Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910
concordanze di «gli»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1910 | paura. ¶ — Me lo immagino. ¶ — Gli spiegherai che io sto | ||
2 | 1910 | al quale appartengono. E gli dirai: « Ma ora che | ||
3 | 1910 | sentimentale: bisogna che tu gli sappia recitare molto bene | ||
4 | 1910 | riuscire: bisogna che tu gli appaia come l’amante | ||
5 | 1910 | può essere… M’intendi? Gli farai comprendere a mezza | ||
6 | 1910 | e nasconditi bene quando gli dovrai parlare. Che nessuno | ||
7 | 1910 | Lora? Tu non conosci gli uomini. Qualche volta l | ||
8 | 1910 | riuscirvi come potrò. ¶ Parlando, gli era venuta vicino e | ||
9 | 1910 | pausa poi soggiunse abbassando gli occhi: — Senti... è sciocco | ||
10 | 1910 | non lo poteva soffrire, gli rimandò di botto: ¶ — Se | ||
11 | 1910 | un po’ grossolane tutti gli argomenti della sorella minore | ||
12 | 1910 | questa parola « temperamento », che gli piaceva assai, il farmacista | ||
13 | 1910 | E intanto aveva messo gli occhi addosso a Paolo | ||
14 | 1910 | le sue virtù, non gli finisse di piacere. Lui | ||
15 | 1910 | ad un Paolo qualsiasi gli faceva un po’ l | ||
16 | 1910 | la camicetta. Sai allacciare gli abiti? ¶ Egli sorrise. ¶ — Mi | ||
17 | 1910 | tolto prima il cappello; gli spilloni avevano dato un | ||
18 | 1910 | dentro e fuori, per gli occhielli del pizzo, anch | ||
19 | 1910 | un arabesco incomprensibile. Non gli era mai accaduto di | ||
20 | 1910 | donne. ¶ Un’idea tempestosa gli rabbuiava il cervello, gli | ||
21 | 1910 | gli rabbuiava il cervello, gli contorceva i nervi, dolorosamente | ||
22 | 1910 | la gola, il viso; gli parve di sentir l | ||
23 | 1910 | dita i ginocchi, poi gli venne una specie d | ||
24 | 1910 | un po’ stravolto, con gli occhi fissi. ¶ — Come ti | ||
25 | 1910 | rispose di sì, con gli occhi, senza dir nulla | ||
26 | 1910 | mezzo la schiena. Non gli era sembrata mai così | ||
27 | 1910 | quell’atto ella sorprese gli occhi di lui che | ||
28 | 1910 | seppe resistere: una mano gli corse involontariamente a carezzare | ||
29 | 1910 | fratello. ¶ — Non credo. ¶ Ella gli prese il braccio e | ||
30 | 1910 | si notava da tutti. Gli Antelmii ne occupavan tre | ||
31 | 1910 | sete i brillanti e gli sparati che luccicavan oltre | ||
32 | 1910 | tutte l’altre, tutti gli altri, che andavano famosi | ||
33 | 1910 | poteva, ben sapendo che gli occhi delle rivali avrebbero | ||
34 | 1910 | de’ più lievi difetti. Gli uomini, dandosi una rassettata | ||
35 | 1910 | i galanti facevan visite, gli innamorati guardavan la loro | ||
36 | 1910 | nel palco e salutava gli amici. ¶ — Son curiosa di | ||
37 | 1910 | Adesso mi sembra che gli stiano parlando di noi | ||
38 | 1910 | noi. ¶ Ma sebbene infatti gli parlassero di loro, e | ||
39 | 1910 | infinitamente... quando più non gli rimase alcun dubbio, una | ||
40 | 1910 | impazienza e d’incredulità, gli si dipinse nel viso | ||
41 | 1910 | La conosci tu? — domandarono gli amici. ¶ — Sì… Cioè no | ||
42 | 1910 | sorriso fuggevole, poi volse gli occhi altrove. ¶ Perplesso e | ||
43 | 1910 | è? — fece Rafa, sgranando gli occhi. ¶ — E la sorella | ||
44 | 1910 | davvero, per bacco! ¶ — Ha gli occhi tinti. ¶ — No. ¶ — Sì | ||
45 | 1910 | meno che non fosse, gli aveva tutto nascosto, anche | ||
46 | 1910 | d’una farfalla che gli lasciasse appena su le | ||
47 | 1910 | ogni altra cosa. ¶ Ella gli mandò uno sguardo soave | ||
48 | 1910 | femminile, pieno di brividi, gli si avvolgeva intorno come | ||
49 | 1910 | una certa soggezione. ¶ Arrigo gli metteva sottomano la scatola | ||
50 | 1910 | fiori d’arancio, e gli lasciava presso la bottiglia | ||
51 | 1910 | Sentite, Arrigo, finiamola con gli scherzi! So che adesso | ||
52 | 1910 | la pazienza. ¶ — Bene, sentite, — gli rispose. — Io mi sonò | ||
53 | 1910 | è proprio così. ¶ E gli aveva urbanamente volte le | ||
54 | 1910 | di montar lenti per gli occhi altrui s’era | ||
55 | 1910 | era sempre il medesimo; gli mancavan ora due denti | ||
56 | 1910 | aveva detto Arrigo, entrando. ¶ Gli avevan ricambiato il saluto | ||
57 | 1910 | levata in piedi e gli era corsa incontro buttandogli | ||
58 | 1910 | di rimettersi a tavola gli farfalleggiava intorno, — ha proprio | ||
59 | 1910 | dire: ¶ — Be’, Arrigo, e gli affari come vanno? È | ||
60 | 1910 | il pizzo che ambiva, gli occhi, per la gioia | ||
61 | 1910 | no te la cambio. ¶ Gli tese un astuccio ricurvo | ||
62 | 1910 | tuoi, fammi il piacere! — gli rispose con dispregio la | ||
