Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

cravatta verde fosforescente che gli si staglia al centro

cose assurde, collezionavo anche gli avvisi mortuari. ¶ La saracinesca

per dissimulare l’interesse. Gli sorrido e mi accorgo

calato sulla fronte che gli copriva metà palpebre. Sorrideva

dal marciapiede. Se chiudo gli occhi posso ancora vedere

erano sincronizzati e perfino gli accessi al bagno erano

Un compagno di infanzia gli garantiva che avrebbe pagato

così commentato: “Uagliò, impara: gli americani nun so’ buoni

quelle sere passate con gli occhi infilati nelle pagine

con i superpoteri e gli eroi, e sognavo ogni

suo perché. ¶ “Giancarlo”, e gli corsi incontro per dargli

che avessimo questa intimità; gli amici si danno il

pacata risposta. ¶ Lei strabuzzò gli occhi e ribatté: “Uh

il letto c’hai gli annunci delle persone morte

dalla quale tornai con gli annunci ben ripiegati sotto

abituati ad ascoltare. ¶ Presentai gli annunci uno dopo l

Appoggiata al lavello, con gli occhi di fuori e

parte degli adulti. Erano gli altri coetanei della strada

trova, il tuo profumo gli dirà, la primavera è

una matta più per gli occhiali che per il

luculliano” e mi attiravo gli sguardi straniti dei nonni

si mettono a fare gli scemuniti. È un modo

faccia simpatica, e chiusi gli occhi. “Come volessi fare

e mi ero aggiustato gli occhiali che, dopo la

un pezzo di pane (gli mancavano parecchi denti in

Trascorrevo ore a rileggere gli unici due volumi di

una donna avvenente e gli uomini si voltavano a

ragazzo che non infilasse gli occhi nel suo décolleté

ignoranti, ma per tutti gli altri sei patetico!” ¶ Chinai

enfasi: “Un porno”. ¶ Strabuzzai gli occhi e rimasi a

attesa che la moglie gli porgesse la tazzina di

ascoltava più e aveva gli occhi puntati sulla copia

Un bravo giovane, con gli occhiali, abitano nella scala

sarei rimasto fuori con gli amici; mamma rispose che

le stesse domande? Perché gli devo prendere dei film

sono fatto avanti e gli ho detto che ci

ho dovuto promettergli che gli avrei portato tutti i

iniziò a girovagare fra gli scaffali dei film e

il cartellino e sgranai gli occhi: centotrentamila lire! ¶ “Perché

sollevò per metà. Spalancai gli occhi e avrei urlato

sorriso sulle labbra, chiusi gli occhi e mi persi

le cose peggiorarono quando gli venne la fissa per

volta infilato nel letto, gli bastavano pochi minuti per

il pizzetto lunghissimo e gli stivali aveva fermato la

di tenere botta con gli esigui titoli scampati al

fronte all’altro, con gli occhi chiusi. Provammo dapprima

Coupé verde anno 1972 con gli interni di pelle rossa

non avevo nemmeno chiuso gli occhi quando nel magazzino

testa incassata nelle spalle, gli occhiali storti e la

gesso e sollevai subito gli occhi. Viola, vedendo che

di fermarli, ma quelli gli hanno dato un calcio

un calcio!” ¶ Viola strabuzzò gli occhi e trattenne il

con la giustizia e gli eroi. È vero, Mimì

e con modi bruschi gli ordinò di correre a

che c’entra con gli eroi? È il suo

i miti, e nemmeno gli eroi”, e si allontanò

raccontato tutte quelle bugie?” gli chiesi quindi infastidito. “Non

con la mano sinistra gli occhiali che mi ballavano

bella del mondo: ha gli occhi blu cobalto come

occhi blu cobalto come gli elfi, i capelli color

che nemmeno conosci?” ¶ Spalancai gli occhi. In effetti, questo

a noi.” Mi sistemai gli occhiali e lo guardai

