
saprei quel che io gli avessi a rispondere. Mi
146
1562
cotale impresa. E perché gli aveva a sua posta
147
1562
assai, ma che non gli voleva vedere prima che
148
1562
sappia disegnare, altrimenti non gli vien fatto cosa buona
149
1562
questa cosa tale, non gli finiva di piacere; e
150
1562
suo cameriere misser Traiano, gli disse che portassi quivi
151
1562
era di tutto rilievo; gli altri dui erano di
152
1562
di sua mano me gli dette, e con grandissima
153
1562
nimici, disse: - Beatissimo Padre, gli favori che fa Vostra
154
1562
Il Papa adirato se gli volse e disse, gli
155
1562
gli volse e disse, gli badassi all'uffizio suo
156
1562
della bella opera che gli piaceva oltramodo, ancora più
157
1562
scarpe di Benvenuto che gli occhi di tutti questi
158
1562
tanto costumato, che i' gli facevo maravigliare. Accadde, che
159
1562
a questa povera fanciulletta gli venne una infermità innella
160
1562
mana ritta, la quale gli aveva infradiciato quelle dua
161
1562
quel braccio ritto, non gli avvenendo peggio; veduto io
162
1562
povero padre tanto sbigottito, gli dissi che non credessi
163
1562
altre, per questo non gli darebbe una noia al
164
1562
medesimo delle mie facultà gli facciate quella dota che
165
1562
un proposito al mondo gli disse: - Non parlate più
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1562
questo tempo il Papa gli aveva procacciato il ducato
167
1562
capitan Cattivanza degli Strozzi, gli disse: - Io vi portavo
168
1562
ero debitore; se voi gli volete, venite per essi
169
1562
il meglio che potette; gli altri feciono il simile
170
1562
di guadagno -: il simile gli diceva suo padre: - Deh
171
1562
a la 'npazzata come gli era che Bertino Aldobrandi
172
1562
che sì, e che gli era un di quelli
173
1562
che cotali accidenti promettono, gli risposi: - Fratello, questo è
174
1562
che mai potessimo immaginare gli uomini; né mai cessò
175
1562
gamba, la quale noi gli avevamo messo in una
176
1562
Fiorentini, e di poi gli feci fare una bellissima
177
1562
quei sua amici, chi gli aveva dato quell'archibusata
178
1562
nome propio, di che gli era conosciuto, sotto la
179
1562
in cambio del giglio gli feci una accetta in
180
1562
detta opera, e sempre gli cresceva di piacere: e
181
1562
con gran destrezza me gli acostai con un gran
182
1562
ritrovare le gioie che gli aveva vedute, quel cane
183
1562
quel cane ditto se gli gettava a dosso, e
184
1562
l'altro, per forza gli svegliò, e latrando con
185
1562
raggiunse; e combattendo seco, gli aveva di già stracciata
186
1562
agio il caso come gli è passato -. Quello che
187
1562
da Francesco del Nero gli era stato detto parte
188
1562
che la vedeva, io gli contavo tutti gli accidenti
189
1562
io gli contavo tutti gli accidenti del ladro e
190
1562
tante cose che io gli avevo detto, mi disse
191
1562
meglio che tutti quanti gli uomini, che a tal
192
1562
voleva male, perché e' gli arebbe voluti avere a
193
1562
cose in Roma, che gli era male stare alle
194
1562
quelle cinque bande che gli aveva mandato il signor
195
1562
mi richiese che io gli guardassi la casa sua
196
1562
mi avete menato qui, gli è forza fare qualche
197
1562
io vedevo rilevato da gli altri, per quanto da
198
1562
nimici in Roma, e gli avevamo alle spalle. Volendo
199
1562
che per utimo io gli feci serrare, e ne
200
1562
un giorno in fra gli altri ragionando meco, lui
201
1562
Iacopo Salviati, che bene gli arebbe stiacciati tutti a
202
1562
la mia botte non gli stiacciò tutt'a dua
203
1562
di costì, e se gli è nessuno che ardisca
204
1562
te -. A questo io gli risposi, che sì bene
205
1562
Volessi Idio che tu gli avessi ammazzati que' dua
206
1562
Iacopo Salviati, il quale gli aveva fatto mille assassinamenti
207
1562
ne doleva). Pure disavedutamente gli feci una gran paura
208
1562
al suo luogo quanto gli era bene che io
209
1562
un giorno in fra gli altri, il Papa passeggiava
210
1562
e maraviglia, sì perché gli pareva inpossibile che una
211
1562
la qual cosa io gli dissi tutta la diligenza
212
1562
che mi perdonava tutti gli omicidii che io avevo
213
1562
disordine che, infra che gli eran pieni del latrocinio
214
1562
come io potevo offendere gli inimici nostri; e perché
215
1562
in bocca, questi io gli empievo di quei passatoiacci
216
1562
dimandatomi del caso, io gli contai il tutto, e
217
1562
tutto, e di più gli dissi che quello doveva
218
1562
e per quella via gli arebbe liberati da quelli
219
1562
entrato in Castello, e gli arebbe finiti di rovinare
220
1562
male ai nimici, che gli fu per fare abandonare
221
1562
l'allegrezza che io gli viddi, che certo pensai
222
1562
poi. Se bene io gli promessi ubidirlo, pensò come
223
1562
mi commesse che io gli facessi un modello per
224
1562
sangue di Cristo, che gli hanno, qual dicono essere
225
1562
dov'era la sorella, gli venne tanta stravaganza per
226
1562
molti anni, e perché gli era molto bello di
227
1562
e certo che non gli accade mio disegno; ma
228
1562
che quel mirabile uomo gli aveva promesso di fargli
229
1562
città per ogni quartiere gli ordini delle milizie populare
230
1562
qual cosa il Papa gli commesse che mi scrivessi
231
1562
tali chiave che io gli davo, e che rendessi
232
1562
che io ero giunto, gli dissi che gli era
233
1562
giunto, gli dissi che gli era circa quindici giorni
234
1562
grande istanzia di già gli aveva fatto scrivere tre
235
1562
male di lui, nulla gli risposi mai, anzi mi
236
1562
lo viddi stracco, non gli dissi altro, se non
237
1562
era tempo, onde io gli dissi: - E io ancora
238
1562
più di dua volte, gli dissi che non gnene
239
1562
tal cosa; e perché gli era venuto a Roma
240
1562
ha comisso il Papa - gli risposi. Allora e' disse
241
1562
il maggior pezzo sarien gli orecchi; e se io
242
1562
punto di paura, e gli feci intendere che io
243
1562
a guardarlo, né mai gli risposi parola. A il
244
1562
in prima, ma non gli fu mostro per di
245
1562
in quel luogo io gli avevo condotti liberamente, tutti
246
1562
Questo valente uomo, infra gli altri sua medicamenti, prese
247