63 | 1910 | forse in casa mia? ¶ Gli faceva bene al cuore | ||
64 | 1910 | di scaltrezze. ¶ — Questo sempre, — gli rispose il padre. — Ma | ||
65 | 1910 | diedero i pezzi migliori, gli empirono tre o quattro | ||
66 | 1910 | suo focolare, qualcosa tuttavia gli si rimescolava ¶ dentro dell | ||
67 | 1910 | robusta, e poggiare, se gli piacesse, i gomiti su | ||
68 | 1910 | stecco, ed eruttare, se gli piacesse, il fiato che | ||
69 | 1910 | sbottonò la sottoveste che gli molestava il ventre, e | ||
70 | 1910 | nella sua stessa positura, gli somigliava singolarmente. E parlò | ||
71 | 1910 | e per un momento gli piacque d’essere nella | ||
72 | 1910 | nella retrobottega rinnegata, fra gli odori della cucina, e | ||
73 | 1910 | una scostatura tenda scintillar gli occhiali nella mostra illuminata | ||
74 | 1910 | famiglia ed Anna Laura gli passò il soprabito; poi | ||
75 | 1910 | il soprabito; poi, leggera, gli si appese al braccio | ||
76 | 1910 | vetrina. Uno strano sorriso gli increspò la bocca. ¶ — Dunque | ||
77 | 1910 | gesto d’amante capricciosa, gli accomodò la cravatta ch | ||
78 | 1910 | guardar la sorella con gli occhi assonnati, tendendole una | ||
79 | 1910 | le labbra. Poi, amichevolmente, gli passò la mano su | ||
80 | 1910 | ammise ridendo. ¶ — Allora io gli ho detto: « Sono sua | ||
81 | 1910 | perché un simile fatto gli cagionasse tanta irritazione. ¶ — Scommetto | ||
82 | 1910 | impaurito. ¶ — Non temere: non gli ho mai detto chi | ||
83 | 1910 | per levarmelo d’attorno, gli ho detto che mi | ||
84 | 1910 | scrivesse fermo posta e gli ho dato, un nome | ||
85 | 1910 | sono e dove sto, gli ho dovuto dare un | ||
86 | 1910 | ben altro modo... ¶ Dolcemente gli aveva presa la mano | ||
87 | 1910 | fa, visto che non gli riusciva di condurmi a | ||
88 | 1910 | il tormento ch’io gli faccio patire, perchè so | ||
89 | 1910 | darebbe. ¶ — E tu? ¶ — Io gli ho detto di no | ||
90 | 1910 | ho detto di no. Gli ho detto di no | ||
91 | 1910 | dubita nemmeno. ¶ — Che nome gli hai dato? ¶ — Un nome | ||
92 | 1910 | che non sii tu… ¶ Gli diceva queste parole pianamente | ||
93 | 1910 | nello specchio, sollevando rapidamente gli occhi dalla cura delicata | ||
94 | 1910 | strofinarsi le unghie, mentre gli errava un sorriso indefinibile | ||
95 | 1910 | Ma sì, che importa? ¶ Gli sedette accanto, sopra una | ||
96 | 1910 | piccolo romanzo, che tu gli dovrai ¶ raccontare dopo che | ||
97 | 1910 | fuori una voce, che gli parve di riconoscere per | ||
98 | 1910 | prima volta il Ciunella gli dava del tu. ¶ — Sono | ||
99 | 1910 | eccedere di palle bianche gli si apersero le porte | ||
100 | 1910 | perchè poteva ormai dividere gli utili dagli inutili e | ||
101 | 1910 | utili dagli inutili e gli amici dai nemici. ¶ Allora | ||
102 | 1910 | d’essere di tutti gli amori galanti. Si era | ||
103 | 1910 | svestirsi con paura sotto gli occhi attenti d’un | ||
104 | 1910 | del gentilissimo blasone che gli avi di don Antonio | ||
105 | 1910 | intraprese piccole avventure, coltivò gli uomini e le donne | ||
106 | 1910 | sovrastasse alla sua vita. ¶ Gli pareva di avere in | ||
107 | 1910 | sensazioni confuse, calde, logoranti, gli occupavano lo spazio interiore | ||
108 | 1910 | poco di riconoscenza. Aperse gli occhi, e finalmente si | ||
109 | 1910 | nella sua devota urbanità. Gli uomini ricchi e le | ||
110 | 1910 | uomo da bene, tutti gli antichi spasimanti le si | ||
111 | 1910 | dire!... Insomma, ella ormai gli dava sinceramente ai nervi | ||
112 | 1910 | qualche mese di separazione. Gli era venuto il rimorso | ||
113 | 1910 | Arrigo, tanto più che gli amici si credevano in | ||
114 | 1910 | di punzecchiarlo. Qualche volta gli avveniva d’incontrarla per | ||
115 | 1910 | volta un caldo bacio; gli avveniva di provare una | ||
116 | 1910 | alle improvvise memorie che gli erano rimaste di lei | ||
117 | 1910 | piena libertà. Si ridiedero gli stessi baci e godettero | ||
118 | 1910 | contro il bel Ferrante gli si fece così vivo | ||
119 | 1910 | questa discussione, ascoltava tanto gli uni che gli altri | ||
120 | 1910 | tanto gli uni che gli altri senza esprimere alcun | ||
121 | 1910 | bische dove bazzicano tutti gli avventurieri! Cosa non nuova | ||
122 | 1910 | ambiguità, durante i quali gli occhi di tutti convergono | ||
123 | 1910 | perchè il barone Piaggi gli rendeva insomma un certo | ||
124 | 1910 | con lui. Simile onore gli rendevan i quattro rappresentanti | ||
125 | 1910 | padrino di professione, che gli aveva pure insegnato un | ||
