parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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sulle balate, il respiro gli diventava affannoso come un
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scartamento ridotto. Allora apriva gli occhi e il volto
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lo senti che tuppuliano?» gli mormorò zia Ninetta, preoccupata
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bambine, di cui imitava gli sguardi in tralice, le
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tralice, le movenze morbide. Gli era mancato il padre
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non ci faceva caso, gli bastavano l’affetto della
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La nostalgia questa volta gli allagò il petto e
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Una mattina, due ragazzi gli sbarrarono la strada. ¶ «Di
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i garrusi» continuò con gli insulti l’altro, un
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a quando non faccio gli esami.» ¶ Dopo lunghe trattative
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che da un pezzo gli adombrava le guance e
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palazzone semidiroccato. ’U Prufissure gli apriva la porta in
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agitava il suo corpo. Gli girava la testa, lo
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Una cosa quel pomeriggio gli fu chiara: le donne
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la via Ponticello, seguendo gli echi delle abbanniate. Aveva
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al palato. Quando riaprì gli occhi, un giovanotto la
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curve al posto giusto”. ¶ Gli piaceva tutto della fidanzata
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che si salvò ritraeva gli sposi sulla scalinata della
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quella scala di grigi gli occhi di Melina, neri
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sarebbe arrivata sicuramente» augurarono gli invitati. ¶ «Prima o poi
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testimoni di lui. Dopo gli sposi corsero alla stazione
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l’atrio della caserma gli era sembrato immenso. ¶ Provava
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in un sonno pesante. Gli mancavano tempo ed energia
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non avrebbe più potuto, gli suscitavano un acuto bisogno
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una moglie a tutti gli effetti. Le parole dette
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concessero la prima licenza. Gli storni volavano compatti nel
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vollero più sapere. Davanti gli si apriva, vasta e
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e la fontana centrale gli sembrarono una distanza infinita
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di viale di Trastevere gli andavano incontro come pietre
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ammonì zia Ninetta con gli occhi lucidi. ¶ «Devo rientrare
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possibilità di sbagliare convoglio. Gli italiani del Sud e
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allo zaino e chiuse gli occhi. Ne aveva di
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folle e morboso non gli dava tregua. Allo Stretto
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boccoli rigidi di lacca, gli occhi vitrei. Un desiderio
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era turbato. L’amore gli pareva una palude limacciosa
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sua parte. La ragazza gli si raggomitolò accanto e
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Persino la caserma ora gli sembrava più ospitale di
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conforto che il matrimonio gli aveva negato. Il lavoro
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assenza di gravità. Mario gli si sedette accanto e
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tondo, due occhi incantati; gli parve di sentire una
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appuntato intanto aveva aperto gli occhi, due fessure allungate
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di cosa si lamentano gli italiani? Se lo sono
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nel mondo migliore possibile. ¶ Gli scontri per la libertà
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sfilarono in corteo con gli animi infiammati. La polizia
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Che ti devo dire?» gli rispose il prete. «È
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le leghe edili; ma gli altri due, puvirazzi! Andrea
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altro mestiere pe’ te» gli consigliò infine. Lui però
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buffetto affettuoso. ¶ «Dove tieni gli asciugamani?» ¶ Melina cercò di
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mattina alla levatrice con gli occhi annacquati. ¶ «Finiscila!» la
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precisare. Quel fagottino che gli dormiva nel letto lo
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di un’emozione che gli attanagliava la gola. Si
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il nome?» ¶ Padre Gaetano gli era arrivato alle spalle
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tale tenerezza che quasi gli mancò il respiro. “Una
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Secondo me ti fa gli sberleffi» rispose la zia
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era disordine nella stanza, gli avanzi dei dolci sul
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un po’ di pulizia» gli disse Melina. «Tanta energia
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sussurro. ¶ Lui, spazientito, alzò gli occhi al cielo, sorpreso
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grumo di rabbia impotente gli faceva dolere il petto
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una porta di truciolato. ¶ Gli aprì una tranquilla madre
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sue grazie, ma con gli sbirri preferiva non avere
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a quelle fantasie che gli parevano irrealizzabili con Melina
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Poi si avvicinò e gli poggiò le labbra sulla