1562
uomo molto bene me gli pagasse, fu l'un
248
1562
meglio condotta. Io non gli ebbi sì tosto forniti
249
1562
aveva bisogno di lui, gli andassi dietro. Egli era
250
1562
che quel tal signore gli aveva detto, ch'egli
251
1562
e che di grazia gli chiedesse ogni altra cosa
252
1562
altra cosa, qual non gli parrebbe grave a dargnene
253
1562
voler medicarlo, e però gli ebbe. Questo me lo
254
1562
è nato uomo che gli sapessi solamente ritrarre -. E
255
1562
riputazione, standomi cheto, stupefatto gli ammiravo. Mi fu detto
256
1562
Iacomo astutamente portar se gli volse. In questa piccola
257
1562
Subito vòlto al figliuolo, gli disse: - O figliuolo traditore
258
1562
creatura, e quanto? - E gli dissi: - La notte passata
259
1562
avessi tolto al mondo, gli mandassi a donare al
260
1562
si rallegrò, onde io gli dissi: - I' vengo a
261
1562
erano rotti; solo istrignevano gli orecchi, li quali parevano
262
1562
che più volte io gli avevo ragionato. Il giovane
263
1562
sé quella baldanza, volto gli occhi a terra, stette
264
1562
mirate come son fatti gli Angeli del Paradiso! che
265
1562
la mana destra, e gli dette una benedizion papale
266
1562
cominciò a leggere, e gli lesse tutti: accrebbe alle
267
1562
il quale virtuosamente girato gli occhi a chiunque era
268
1562
in mezzo; dipoi tutti gli uomini messe di fuori
269
1562
il marchese di Mantova. Gli altri compagni si ritirorno
270
1562
perché sì bene, come gli antichi si dilettavano di
271
1562
cavalle, nascendo questi miscugli gli domandavono mostri; così quelli
272
1562
uomo, orefice, e io gli facevomo campagnia. In questo
273
1562
una l'altra; solo gli ricordavo che questo benifizio
274
1562
questo benifizio, che io gli avevo fatto, lo rendessi
275
1562
il bel giovine, subito gli fece disegno addosso; per
276
1562
giovine; e per Dio gli giurai che di lei
277
1562
brutti vizii, i quali gli arien fatto rompere il
278
1562
collo come disse. ¶ XXXIII. ¶ Gli aveva quel suo misser
279
1562
qual parole io, che gli avevo conosciuti, mi gittai
280
1562
lo ammazzavo; ma perché gli era in sun un
281
1562
l'era immaginato, o gli era stato detto. Somissamente
282
1562
andare, che bisognò che gli ubbidissi. Gli era uno
283
1562
bisognò che gli ubbidissi. Gli era uno stellato, che
284
1562
spade, due cavalletti infra gli altri ispaventati gli missono
285
1562
infra gli altri ispaventati gli missono in tanto disordine
286
1562
di quei migliori sottosopra, gli altri si missono in
287
1562
forse più ardito che gli altri, ma per esser
288
1562
Un giorno in fra gli altri, essendo piovegginato, e
289
1562
io fummo amici, e gli battezzai un figliuolo, richiesto
290
1562
avevo cognusciuto in fra gli orefici alcuni uomini da
291
1562
di tristi e ladri gli tenevo. Uno orafo in
292
1562
Uno orafo in fra gli altri, chiamato Giovanbatista Sogliani
293
1562
fusse, nulla o poco gli stimava. ¶ XVI. ¶ Un giorno
294
1562
lui se ne rise, gli menai sì grande il
295
1562
io con armata mano gli avevo assaliti in su
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còllora grandissima, e non gli dato altro che una
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pugno e non ceffata gli desti -. Sonato il campanuzzo
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in modo che ridendo gli Otto si rimasono. Il
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a bottega istavano. Trova'gli a tavola, e quel
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io li passai, non gli avendo tocco la carne
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una ora a presso, gli Otto, ragunatisi fuora del
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caso, e quel che gli avevan detto i signori
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e tutti a dua gli occhi; mi benedisse di
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salutò mio padre e gli disse che io ero
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Mio padre rallegratosi assai, gli parve mill'anni di
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quello degli Otto che gli aveva detto ingiuria; e
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del detto vescovo, me gli misse molto in grazia
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mostrandomegli, volse che io gli stimassi. Io gli stimai
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io gli stimassi. Io gli stimai ottocento scudi. Allora
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lei disse che benissimo gli avevo stimati. A presso
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che mi piaceva, perché gli pareva che io meritassi
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un castello, a pena gli parrebbe d'avermi sadisfatto
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cotal signora. Lucagnolo, che gli pareva mill'anni di
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banda del banco tenendo gli occhi bassi, senza un
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uscito, ma che io gli protestavo bene, che a
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bordellerie. Così partendomi adirato, gli dissi che presto gnene
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che erano alla presenza gli dettono a viva voce
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concetto di villano come gli era, e me in
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il quale, mentre che gli erano pagati in Firenze
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1562
e ch'egli svillaneggiandolo gli aveva detto di mandarmi
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fatto tale che io gli ho saputi allevare, così
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arrivare, Lui stesso me gli ha campati, contra il
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grazie che noi fedelmente gli domandiamo. ¶ XXIII. ¶ Mentre che
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per queste cause io gli posi tanto amore, quanto
