Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

non aveva mai visto gli aridi e freddi occhi

sempre guardandolo, sempre sorridendogli, gli domandava: ¶ - Mi vuoi bene

spettacolo - ella soggiunse, chiudendo gli occhi, quasi svenendo. ¶ - Quando

voce soffocata. ¶ - Addio, amore - gli disse graziosamente, attraverso la

freddo, curva, camminante fra gli avanzi naufragati della sua

allora, assai lentamente, con gli occhi ormai senza lucentezza

mormorò l'altra, abbassando gli occhi, vergognandosi di aver

tenace vizio mondano che gli aveva preso i nervi

lampadina, perchè non ferisse gli occhi di Laura. Ma

agonizzante, Anna non distoglieva gli occhi da Laura: e

la illuminava in tutti gli angoli, con la sua

rispose: non alzò neanche gli occhi verso sua sorella

ma lo baci! Ma gli dici di amarlo! ¶ - Ebbene

così crudelmente; e chiuse gli occhi come se svenisse

sua madre! Adesso, con gli occhi spenti, pure sentendosi

sul suo letto, chiusi gli occhi, pensava, veramente, che

lucido, crudele, inesorabile, attraverso gli anni, le persone, le

Quante volte aveva fissati gli ardenti occhi al balcone

indietro, subito. Le bruciavano gli occhi, dalla insonnia: e

da rispondere, guardando con gli occhi stralunati quella porta

sigaretta e chiedendole con gli occhi il permesso di

disse ella, gravemente, chiudendo gli occhi. ¶ - Cielo! E io

amarissime confessioni: e forse gli piaceva, per misteriose ragioni

leonessa inferocita, di cui gli è sfuggita l'obbedienza

Fece per uscire. Ella gli sbarrò il passo, decisa

di forze, ma con gli occhi sempre accesi di

scena, le si velarono gli occhi di lacrime, e

subito, caduta l'ira, gli chiedevano pietà, e proseguì

bene - ella disse, con gli occhi perduti in un

profondo pensiero. ¶ Ma levando gli occhi sopra suo marito

di Anna cadde, ella gli andò vicino, gli prese

ella gli andò vicino, gli prese le mani, gli

gli prese le mani, gli disse: ¶ - Ah Cesare, Cesare

mai - ella confessò, con gli occhi socchiusi, agonizzando a

farebbe fremere di disgusto gli uomini più rotti alla

Era una donna che gli aveva fatto commettere una

odii, è vero? - ella gli domandò, interrogandolo con gli

gli domandò, interrogandolo con gli occhi folli. ¶ - Io non

giornata così melanconica: attraversò gli alberi, ella guardava il

un istante a guardarli. Gli occhi le si velarono

giacchetta di pelliccia, con gli occhi bassi dietro la

anche più fioca, attraverso gli alberi. Il terreno era

silenzio eterno. Ella fissò gli occhi sulle sfere dell

il tempo; vi tenne gli occhi fissi alacremente, con

sollevato il portabiglietti presso gli occhi, quasi leggesse lì

pelle ed ella fissò gli occhi sul mare, mentre

si schiuse, ella ascese gli scalini di marmo rosa

appoggiava poco, e aveva gli occhi bassi. ¶ Così attraversarono

lo dice? Lui? E gli credete? ¶ - Non mi dice

tramortita in faccia, con gli occhi vaganti nel vuoto

Ad Anna si velarono gli occhi di lacrime per

credo - diceva lei, con gli occhi smarriti. ¶ - Non lo

Se lo sapesse Cesare, gli dispiacerebbe, eh? ¶ - Lo immagino

immagino - ella rispondeva, abbassando gli occhi. ¶ - Lo sperate, cara

per vincere, un giorno, gli ostacoli più insormontabili: ma

che ridere, nervosamente, con gli occhi pieni di lagrime

verso la cognata: essa gli diede la mano, che

vide anche che Laura gli aveva offerto il volto

corse il motto, fra gli uomini, di fare la

va la corte, Luigi? - gli disse un giorno. ¶ - Male

Consegna rispettata rigorosamente, eh? - gli diceva il sarcastico marito

prenda mai sul serio - gli disse una sera, dopo

la prima volta che gli rispondeva direttamente, che gli

gli rispondeva direttamente, che gli faceva un rimprovero: egli