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uomo sano.» Si accucciò, gli tolse le scarpe e
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stoffa dei pantaloni. ¶ «Guardatemi» gli ordinò Nica e con
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lei, ansimò; il fiato gli era diventato corto, il
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e dall’altro inseguendo gli echi delle abbanniate, il
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Lo sguardo diventava liquido, gli occhi si chiudevano come
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due pozze nere sotto gli occhi e la faccia
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di Dio.» ¶ Melina abbassò gli occhi e si chiuse
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La piccolina spaventata nascose gli occhi dietro i polsi
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suggestionabile. Provava orrore per gli spazi aperti. Attraversare la
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aperti. Attraversare la strada gli procurava una vertigine, l
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una vertigine, l’aria gli mancava all’improvviso. La
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s’imperlava di sudore, gli occhi perdevano vivacità. ¶ I
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ai raggi del sole. Gli occhi velati da una
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appartava nella stanza per gli esercizi di yoga, Mario
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distesa ai suoi piedi gli dava un piacere immediato
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stare, i gatti spelacchiati gli mettevano tristezza, i bacarozzi
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e la signorina Primetta gli pareva che si prendesse
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che un giornalaio compiacente gli teneva da parte. ¶ Prima
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Un abisso di disperazione gli si aprì davanti agli
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di buttarsi dal Gianicolo. Gli pesava la sua impotenza
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morbido si sciogliesse. Masticare gli sembrava una mancanza di
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come cazzo si chiama!» Gli offrì il fazzoletto d
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I germi ne approfittarono, gli scesero lungo la gola
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danza e contradanza, finché gli venne la polmonite. ¶ «Vai
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scheletro con la divisa!» gli disse. ¶ «Sono magro di
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giù il pigiama e gli massaggiava le natiche scarne
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affaccio alla luna.» ¶ Maruzza, gli occhi fissi al cielo
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muschio, si chetava. Talvolta gli infilava le manine tra
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rammaricato, “una falena aggraziata.” Gli pareva così delicata, la
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a furia di delusioni gli pareva di esserlo diventato
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e il tempo macinava gli attimi trasformandoli di colpo
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scrutava il cielo muovendo gli occhi come una salamandra
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camminare spedita, usando entrambi gli arti senza fare distinzioni
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sprigionava una forza virile. Gli occhi, di un celeste
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mangiare il gelato con gli occhi bassi. ¶ * * * ¶ Da ore
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tu senza accorgersene, quindi gli accarezzò la guancia. «Questo
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disse l’uomo alzando gli occhi al cielo. ¶ «C
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un’atmosfera così dolce» gli fece eco lei. ¶ Due
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un giovane insaziabile. Ninetta gli si dava ogni volta
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di labbra. «Dobbiamo lasciarci» gli diceva con la morte
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di una sfumatura rosea, gli occhi brillavano luminosi, la
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Da che frequentava Ninetta, gli era diventato insopportabile fare
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esattore. Riscuotere il pizzo gli faceva orrore, come incendiare
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i conti ma non gli tornarono, mancavano all’appello
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è lamentato, i piccioli gli sembrano pochi.» ¶ Taccitedda serrò
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una fiammata. ¶ Rimasero abbracciati, gli occhi spalancati sull’incertezza
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incalzò la donna con gli occhi febbrili e un
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lui, ma il cuore gli si era già aperto
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rifiuterà un aiuto. Ora gli scrivo.» ¶ Don Gaetano prese
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campana con Alfredo e gli altri ragazzi? Bei tempi
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Mancuso. Certo che non gli farai mancare la tua
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di quel momento. Usava gli oggetti per trattenere nella
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foga dalle undici fontane. Gli zampilli sottili fendevano l
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sul suo stomaco e gli impediva di mangiare. Il
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di mangiare. Il corpo gli stava parlando ma lui
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di tosse. La polmonite gli aveva lasciato una qualche
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meglio perderla che trovarla» gli scappò, pentendosi subito della
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si dice”. ¶ Il maresciallo gli strinse forte un braccio
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le spalle, il superiore gli diede una pacca per
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ad attraversare. Le gambe gli facevano giacomo giacomo, aveva
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dalle luci soffuse che gli sembrò una cappella. C
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del presidente. ¶ Aldo Moro gli fece proprio una bella