sulla spalla e aggiunse: “Gli eroi sono altri, Mimì

eroi sono altri, Mimì...”. ¶ “Gli eroi sono quelli che

diresse verso l’ascensore. Gli andai dietro. L’androne

non facesse come tutti gli altri, che quando parlavo

Canale 5 in attesa che gli spollichini bollissero. E lì

un classico per tutti gli adolescenti dell’epoca, un

di pozzanghere che riflettevano gli spigoli dei tetti e

miagolare finché qualcuno non gli prestava ascolto. “’Stu gatto

ginnastica bianche. A chi gli aveva fatto notare che

di ovatta per riprodurre gli avambracci del vecchio mangia

tono greve dopo che gli ebbi chiesto scusa. ¶ Quella

arrangiare, un Popeye con gli occhiali non si era

spenta in bocca (non gli era permesso fumare neppure

accanto a papà, aveva gli occhi lucidi e ogni

mi costringeva a mantenere gli occhiali con una mano

strada. “Dove stai andando?” gli avevo chiesto un pomeriggio

di Bea, se sotto gli occhi di papà accecati

quella bellezza che non gli apparteneva, una boccata d

grigio e spazza via gli odori annidati nel buio

venne pure Sasà, purtroppo. Gli presentai Morla e lui

rideva come un imbecille. ¶ Gli sfilai di mano la

in malo modo e gli indirizzai uno sguardo risentito

una gran sensibilità verso gli animali. Tirava le pietre

ai cani e faceva gli agguati ai gatti, soprattutto

durante il fine settimana. Gli Scognamiglio erano già in

e resta a fissarmi. ¶ Gli dedico un sorriso perplesso

non rideva più e gli rivolgeva la parola solo

quel trucco non sortì gli effetti sperati e al

e cultura in generale, gli unici suoi interessi erano

economici”. ¶ “Mi sfugge qualcosa,” gli avevo detto poi, “dici

cinema.” ¶ “Al cinema?” strabuzzai gli occhi. ¶ “Calmati, non è

pace!” aveva proseguito, con gli occhi lucidi e la

giornale mi assorbono parecchio, gli altri dicono che ho

si fa solo con gli amici, no?” ¶ “Sì, certo

convinto di poter spostare gli oggetti con la sola

una pizza, uscire con gli amici, andare al mare

mie teorie e con gli esperimenti. Potrebbe essere proprio

corporatura adatta e porto gli occhiali...” ¶ “Non sono buoni

E lui va dove gli pare, vero Mimì?”, e

commentato papà dopo che gli avevo comunicato il prezzo

fumetto invece di spendere gli unici soldi che avevo

allo scoramento, avevo buttato gli unici soldi che avevo

le gambe incrociate e gli occhi chiusi. A prima

piano. ¶ “Perché non apre gli occhi?” chiesi quando la

dissi: “Mimì”, e stavolta gli porsi la mano senza

che il cane non gli piaceva, che secondo lui

polacchi; altre volte, però, gli capitava anche di passare

una casa e che gli bastava Beethoven. Per quel

possibilità e ogni volta gli lasciavo qualche spicciolo, un

sbucato Fabio Iacobelli. Sasà gli corse incontro per dargli

dargli il cinque, quindi gli posò una mano sulla

nel vedere Sasà che gli sbavava dietro. ¶ Fabio portava

naso a patata e gli occhi piccoli, eppure si

che io rifiutassi e gli lasciassi campo libero. Invece

come i rettili e gli occhi infossati negli zigomi

a Viola. Mi pulii gli occhiali appannati con la

indice al naso e gli feci segno di stare

la lucidità di sistemarmi gli occhiali che mi penzolavano

i capelli bagnati che gli cadevano sulle spalle e

cadevano sulle spalle e gli occhi spiritati. E allora

di Giancarlo dopo che gli avevo chiesto un consiglio

lo dobbiamo fare per gli altri, ma per noi

non volevo cogliere, puntai gli occhi verso un pesce

d’istinto. ¶ Lei strabuzzò gli occhi e da ultimo

