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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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1923
buone della sua giovinezza gli stavano per ore ed
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1923
fisse in mente; e gli era impossibile rendersi conto
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1923
tanto più quelle cose gli apparivano evidenti e serene
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1923
Secchi di latte che gli pareva di bevere: un
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1923
tutti i letterati e gli artisti migliori; e li
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1923
sebbene questa diffidenza non gli riescisse naturale, s’era
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1923
con quel sorrisetto, che gli metteva la voglia di
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1923
quella della monarchia democratica gli era troppo insignificante e
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1923
scegliere magari un mestiere gli faceva venire una ripugnanza
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1923
pensarci! Era come se gli dicessero che a una
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1923
a una data ora gli sarebbe venuta una malattia
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1923
più in piedi, e gli girava un poco la
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1923
i piedi. Quasi tutti gli usci degli impiegati erano
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1923
la fame. Quasi, perciò, gli pareva inutile giungere fino
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1923
scriminatura da una parte. Gli disse: ¶ — Guarda quanta forfora
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1923
con i pollici; e gli rispose: ¶ — Verrai a mangiare
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1923
magro e pallido; aveva gli occhi color caffè; e
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1923
vezzo. Allora il Gavinai gli chiese: ¶ — Vuoi sapere quant
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1923
parlare del suo sentimento gli pareva una sciocchezza; o
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1923
sincerità negli occhi; e gli sembrò che la fame
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1923
giubba. ¶ Ma il Giachi gli disse: ¶ — Io non ti
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1923
forte come un malessere: gli pareva che avrebbe incontrato
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1923
uscire dalla porta; e gli veniva il ticchio di
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1923
di farne la prova. Gli pareva che l’aria
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1923
il tavolino. ¶ Il Giachi gli vedeva sul viso quel
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1923
doventare subito più magro; gli venivano le occhiaie, e
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1923
doveva evitare di sentirla. Gli disse: ¶ — Usciamo prima che
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1923
pieno di gioia, e gli chiese quasi lacrimando: ¶ — Ma
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1923
Mentre, subito dopo mangiato, gli si acuiva sempre l
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1923
consumava e che non gli sarebbe stato mai più
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1923
tornare indietro; qualunque cosa gli fosse avvenuta nella vita
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1923
fosse avvenuta nella vita. ¶ Gli parve, ormai, che la
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1923
quattro piante di bambù, gli ricordarono ch’egli non
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1923
dopo, applaudivano. Questi schiamazzi gli fecero provare una viva
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1923
Una di quelle ragazze gli mise una mano su
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1923
su la spalla e gli disse: ¶ — Andiamo a casa
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1923
riscosse, ma non alzò gli occhi: era curioso di
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1923
conoscere l’effetto che gli faceva quella voce. Poi
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1923
ad aspettare ch’ella gli parlasse ancora; e aveva
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1923
le ciglia, quasi dentro gli occhi, gli sgocciolava la
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1923
quasi dentro gli occhi, gli sgocciolava la pioggia, visibile
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1923
andò. ¶ Rasente quasi tutti gli usci, c’erano altre
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1923
un medaglione fiorito, con gli angioli di gesso e
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1923
acqua una rosa che gli parve stupita di essere
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1923
la ragazza del marciapiede gli paresse assurda e ripugnante
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1923
tutto l’universo: non gli mancava nulla. Egli poteva
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1923
esso. Ad un tratto, gli parve che la sua
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1923
di averla sentita! Ora, gli pareva d’essere in
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1923
ma aveva paura che gli rispondessero chi sa quale
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1923
della sua giovinezza; che gli sembravano i punti più
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1923
a correre; e non gli pareva mai di fare
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1923
cosa che non capiva, gli chiese: ¶ — Che hai? ¶ Fu
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1923
e pieno di malinconia. ¶ Gli pareva d’essere sul
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1923
a questo turbine che gli metteva voglia di avere
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1923
morto. Ma evitava che gli occhi di lei guardassero
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1923
la sua anima; perchè gli occhi di Albertina potevano
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1923
esaltazione della mattina, e gli pareva di andare incontro