126 | 1910 | colpi segreti, che fra gli altri difetti possiedono pure | ||
127 | 1910 | del barone, altrettanto infallibile, gli segnò su la guancia | ||
128 | 1910 | avventuriero e di spostato gli era servita ottimamente a | ||
129 | 1910 | oh, infinitamente vuota! ¶ Interrotti gli amori clandestini con la | ||
130 | 1910 | e le aveva messi gli occhi addosso, un poco | ||
131 | 1910 | capzioso della vedova disoccupata. Gli piaceva, gli conveniva e | ||
132 | 1910 | vedova disoccupata. Gli piaceva, gli conveniva e lo tentava | ||
133 | 1910 | una smorfia; qualche volta gli piaceva proverbiare; disse: ¶ — Stretto | ||
134 | 1910 | che sei in ritardo! — gli gridò dietro Sacco Berni | ||
135 | 1910 | un abito nuovo, che gli stava malissimo. Era famoso | ||
136 | 1910 | fu assai complimentato e gli fecero narrare i particolari | ||
137 | 1910 | che la celia non gli garbasse affatto. ¶ — Dunque ti | ||
138 | 1910 | m’importa? Io non gli domando niente. Gli dicevo | ||
139 | 1910 | non gli domando niente. Gli dicevo anzi ch’è | ||
140 | 1910 | giusta. ¶ Perchè l’ira gli sbollisse, Arrigo lo faceva | ||
141 | 1910 | quarto d’ora, poi gli andava incontro con la | ||
142 | 1910 | per intorno. Il salotto gli piaceva; gli sarebbe estremamente | ||
143 | 1910 | Il salotto gli piaceva; gli sarebbe estremamente piaciuto che | ||
144 | 1910 | lo sbalordiva un poco, gli dava quasi quasi una | ||
145 | 1910 | al giorno in cui gli sarebbe stato necessario sparire | ||
146 | 1910 | suo terribile amore, che gli avrebbe devastata l’anima | ||
147 | 1910 | la realtà, qualche lacrima gli luccicava nell’ occhio fermo | ||
148 | 1910 | allora la fortuna tornò; gli arrisero giorni d’abbondanza | ||
149 | 1910 | abbondanza, sicché il denaro gli affluiva nelle tasche senza | ||
150 | 1910 | amava essere onesto e gli pareva di riacquistare prestigio | ||
151 | 1910 | Poi s’inforcò bene gli occhiali sul naso, prese | ||
152 | 1910 | amico di provarlo con gli acidi per sapere se | ||
153 | 1910 | florida popolana che non gli era crudele. ¶ Quella stagione | ||
154 | 1910 | cose che di lontano gli erano sembra..; un mira | ||
155 | 1910 | d’impostura inchinevole, dove gli antichi paraventi potrebber forse | ||
156 | 1910 | marchesi da sé, o gli Anselmi, ch’erano una | ||
157 | 1910 | fra i molti che gli avrebbero ostacolata la via | ||
158 | 1910 | spezzando i vincoli che gli avvincessero il piede, solo | ||
159 | 1910 | mediocre. Voleva, se pur gli fosse lecito, compiere nel | ||
160 | 1910 | de’ suoi nuovi amici gli aveva già vagamente promesso | ||
161 | 1910 | autunno prossimo, poiché frattanto gli conveniva lasciar scorrere l | ||
162 | 1910 | verso le campagne, verso gli ozi lacustri e montani | ||
163 | 1910 | di pensare, non amavano gli stessi libri, non trovavan | ||
164 | 1910 | frastuono di vita mondana gli amanti vissero in disparte | ||
165 | 1910 | splendore. ¶ E i solitari, gli oziosi, gli snervati, quelli | ||
166 | 1910 | i solitari, gli oziosi, gli snervati, quelli che tormenta | ||
167 | 1910 | basso tetto, chiuso fra gli alberi del giardino lacustre | ||
168 | 1910 | sin dal principio divulgato gli amori di Arrigo e | ||
169 | 1910 | di costui. ¶ Fu, tra gli altri, un barone, ch | ||
170 | 1910 | rimase in piedi. Non gli pareva quasi vero d | ||
171 | 1910 | recita si faceva tutti gli anni. Vorrebbe cantare la | ||
172 | 1910 | poterla conoscere. ¶ — Certo... — E gli sorrise, come la prima | ||
173 | 1910 | Sopraggiunse Arrigo. Il barone gli si presentò. Uomo affabile | ||
174 | 1910 | teneva più lontano che gli fosse possibile, per non | ||
175 | 1910 | mondo, che, se ciò gli garba, indulge talora fin | ||
176 | 1910 | gentile modestia. ¶ Le signorine gli ronzavano intorno, a sciami | ||
177 | 1910 | di « bel Ferrante » che gli avevano aggiudicato nei palchi | ||
178 | 1910 | di quelle dame raffinate. Gli mancava senza dubbio quell | ||
179 | 1910 | spinite lontana; molto insomma gli mancava di quel che | ||
180 | 1910 | men difficili tempi serbava gli oziosi tornei d’amore | ||
181 | 1910 | Ed a ciò, tutto gli doveva servire; anche la | ||
182 | 1910 | bellezza; ma non con gli anni s’addormentava il | ||
183 | 1910 | i suoi ultimi banchetti gli intingoli più saporiti. Aveva | ||
184 | 1910 | d’un amante, spesso gli procacciava una moglie tra | ||
185 | 1910 | lo sapeva. Questo pensiero gli venne istintivo, il primo | ||
186 | 1910 | solo, d’un tratto gli capitava presso, ed inoltre | ||
187 | 1910 | di beneficenza. ¶ Quel giorno gli occorse non poca fatica | ||