suo cuore, in tutti gli attriti nobili e volgari

che si svolgeva sotto gli occhi di tutti, era

E a Sorrento, fra gli altri quattro o cinque

che se ne assentavano gli eroi, il romanzo della

ella entrava, lo salutava, gli stendeva la mano: si

quei segni lividi sotto gli occhi, che accrescevano la

egli tacque, temendo che gli altri si accorgessero della

in barca, ella voltava gli occhi in là, per

inchinandosi galantemente, Anna chinava gli occhi a terra, avendo

diceva ella, smorta, con gli occhi chiusi, cercando di

libertà ai villeggianti, che gli amori, i capricci, i

una linea; o chiudeva gli occhi come se dormisse

diventato freddissimo. - Dà pure gli ordini della partenza. ¶ E

tutte per seccarlo, mentre gli aveva così formalmente promesso

ella, credendogli veramente. ¶ E gli stese la mano; egli

vetrine dei magazzini, salutando gli amici e le amiche

nelle spalle, al vederne gli occhi rossi. Per reazione

ella andasse, quasi ella gli avesse comunicato il proprio

saluto: niente altro. Ella gli sorrideva. Non era un

di gemme sorridenti, con gli occhi lucidi, ella si

a un tratto, coprivano gli occhi belli, i più

innamorate illegali; ma non gli aveva ella giurato, sulla

casa. E sua moglie gli piacque subito. ¶ - Stai benissimo

carrozzelle da nolo, tutti gli equipaggi, dopo essere stati

di affrettarsi, neppure quando gli urgeva un appuntamento. Forse

un colpo, ella, istintivamente, gli disse di non suonare

fanciulla, che non distoglieva gli occhi da quelli di

un'intensità amorosa profonda, gli aveva offerto le rose

convulso, arrovesciando la testa. Gli occhi di Cesare e

in un bacio: e gli occhi che avevano lampeggiato

nel suo cuore, mentre gli occhi stralunati non si

innanzi a lui ella gli scivolò ai piedi, levando

ritrovati, quasi per caso, gli uomini e le donne

fanciulle sorridevano appena, con gli occhi umidi e lucenti

e di giovinezza: e gli uomini intorno, sentivano tutta

sposare per forza: ma gli uomini non credono mai

non fosse molto fantastico, gli pareva di vedere in

amaro - ella mormorò, chiudendo gli occhi, quasi quell'immensa

ed eleganti, che amano gli uomini mondani. ¶ - Conosco la

si mise ad accomodare gli scialli, gli occhialini, con

ad accomodare gli scialli, gli occhialini, con la cura

a Napoli più presto: gli stages possono trottare fuori

Laura lo vide e gli rispose. Quando le due

rosso che passava fra gli anelli di ottone: ella

sorridesse ai fiori che gli erano offerti innanzi, come

fosse la Madonna. Levando gli occhi, ella fissò la

e nobile figura che gli anni avevano sfiorito, ma

un bagliore le ferì gli occhi. Una figura alta

così tramutato, che spalancando gli occhi, Anna appena la

vita Anna vide che gli occhi di Laura erano

la sua persona. Anna gli stese la mano, amichevolmente

E che si dava? ¶ - Gli Ugonotti: sempre quelli. ¶ - Sempre

carezzava sempre. - Si cantavano Gli Ugonotti, la sera in

contemplazione. Ella, spesso, chinava gli occhi, o si voltava

tutta la vita insieme? Gli errori si possono correggere

non vedermi più - ella gli disse, lentamente. - Che volete

con tanta recisione, ella gli stese la scatola delle

mio spirito. ¶ - Io detesto gli uomini di spirito. ¶ - Meno

tutta la vita. Colà gli amori frivoli si fanno

dunque. ¶ - Buona notte - e gli stese la mano sottile

molto, ed ella, socchiusi gli occhi, col capo appoggiato

nella sua poltrona, chiusi gli occhi, sognava solo l

Signore, solo quando tutti gli scampi terreni erano spariti

nuovamente sul seggiolone, chiudendo gli occhi, volendo calmarsi per

via Partenope. Ella riportò gli occhi sui balconi del

presso le loro mogli: gli amanti appassionati presso le

presso le loro amanti: gli esseri depravati, presso colei

