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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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qualcuno in passato, tra gli insegnanti e nella più
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delle poche occasioni, per gli abitanti di una cittadina
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campanello di corsa, tenendo gli occhi chiusi; invece le
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Dio e il mondo, gli uomini e le cose
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vetri. «Portami con te» gli gridai; ma lui era
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che nessuno osasse spostarla. Gli occhi invece avevano una
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e osservo sugli affissi gli orari dei treni. Ormai
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credergli, quando raccontava che gli occhi della mamma erano
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non erano stati tanto gli anni, la maturità anagrafica
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memorie, tutto ritornava. Non gli affetti, dai quali si
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esempio, non poteva posare gli occhi sulla dormeuse del
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alla nostra piccola università; gli altri invece li ho
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entriamo, si può sapere?» gli ha domandato la mamma
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porte spalancate per accogliere gli ultimi tepori mi raggiungevano
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con un certo sforzo gli studi ginnasiali; e a
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toccarle. Continuò a esplorare gli scaffali, sforzandosi di vincere
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chi; ma ora che gli alberi, intorno alla casa
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precipitato. Eppure noi siamo gli stessi, non è così
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sapeva? Quest’anno come gli anni passati. Cosa importa
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stato l’unico tra gli ex allievi a voler
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propria solidarietà, e io gli ero davvero grata di
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roseti ancora spogli e gli alberi carichi di gemme
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ossia il dottore, chinava gli occhi a terra con
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Maestro? Per giunta, se gli avessi detto di sì
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in compenso si sprecavano gli esclamativi e le sottolineature
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messa in cartellone tutti gli anni e sempre nello
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voltò a guardarmi con gli occhi lucidi. Io sorrisi
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fai con quell’ebreuccia?» gli hanno detto, e si
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tempo. ¶ Ebrea, ebreuccia… Ho gli occhi verdi, Maestro, di
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ormai divenute a tutti gli effetti cittadine del Reich
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come principio fondamentale che gli anziani andavano «stimolati»: alla
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facile: del giardino non gli importava nulla, della casa
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piegato ad angolo retto, gli occhi fissamente chini su
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segnale. ¶ «Mi dica, signore,» gli domandò un giorno «cosa
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idea di cosa siano gli scacchi.» ¶ «E cosa sono
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se i confini tra gli stati si ridisegnano altrimenti
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ora non si demoralizzi. Gli scacchi sono un gioco
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sbilenco, che a sinistra gli tendeva le labbra in
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con tanto disprezzo. Quando gli ho manifestato, in proposito
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domattina, dopo aver completato gli esami, potremo esserle più
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è relativamente vigile: forse gli farà piacere vedere un
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sua sedia di legno, gli puntava in faccia uno
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e rosticcieri per compiere gli ultimi acquisti prima della
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piccolo rivo di sangue gli scorreva su una tempia
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guardò meglio e qualcosa gli fece cambiare idea. Anch
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nulla di quanto Sonja gli diceva. Prima ancora che
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la sua eterna incertezza, gli orecchi di Sonja, eppure
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si trasfigura in rimpianto… gli dèi che, presi da
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da un benigno incantesimo, gli astri spiegano di nuovo
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nostra attenzione. Quando alzammo gli occhi io dal libro
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nuovo ordine delle cose» gli era costato la perdita
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insostenibile. ¶ La mamma, sbalordita, gli domandò quali altre economie
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o per difetto, come gli infiniti poligoni che tentano
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la più insonne tra gli abitanti della casa, la
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il lamentoso, che non gli avevo più sentito emettere
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cui era cucciolo. Aprii gli occhi, levandomi a sedere
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non sapeva se svegliare gli altri o tenere per
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Rosenberg? Un’ora fa gli hanno infranto a sassate
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di scintille isolate e gli ultimi fumi si disperdevano
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spaesato, e il mento gli tremava come quello di
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la prima volta non gli obbedii. Ero fredda, padrona
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riva al fiume. Sonja gli stava al fianco, seduta
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nell’affrontare una curva gli stringeva il braccio in
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giocare a scacchi con gli amici.» ¶ «Certo, signore, come
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interno del suo cervello gli aveva consentito di sconfiggere
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e Sonja un poco gli invidiava quella condizione di
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In quella luce, persino gli spettri più paurosi si
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più procedevano, quanto più gli edifici si diradavano su
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cure quotidiane che lei gli prestava; l’altra insofferente