parole sollevò lo sguardo, gli occhi dal profilo di

adulti che dicevano che gli amori infantili non sono

ti è intorno. Usa gli occhi per guardare davvero

avevo a comunicare con gli altri (che proprio sembravano

fissare il suo volto, gli occhi socchiusi e alcune

ora russava alla grande), gli avevo infine chiesto: “Come

sorridere e piantò finalmente gli occhi lucidi nei miei

tono scherzoso e lei gli tirò un buffetto sulla

necessario a Bea per gli ultimi ritocchi) a chiacchierare

Fonzie, e soldi che gli uscivano dalle tasche: il

per l’estate con gli amici. Parlava con un

vantaggio per tutti, considerati gli spazi esigui. Avevo paura

i due avevano messo gli occhi addosso a mia

di mattoni e chiusi gli occhi per godermi l

Ehi, amico!” disse appena gli fui vicino. ¶ Gli porsi

appena gli fui vicino. ¶ Gli porsi la torta e

certa sicurezza e questo gli infonde fiducia. Gli si

questo gli infonde fiducia. Gli si legge in faccia

mi lascio scappare mentre gli vado dietro. ¶ Il ragazzo

puntò l’indice verso gli scaffali più alti e

aggrottata. Quel giorno indossava gli occhiali da vista e

dentro non c’erano gli ovetti con la sorpresa

stanza anche se nessuno gli faceva più caso. ¶ Arrivata

un ottimo alimento per gli uccelli, per esempio, e

combini tutta la notte?” gli aveva chiesto un’altra

adiacente. ¶ Non so cosa gli passasse per la mente

so che un pomeriggio gli andai vicino per chiedergli

sul braccio mentre avvicinavo gli occhi alla carta. “Potrebbe

tagliargli la fronte e gli occhiali tondi che gli

gli occhiali tondi che gli davano un’aria bonaria

aveva allungato il pacchetto. Gli avevo dedicato uno sguardo

deglutito, mi ero aggiustato gli occhiali storti, infine ero

sulla quale stanno indagando gli inquirenti e che potrebbe

orgoglioso. ¶ “Chi?” ¶ “Giancarlo”, e gli mostrai il giornale. ¶ Lui

punta dell’Inter. ¶ Erano gli anni nei quali il

infatti, avrebbe potuto insospettire gli Iacobelli, che sapevano che

pianerottolo. “Fabio è sceso, gli ho detto che sarei

poco avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità e

il 183, il 187 o il 185, gli unici tre pullman che

avanti e indietro con gli autobus per qualche mese

minuti, paonazzo in viso, gli occhi fuori dalle orbite

calda e mi puntò gli occhi addosso. “Mimì, tu

che delimitava la strada. ¶ Gli ero andato dietro in

ulteriori accertamenti. Allora non gli avevo detto niente e

Niente, vedrai che domani gli passerà, lo sai com

è il nonno, vive gli eventi esterni come se

avvicinata all’autista e gli aveva intimato di farci

i capelli arruffati e gli occhi gonfi, vagava per

del male, Mimì, servono gli altri sensi.” ¶ Restai in

Portava i Ray-Ban, gli occhiali da sole che

da ping pong. ¶ Strabuzzai gli occhi e non dissi

tutto l’appartamento.” ¶ Non gli rispondo perché mi arriva

all’epoca i proprietari.” ¶ Gli Scognamiglio, invece, avevano gli

Gli Scognamiglio, invece, avevano gli infissi di alluminio color

partiva per il mare. Gli unici che rimanevano sempre

toccato a Bagheera. Non gli avrei mai fatto del

di un’ora e gli altri erano già lontani

restai in acqua con gli amici a giocare a

settembre.” ¶ “A settembre tornano gli Scognamiglio,” ribattei, ma lei

Mimì,” disse lei con gli occhi sull’orlo della

stasera devo mangiare con gli amici al pub...” ¶ “Al

Al che?” ¶ “Mangiare con gli amici al pub, sai

tutti.” ¶ Lei si sfilò gli occhiali e mi dedicò