ogni rispetto sparisce, dove gli uomini possono mostrare il

Avesse la parrucca bionda, gli occhi tinti d'azzurro

così, forse, erano tutti gli uomini; e per la

entrò, era pallidissimo: con gli occhi stanchi e smorti

notte di aspettazione, che gli parea fosse una delle

e i loro svenimenti, gli era dovuto capitare giusto

assai lunghe lettere, dove gli narrava tutto quello che

e la sua persona gli appartenevano, in un abbandono

costante pensiero che velava gli ormai intorbiditi occhi di

da Anna. ¶ Ella non gli permetteva, specialmente a Sorrento

lui e Anna. Ella gli parlava così spesso di

nel modo con cui gli diceva, talvolta, cominciando, concludendo

la stravaganza di Anna gli sembrava adorabile e quella

una lettera di Anna gli era offerta dal suo

e quasi quasi, talvolta, gli veniva la voglia di

appariva così pallida, con gli occhi così smorti, con

pianto che le velava gli occhi, ¶ E Dias, temendo

su lei, ma non gli sarebbe mai riescito di

ricadere sul guanciale, chiudendo gli occhi, disperata ormai, anche

era occupatissimo, ma mandava gli augurii per lettera e

Anna, la cui lettera gli aveva fatta una certa

di Stella, Anna schiudeva gli occhi, e riconoscendola sorrideva

esaurivano; ne usciva con gli occhi sottolineati di nero

e si sdraiava, con gli occhi fissi nel cielo

persona, ella teneva chiusi gli occhi: quella sera odiava

a lei. ¶ Ella aprì gli occhi, ma nessun suono

nessun paese del mondo. ¶ - Gli è che il solo

sono un essere debole; gli è per questo, che

creature che vivono per gli altri, che sono la

appoggiata sulla spalliera, con gli occhi chiusi, di nuovo

Egli taceva: la fronte gli si annuvolava di pensieri

mormorò, non aprendo neppure gli occhi. ¶ - Niente? ¶ - Non vi

altra domanda. Ma con gli occhi ardenti, con le

slanciò a lui, e gli prese le mani. ¶ - No

veramente commosso, una ruga gli segnava la fronte, dove

volta una secreta cura; gli sguardi che volgeva attorno

della terrazza e teneva gli occhi bassi. ¶ - Ma perchè

letificante sensazione: spalancava bene gli occhi per veder meglio

a quella porta, quasi gli piacesse di prolungare e

Un solo bacio: ma gli occhi di lei balenarono

di cui s'impregnano gli ambienti, dove vivono i

oretta - egli rispose, levando gli occhi da un taccuino

Ella lo guardava, con gli occhi balenanti di dolcezza

inglese, ella dubitava che gli sarebbe piaciuta, non osando

e restò indecisa: non gli sarebbe piaciuta, in quel

tutto materiale, poichè, talvolta, gli occhi le si velavano

per esprimersi. Quando Stella, gli amici, le amiche, quando

donne belle e giovani gli ispiravano sempre, e una

immediatamente interpretato da Anna. Gli occhi le si velarono

freccia. Anna aveva abbassato gli occhi; Laura sorrideva ancora

detestassi quello che tutti gli altri amano. Abbiamo una

scorgesse delle cose che gli altri non vedeano; e

cognato, dopo averne scrutato gli occhi chiari e sereni

occhialini, alcuni mantelli e gli ombrellini, con la pazienza

soggiunse subito Anna, abbassando gli occhi. ¶ - Scommette con la

abbandonava mai, ed ella gli rispondeva chinando il capo

chinando il capo: anche gli altri due signori prendevano

le accadeva intorno. ¶ Ma gli applausi scoppiavano, perchè la

il talento che Dio gli aveva dato e che

Per qualche tempo, con gli occhi socchiusi, tenendosi bene

categoria di donne che gli uomini moderni, nel loro

parlava con Laura, e gli aveva detto, sottovoce: ¶ - Vorrei

del suo spirito. Con gli improvvisi entusiasmi mistici delle

Sì. ¶ - Non mi pare: gli innamorati scrivono sempre. Talvolta

ha detto. ¶ - E che gli avete risposto? ¶ - Io? Nulla

lo ricevevate bene, che gli parlavate con cortesia, che