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essendo a quei tempi, gli arebbe fatti forse più
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sì bella, di chi gli antichi libri cicalan tanto
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io ero. Gianiacomo ditto gli disse a punto il
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suo servizio in fra gli altri musici. Gian Iacomo
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innell'altra professione ampliamente gli darò da fare - e
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e stesa la mana, gli donò in un fazzoletto
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quel che il Papa gli aveva detto; e partito
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per la soverchia allegrezza gli prese uno accidente, il
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voleva bene. Era infra gli altri belli ornamenti un
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fatiche insieme, ancora se gli può concedere la vita
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E tu ladrone, che gli ammetti, voglio che sia
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che se io non gli portavo il vaso subito
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mentre che io lavoravo, gli dittavo la Vita mia
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Libro primo ¶ I. ¶ Tutti gli uomini d'ogni sorte
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che uno truova come gli altri vivono, però in
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capitano, e tanto meglio gli voleva, per averlo tratto
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a ciascuno di loro gli pareva d'avere molto
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e se io prima gli avessi voluto dar moglie
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partorì una femmina, che gli posono nome Cosa, per
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vi si pon cura, gli erano appunto come quegli
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1562
come la prima, e gli avevono d'accordo posto
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palme, con esse alzò gli occhi a Dio, e
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domandavano, come e' si gli aveva a por nome
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vidi, e, corso allui, gli missi le mani a
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Conosciuto il ditto, che gli era uno scarpione, per
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mi uccidessi. In questo gli venne veduto un paro
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di forbicine: così, lusingandomi, gli tagliò la coda e
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avedutosi di quel che gli era, fece chiamare la
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Piero suo figliolo, che gli volevano gran bene, vedevano
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molto per male, e gli parve che loro gli
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1562
gli parve che loro gli facessino un gran dispiacere
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Ivi a poco tempo gli fu restituito il suo
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del mondo, se Idio gli darà vita -. A queste
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e magnanimo. Mio padre gli mandò li sua quattro
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in cambio di remunerazioni, gli fu tolto il suo
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quali lui molte volte gli comandava, per risparmiar me
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cornetto sonando; e sempre gli facevo cadere le lacrime
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ritirassi, che quello che gli aveva fatto bastava; intanto
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1562
con gran fatica. Guarito, gli Otto che di già
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che con gran collora gli disse: - Io sapevo bene
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casa con esso insieme, gli dissi che volevo far
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le parole che lui gli aveva detto del suo
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mattoni cascando insieme seco, gli fiaccorno tutte a dua
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nascosto da mio padre, gli detteno cappa e saio
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pensava avere: e che gli era di necessità, anzi
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il mio buon padre, gli scrissi come io era
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anno Ulivieri mio maestro gli venne occasione di venire
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guarire, continuamente dicendomi che gli pareva mill'anni che
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stato fuor di lui, gli pareva che io avessi
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Papa. In mentre che gli stetteno in piè, furno
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un giorno in fra gli altri dandomi noia il
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e stretto la mana gli detti sì grande il
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patti insieme di non gli ricordar più insino a
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innanzi, e mi richiese gli prestassi danari per tornarsene
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in Firenze col Salinbene, gli piacque maravigliosamente, e disse
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io, riconosciuto quel Giannotto, gli volsi fare motto; perché
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di quelle parole che gli aveva detto il suo
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sdegnato a cotal parole, gli dissi: - O Giannotto, già
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chiamato, e che io gli farei piacere a ritornare