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labbra un sorriso affettuoso, gli occhi dolci, un’espressione
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il giro del tavolo, gli sfiorò una spalla, Mario
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tra i fascicoli e gli porse un foglio da
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scusò lui. La tensione gli stava montando dentro. ¶ «No
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ronfavano ancora nelle brande, gli portava la mazzetta dei
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arzigogolati, più Mario sgranava gli occhi e tendeva le
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amore per la conoscenza gli incendiò l’animo e
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nuove, quella che più gli risuonò dentro con un
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responsabilità”. ¶ La nuova vita gli piaceva e, stimolato da
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allora la donna facendo gli occhiacci. ¶ «Zizzì, zizzì» squittiva
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macerie inamovibili della guerra, gli abitanti dell’Albergheria emigravano
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in cerca di fortuna. Gli stranieri arrivati negli anni
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graffiata il muso con gli spunzoni secchi dell’alloro
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di sciogliersi solo con gli inermi e i diseredati
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finito, l’uomo ripose gli attrezzi, radunò i cuccioli
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fuoco per scaldarsi. Lei gli portò una tazza di
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Il fatto è che gli stranieri parlano come se
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Vai da don Gaetano» gli suggerì. ¶ «Io non ho
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amico mago?» ¶ Lei strizzò gli occhi come se non
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ospedale le cure non gli facevano effetto. Urlava che
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Urlava che un serpente gli stava rosicchiando le budella
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budella e una voce gli ordinava di restituire i
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non è un capriccio» gli spiegò lei, «ma una
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più libera e riposata, gli dovrebbero dare un premio
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una bella straniera che gli aveva rifiutato la prova
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non fosse stato per gli immigrati che in quegli
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e lo rendevano abitabile. Gli interventi edili, fatti alla
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impedito. D’altra parte gli interessi economici si erano
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pacifica invasione. Solo quando gli stranieri occuparono ogni banco
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il buon esempio, redistribuì gli spazi della chiesa equamente
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e anice la contromelodia. ¶ Gli stranieri usavano quegli ingredienti
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sguardo duro dello sciamano, gli uomini innamorarsi per effetto
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toccare con un dito? Gli occhi fissi a quell
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puttanesimo no!» diceva con gli occhi che le diventavano
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suggerì la bambina con gli occhi birbanti. Non conosceva
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un abbraccio.» ¶ Madame aveva gli occhi umidi, l’afferrò
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da casa. Mi mancavano gli amici, la famiglia. La
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Quelli la seguivano con gli occhi stralunati e ondeggiavano
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essere felice. Così, appena gli sgherri di Don Ciccio
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sua solita andatura malandrina. Gli piaceva pavoneggiarsi nei gessati
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da ragazzo trascorreva con gli amici a ciondolare per
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bene, sono un garrusazzo». ¶ Gli altri due erano usciti
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quella giovinezza mai disperata. Gli sarebbe piaciuto salutarli prima
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Giuda che un tempo gli erano compari. ¶ Si appoggiò
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scabra della grotta. ¶ «Cammina!» gli urlò uno dei due
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assecondò l’altro e gli sferrò un calcio negli
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Aranciu Pilusu rotolò lungo gli ultimi gradini, atterrando contro
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pietra. Dalla bocca non gli scappò né un lamento
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ebbe bisogno di abituare gli occhi al buio, la
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impiccio, ma proprio non gli veniva in mente niente
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lo spieghi.» ¶ E subito gli sgherri ripresero a picchiarlo
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una mandria di bufali. Gli scarponi da cantiere erano
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l’altra. Nica che gli apriva le cosce bianche
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così la facciamo finita?» gli sussurrò all’orecchio uno
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Un attacco di tosse gli fermò le parole in
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nelle quali insieme con gli amici aveva trovato refrigerio
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sbottonarono i pantaloni e gli pisciarono sopra. Aranciu Pilusu
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sfregio, ché il gelo gli aveva già fermato il
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vanità. ¶ Continuavano a piacergli gli abiti di buona fattura
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fanfaronate. Sfilava con maestria gli abitucci dimessi, armeggiava attorno
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incontrarle mai più. ¶ Non gli piaceva tradire la fidanzata
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erano noiose e piatte, gli mancava il brivido della