188 | 1910 | impaccio del perplesso amante. Gli aveva detto un giorno | ||
189 | 1910 | finse di non comprendere. Gli parve che anche agli | ||
190 | 1910 | una ad una. ¶ E gli amanti ritornarono in città | ||
191 | 1910 | una maggiore libertà. Ormai gli pareva che la sua | ||
192 | 1910 | che verrebbero in séguito. Gli usurai cominciavano con fargli | ||
193 | 1910 | mano nell’altra, girando gli anelli che portava su | ||
194 | 1910 | furon numerose, perchè tutto gli si poteva negare, tranne | ||
195 | 1910 | la sua prestanza fìsica gli dava diritto al favore | ||
196 | 1910 | aggiustandosi l’occhialetto che gli acuiva l’espressione sarcastica | ||
197 | 1910 | mai non rimandava insoddisfatti gli innumerevoli stoccatori. Molte madri | ||
198 | 1910 | madri della buona società gli tenevan gli occhi addosso | ||
199 | 1910 | buona società gli tenevan gli occhi addosso per le | ||
200 | 1910 | per la Ruskaia, naturalmente. Gli eran però falliti lèun | ||
201 | 1910 | segnatamente colpirlo. E non gli furon lesinate allusioni e | ||
202 | 1910 | amante sul dosso che gli aveva già partoriti due | ||
203 | 1910 | di capelli biondi, con gli occhi vivacissimi, la bocca | ||
204 | 1910 | vita irruenta, cavalcava per gli ippodromi, si cimentava ne | ||
205 | 1910 | si parlava. E poiché gli amori delle cantatrici interessano | ||
206 | 1910 | i benemeriti e spesso gli arbitri del teatro lirico | ||
207 | 1910 | altrui. ¶ Arrigo faceva discretamente gli onori di casa, destreggiandosi | ||
208 | 1910 | avuto qualche debolezza per gli uomini belli, sentì forse | ||
209 | 1910 | era stato troppo superbo. Gli si aprivano le porte | ||
210 | 1910 | nascoste invidie che intorno gli serpeggiavano, curiose del suo | ||
211 | 1910 | fortuna pertinace delle carte gli offriva largamente, facilmente il | ||
212 | 1910 | che si formano su gli angoli delle bottiglierie, ove | ||
213 | 1910 | a pranzo; Carletto Santorre gli disse un’altra sera | ||
214 | 1910 | tenevan corte bandita con gli avversarli e co’ seguaci | ||
215 | 1910 | assolto quasi tutti tutti gli imberbi o i decrepiti | ||
216 | 1910 | e certamente signorile per gli stambugi malfamati, accompagnandosi alla | ||
217 | 1910 | delle antiche battaglie con gli emuli antichi. ¶ Ed uno | ||
218 | 1910 | altro, dalla testa ieratica, gli occhi lucidi nelle occhiaie | ||
219 | 1910 | diffondere intorno a sé. Gli artisti lo accolsero in | ||
220 | 1910 | fine gusto musicale che gli faceva dire cose profonde | ||
221 | 1910 | un intruso. ¶ Tutto questo gli apriva il cammino per | ||
222 | 1910 | con infiniti stratagemmi. Tutto gli servì a trovar denaro | ||
223 | 1910 | alle sue fiabe e gli davan chi tanto, chi | ||
224 | 1910 | racconto immaginoso che Arrigo gli fece del proprio onore | ||
225 | 1910 | quel nome che Arrigo gli dava, chiamandolo suo secondo | ||
226 | 1910 | ai genitori che non gli era più possibile vivere | ||
227 | 1910 | quel momento le carte gli volser male, e fu | ||
228 | 1910 | nera, assoluta, irreparabile, che gli si mise alle calcagna | ||
229 | 1910 | di lire ch’ella gli faceva spendere, per esempio | ||
230 | 1910 | quella diffidenza innata che gli suggeriva di non mai | ||
231 | 1910 | Un buon senso naturale gli faceva riflettere che il | ||
232 | 1910 | già che la Ruskaia gli desse aiuto. Ma erano | ||
233 | 1910 | di ferro; aveva esauriti gli altri espedienti; non gli | ||
234 | 1910 | gli altri espedienti; non gli rimaneva che tentare quest | ||
235 | 1910 | quell’imperio assoluto che gli dava una così bella | ||
236 | 1910 | di compassione... tutto questo gli repugnava, per quanto fosse | ||
237 | 1910 | quel segno amaro che gli vedeva sovente su l | ||
238 | 1910 | di quell’amore; e gli diceva qualche volta, fasciandolo | ||
239 | 1910 | istintiva e calcolata, che gli veniva dal cervello e | ||
240 | 1910 | principio di confessione che gli era venuta su le | ||
241 | 1910 | il naso in tutti gli affari de’ suoi vicini | ||
242 | 1910 | la solita bisca tempo gli arrideva una straordinaria fortuna | ||
243 | 1910 | quel denaro che tanto gli era necessario per i | ||
244 | 1910 | che in lei. Durante gli ultimi tempi aveva raggranellata | ||
245 | 1910 | che in fondo, se gli riusciva di menar la | ||
246 | 1910 | quell’assegno mensile che gli faceva un gran vuoto | ||
247 | 1910 | Ma era Tunisina, e gli parve con questo di | ||
248 | 1910 | temperamento, appena vide Arrigo, gli lasciò andare due stupendi | ||
249 | 1910 | grasso, le labbra tumide, gli occhi piccoli e furbi | ||
