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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
paura. ¶ — Me lo immagino. ¶ — Gli spiegherai che io sto
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1910
al quale appartengono. E gli dirai: « Ma ora che
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sentimentale: bisogna che tu gli sappia recitare molto bene
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1910
riuscire: bisogna che tu gli appaia come l’amante
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può essere… M’intendi? Gli farai comprendere a mezza
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e nasconditi bene quando gli dovrai parlare. Che nessuno
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Lora? Tu non conosci gli uomini. Qualche volta l
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1910
riuscirvi come potrò. ¶ Parlando, gli era venuta vicino e
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pausa poi soggiunse abbassando gli occhi: — Senti... è sciocco
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non lo poteva soffrire, gli rimandò di botto: ¶ — Se
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un po’ grossolane tutti gli argomenti della sorella minore
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questa parola « temperamento », che gli piaceva assai, il farmacista
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E intanto aveva messo gli occhi addosso a Paolo
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1910
le sue virtù, non gli finisse di piacere. Lui
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1910
ad un Paolo qualsiasi gli faceva un po’ l
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la camicetta. Sai allacciare gli abiti? ¶ Egli sorrise. ¶ — Mi
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tolto prima il cappello; gli spilloni avevano dato un
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dentro e fuori, per gli occhielli del pizzo, anch
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1910
un arabesco incomprensibile. Non gli era mai accaduto di
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1910
donne. ¶ Un’idea tempestosa gli rabbuiava il cervello, gli
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1910
gli rabbuiava il cervello, gli contorceva i nervi, dolorosamente
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1910
la gola, il viso; gli parve di sentir l
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1910
dita i ginocchi, poi gli venne una specie d
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1910
un po’ stravolto, con gli occhi fissi. ¶ — Come ti
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1910
rispose di sì, con gli occhi, senza dir nulla
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1910
mezzo la schiena. Non gli era sembrata mai così
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1910
quell’atto ella sorprese gli occhi di lui che
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1910
seppe resistere: una mano gli corse involontariamente a carezzare
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fratello. ¶ — Non credo. ¶ Ella gli prese il braccio e
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si notava da tutti. Gli Antelmii ne occupavan tre
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sete i brillanti e gli sparati che luccicavan oltre
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tutte l’altre, tutti gli altri, che andavano famosi
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1910
poteva, ben sapendo che gli occhi delle rivali avrebbero
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1910
de’ più lievi difetti. Gli uomini, dandosi una rassettata
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i galanti facevan visite, gli innamorati guardavan la loro
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nel palco e salutava gli amici. ¶ — Son curiosa di
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Adesso mi sembra che gli stiano parlando di noi
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noi. ¶ Ma sebbene infatti gli parlassero di loro, e
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1910
infinitamente... quando più non gli rimase alcun dubbio, una
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impazienza e d’incredulità, gli si dipinse nel viso
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La conosci tu? — domandarono gli amici. ¶ — Sì… Cioè no
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1910
sorriso fuggevole, poi volse gli occhi altrove. ¶ Perplesso e
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è? — fece Rafa, sgranando gli occhi. ¶ — E la sorella
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davvero, per bacco! ¶ — Ha gli occhi tinti. ¶ — No. ¶ — Sì
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meno che non fosse, gli aveva tutto nascosto, anche
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d’una farfalla che gli lasciasse appena su le
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ogni altra cosa. ¶ Ella gli mandò uno sguardo soave
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femminile, pieno di brividi, gli si avvolgeva intorno come
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una certa soggezione. ¶ Arrigo gli metteva sottomano la scatola
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1910
fiori d’arancio, e gli lasciava presso la bottiglia
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Sentite, Arrigo, finiamola con gli scherzi! So che adesso