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1923
i capelli neri sopra gli orecchi. Di quando in
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1923
una cosa nuova; che gli metteva nel viso nervoso
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1923
non doveva attendere più. Gli pareva che la sua
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1923
con una placidità solenne. Gli accordi avvenivano secondo i
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1923
nessuno sforzo di attenzione. Gli era come proibito di
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1923
sempre più lentamente; ma gli vennero violenze di melodie
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1923
melodie, durante le quali gli pareva di assistere a
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1923
dentro a qualche chiesa, gli venne in mente di
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1923
la scalinata bianca, che gli parve troppo corta; perchè
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1923
lo stesso; finchè non gli parve che tutta la
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1923
non aveva fatto niente. Gli pareva addirittura necessario dire
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1923
addirittura necessario dire così. ¶ Gli venne da piangere; perchè
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1923
stesse sensazioni della notte gli tornavano a mente; con
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1923
il pensiero di Albertina gli tornò pieno di un
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1923
Albertina, un poco gelosa, gli chiese: ¶ — Perchè non me
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1923
mano sui capelli allentati: gli occhi di lei si
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1923
che ho scritto? ¶ Ella gli rispose: ¶ — Non ci penso
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1923
andasse via troppo presto, gli parve di sentirsi più
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1923
allo spasimo. Qualche volta, gli veniva l’idea di
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1923
trasaliva quando, all’improvviso, gli passava qualcuno accanto. ¶ Albertina
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1923
Solo quando la zia gli aveva mandato il denaro
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1923
meglio. E quando Dario gli rispondeva che stava per
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1923
bozze, che una signora gli aveva trovato ad una
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1923
con un sorriso che gli fece piacere. Gli disse
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1923
che gli fece piacere. Gli disse: ¶ — Oggi, almeno, non
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1923
di avergli sorriso. Dario gli chiese: ¶ — Che hai? Non
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1923
con una contentezza che gli fece bene: ¶ — Quando? ¶ — Ieri
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1923
tanto volentieri. ¶ Il Giachi gli dette un’occhiata e
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1923
restasse volentieri solo. Dario gli chiese: ¶ — Dove posso vederlo
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1923
con afflizione. La bocca gli restava un poco piegata
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1923
piegata; e, nelle guance, gli ci vennero due solchi
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1923
tu. È meglio. ¶ E gli tese la mano. ¶ Dario
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1923
di sapere quel che gli avrebbe detto. ¶ Si baciarono
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1923
capelli, ancora tutti rossi, gli erano restati soltanto da
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1923
all’altra parte. Aveva gli occhi color marrone; anzi
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1923
sinistra più scuro; e gli brillavano sempre. Le mani
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1923
ce lo costringeva. ¶ Dario gli chiese: ¶ — Quanto ti trattieni
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1923
fece pallido, la bocca gli divenne addirittura bianca; e
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1923
divenne addirittura bianca; e gli si vedevano tremare le
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1923
bocca; e, perchè non gli cadesse di tra le
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1923
Le signore mezze nude, gli uomini con gli anelli
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1923
nude, gli uomini con gli anelli alle dita! Le
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1923
su la spalla, e gli disse: ¶ — Ma a te
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1923
che io... ¶ Ma chiuse gli occhi, perchè il Carraresi
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1923
senza più ritegno; e gli disse con un’enfasi
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accenderla. E siccome non gli riuscì, la rincincignò con
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1923
sotto il fazzoletto. Dario gli disse: ¶ — Danne una anche
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1923
in bocca da quanto gli tremavano le mani, quelle
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1923
Il Carraresi seguì con gli occhi l’automobile, quasi
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di Monte Mario, verso gli archi degli altri ponti
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1923
la sedia; alzandosi. Dario gli disse: ¶ — Ma è ancora
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1923
tenendo la sciabola che gli scintillava sotto il braccio
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1923
camera; e, invece, aveva gli occhi pieni di lagrime
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1923
amare Roma, e non gli era possibile. Attese che
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1923
accanto, un poco indietro. Gli domandò: ¶ — Mi pareva di
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1923
con uno così sciocco, gli pareva di far male
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1923
scritta una settimana prima gli pareva un’inezia e
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1923