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nonna». Sorrise amichevole e gli tese la mano: «Mi
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o, per meglio dire, gli era stata restituita la
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Il successo della compagna gli dava ai nervi, come
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nel suo portafogli adesso gli procuravano imbarazzo e tuttavia
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voglio tra i piedi» gli ordinò la bustaia. ¶ Non
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sì che sarei rispettato.” Gli capitava sempre più spesso
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materna statale…». ¶ «Si capisce, gli asili infantili sono in
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considerò Antonio. ¶ Ninetta sgranò gli occhi: «Non sapevo ti
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sul tavolo, furioso. ¶ «Come gli è venuto a Moro
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quotidiano scompaginato sul pavimento, gli occhi fissi sulla strada
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strada. Una disperazione stupita gli permeava il viso immobile
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La vittima era incaprettata. Gli investigatori pensano a un
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sapendo mai negargli nulla, gli si sdraiò accanto. Rimasero
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loro corpi aderirono perfettamente. Gli baciò gli occhi, poi
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aderirono perfettamente. Gli baciò gli occhi, poi scese lungo
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rilassata della schiena e gli salì al cuore un
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e il corpo curvo, gli occhi malinconici fissi su
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concluse il discorso tra gli applausi, lui avrebbe voluto
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dovere impellente per tutti gli uomini di buona volontà
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a Palermo. Questi sono gli accordi.» ¶ La gratitudine, prima
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ti sì fatto gruosso» gli disse il maresciallo Avella
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Lui non rispose. Che gli doveva dire, che il
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non la sopportava più. Gli ordini secchi lo irritavano
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tante grazie”. ¶ La disciplina gli stava stretta, dopo le
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di orfano questa volta gli risultò ancora più penosa
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di panno. Il panico gli si attaccò al corpo
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A dicembre il maresciallo gli impose una lunga licenza
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neanche in fotografia. Con gli occhi lucidi si lasciò
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raggiunse il viso e gli stampò due baci rumorosi
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fila il venerdì, adoravano gli sceneggiati e sognavano l
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e sognavano l’amore. Gli uomini alla domenica assistevano
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abbraccio alla figlia. Limò gli spigoli del carattere e
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carattere e ne smussò gli angoli, si scoprì più
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senza il suo permesso gli bruciava come uno sfregio
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gente, il carabiniere osservò gli invitati uno per uno
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mano del padre. Quando gli sposi si baciarono, arrossì
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dritta dal padre e gli si attaccò ai pantaloni
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lei, amava le luci, gli addobbi, il profumo di
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dal sole in estate. Gli ospiti le erano simpatici
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al marito, facendogli notare gli sguardi di odio che
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sussurrò: «Non può alzarsi, gli si raffredda il colon
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diceva, mentre la collera gli imporporava le guance. “Ora
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pagherò. «Finiremo senza liquidità» gli aveva confidato un giorno
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stata colpa del gelo, gli scappò da urinare. ¶ «Ho
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mondo intero. ¶ “Minchia, come gli rode” considerò Mario, e
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urlò un poliziotto. ¶ «Come gli spercia di fare tutto
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belle timpulate ci vorrebbero» gli fece eco qualcuno del
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cominciarono a rullare e gli studenti, forzando il blocco
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seguendo l’istinto che gli suggeriva di darsela a
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la nube si diradava, gli sembrò di scorgere una
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in avanti e strizzò gli occhi: il corpo piccolo
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la mascella quadrata e gli zigomi piatti. ¶ «Taccitedda!» urlò
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era proprio lui. Mario gli andò incontro, ma il
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incontro, ma il passo gli fu sbarrato da un
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da un ciccione con gli occhi cerulei, tersi come
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mise a ridere. «Lèvati!» gli intimò allungando il capo
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lunga del previsto, ché gli era tornata la paura
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tornata la paura per gli spazi aperti, l’asfalto
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spazi aperti, l’asfalto gli dava angoscia, il cielo
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Aldo Moro, che non gli aveva scritto neanche un
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ancora debole. Il cuore gli va per i fatti
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un vero amico» e gli fece un sorriso che
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e due le mani. ¶ Gli mandò la mattina dopo