dell'orologio, e teneva gli occhi bassi. ¶ - Sicchè - egli

ho detto che non gli rispondo. ¶ - Egli si ostinerà

non si ostini. ¶ - Voi gli direte che questo matrimonio

debole e stravagante fanciulla, gli dava una collera intensa

prosciolte in grembo e gli occhi smarriti. Come camminava

una crescente curiosità, quasi gli si squarciasse un velo

innanzi agli occhi e gli si rivelasse uno spettacolo

vincitore: un fugace sorriso gli rianimò la fisonomia. ¶ - Non

ve ne andate - e gli prese le mani - non

lieta Stella, senza vedere gli occhi rossi, il pallore

allo stesso posto, con gli occhi coperti dalla mano

errore irrimediabile, poichè tutti gli amori lasciano tracce nell

Giustino Morelli, adesso che gli occhi del mio cuore

nervose, pensando che ella gli aveva detto tutto e

risposto, tremando ancora, coprendosi gli occhi con le mani

della sua missione, tenendo gli occhi fissi a un

dovunque Gesù Cristo che gli aveva ridata la vita

impetuosa qual'era Anna, gli facevano una maggiore impressione

alberga specialmente in tutti gli animi superiori, aveva un

grande esperienza e non gli sfuggiva nessuno degli inconsci

vecchio cuore inaridito e gli dava un afflato di

stesso, nè da altri, gli aveva subito rivelato dove

spettacolo teatrale, un'idea gli attraversava il cervello dicendogli

consolarsi di quello che gli accadeva. Egli diceva con

aveva colto; e non gli restò in fondo all

mano che si presentassero gli avvenimenti. ¶ Non rispose, dunque

capo, fissandole in volto gli occhi trasognati. ¶ - Che avete

dire Anna, smorta, con gli occhi accesi dalla febbre

suoi minuti di assorbimento, gli anelli della mano destra

Essa lo guardò, sbarrando gli occhi e senza poter

del suo orologio. ¶ Essa gli rivolse un'occhiata di

persino le labbra, con gli occhi pieni di lacrime

se ne accorse: se gli poteva dare una certa

tre lettere che essa gli aveva scritte: ¶ - Ho pensato

tanto facilmente le leggono gli estranei. Dunque, siccome io

quelle carte, dove ella gli aveva confessato di amarlo

le lettere. ¶ Ella chiuse gli occhi, un minuto secondo

con un pallido sorriso, gli disse: ¶ - Ecco, è sicuro

mano, per salutarla. Ella gli diede una mano sottile

dai cassetti, da tutti gli oggetti minuti e delicati

stanza e di tutti gli armadi: Anna istessa, taciturna

guardava in viso, con gli occhi pensosi, carichi di

sua presenza, ella stessa gli aveva tolto l'obbligo

tagliente, le faceva abbarbagliare gli occhi. ¶ Ma sentivano, colà

mentre un fino sorriso gli si disegnava sulle labbra

due fanciulle. Cesare Dias gli disse una parola; si

Anna non udiva, aveva gli occhi socchiusi. Nel teatro

stipite, respirando lungamente, con gli occhi chiusi. La buona

profondità. ¶ - Vi piacciono assai gli Ugonotti, Stella? - disse Anna

labbra un po' schiuse, gli occhi morenti di dolcezza

anche le altre, anche gli altri, tutti quelli che

infine, quello che tutti gli altri facevano, molti assai

in lui. ¶ - Che contano, gli anni? - riprese subito Anna

profonde, più intime, non gli anni, che sono un

sorriso che adoperava contro gli altri e contro se

Anna che aveva spalancato gli occhi, aspettando ansiosa, li

narra ai signori cattolici gli eccessi degli Ugonotti e

lieve punta di sorriso gli rialzava la bocca già

fantasmi di dolore, tutti gli umilianti confronti: ed ella

Anna era immobile, con gli occhi bassi, affascinata, parendole

felicità della vicinanza, socchiudendo gli occhi, non vedendo più

di quella sera, tutti gli amanti, speranzosi o disperati

Laura sorrise, Anna abbassò gli occhi, turbata. E il

anche i gaudenti, anche gli scettici, anche gli esseri

anche gli scettici, anche gli esseri dalla brevissima vita