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la pazienza. ¶ — Bene, sentite, — gli rispose. — Io mi sonò
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è proprio così. ¶ E gli aveva urbanamente volte le
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1910
di montar lenti per gli occhi altrui s’era
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1910
era sempre il medesimo; gli mancavan ora due denti
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1910
aveva detto Arrigo, entrando. ¶ Gli avevan ricambiato il saluto
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1910
levata in piedi e gli era corsa incontro buttandogli
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di rimettersi a tavola gli farfalleggiava intorno, — ha proprio
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dire: ¶ — Be’, Arrigo, e gli affari come vanno? È
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il pizzo che ambiva, gli occhi, per la gioia
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no te la cambio. ¶ Gli tese un astuccio ricurvo
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tuoi, fammi il piacere! — gli rispose con dispregio la
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forse in casa mia? ¶ Gli faceva bene al cuore
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di scaltrezze. ¶ — Questo sempre, — gli rispose il padre. — Ma
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1910
diedero i pezzi migliori, gli empirono tre o quattro
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suo focolare, qualcosa tuttavia gli si rimescolava ¶ dentro dell
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1910
robusta, e poggiare, se gli piacesse, i gomiti su
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stecco, ed eruttare, se gli piacesse, il fiato che
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1910
sbottonò la sottoveste che gli molestava il ventre, e
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1910
nella sua stessa positura, gli somigliava singolarmente. E parlò
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1910
e per un momento gli piacque d’essere nella
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1910
nella retrobottega rinnegata, fra gli odori della cucina, e
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1910
una scostatura tenda scintillar gli occhiali nella mostra illuminata
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1910
famiglia ed Anna Laura gli passò il soprabito; poi
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1910
il soprabito; poi, leggera, gli si appese al braccio
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1910
vetrina. Uno strano sorriso gli increspò la bocca. ¶ — Dunque
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1910
gesto d’amante capricciosa, gli accomodò la cravatta ch
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1910
guardar la sorella con gli occhi assonnati, tendendole una
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1910
le labbra. Poi, amichevolmente, gli passò la mano su
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1910
ammise ridendo. ¶ — Allora io gli ho detto: « Sono sua
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1910
perché un simile fatto gli cagionasse tanta irritazione. ¶ — Scommetto
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1910
impaurito. ¶ — Non temere: non gli ho mai detto chi
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1910
per levarmelo d’attorno, gli ho detto che mi
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1910
scrivesse fermo posta e gli ho dato, un nome
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1910
sono e dove sto, gli ho dovuto dare un
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1910
ben altro modo... ¶ Dolcemente gli aveva presa la mano
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1910
fa, visto che non gli riusciva di condurmi a
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1910
il tormento ch’io gli faccio patire, perchè so
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1910
darebbe. ¶ — E tu? ¶ — Io gli ho detto di no
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1910
ho detto di no. Gli ho detto di no
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1910
dubita nemmeno. ¶ — Che nome gli hai dato? ¶ — Un nome
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1910
che non sii tu… ¶ Gli diceva queste parole pianamente
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1910
nello specchio, sollevando rapidamente gli occhi dalla cura delicata
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1910
strofinarsi le unghie, mentre gli errava un sorriso indefinibile
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1910
Ma sì, che importa? ¶ Gli sedette accanto, sopra una
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1910
piccolo romanzo, che tu gli dovrai ¶ raccontare dopo che
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1910
fuori una voce, che gli parve di riconoscere per
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1910
prima volta il Ciunella gli dava del tu. ¶ — Sono
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eccedere di palle bianche gli si apersero le porte
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1910
perchè poteva ormai dividere gli utili dagli inutili e
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1910
utili dagli inutili e gli amici dai nemici. ¶ Allora
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1910