250 | 1910 | piccoli e furbi sotto gli occhiali a cerchio d | ||
251 | 1910 | i camerini deè teatri, gli scanni delle bottiglierie, le | ||
252 | 1910 | facevano alle belle signore. ¶ Gli ingenui, e furon pochi | ||
253 | 1910 | romantici la credettero innamorata; gli esperti immaginarono che aspettasse | ||
254 | 1910 | di sangue turco che gli era tuttavia rimasto sotto | ||
255 | 1910 | li trovava come tutti gli altri; un poco più | ||
256 | 1910 | triviale. Ma insomma eran gli stessi che altrove, vestiti | ||
257 | 1910 | noi. La sua voce gli era penetrata nell’intimo | ||
258 | 1910 | era penetrata nell’intimo, gli si aggirava nell’eco | ||
259 | 1910 | lento e quasi guardingo, gli si avvincevano alla memoria | ||
260 | 1910 | ma i sensi talvolta gli si accendevano d’improvvise | ||
261 | 1910 | dell’amore. Qualche volta gli pareva di nascondere in | ||
262 | 1910 | egli non conosceva; ma gli pareva che fosse una | ||
263 | 1910 | che un gran buio gli si addensava nel cervello | ||
264 | 1910 | gran tumulto dell’anima gli traboccava nel cerchio delle | ||
265 | 1910 | piena sì forte, che gli pareva non ci fosser | ||
266 | 1910 | in sé. Qualche volta gli pareva insieme di odiare | ||
267 | 1910 | l’attese, la vide, gli piacque ancor più. Ella | ||
268 | 1910 | rifugio de’ suoi pensieri. ¶ Gli parve d’esser ancor | ||
269 | 1910 | ciò appunto quest’ambizione gli piacque, sapendo che spesso | ||
270 | 1910 | temerità. ¶ Quando una risoluzione gli era entrata nell’animo | ||
271 | 1910 | color malva, erte su gli steli esigui, fra un | ||
272 | 1910 | un merletto di capelvenere. ¶ Gli venne un’idea, li | ||
273 | 1910 | passo. Egli non insistette. Gli batteva un po’ il | ||
274 | 1910 | cantare. ¶ A quell’ora gli strilloni gridavano il libretto | ||
275 | 1910 | il libretto dell’opera, gli incettatori offrivan palchi e | ||
276 | 1910 | poltrone ai passanti; entravan gli ultimi del loggione; un | ||
277 | 1910 | vi si appoggiò, sorrise, gli disse in fretta: ¶ — Venite | ||
278 | 1910 | che dentro il cuore gli cantava... ¶ Gli cantava una | ||
279 | 1910 | il cuore gli cantava... ¶ Gli cantava una bella canzone | ||
280 | 1910 | d’una sigaretta che gli spargeva per le vene | ||
281 | 1910 | sorridendo a lei che gli era del tutto sconosciuta | ||
282 | 1910 | perchè, le pareva che gli avrebbe perdonato qualsiasi audacia | ||
283 | 1910 | braccia da lui. ¶ Perchè gli aveva dette quelle parole | ||
284 | 1910 | nello specchio, in tutti gli specchi, molte volte, poiché | ||
285 | 1910 | una lucentezza quasi violacea, gli si spartivan disugualmente da | ||
286 | 1910 | di soavità nel sorridere, gli occhi dalle palpebre oscura | ||
287 | 1910 | occhi dalle palpebre oscura, gli occhi mutevoli come il | ||
288 | 1910 | interrompere quel silenzio che gli pesava. — Sono stato un | ||
289 | 1910 | caldo della prima estate, gli avrebbero riposato i nervi | ||
290 | 1910 | cantucci presso il fuoco, gli sciallini di lana, poiché | ||
291 | 1910 | Luisa, interrompendosi dal ricamo, gli versò quel solito bicchiere | ||
292 | 1910 | arricciò il naso e gli venne fra la barba | ||
293 | 1910 | amicizia verso l’occhialaio gli aveva ceduto quattro o | ||
294 | 1910 | padre, ma fisicamente tanto gli rassomigliava quanto una ragazza | ||
295 | 1910 | per lei possedeva, come gli eroi da romanzo, qualcosa | ||
296 | 1910 | il calor dell’estate, gli cominciò a bruciare nel | ||
297 | 1910 | accensione voluttuosa che non gli dava pace, sopra tutto | ||
298 | 1910 | rumore di pianelle, o gli parve, di sottane, o | ||
299 | 1910 | parve, di sottane, o gli parve... Non ricordò nemmeno | ||
300 | 1910 | la sua semplice sorella gli era parsa leggiadra così | ||
301 | 1910 | distese la gonna su gli appoggiatoi d’un seggiolone | ||
302 | 1910 | È vero. — Poi chiuse gli occhi. ¶ — Tu hai sonno | ||
303 | 1910 | indugiare. L’altra riaperse gli occhi e rispose: ¶ — Anzi | ||
304 | 1910 | sui polsi e su gli avambracci. Rideva e guardava | ||
305 | 1910 | pensiero avido, che non gli si staccava dal cervello | ||
306 | 1910 | ricco miele. ¶ Allora ella gli parlò dell’ avvenire, d | ||
307 | 1910 | ragazza, presa dal terrore, gli aveva confessata quella terribile | ||
308 | 1910 | un attimo, implacabilmente, con gli occhi pieni dèodio. ¶ — Non | ||
309 | 1910 | ancor disfatto; l’altra gli corse addosso e si | ||
310 | 1910 | per antica memoria, venerava gli uomini i quali hanno | ||
311 | 1910 | se ne risentì. Poi gli premeva che l’aiutassero | ||
312 | 1910 | le duecento lire che gli mancavano per pagar mamma | ||