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fatto più sentire, io gli voglio bene lo stesso
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ciccione fulvo che ferendolo gli aveva fatto un gran
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senza soldi né vestiti; gli uccellini dalle ali spezzate
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contro lo schienale. Aveva gli occhi liquidi e il
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pure il centralinista. Non gli interessava proprio la carriera
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proprio la carriera, né gli sperciava di fare l
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uomo dietro la scrivania gli disse di mettersi comodo
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devo farle una raccomandazione: gli sgherri di Don Ciccio
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se stesso e con gli altri. Se serve chiuda
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uomini: «Come va con gli stranieri?». ¶ «Lavorano e se
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tra quelle strade non gli serviva più a nulla
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un buco?». ¶ Maruzza sgranò gli occhi e finse di
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e svenne. Quando riaprì gli occhi, trovò la madre
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grandine ipocrita, insieme con gli ammonimenti della madre che
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è per natura evanescente. Gli ormoni agirono sulle sue
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congedò, erano entrambi tesi, gli occhi febbrili, l’espressione
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carabinieri che prestavano servizio. ¶ Gli erano stati riferiti fatti
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difficile e più volte gli mancarono le parole. L
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liberi, per malattia. ¶ «Voglio gli stivali e pure una
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aveva acconsentito: «Vanno bene gli stivali, ma la gonna
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abile della caviglia e gli stivali aderirono alle gambe
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modo. «Amuninni» ripeteva con gli occhi fuori dalle orbite
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a mezz’aria non gli sfuggì. Si avvicinò per
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lettere anonime. Guarda» e gli porse un foglio stropicciato
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all’orrore. Il silenzio gli sembrò l’unica difesa
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coraggio di chiedere spiegazioni. Gli posò allora una lieve
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altre famiglie. ¶ Una sera gli toccò di sostituire un
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a stringere. ¶ «Mancuso, lascialo!» gli urlò il collega che
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dell’uomo e chiuse gli occhi. Teresina invece si
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rispose il parroco e gli sorrise con amarezza. ¶ Il
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scatolina di ombretto per gli occhi, poi aprì la
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stanza, a sincerarsi che gli altri suoi segreti non
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come se volessero accarezzarla. Gli aghi del rosmarino le
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ancora nella casa rimbombavano gli echi della sfuriata. Lei
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preciso istante. ¶ «Ti ricevi gli uomini in casa! Ecco
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vuoi» aveva urlato con gli occhi iniettati di sangue
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Mario e le mani gli prudevano. ¶ “Ma di cosa
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me e a quando gli ho sorriso. Possibile mai
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si colorò di giallo. Gli uomini tornavano alla spicciolata
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sembrò non sentirla. Aveva gli occhi vuoti, il contorno
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la donna era golosa, gli unici capaci di strapparle
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solo?» domandò lei con gli occhi sorridenti e posò
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se all’Albergheria mancassero gli stranieri. Trattava tutti dall
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di legno. ¶ Quella chiuse gli occhi, come per annuire
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Quella la fissò con gli occhi inermi, la lingua
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le urlò: «Vedi che gli stranieri la “pi” non
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portato in bagno; magari gli scappa la pupù, ho
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mia finestra.» ¶ «Tutti così gli stranieri» sussurrò Mamma Africa
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il buio, la nostalgia gli mangia il cuore. Alcuni
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aria e ricadde abbandonata, gli occhi chiusi, le orecchie
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stava sull’uscio con gli occhi a fessura dietro
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capelli corti e bianchi, gli occhi celesti che si
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minestra è ancora calda» gli disse la moglie con
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posto a tavola. ¶ «Buonasera» gli risposero le altre in
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Si sforzò di fare gli onori di casa: «Quindi
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brindarono. L’alcol riscaldò gli animi e si trovarono
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La donna spazientita sollevò gli occhi al cielo: «Vuole
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pallida ca’ pare trasparente. Gli occhi allungati verso l
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la suora e tutti gli altri. ¶ «Tieni» disse Mamma
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la nostalgia le inumidì gli occhi. Provò il desiderio
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comunità russa. Il parroco gli presentò Bogdana, che si
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rispose l’uomo strizzando gli occhi cisposi. ¶ «Lo so