d’essere di tutti gli amori galanti. Si era
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1910
svestirsi con paura sotto gli occhi attenti d’un
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1910
del gentilissimo blasone che gli avi di don Antonio
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1910
intraprese piccole avventure, coltivò gli uomini e le donne
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1910
sovrastasse alla sua vita. ¶ Gli pareva di avere in
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1910
sensazioni confuse, calde, logoranti, gli occupavano lo spazio interiore
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1910
poco di riconoscenza. Aperse gli occhi, e finalmente si
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1910
nella sua devota urbanità. Gli uomini ricchi e le
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1910
uomo da bene, tutti gli antichi spasimanti le si
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1910
dire!... Insomma, ella ormai gli dava sinceramente ai nervi
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1910
qualche mese di separazione. Gli era venuto il rimorso
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1910
Arrigo, tanto più che gli amici si credevano in
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1910
di punzecchiarlo. Qualche volta gli avveniva d’incontrarla per
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1910
volta un caldo bacio; gli avveniva di provare una
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1910
alle improvvise memorie che gli erano rimaste di lei
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1910
piena libertà. Si ridiedero gli stessi baci e godettero
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1910
contro il bel Ferrante gli si fece così vivo
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1910
questa discussione, ascoltava tanto gli uni che gli altri
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1910
tanto gli uni che gli altri senza esprimere alcun
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1910
bische dove bazzicano tutti gli avventurieri! Cosa non nuova
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1910
ambiguità, durante i quali gli occhi di tutti convergono
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1910
perchè il barone Piaggi gli rendeva insomma un certo
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1910
con lui. Simile onore gli rendevan i quattro rappresentanti
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1910
padrino di professione, che gli aveva pure insegnato un
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1910
colpi segreti, che fra gli altri difetti possiedono pure
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1910
del barone, altrettanto infallibile, gli segnò su la guancia
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1910
avventuriero e di spostato gli era servita ottimamente a
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1910
oh, infinitamente vuota! ¶ Interrotti gli amori clandestini con la
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1910
e le aveva messi gli occhi addosso, un poco
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1910
capzioso della vedova disoccupata. Gli piaceva, gli conveniva e
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1910
vedova disoccupata. Gli piaceva, gli conveniva e lo tentava
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1910
una smorfia; qualche volta gli piaceva proverbiare; disse: ¶ — Stretto
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1910
che sei in ritardo! — gli gridò dietro Sacco Berni
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1910
un abito nuovo, che gli stava malissimo. Era famoso
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1910
fu assai complimentato e gli fecero narrare i particolari
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1910
che la celia non gli garbasse affatto. ¶ — Dunque ti
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1910
m’importa? Io non gli domando niente. Gli dicevo
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1910
non gli domando niente. Gli dicevo anzi ch’è
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1910
giusta. ¶ Perchè l’ira gli sbollisse, Arrigo lo faceva
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1910
quarto d’ora, poi gli andava incontro con la
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1910
per intorno. Il salotto gli piaceva; gli sarebbe estremamente
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1910
Il salotto gli piaceva; gli sarebbe estremamente piaciuto che
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1910
lo sbalordiva un poco, gli dava quasi quasi una
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1910
al giorno in cui gli sarebbe stato necessario sparire
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1910
suo terribile amore, che gli avrebbe devastata l’anima
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1910
la realtà, qualche lacrima gli luccicava nell’ occhio fermo
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1910
allora la fortuna tornò; gli arrisero giorni d’abbondanza
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1910
abbondanza, sicché il denaro gli affluiva nelle tasche senza
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1910
amava essere onesto e gli pareva di riacquistare prestigio
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1910