appoggiato sul viso, chiusi gli occhi, perduta nel sogno

una volontà piegata, domata, gli davano sospetto: e si

del parere di tutti gli uomini di quarant'anni

la mano, fissandolo con gli occhi brillanti di gioia

Luigi Caracciolo, francamente essa gli stendeva la mano, parlava

quell'interessamento che tutti gli innamorati prendono per le

allusione era troppo trasparente, gli occhi le sfavillavano di

passione, allora essa, chinando gli occhi, taceva, ascoltando tutto

tutte le sciocchezze umane, gli aveva ripetuto, che sì

amore passato: la domanda gli bruciava le labbra. Ma

scopo, gravi sarebbero stati gli ostacoli da superare e

Non la vedeva chinar gli occhi e abbassar la

una cara persona che gli piaceva moltissimo. ¶ - Voi approvate

scortesemente le donne, con gli uomini che esse non

umiliava innanzi a lui, gli domandava quel perdono, sempre

aveva detto: egli detestava gli ingrati. Ingrata, lei! Ma

come state?... bene, nevvero? - gli chiese, tremando. ¶ - Benissimo - disse

contentissimo, perchè quel sorriso gli parve il compimento delle

casa. Lo aveva visto, gli aveva detto che lo

aveva incontrato di nuovo, gli aveva sorriso; questo doveva

ritornare: ma tutto questo gli rassomigliava tanto, era così

anche a me. ¶ - Voi gli volete bene, è vero

stanza, fu Laura che gli andò incontro, col suo

aveva riveduto, perchè non gli potea perdonare di averla

inebbriava di sacrificio, con gli occhi chiusi per non

di nuovo a passare gli otto giorni del rancore

s'accorgeva, non apriva gli occhi, non chiamava; inerte

volesse. Anna non schiudeva gli occhi, ma col segno

sue consuetudini mondane, che gli prendevano molta parte delle

gente che lo invidiava, gli diceva che era una

Mah... si mariteranno presto - gli rispondevano. ¶ - Speriamolo - mormorava lui

disprezzo che hanno tutti gli uomini mondani per le

peccato e di entusiasmo, gli era vagamente piaciuto, così

suo sentimento, alla ventura, gli sembrava così scorretto - ah

vita, che la fanciulla gli faceva sempre un effetto

forse ragione di avvilire gli uomini e le lor

il carattere sempre vibrante gli aveva ispirato il disdegno

è inutilmente sentimentale, adesso gli ispirava la compassione della

intenerito, non già che gli fosse nato nel cuore

levava la testa, se gli sbarrava in faccia i

Dias era ancora bello: gli occhi, alquanto smorti, riprendevano

sola ricchezza giovanile che gli fosse rimasta, completavano l

se una bevanda sorbita gli suscitasse nelle vene un

senza vivacità di sguardo gli occhi. Quando le parlavano

No, grazie. - Dopo richiudeva gli occhi, abbattuta: non le

l'ombra nera sotto gli occhi che s'ingrandiva

aveva avuto torto e gli altri, tutti, avevano ragione

una mano, di tenere gli occhi socchiusi e il

l'ora in cui gli uomini mondani non hanno

a un ambiente che gli era tanto inferiore: gli

gli era tanto inferiore: gli pareva che egli fosse

vivere, nè amare come gli altri. Era meglio lasciarla

che col suo contegno gli rammentava la follia che

dell'ultima frase, socchiuse gli occhi. Chissà, egli intuì

infelicita se stessi e gli altri e che l

felici noi stessi, e gli altri, per quanto si

di morale... Anna sbarrò gli occhi, meravigliata e scoraggiata

in faccia, di conoscere gli uomini e le donne

salvo; e poteva ammonire gli ingenui e fidenti viaggiatori

drammatica opera di Meyerbeer: Gli Ugonotti. La prima serata

trasformarono le occupazioni, o gli ozii della loro giornata

alle otto, in marsina gli uomini, in eleganti e

drappo rosso, arrivavano continuamente gli equipaggi signorili, si fermavano

avuto nella sala: e gli eleganti, fermi sugli scalini

di broccato, e così, gli eleganti, i galanti, gli

gli eleganti, i galanti, gli innamorati, preludiavano alle contemplazioni