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sugo rosso cupo, mentre gli altri la spiavano divertiti
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pollo?» domandò Irina sgranando gli occhi. ¶ «La mia specialità
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lei, chissà, forse Irina gli era stata messa sulla
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macchina, Irina lo aspettava. Gli mostrò una busta: «Tu
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terrorizzata: «Se rimango qui, gli altri della banda mi
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poco avrebbe dovuto superare gli esami di terza media
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il timo occupò tutti gli spazi, forte della sua
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volte e solo quando gli incitamenti diventavano la fastidiosa
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sue narici, risaliva verso gli occhi sporgenti e lateralizzati
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la donna, spingendo indietro gli occhiali che le scivolavano
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della nostalgia?» rispondeva con gli occhi commossi. ¶ C’era
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Aveva la voce impastata, gli occhi a pampinedda e
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il lunedì tornasse con gli occhi liquidi di delusione
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sovrapponevano. ¶ «In sezione, quando gli altri sono andati via
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bene, perché sapeva che gli sbagli potevano causare delle
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ascìss?» le chiedeva sgranando gli occhi azzurri che pareva
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piegò il busto, chiuse gli occhi e abbandonò la
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paralizzarsi per la paura, gli occhi a chiudersi nei
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Caterina. ¶ Le amiche sgranarono gli occhi: «Cioè?». Erano così
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Capitolo 32 ¶ Fuori dell’Albergheria, gli studenti facevano sentire la
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la loro voce quotidianamente; gli operai marciavano in lunghi
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del governo Moro. “Ben gli sta” pensò, aveva cominciato
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loro la patria potestà. ¶ «Gli studenti a scuola a
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Meglio che lo facciano gli altri, salvo poi recriminare
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scorreva sull’asse e gli sbuffi di vapore l
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quelle di un rospo, gli occhi, dietro le lenti
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prigione. ¶ Mario mangiò con gli occhi bassi, la moglie
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occhi bassi, la moglie gli aveva preparato un pranzetto
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conto. D’un tratto gli salì prepotente il desiderio
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la seguì senza staccarle gli occhi di dosso. “È
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il viso terreo e gli occhi vuoti, si sedette
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faccia in giù. Aprì gli occhi spaventata da quell
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posto su una sedia. ¶ Gli chiese una sigaretta, lui
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ricordi?». ¶ Il marito strinse gli occhi, cercò nella memoria
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teneva il capo basso, gli pareva di essere sotto
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solitario al centro. Dopo gli esami di maturità si
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il vento in faccia, gli occhi pieni di lacrime
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ragazza si aggirava tra gli scaffali della libreria. Un
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palle!» ¶ «Facciamo così. Io gli dico che sei con
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cattedrale e fumava con gli occhi fissi al cielo
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però, ché all’interno gli estranei non hanno accesso
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a Dio. ¶ Mario sgranò gli occhi: «Che vista! Tanta
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tanti pensieri.» ¶ Antonella strizzò gli occhi, erano due puntini
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animo. ¶ La suora sollevò gli occhiali e si stropicciò
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devo confessare un segreto: gli anni con il numero
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insieme, le mani giunte, gli occhi bassi, pregarono ognuna
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a godersi il silenzio. Gli piaceva quando la gente
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era commosso e aveva gli occhi umidi. Per dissimulare
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rispose l’altra con gli occhi furbi. ¶ * * * ¶ Se il
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La gravità della situazione gli fece accantonare di colpo
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cercato lui, il presidente. Gli fu risposto che era
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che regnava in tutti gli strati sociali, venne meno
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gelide, i racconti e gli scherzi. ¶ Le loro voci
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quegli ideali che già gli avevano sporcato le mani
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stai sentendo. Dài, apri gli occhi. Guardami. Sono io
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e una dolcezza nuova gli era salita alla bocca
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amorevole di una mamma gli arrivava inaspettata da sua
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A luglio ci furono gli esami di maturità e
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il nodo alla cravatta. Gli appuntò sul petto la
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godere, vero?» ¶ La donna gli prese la mano e
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privilegio del suo ruolo. ¶ Gli immigrati, nei vestiti tradizionali
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distanza di sicurezza. Posò gli occhi sulla pancia della
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negato. La rabbia per gli abbracci non ricevuti, i