Poi s’inforcò bene gli occhiali sul naso, prese
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1910
amico di provarlo con gli acidi per sapere se
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1910
florida popolana che non gli era crudele. ¶ Quella stagione
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1910
cose che di lontano gli erano sembra..; un mira
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1910
d’impostura inchinevole, dove gli antichi paraventi potrebber forse
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1910
marchesi da sé, o gli Anselmi, ch’erano una
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1910
fra i molti che gli avrebbero ostacolata la via
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1910
spezzando i vincoli che gli avvincessero il piede, solo
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1910
mediocre. Voleva, se pur gli fosse lecito, compiere nel
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1910
de’ suoi nuovi amici gli aveva già vagamente promesso
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1910
autunno prossimo, poiché frattanto gli conveniva lasciar scorrere l
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1910
verso le campagne, verso gli ozi lacustri e montani
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1910
di pensare, non amavano gli stessi libri, non trovavan
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1910
frastuono di vita mondana gli amanti vissero in disparte
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1910
splendore. ¶ E i solitari, gli oziosi, gli snervati, quelli
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1910
i solitari, gli oziosi, gli snervati, quelli che tormenta
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1910
basso tetto, chiuso fra gli alberi del giardino lacustre
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1910
sin dal principio divulgato gli amori di Arrigo e
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1910
di costui. ¶ Fu, tra gli altri, un barone, ch
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1910
rimase in piedi. Non gli pareva quasi vero d
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1910
recita si faceva tutti gli anni. Vorrebbe cantare la
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1910
poterla conoscere. ¶ — Certo... — E gli sorrise, come la prima
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1910
Sopraggiunse Arrigo. Il barone gli si presentò. Uomo affabile
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1910
teneva più lontano che gli fosse possibile, per non
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1910
mondo, che, se ciò gli garba, indulge talora fin
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1910
gentile modestia. ¶ Le signorine gli ronzavano intorno, a sciami
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1910
di « bel Ferrante » che gli avevano aggiudicato nei palchi
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1910
di quelle dame raffinate. Gli mancava senza dubbio quell
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1910
spinite lontana; molto insomma gli mancava di quel che
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1910
men difficili tempi serbava gli oziosi tornei d’amore
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1910
Ed a ciò, tutto gli doveva servire; anche la
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1910
bellezza; ma non con gli anni s’addormentava il
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1910
i suoi ultimi banchetti gli intingoli più saporiti. Aveva
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1910
d’un amante, spesso gli procacciava una moglie tra
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1910
lo sapeva. Questo pensiero gli venne istintivo, il primo
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1910
solo, d’un tratto gli capitava presso, ed inoltre
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1910
di beneficenza. ¶ Quel giorno gli occorse non poca fatica
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1910
impaccio del perplesso amante. Gli aveva detto un giorno
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1910
finse di non comprendere. Gli parve che anche agli
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1910
una ad una. ¶ E gli amanti ritornarono in città
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1910
una maggiore libertà. Ormai gli pareva che la sua
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1910
che verrebbero in séguito. Gli usurai cominciavano con fargli
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1910
mano nell’altra, girando gli anelli che portava su
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1910
furon numerose, perchè tutto gli si poteva negare, tranne
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1910
la sua prestanza fìsica gli dava diritto al favore
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1910
aggiustandosi l’occhialetto che gli acuiva l’espressione sarcastica
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1910
mai non rimandava insoddisfatti gli innumerevoli stoccatori. Molte madri
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1910
madri della buona società gli tenevan gli occhi addosso
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1910
buona società gli tenevan gli occhi addosso per le
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1910
per la Ruskaia, naturalmente. Gli eran però falliti lèun
201
1910