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più a me -. Io gli ricordai e' mia danari
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il primo che io gli facessi il Giove d
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dua giovani ditti io gli avevo menati di Italia
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e perché io me gli avevo allevati, molto meglio
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serviva niente: però non gli parlassi più di tal
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gran gentiluomo parigiano, e gli altri gentiluomini m'erano
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perché quello di che gli era, era uomo di
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che voleva fare quanto gli piaceva, e che io
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io subito ti ammazzerò -. Gli aveva seco dua servitori
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Sentito Marmagnia questa resoluzione, gli parve fare assai a
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ch'io ebbi tutti gli acconci della casa e
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della grandezza appunto che gli avevano da essere d
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e Vulgano e Marte. Gli feci di terra, benissimo
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mesi. Finiti che io gli ebbi, gli feci benissimo
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che io gli ebbi, gli feci benissimo dorare. Questa
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faceva troppo presto, non gli avendo ancora dato opera
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era liberalissimo, disse: - Però gli vo' io dar coraggio
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a me; perché io gli farò una pensione di
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della badia -. Io non gli ebbi mai, e troppo
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io avevo fatto. Subito gli venne voluntà grandissima di
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la qual cosa io gli avevo menato un calcio
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1562
mi disse che io gli farei molto più piacere
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che da poi che gli aveva così bel bacino
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per sua compagnia si gli dovessi far la saliera
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fatta; e che se gli piaceva, io gliene mostrerrei
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era un'opera che gli piaceva molto, e che
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risconte di Orbeche, e gli domandò che allora allora
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innanzi li danari, e gli sceglieva sì come gli
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gli sceglieva sì come gli aveva detto il Re
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a quel mandato, se gli aveva fatto l'anbasciata
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con più mia comodità gli portavo che se fussi
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o sì veramente, se gli è lui, e' non
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a coloro, che ancor gli vedevano, gli fermai, dicendo
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che ancor gli vedevano, gli fermai, dicendo pur forte
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mi risposono anche; fuggirno gli aversari mia; e noi
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nulla non fussi stato. Gli è ben vero che
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più, e quelli io gli sollecitavo di sorte che
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che meglio sapevano che gli altri, volendo seguitarmi, non
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venga, perché voi non gli avete dati tanti spiriti
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rispose Sua Maestà che gli attendessino a 'mparare e
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chiesono li dinari che gli avevano da avere, e
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afflitti e spaventati. Percossi gli occhi nelle mie due
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è stata bonissima, ma gli è bene stato cattivo
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che se io non gli aiutavo, che avendo a
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io dissi, che quando gli tesaurieri del Re volessin
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del gran Piero Strozzi gli costorno molte centinaia di
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per quel che io gli ho mandato lettere di
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Subito il Re disse: - Gli è ben fatto quel
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bello: e io tanto gli promessi. Veduto il Re
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non era diamante; ma gli dicevo che loro certissimo
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di leggieri, considerato che gli ebbe il caso. Io
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quel diamante pesto, io gli dissi che nulla io
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questo e ancora perché gli usava una volta la
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suo, volse che io gli pagassi tutte le spese
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segreto del Papa, infra gli altri mia cari amici
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ogni cosa; onde io gli dissi che non sapevo
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1562
il mal, che Dio gli dia. ¶ D'ogn'arte
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guerra, triegua e pace. ¶ Gli è forza che ogni
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forza che ogni cosa gli riesca; ¶ ché quella fa