molle: dalle poltrone, dove gli eleganti, in piedi, voltavano

e verginale vaporosità, e gli stessi guanti sottilissimi, trasparenti

mezzo era vuoto. Subito gli occhialini dei giovanotti si

sedettero innanzi, subito, fra gli applausi che la folla

invece Anna, assorbita, teneva gli occhi fissati sul palco

tagliata rada sulle guance, gli dava l'aria di

scuri della barba, e gli occhi castani avevano molta

fece l'altra chinando gli occhi. ¶ E di nuovo

fanciulle, Anna aveva schiuso gli occhi e li teneva

che stesse lì, con gli ardenti occhi spalancati sull

poltrone: teneva bene aperti gli occhi, innanzi a sè

fraterna. ¶ - No: divampo - e gli stese la mano. ¶ Infatti

dita. Non erano dunque gli occhi di lei che

cielo. ¶ Giustino tacque. ¶ - Che gli hai risposto? Che cosa

tutto! - e la voce gli tremò - e pure ti

rispose ella, quietamente, con gli occhi chiusi, quasi aspettasse

l'ombra, brillare fosforicamente gli occhi innamorati di Anna

semplice e retto: e gli pareva di trovarsi innanzi

Io ti assolverei; non gli altri. ¶ - La mia famiglia

il suo peso, perchè gli sciocchi e i cattivi

frasi violente, che essa gli gettava al volto: ma

Partiamo, andiamo via. ¶ Ella gli appoggiò la mano sottile

il sangue di Anna, gli si era comunicata. Pareva

parlato a Cesare Dias, gli hai detto che mi

di tutto ciò non gli resta nulla: è un

egli mi crederà. Tutto gli dirò: malgrado i suoi

la forza che ebbero gli Apostoli. Dopo... ti scriverò

nulla - e la voce gli morì sulle labbra. ¶ - Grazie

per la consueta visita; gli ho chiesto un breve

mi ha ascoltato, con gli occhi bassi, senza dar

interesse: solo, la stecca gli è restata immobile due

e isolandomi da tutti gli affetti, dandomi la più

tremore della voce che gli rispondeva, conoscendo bene il

si voleva neppure chiederne gli ausilii nella sventura: che

andatura: un dolore mistico gli restava nel cuore, per

la damigella, senza levar gli occhi, seguitava a pregare

Anna scese assai tranquillamente gli scalini, attraversò il chiostro

distruggendo le case e gli uomini e i loro

sciroccale, essi andavano per gli alti marciapiedi, penetrando poi

levò neppure quando passarono gli inglesi accompagnati da un

incapace di dir nulla, gli stese la mano e

voce tremava. Egli chinò gli occhi: ¶ - Niente - disse. ¶ - Perchè

il pranzo, uno leggeva gli Evangeli e l'altro

Era agitatissima. Ma levando gli occhi in viso a

più intensamente. ¶ - Che hai? - gli disse con voce strozzata

innanzi a lui e gli disse con tono calmo

rosso le apparve sotto gli occhi, verso le guance

immenso disprezzo. ¶ Egli levò gli occhi al cielo, chiedendo

levar la testa, che gli parlava nel volto, con

impeto disperato e socchiudeva gli occhi, perduto, perduto, sentendosi

quando, di nuovo, ella gli parlò della fuga e

trascinava via, il cuore gli si gelò dallo spavento

sarebbe finita così, fra gli estranei. E non si

piegata la testa, chiusi gli occhi: naufragata. Non udì

una mensola, cercando con gli occhi la fanciulla. Essa

di volontà, ella aprì gli occhi. E sotto l

pieno di meraviglia: e gli occhi suoi carezzavano quello

sulle ginocchia. Ella levò gli occhi e lo guardò

si accorse dell'errore. Gli occhi di lei fiammeggiarono

Così. ¶ - Ed ora perchè gli vuoi bene? - egli disse

un tranello spirituale - perchè gli vuoi bene? ¶ - Non so

fissando il vuoto, con gli occhi stralunati, non si

Voi siete buono - e gli stese la mano. - Mi

contati - ella disse, con gli sguardi smarriti. - Saprete un

Baudelaire, harmonie du soir - gli rispose, sorpreso di questa

il primo verso, Anna gli volse le spalle. Aveva

da quelle labbra violette: gli occhi erano appena socchiusi