segnatamente colpirlo. E non gli furon lesinate allusioni e
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1910
amante sul dosso che gli aveva già partoriti due
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1910
di capelli biondi, con gli occhi vivacissimi, la bocca
204
1910
vita irruenta, cavalcava per gli ippodromi, si cimentava ne
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1910
si parlava. E poiché gli amori delle cantatrici interessano
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1910
i benemeriti e spesso gli arbitri del teatro lirico
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1910
altrui. ¶ Arrigo faceva discretamente gli onori di casa, destreggiandosi
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1910
avuto qualche debolezza per gli uomini belli, sentì forse
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1910
era stato troppo superbo. Gli si aprivano le porte
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1910
nascoste invidie che intorno gli serpeggiavano, curiose del suo
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1910
fortuna pertinace delle carte gli offriva largamente, facilmente il
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1910
che si formano su gli angoli delle bottiglierie, ove
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1910
a pranzo; Carletto Santorre gli disse un’altra sera
214
1910
tenevan corte bandita con gli avversarli e co’ seguaci
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1910
assolto quasi tutti tutti gli imberbi o i decrepiti
216
1910
e certamente signorile per gli stambugi malfamati, accompagnandosi alla
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1910
delle antiche battaglie con gli emuli antichi. ¶ Ed uno
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1910
altro, dalla testa ieratica, gli occhi lucidi nelle occhiaie
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1910
diffondere intorno a sé. Gli artisti lo accolsero in
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1910
fine gusto musicale che gli faceva dire cose profonde
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1910
un intruso. ¶ Tutto questo gli apriva il cammino per
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1910
con infiniti stratagemmi. Tutto gli servì a trovar denaro
223
1910
alle sue fiabe e gli davan chi tanto, chi
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1910
racconto immaginoso che Arrigo gli fece del proprio onore
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1910
quel nome che Arrigo gli dava, chiamandolo suo secondo
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1910
ai genitori che non gli era più possibile vivere
227
1910
quel momento le carte gli volser male, e fu
228
1910
nera, assoluta, irreparabile, che gli si mise alle calcagna
229
1910
di lire ch’ella gli faceva spendere, per esempio
230
1910
quella diffidenza innata che gli suggeriva di non mai
231
1910
Un buon senso naturale gli faceva riflettere che il
232
1910
già che la Ruskaia gli desse aiuto. Ma erano
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1910
di ferro; aveva esauriti gli altri espedienti; non gli
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1910
gli altri espedienti; non gli rimaneva che tentare quest
235
1910
quell’imperio assoluto che gli dava una così bella
236
1910
di compassione... tutto questo gli repugnava, per quanto fosse
237
1910
quel segno amaro che gli vedeva sovente su l
238
1910
di quell’amore; e gli diceva qualche volta, fasciandolo
239
1910
istintiva e calcolata, che gli veniva dal cervello e
240
1910
principio di confessione che gli era venuta su le
241
1910
il naso in tutti gli affari de’ suoi vicini
242
1910
la solita bisca tempo gli arrideva una straordinaria fortuna
243
1910
quel denaro che tanto gli era necessario per i
244
1910
che in lei. Durante gli ultimi tempi aveva raggranellata
245
1910
che in fondo, se gli riusciva di menar la
246
1910
quell’assegno mensile che gli faceva un gran vuoto
247
1910
Ma era Tunisina, e gli parve con questo di
248
1910
temperamento, appena vide Arrigo, gli lasciò andare due stupendi
249
1910
grasso, le labbra tumide, gli occhi piccoli e furbi
250
1910
piccoli e furbi sotto gli occhiali a cerchio d
251
1910
i camerini deè teatri, gli scanni delle bottiglierie, le
252
1910
facevano alle belle signore. ¶ Gli ingenui, e furon pochi
253
1910
romantici la credettero innamorata; gli esperti immaginarono che aspettasse
254
1910
di sangue turco che gli era tuttavia rimasto sotto
255
1910
li trovava come tutti gli altri; un poco più
256
1910
triviale. Ma insomma eran gli stessi che altrove, vestiti
257
1910
noi. La sua voce gli era penetrata nell’intimo
258
1910
era penetrata nell’intimo, gli si aggirava nell’eco
259
1910
lento e quasi guardingo, gli si avvincevano alla memoria
260
1910
ma i sensi talvolta gli si accendevano d’improvvise
261
1910
dell’amore. Qualche volta gli pareva di nascondere in
262
1910
egli non conosceva; ma gli pareva che fosse una
263
1910
che un gran buio gli si addensava nel cervello
264
1910
gran tumulto dell’anima gli traboccava nel cerchio delle
265
1910
piena sì forte, che gli pareva non ci fosser
266
1910
in sé. Qualche volta gli pareva insieme di odiare
267
1910
l’attese, la vide, gli piacque ancor più. Ella
268
1910
rifugio de’ suoi pensieri. ¶ Gli parve d’esser ancor
269
1910
ciò appunto quest’ambizione gli piacque, sapendo che spesso
270
1910
temerità. ¶ Quando una risoluzione gli era entrata nell’animo
271
1910
color malva, erte su gli steli esigui, fra un