313 | 1910 | nelle vicinanze. Il cuore gli batteva con celerità, fosse | ||
314 | 1910 | straziato come per soffocarne gli spasimi. Egli era turbato | ||
315 | 1910 | sera. Una indefinibile paura gli opprimeva il cuore; passò | ||
316 | 1910 | Grazia corse di sopra, gli altri si adunaron nella | ||
317 | 1910 | guardò meglio... poi volse gli occhi intorno, con stupore | ||
318 | 1910 | La ragazza ora stralunava gli occhi e rinveniva lentamente | ||
319 | 1910 | Mangiava quei tanto che gli bastasse a non morir | ||
320 | 1910 | parlare, sebbene quell’uomo gli facesse una gran pena | ||
321 | 1910 | che siamo vecchi amici. ¶ Gli tremava una tale commozione | ||
322 | 1910 | ingiusto… ¶ Ma il farmacista gli troncò la parola: ¶ — Siamo | ||
323 | 1910 | casa del Riotti, poichè gli pareva che il farmacista | ||
324 | 1910 | modi brutali. ¶ Quando non gli rimase più il becco | ||
325 | 1910 | non hai voluto continuare gli studi. ¶ — Un impiego? — mormorò | ||
326 | 1910 | seguito, e per intanto gli convenisse lasciar correre un | ||
327 | 1910 | desiderii, una grande ambizione gli si era da qualche | ||
328 | 1910 | scabroso della vita, finchè gli paresse d’esser giunto | ||
329 | 1910 | più alta meta? Cosa gli mancava per questo? Non | ||
330 | 1910 | via. Ma una cosa gli mancava: il denaro. E | ||
331 | 1910 | più del malanno che gli era capitato in casa | ||
332 | 1910 | collera! Che mai? Facevan gli offesi ora? Non sentivano | ||
333 | 1910 | sentiva rimordere il cuore; gli pareva d’essere ingiusto | ||
334 | 1910 | ne fossero dolenti, non gli avevano forse curata la | ||
335 | 1910 | mattina in ritardo, con gli occhi pieni di sonno | ||
336 | 1910 | non seppe che dire; gli lasciò l’assegno, se | ||
337 | 1910 | peso della loro croce. ¶ Gli erano morti, nella sua | ||
338 | 1910 | fortuna, che il congiunto gli dilapidò. Egli lo venne | ||
339 | 1910 | sorte, la mala sorte, gli fece incontrare un giorno | ||
340 | 1910 | isolani son fra noi gli ultimi custodi della nostra | ||
341 | 1910 | dissoluta; amava il lusso, gli svaghi, le avventure d | ||
342 | 1910 | al pane quotidiano allorché gli anni volgono su lo | ||
343 | 1910 | giovine alto, biondo, con gli occhi pieni di rassegnazione | ||
344 | 1910 | in qualche lieve sospiro. ¶ Gli nacquero da queste nozze | ||
345 | 1910 | della sua discesa umana gli pareva, stando curvo sopra | ||
346 | 1910 | ch’era nato fra gli agi, portando un nome | ||
347 | 1910 | altra del fumo che gli faceva intorno una bella | ||
348 | 1910 | nomignolo, da quel giorno, gli rimase, lì, tra il | ||
349 | 1910 | tutti; ma ciò che gli nuoceva era una sua | ||
350 | 1910 | nei giorni della settimana gli abiti della domenica e | ||
351 | 1910 | chiamava «miss» quella che gli portava il paniere della | ||
352 | 1910 | alla madre: ne aveva gli occhi luminosi o la | ||
353 | 1910 | cammino e la natura gli era stata scortese; invece | ||
354 | 1910 | quando i giuochi o gli strilli dei bimbi del | ||
355 | 1910 | specie di sovranità che gli era tacitamente riconosciuta da | ||
356 | 1910 | frammettesse nella sua casa, gli facesse i conti in | ||
357 | 1910 | i conti in tasca, gli parlasse male della moglie | ||
358 | 1910 | sera tuttavia, per precauzione, gli aveva pulitamente esposta la | ||
359 | 1910 | nomignolo di Rigoletto non gli stava bene. Aveva due | ||
360 | 1910 | un poè curve, che gli velavan lo sguardo di | ||
361 | 1910 | viso. Intorno al labbro gli cresceva già un’ombra | ||
362 | 1910 | leggera, i capelli scurissimi gli facevano due belle onde | ||
363 | 1910 | farne il paragone con gli altri della sua famiglia | ||
364 | 1910 | ad una signorina; soltanto gli rimasero que’ suoi grandi | ||
365 | 1910 | non trascurasse la scuola; gli affari prosperavano a sufficienza | ||
366 | 1910 | selvaggia, tutto ciò che gli avevan trasmesso di malato | ||
367 | 1910 | amici, una sgualdrinella che gli si diede per amore | ||
368 | 1910 | in fondo, che torto gli potevano fare? Aveva diciottenni | ||
369 | 1910 | quei quattro soldi che gli dava il padre ad | ||
370 | 1910 | andar di paro con gli altri, bisognava sempre aver | ||
371 | 1910 | casa, al ristorante, quando gli facesse comodo, e magari | ||
372 | 1910 | là? Perchè la vita gli riusciva così facile, mentrèegli | ||
373 | 1910 | la sorte. Quando tutti gli altri ripieghi eran esauriti | ||
374 | 1910 | ripieghi eran esauriti, non gli rimaneva che battere coraggiosamente | ||
375 | 1910 | presso un tavolino, con gli occhi lacrimosi davanti ad | ||