due da diecimila. Strabuzzai gli occhi ed esclamai: “Perbacco

un suo perché, nonostante gli sfottò e le risatine

davvero possibile che Angelo gli avesse dato tutti quei

i capelli scompigliati che gli cadevano sulle spalle senza

taglio di Sasà e gli diede più volte il

per il suo aspetto, gli atteggiamenti guasconi e il

Sasà cacciò quel che gli era rimasto dopo il

con Sasà che subito gli era andato dietro, fingendosi

e io, per risposta, gli avevo sfilato il telecomando

del giovane Mimì. ¶ Ma gli altri giorni furono strani

stesse nubi che sovrastano gli oceani, dopo un po

pizza,” risposi senza distogliere gli occhi dalle pagine. ¶ “Ma

faceva spesso senza accorgersene. ¶ “Gli astri visibili a occhio

occhi. ¶ Io, però, nonostante gli insegnamenti del mio amico

amichetto quattrocchi fissato con gli esperimenti e le collezioni

del cazzo sta con gli amici e qualche troia

dopo mi aveva sfilato gli occhiali per stamparmi un

sembravano guardarsi attorno. Erano gli stessi tizi che qualche

apprestava a fare con gli amici. Mia sorella era

della moglie. ¶ Mamma strabuzzò gli occhi e non disse

zoo, a te piacciono gli animali, no?” ¶ A quel

di essere come tutti gli italiani, che in quegli

sguardo assassino della moglie gli consigliò di cambiare linea

così, di modo che gli possano ridere dietro?” ¶ “Loredà

visti?” ¶ Lei sembrò alzare gli occhi al cielo e

valorizzare quel poco che gli è rimasto. Pensavo, insomma

tenere lontano il male. Gli adulti ridono delle mie

Mimì, possono cambiarle solo gli uomini. Il male viene

dagli uomini e solo gli uomini possono combatterlo. Più

mano fra i capelli. “Gli ideali, Mimì, i grandi

riuscii a bisbigliare mentre gli andavo dietro a fatica

Napoli, lo sapevi?”. ¶ Sgranai gli occhi e feci di

i nostri movimenti con gli occhi, ma Giancarlo non

dalla camicia di lino gli uscivano alcuni peli scuri

pensato, altrimenti avrei speso gli ultimi mesi a studiare

accanto Bea in piedi. Gli sorrisi e ci demmo

il nonno aveva strabuzzato gli occhi e voltato il

con Sasà, non abbiamo gli stessi interessi e non

ragazzo normale, come tutti gli altri, e che l

ora a girovagare fra gli scaffali, con papà che

infilato nell’obiettivo. ¶ Mamma gli strappò la macchina con

in primo piano, chiusi gli occhi e pregai che

di loro, come per gli altri animali. Vederli dal

sommessa della mamma e gli sfottò di Beatrice. ¶ Mentre

svegliare all’alba. Spalancai gli occhi e mi ritrovai

dal letto.” ¶ Mi stropicciai gli occhi. Mamma ronfava su

realizzato uno schema con gli orari dei vari sonnellini

era possibile certo chiudere gli occhi), ma avevo desistito

quella voce meccanica che gli usciva dalla bocca a

pieno di pesci!”. Allora gli chiedevo di passarmi la

a calarsi. E quando gli avevo afferrato di nuovo

questi, la barba folta, gli zoccoli ai piedi e

che già stava preparando gli attrezzi, e lui, mentre

Non abbiamo mai avuto gli stessi interessi: lui amava

importante era che non gli creassi problemi. Avevamo trovato

dire una cosa...” ¶ Aveva gli occhi socchiusi e il

il sole che adesso gli batteva sul volto evidenziava

più tempo, potrei velocizzare gli studi per diventare un

prepararti alla vita.” ¶ Avevo gli occhi pieni di lacrime

la maglietta correndo, lanciai gli occhiali sulla sabbia e

si mosse; papà sgranò gli occhi e, al secondo

d’istinto, mentre infilavo gli occhiali. ¶ “In che senso

addormentava ogni due minuti. Gli parlai dell’imminente ritorno