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cui il suo nome gli saliva alle labbra, ma
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Brava, e prenda anche gli orecchini.» ¶ «Quali orecchini, signore
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esasperato da tanta ottusità. ¶ «Gli orecchini di sua sorella
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altrettanto. Ma il commiato gli era così difficile che
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essere andata a cercare gli orecchini di Lise. No
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camino: probabilmente erano stati gli addetti dell’agenzia immobiliare
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pelliccia tarmata della mamma, gli orecchini di Lise… ¶ VI
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incendiata, e vedo che gli alberelli sono già cresciuti
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malinconia del domani, e gli occhi lucidi di un
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mi tocca rimpiangere, persino gli ex studenti dalle guance
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essere stati così radiosi gli anni della giovinezza di
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firma, di quelle che gli scrittori elargiscono a raffica
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trono di Dio, fra gli angeli travagliati della misericordia
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nella disposizione dei pezzi gli fosse ormai impossibile trovare
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dell’ospedale militare? Quando gli aprii mi rivolse un
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la stanchezza mortale che gli segna il volto. Così
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démodé, e come tutti gli abiti acquistati nei tempi
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questa coppia bizzarra, spalancano gli occhi, ma poi si
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casa.» ¶ «Cosa ti aspettavi?» gli dissi ancora quando fummo
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avete preso, nel negozio?» ¶ «Gli orecchini di Lise. D
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Lise è morta. Però gli orecchini non li aveva
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Anche Lise sta piangendo; gli altri, invece, ridono.» ¶ «Quali
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di Lise. Vorrei chiudere gli occhi, ma non ci
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visti morire quasi sotto gli occhi entrambi i genitori
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qualcosa di dorato che gli luccicava all’orecchio. ¶ XIV
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i muri delle case, gli sguardi torvi dei passanti
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con discrezione, già durante gli applausi. L’avviso però
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lo scrittoio in soffitta: gli uomini dei traslochi, o
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voluto togliersi di sotto gli occhi i più penosi
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lievemente china sui fogli, gli occhi assorti che solo
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in quella penombra protettiva, gli occhi li avrei chiusi
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nell’atrio del teatro. Gli altri, in compenso, dovettero
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il coraggio di sollevare gli occhi su di me
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la zona dove sorgevano gli alloggi degli ufficiali e
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lucidati a cera, mentre gli altri si perdevano nell
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duro che eseguire tremando gli ordini dei soldati e
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poi, sempre senza togliermi gli occhi di dosso, mi
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sola ed esposta tra gli stivali e le teste
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segreti, Maestro, di tutti gli orrori, è quello che
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grotteschi costumi di scena, gli istanti mi svanivano tra
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dalla ciminiera. Portavano ancora gli abiti civili, i loro
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neri a rappresentare, per gli amanti dell’esotico, il
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E quando si toglievano gli stivali e l’uniforme
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i principi ora hanno gli occhi lucidi, ma lucidi
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un istante dovetti chiudere gli occhi, come un uccello
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A far che? Cercavi gli orecchini di Lise?» ¶ «Certo
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salire un’altra volta gli stretti gradini scricchiolanti. Le
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vecchio la fissava con gli occhi sgranati, come un
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grandi espedienti con cui gli uomini si illudono di
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rado ascoltava ciò che gli altri avevano da dirgli
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favore del caso che gli aveva concesso, da ragazzo
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vendita forzosa della casa, gli anni di orfanotrofio e
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non ne avesse consumato gli orrori da lungo tempo
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squadernati sullo scrittoio, sceverando gli uni dagli altri, dividendoli
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tenerli con sé; mentre gli altri… Gli altri, di
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sé; mentre gli altri… Gli altri, di una carta
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progetti per l’albero, gli addobbi e il menu
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di una bambina con gli orecchini d’oro, e
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tutto il resto non gli serve»; e allora lei
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varco, senza mai distogliere gli occhi, o come se
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ricamati, tentavano di attirare gli sguardi dei passanti da
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solo spazio aperto, dove gli infermieri potevano tenere sempre
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vicina, come al solito gli agitò una mano davanti
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andato quasi senza rumore, gli occhi ancora fissi alle
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dovuto trascorrerla dividendosi tra gli uffici comunali, l’agenzia
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larga di spalle, e gli addetti alle pompe funebri
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piazza del Duomo, dove gli occhi di Sonja corsero
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assisté da sola tra gli addetti alle pompe funebri
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vetri e le lacrime gli uomini che calavano la
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una stretta di mano gli addetti alle pompe funebri