376 | 1910 | Fu Arrigo stesso che gli diede un cattivo consiglio | ||
377 | 1910 | rideva, rideva a crepapelle. Gli pareva davvero inverosimile che | ||
378 | 1910 | lui li aveva e gli sarebbe costato anche poca | ||
379 | 1910 | lente convessa? Eh, capperi! Gli affari si trattano in | ||
380 | 1910 | misericordia, e donna Disgrazia gli sarebbe forse piaciuta, una | ||
381 | 1910 | forse piaciuta, una volta, gli sarebbe forse forse piaciuta | ||
382 | 1910 | certa maestrìa se tutti gli abitatori della casa d | ||
383 | 1910 | suoi domestici, se così gli fosse piaciuto, da quel | ||
384 | 1910 | tutte le condizioni che gli vennero dettate, messo com | ||
385 | 1910 | d’armature. ¶ La colpa gli era penetrata nell’essere | ||
386 | 1910 | sul limitare, si volse, gli sorrise. Rideva in lei | ||
387 | 1910 | s’interruppe nel mezzo, gli corse vicino e gli | ||
388 | 1910 | gli corse vicino e gli buttò le braccia al | ||
389 | 1910 | giungere alla sua bocca, gli molestava la faccia con | ||
390 | 1910 | E colle mani congiunte gli piegò il collo per | ||
391 | 1910 | Sì, baciami!... Tutta... Tutta... ¶ Gli offriva la sua gola | ||
392 | 1910 | la bocca convulsa, velando gli occhi appassiti come due | ||
393 | 1910 | la sua persona, quando gli ebbe convulsamente cacciate le | ||
394 | 1910 | un cencio, rise, pianse, gli rimase tra le braccia | ||
395 | 1910 | qualche grande imprudenza!... Loretta gli scrisse dì venire il | ||
396 | 1910 | uomo ha talvolta verso gli animali; li avevan messi | ||
397 | 1910 | luce cattiva, quasi violenta, gli trasfigurò il viso. ¶ — Ebbene | ||
398 | 1910 | avrebbe osata profferirla. ¶ — Quando?... — gli aveva ella domandato, serrandosi | ||
399 | 1910 | come fosse incipriata, con gli occhi divenuti più vasti | ||
400 | 1910 | ad annerirsi un po’ gli occhi, ma vedendo che | ||
401 | 1910 | E una pietà nuova gli sorse dal cuore, acuta | ||
402 | 1910 | so quale tenerezza improvvisa, gli andò vicino e gli | ||
403 | 1910 | gli andò vicino e gli pose una mano su | ||
404 | 1910 | che, guardando Arrigo, entrambi gli dicessero mutamente: « Sei stato | ||
405 | 1910 | tutta la dolcezza che gli traboccava dall’anima. ¶ — Sì | ||
406 | 1910 | obbedì senza rispondergli; ma gli rimase vicina. ¶ Entrarono da | ||
407 | 1910 | gente. Loretta ogni volta gli domandava: — Chi è? ¶ Allora | ||
408 | 1910 | scuderia da corse che gli costa cara, ma dicono | ||
409 | 1910 | elegantissime, provocanti. Vedendo Arrigo gli sorrisero; Arrigo, a sua | ||
410 | 1910 | prima, ti pare? ¶ Poi gli domandò ancora: ¶ — Le amanti | ||
411 | 1910 | stato ancor mai. ¶ Ella gli fu riconoscente di questa | ||
412 | 1910 | denti. Piano piano, su gli aspri ciottoli, il cavalluccio | ||
413 | 1910 | e raccostatasi a lui, gli sfasciò, gli ¶ ravvolse il | ||
414 | 1910 | a lui, gli sfasciò, gli ¶ ravvolse il braccio con | ||
415 | 1910 | a lui, così che gli moveva sul fiore della | ||
416 | 1910 | una luce quasi violetta, gli strilloni dalla tunica o | ||
417 | 1910 | piano al fratello. E gli si accostò, con una | ||
418 | 1910 | una piccola risata, che gli diede in faccia il | ||
419 | 1910 | Per una breve ora gli piaceva scordare che la | ||
420 | 1910 | sua più forte voluttà. Gli piaceva udirla parlare; quella | ||
421 | 1910 | parlare; quella voce, che gli pareva di non aver | ||
422 | 1910 | mai per I’addietro, gli entrava sin nell’intimo | ||
423 | 1910 | che il suo desiderio gli fosse così palese, così | ||
424 | 1910 | somma voluttà. ¶ Quand’ella gli parlava d’amore, avrebbe | ||
425 | 1910 | parole che suonavan dentro gli parevano impossibili a dirsi | ||
426 | 1910 | esser aspro, e non gli riusciva che d’esser | ||
427 | 1910 | amori, ed ella furtivamente gli si annidava tra le | ||
428 | 1910 | colpa, e la colpa gli ritornava, gli affluiva nel | ||
429 | 1910 | la colpa gli ritornava, gli affluiva nel cuore per | ||
430 | 1910 | fece Loretta, guardandosi attorno. ¶ Gli alberi alti, collegati da | ||
431 | 1910 | sul piatto vuoto, che gli luccicava davanti, e disse | ||
432 | 1910 | mamme a rimbrottarli, e gli uomini a lanciar loro | ||
433 | 1910 | sua bocca. ¶ Ed ella gli sorrise dal volto chino | ||
434 | 1910 | di colpa. Le splendevan gli occhi: non aveva pudore | ||
435 | 1910 | barzelletta grassa. I mariti, gli amanti, gli innamorati pensavano | ||
436 | 1910 | I mariti, gli amanti, gli innamorati pensavano alla notte | ||
437 | 1910 | ne tralucevan a distanza; gli alberi, or folti or | ||
438 | 1910 | su la bocca, su gli occhi, su la fronte | ||