di farlo calmare altrimenti gli altri animali avrebbero iniziato

Te ne occuperai tu? Gli darai da mangiare e

e apre le ante. ¶ Gli vado dietro con cautela

pavimento, “il sole e gli agenti atmosferici le hanno

un po’ maltrattate.” ¶ Non gli rispondo e resto a

la testa. Aveva ancora gli occhi chiusi e io

con il busto eretto, gli occhi socchiusi e uno

facevi notare che aveva gli occhi chiusi, si risentiva

e mangiare, come tutti gli esseri umani. Forse era

dell’ottantacinque. Rivado con gli occhi alla videoteca di

dire una parola. Chiudo gli occhi e inspiro nel

amici,” aggiungo allora. Poi gli poggio una mano sulla

capoluogo o le targhe), gli sguardi rubati di nascosto

se la malattia non gli si fosse abbarbicata sulla

che il povero Pino gli desse del tu, nonostante

alla figlia, ma se gli andavi a chiedere spiccioli

mamma, quest’ultima ha gli occhi verso il basso

occupato. Il giorno dopo gli avevo citofonato e lui

abbozzo di spiegazione, quando gli chiesi se volesse giocare

per tentare di affrontare gli ultimi gradini che ci

quello che la vita gli portava ogni giorno e

con la sigaretta che gli cadeva spiegazzata dalla bocca

nonno, più che altro gli piaceva darsi un tono

ragazzino ingenuo, ma con gli occhi di oggi mi

rosario, il nonno aveva gli occhi socchiusi e le

mobiletto c’erano tutti gli oggetti di uso quotidiano

verde di Hulk inzuppata, gli occhiali appannati e le

si muoveva, perciò chiusi gli occhi e rimasi in

fuori la testa e gli arti e si approssimava

vuole stare con me”. ¶ “Gli hai fatto qualcosa?” ¶ “Non

così dalla colonia estiva.” ¶ “Gli hai chiesto il motivo

risoluto. “Bisogna parlare con gli amici, Mimì, dirsi le

lui iniziò a pulirsi gli occhiali bagnati con un

risposi con sincerità. ¶ “Sono gli occhiali che mi invecchiano

lo sguardo al cielo, gli occhiali che gli sobbalzarono

cielo, gli occhiali che gli sobbalzarono sul naso arricciato

sparata a palla e gli occhi chiusi. Ma in

ho mai trovato né gli uni, né gli altri

né gli uni, né gli altri. Tu per me

lo tenga tu.” Così gli avrei detto. ¶ Poi sulla

larga da cui spuntavano gli anfibi di quando era

lo vedi? È che gli altri ragazzi non sono

voglio perderla...” aggiunse con gli occhi bassi, intrecciando le

si atteggiano a fare gli adulti. Sei strano...”, e

tentavo di tirarmi su gli occhiali. Poi, però, in

mani si cercarono mentre gli occhi si spalancavano esterrefatti

mio sguardo di bambino, gli esperimenti, i giochi con

di Viola. Si prese gli strambi progetti, il mio

fissarmi in attesa che gli ponga la fatidica domanda

si chiama Salvatore e gli amici lo chiamano Sasà

nella sua cuccia, chiuse gli occhi e sparì in

mi ero avvicinato e gli avevo sussurrato all’orecchio

quando mi guardò con gli occhi grandi e luccicanti

sorriso, le sue parole, gli insegnamenti, le chiacchierate, le

al muro e chiude gli occhi. ¶ Proprio come faceva

magnifica estate capii che gli unici superpoteri a disposizione

che riusciamo a costruirci, gli amori, le amicizie, gli

gli amori, le amicizie, gli affetti. Sono la qualità

mia presenza solo quando gli sono ormai davanti. Strizza

sono ormai davanti. Strizza gli occhi, corruga la fronte

Sasà,” dico allora e gli mostro la mano, “hai

di almeno due assassini gli sparò dieci colpi da

Criscuolo, i coniugi Iacobelli, gli Scognamiglio e la loro

amore di Mimì per gli annunci funebri. ¶ Grazie a