prendere dalla solitudine; e gli pareva di respirare meglio
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1923
da tante notti non gli riesciva più, la mattina
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1923
soltanto quasi lubrico; e gli pareva che non avesse
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1923
indolenzirsi le braccia. Come gli era piaciuto vederla nella
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con la gioia che gli faceva tremare il cuore
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1923
sapevo. ¶ Senza riflettere, Dario gli chiese: ¶ — Come hai fatto
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che aveva preso; e gli disse: ¶ — E, allora, ascolterai
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1923
sarebbe stato impossibile, alzando gli occhi, non vedersi in
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faccia così arrossata che gli lustrava; e le labbra
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1923
di pelo dorato, perchè gli apparissero subito i tendini
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1923
solito, doventò taciturno. Dario gli chiese: ¶ — A che pensi
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proprio credente? ¶ E intanto gli parve di sentire l
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1923
perfino di pagare. Dario gli disse: ¶ — Non vedi che
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1923
nel vassoio quel che gli venne alla mano; poi
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1923
dal caffè; ma non gli riesciva a rimettersi, e
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1923
dandogli certe occhiate che gli volevano impedire di sorridere
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1923
l’amico; e non gli dava più retta, qualunque
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ora, io sarò con gli altri. È necessario ripulire
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1923
un altro suo amico, gli disse: ¶ — Ti ho cercato
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1923
Aveva vent’anni; con gli occhi di un marrone
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i suoi occhi, che gli s’annebbiavano; e cominciava
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Pareva che quei cadaveri gli restassero, simili a cose
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aria fresca pareva che gli alleggerisse la stanchezza. ¶ CAPITOLO
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una ad una con gli occhi molli non di
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volle subito approfittarne, e gli rispose: ¶ — Da quando ami
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E siccome Albertina non gli rispose, gridò più forte
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1923
una scossa ai nervi. Gli alberi, i prati erbosi
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di non andarci. ¶ Ma gli avrebbe scritto appena arrivata
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volesse impedire di aprire gli occhi. E pareva che
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lei con tanta dolcezza. Gli pareva strano di sapere
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un turchino umido. E gli parve che la sua
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come in quel momento gli pareva tanto facile e
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1923
che il suo sentimento gli pareva la sola cosa
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1923
desiderio di Albertina, che gli dava un rammarico quasi
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quell’ora? Il cuore gli batteva, quasi si schiantasse
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senso di pianto, che gli velava gli occhi, ripensava
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pianto, che gli velava gli occhi, ripensava alle parole
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tutte le volte che gli pareva avesse rifiutato di
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che inimicarsi. ¶ Ed Albertina gli avrebbe voluto sempre bene
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con una crudeltà spaventevole. ¶ Gli facevano piacere perfino quei
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non sentirsi troppo solo. Gli tornò la musica: un
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soffrire e stare male. Gli piacque perfino la miseria
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a pensarci; e non gli pareva nè meno vero
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nè meno vero che gli fosse possibile provare un
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al più presto. Non gli importava niente se anche
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se anche la zia gli avesse promesso di aiutarlo
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egualmente nella miseria, e gli dispiaceva di non starci
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di nascosto; come se gli occhi della zia lo
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potessero osservare di continuo. Gli pareva di rivederla, magra
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tutta gialla e con gli occhi che potevano guardare
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rifugiarsi distante più che gli fosse possibile, un’altra
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possibile, un’altra musica gli riempì tutta l’anima
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e anche in campagna gli persisteva qualche motivo; sottile
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liberatosene, era lieto; e gli pareva di avere raggiunto
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con le foglie pungenti. Gli piaceva tanto quel crepuscolo
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sempre più largo; e gli pareva di respirare soltanto
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tornò a dietro; e gli pareva di camminare strisciando
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era partita, e non gli aveva scritto. Egli sentiva
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più il suo ritratto. Gli pareva dovesse rifarsi da
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e ben fatta, con gli occhi azzurri e i