439 | 1910 | rorida, i gelsi torti, gli albicocchi tutti un fiore | ||
440 | 1910 | estenuante malefizio. ¶ Questa passione gli devastava il cuore con | ||
441 | 1910 | una immagine fredda, malinconica, gli appariva nella mente. ¶ E | ||
442 | 1910 | occhi, più dolorosi che gli occhi d’un animale | ||
443 | 1910 | ripudiabili ombre. ¶ E così gli diceva con persuasione, con | ||
444 | 1910 | soffri così? ¶ Ella chiuse gli occhi e volle ancora | ||
445 | 1910 | non lo vedeva più; gli aveva scritto più volte | ||
446 | 1910 | che rispose di no, gli fu apparecchiato il posto | ||
447 | 1910 | della bocca e presso gli archi de’ sopraccigli. Forse | ||
448 | 1910 | pianto nella notte insonne; gli occhi Ie si erano | ||
449 | 1910 | nascondersi. ¶ — Se è vero, gli farò i miei augurii | ||
450 | 1910 | fronte, senz’alcun testimonio, gli amanti, nella prima inquietudine | ||
451 | 1910 | egli mormorò senza levare gli occhi. ¶ — Non so nulla | ||
452 | 1910 | suo corpo di signorina, gli si fermò presso, e | ||
453 | 1910 | le antiche dolorose amanti, gli carezzò i capelli. ¶ — Sei | ||
454 | 1910 | il viso bianco. ¶ — Stanotte? — gli domandò. ¶ — Stanotte, ieri e | ||
455 | 1910 | parole aspramente come se gli ardessero la bocca. — Ne | ||
456 | 1910 | spalle. ¶ Una luce tetra gli balenò negli occhi, una | ||
457 | 1910 | specie di sarcastico riso gli orlò la bocca; s | ||
458 | 1910 | qualcosa d’amaro che gli salisse alla gola, e | ||
459 | 1910 | Ella si lasciò sollevare; gli mise le braccia intorno | ||
460 | 1910 | minuscolo ella si rasciugò gli occhi; ma più li | ||
461 | 1910 | su la bocca, su gli occhi, su la fronte | ||
462 | 1910 | Con una carezza ella gli impose di tacere. ¶ — Quello | ||
463 | 1910 | le vene del collo, gli occhi le brillarono; — Vuoi | ||
464 | 1910 | Lora... Una terribile ombra gli si addensò nella fronte | ||
465 | 1910 | vampa del sole. Lungo gli steccati s’eran disposte | ||
466 | 1910 | Sotto le tettoie vampanti gli scommettitori urlavano le quote | ||
467 | 1910 | umani, gremite le scalinate, gli spalti, i terrazzi; maraviglia | ||
468 | 1910 | tutte le curve, sanno gli ordini di scuderia, vedono | ||
469 | 1910 | al piacere degli uomini. ¶ Gli pareva che tutti indovinassero | ||
470 | 1910 | torbidi, e guardava talvolta gli ammiratori della sorella con | ||
471 | 1910 | Si confusero laggiù, tra gli alberi. Ogni tanto, nel | ||
472 | 1910 | più padrona di sè, gli mandò un rapido sorriso | ||
473 | 1910 | occasione. ¶ — Hai vinto, Arrigo? — gli domandò. ¶ Stava di fronte | ||
474 | 1910 | sorella Anna Laura Loretta gli tese la mano, garbatamente | ||
475 | 1910 | strinse furtivamente. ¶ — Che hai? — gli domandò sottovoce. ¶ Egli scrollò | ||
476 | 1910 | enormi cumuli d’ovatta. Gli alberi dell’ippodromo cominciavano | ||
477 | 1910 | riducono a parer quasi gli stessi, contrastava e impallidiva | ||
478 | 1910 | della sua bella dentatura; gli occhi nerissimi, splendenti, con | ||
479 | 1910 | spalancate, riboccarono di spettatori; gli steccati ed i cancelli | ||
480 | 1910 | su le criniere, tra gli spruzzi di bava, in | ||
481 | 1910 | segno perchè smettesse, deliberatamente gli volse le spalle, e | ||
482 | 1910 | magnifica! — disse Arrigo. Loretta gli si era poggiata sul | ||
483 | 1910 | Fontenay venne avanti; Gabriel gli serrò addosso; Bloomy Boy | ||
484 | 1910 | si vince scommettendo su gli sfavoriti! ¶ — Glielo auguro di | ||
485 | 1910 | appunto, in quel giardino, gli aveva sciorinati con amabile | ||
486 | 1910 | Mono male che non gli è rimasto alcun sospetto | ||
487 | 1910 | che s’infoltava tra gli alberi; ella fece un | ||
488 | 1910 | aveva cercato di carezzarlo, gli aveva detto: ¶ — Lo dovrò | ||
489 | 1910 | parli così, Rigo? — ella gli aveva domandato con le | ||
490 | 1910 | se n’andasse, perchè gli doleva il capo e | ||
491 | 1910 | corse rapida, vi entrò. Gli ordini eran già dati | ||
492 | 1910 | e i canti e gli organi delle chiese. ¶ Rafa | ||
493 | 1910 | Come sei strana! ¶ Ella gli sorrise levando la faccia | ||
494 | 1910 | bellezza, nel guardarla. Tutto gli piaceva di lei: la | ||
495 | 1910 | senza muovere il capo, gli volse in faccia gli | ||
496 | 1910 | gli volse in faccia gli occhi ridenti. ¶ — E difficile | ||
497 | 1910 | vittoria lontana, aver studiati gli uomini, essere sceso a | ||
498 | 1910 | a loro, qualsiasi frode gli era parsa lecita, e | ||
499 | 1910 | amava, amava lui pure, gli veniva incontro a braccia | ||
500 | 1910 | di colei che amava gli si mise davanti alla |