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che 'l cervel non gli fa poi la moresca
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soccorso, ¶ ché sentia spegner gli occhi a morte fissi
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per propria boria con gli altri suggelli dei cardinali
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sopra ditti, che io gli dovessi fare un modello
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umile pastorello, a chi gli ha più amore e
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allui s'avvenivano, perché gli era bello d'aspetto
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la qual cosa io gli dissi: - Come non siate
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me? - Disse che non gli dava noia o venerdì
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se io non mi gli levavo d'inanzi, con
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con uno spuntone che gli aveva preso, mi traboccherebbe
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con un bastoncello che gli aveva in mano: con
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quali io domandai se gli avevano male. Rispose Ascanio
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in essa aveva auta gli era cresciuta la bocca
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lor differenze antiche, che gli avevano di Modana e
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padre con questi danari gli arebbe più presto con
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v'era ordine che gli volessi pagare. All'ultimo
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d'otto giorni io gli fini' questo ritratto della
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1562
andassino; e che se gli usava meco quelle istratte
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sera che il giorno gli avevo dato la medaglia
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Duca sapeva che io gli rimandassi un presente in
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suo detto tesauriere, e gli disse villania, la maggiore
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mai pel passato lui gli avessi detto; e a
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qual cosa messer Alberto gli disse: - A me sa
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1562
sue faccende e segretamente gli fu mostro questo vaso
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In quel tempo io gli feci questo vaso e
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tutti quelli sventurati che gli unse, storpiati e malcondotti
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il quale io continuamente gli negavo. Quando un pezzo
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giunto alla presenza sua, gli baciai il ginocchio e
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1562
del carcere, dicendo che gli era ubrigato, ogni principe
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Il Re aggiunse che gli aveva ben detto, e
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scannapagnotte dicevano: - A costui gli par essere qualche gran
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di provvisione. Io non gli risposi mai se none
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qual cosa io molto gli svili' dicendo loro: - Uno
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più costoro, cognobbi che gli erano un mandato del
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l'opere che voi gli farete; ancora per la
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da quel Re che gli era. Quel mandato del
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m'impose che io gli facessi i modelli di
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1562
scudi. Disse che non gli era stato detto nulla
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1562
in opera quanto io gli avevo ordinato, mi venne
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sapeva bene quello che gli aveva inteso da uomini
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questo parecchi mia amici, gli feci restare a cena
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loro adosso per mordergli. Gli erano ispaventati e avevan
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e le calze, e gli aveva missi in tanta
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difendetevi dal cane, e gli altri leghino Benvenuto in
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divotissimamente lo pregavo, che gli piacessi di accettarmi innel
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innocente, per quanto prommettevano gli ordini delle legge, e
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io non conoscevo, sicondo gli ordini con che si
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su la testa e gli ammazza: qual si vede
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io sono certissimo che gli angeli del Cielo mi
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1562
tempo a dormire, perché gli è venuto quello che
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1562
priego Idio, che se gli è in suo piacere
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1562
volte, che io non gli avevo sentiti; perché quando
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sentiti; perché quando io gli senti' entrò drento il
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Sentite queste parole apersi gli occhi: per la qual
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O voi, dicesti che gli era morto! - Il Bozza
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li vero; e gittato gli occhi per la prigione
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della Bibbia; e riprendevo gli spiriti mia dello intelletto
500
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ero di sorte assuefatto gli occhi in quella oscurità