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nero sbiadito. Ma non gli disse subito ch’era
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oro era anche dentro gli occhi. Questa era una
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una dattilografa. Dario non gli dava retta, ma gradiva
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perchè si lasciasse persuadere. Gli disse: ¶ — Ma perchè senti
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donna; che forse... ¶ Dario gli acconsentì che proseguisse; ma
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altro; e quelle parole gli fecero molto dispiacere. Taceva
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di pochi minuti innanzi gli si mutò quasi in
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Ma ne soffriva e gli pareva quasi una crudeltà
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tenersela per sè; perchè gli altri, se no, avrebbero
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per sempre. E pure gli tornava a mente anche
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nessun conto; anzi, non gli portava nessun rispetto! ¶ Chi
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altra volta il Papi gli andò incontro con tutta
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avrebbe anche baciato, e gli tenne la mano finchè
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sua allegrezza giovanile; e gli chiese, ridendo della risposta
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rapido di malessere; e gli disse, ironicamente, per fargli
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per fargli capire che gli era dispiaciuto: ¶ — Già, io
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godere dell’effetto che gli produce uno di maggiore
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sconvolto, come sempre; con gli occhi pieni di inquietudine
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Lasciando le ultime case gli pareva di garantirsi un
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una solitudine turchina che gli faceva venire il bisogno
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di San Giovanni e gli acquedotti rossi, tra i
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da quella solitudine, che gli s’imponeva troppo? ¶ Perfino
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breve striscia in terra. Gli acquedotti sparivano, i monti
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in fondo alla pianura, gli parve una grazia a
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con il cuore che gli palpitava, che di lì
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settembre. E il cuore gli corse verso quel verde
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serbava le stesse scalcinature, gli stessi mattoni spezzati! Tutto
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e inevitabile? ¶ Perchè non gli scriveva? Sarebbero state lettere
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in un campo, e gli passava il malumore. ¶ E
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1923
malumore. ¶ E Albertina non gli aveva mai scritto! ¶ Avrebbe
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ucciderla; e questo pensiero gli venne come se avesse
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soltanto da pregare che gli fosse risparmiata. Intanto, bisognava
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1923
uccidere. Anche la musica gli dava un senso di
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ancora la paura che gli aveva messo la propria
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provava un contento, che, gli ricordava certe sensazioni avute
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sbagliato un’altra volta! Gli era parso che tutto
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desiderio; e, invece, tutto gli dava torto e lo
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si chiese perchè non gli aveva mai scritto, si
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si guardò allo specchio: gli occhi erano gonfi; e
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avesse mai più mosso gli occhi dall’orchestra, e
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orologio nel corridoio, tendeva gli orecchi a tutti i
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con un’attenzione involontaria, gli tornarono a mente con
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con una precisione incisiva. Gli dispiaceva di sentirsi solo
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della sua tristezza, e gli dispiacesse confidarla ad altri
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bella e dolce; che gli fece piacere. Si sentì
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1923
il cappello. ¶ Nè meno gli alberi del Gianicolo schiarivano
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tutto; come avesse sotto gli occhi la vita degli
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vita degli altri, e gli fosse possibile conoscere chiunque
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a Pistoia, dove certamente gli avrebbero dato un impiego
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questa nuova decisione; e gli bastava. ¶ Avrebbe pensato sempre
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passato attraverso quasi tutti gli eventi che s’incontrano
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un buon indizio che gli si presentasse. ¶ Non aveva
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inutilità di averci vissuto. Gli spunti musicali, che a
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fossero amici. Da Pistoia gli avrebbe scritto una lunga
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suo animo, che non gli avrebbe mai scritto: lo
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di quanto il Papi gli diceva. Andava via da
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portarne nulla con sè. ¶ Gli era agevole prevedere come
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consiste non nello sviluppare gli individui secondo i loro
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invece una certezza, che gli avrebbe formato il sentimento