272
1910
un merletto di capelvenere. ¶ Gli venne un’idea, li
273
1910
passo. Egli non insistette. Gli batteva un po’ il
274
1910
cantare. ¶ A quell’ora gli strilloni gridavano il libretto
275
1910
il libretto dell’opera, gli incettatori offrivan palchi e
276
1910
poltrone ai passanti; entravan gli ultimi del loggione; un
277
1910
vi si appoggiò, sorrise, gli disse in fretta: ¶ — Venite
278
1910
che dentro il cuore gli cantava... ¶ Gli cantava una
279
1910
il cuore gli cantava... ¶ Gli cantava una bella canzone
280
1910
d’una sigaretta che gli spargeva per le vene
281
1910
sorridendo a lei che gli era del tutto sconosciuta
282
1910
perchè, le pareva che gli avrebbe perdonato qualsiasi audacia
283
1910
braccia da lui. ¶ Perchè gli aveva dette quelle parole
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1910
nello specchio, in tutti gli specchi, molte volte, poiché
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1910
una lucentezza quasi violacea, gli si spartivan disugualmente da
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1910
di soavità nel sorridere, gli occhi dalle palpebre oscura
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1910
occhi dalle palpebre oscura, gli occhi mutevoli come il
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1910
interrompere quel silenzio che gli pesava. — Sono stato un
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1910
caldo della prima estate, gli avrebbero riposato i nervi
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1910
cantucci presso il fuoco, gli sciallini di lana, poiché
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1910
Luisa, interrompendosi dal ricamo, gli versò quel solito bicchiere
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1910
arricciò il naso e gli venne fra la barba
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1910
amicizia verso l’occhialaio gli aveva ceduto quattro o
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1910
padre, ma fisicamente tanto gli rassomigliava quanto una ragazza
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1910
per lei possedeva, come gli eroi da romanzo, qualcosa
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1910
il calor dell’estate, gli cominciò a bruciare nel
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1910
accensione voluttuosa che non gli dava pace, sopra tutto
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1910
rumore di pianelle, o gli parve, di sottane, o
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1910
parve, di sottane, o gli parve... Non ricordò nemmeno
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1910
la sua semplice sorella gli era parsa leggiadra così
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1910
distese la gonna su gli appoggiatoi d’un seggiolone
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1910
È vero. — Poi chiuse gli occhi. ¶ — Tu hai sonno
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1910
indugiare. L’altra riaperse gli occhi e rispose: ¶ — Anzi
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1910
sui polsi e su gli avambracci. Rideva e guardava
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1910
pensiero avido, che non gli si staccava dal cervello
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1910
ricco miele. ¶ Allora ella gli parlò dell’ avvenire, d
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1910
ragazza, presa dal terrore, gli aveva confessata quella terribile
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1910
un attimo, implacabilmente, con gli occhi pieni dèodio. ¶ — Non
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1910
ancor disfatto; l’altra gli corse addosso e si
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1910
per antica memoria, venerava gli uomini i quali hanno
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1910
se ne risentì. Poi gli premeva che l’aiutassero
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1910
le duecento lire che gli mancavano per pagar mamma
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1910
nelle vicinanze. Il cuore gli batteva con celerità, fosse
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1910
straziato come per soffocarne gli spasimi. Egli era turbato
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1910
sera. Una indefinibile paura gli opprimeva il cuore; passò
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1910
Grazia corse di sopra, gli altri si adunaron nella
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1910
guardò meglio... poi volse gli occhi intorno, con stupore
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1910
La ragazza ora stralunava gli occhi e rinveniva lentamente
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1910
Mangiava quei tanto che gli bastasse a non morir
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1910
parlare, sebbene quell’uomo gli facesse una gran pena
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1910
che siamo vecchi amici. ¶ Gli tremava una tale commozione
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1910
ingiusto… ¶ Ma il farmacista gli troncò la parola: ¶ — Siamo
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1910
casa del Riotti, poichè gli pareva che il farmacista
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1910
modi brutali. ¶ Quando non gli rimase più il becco
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1910
non hai voluto continuare gli studi. ¶ — Un impiego? — mormorò
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1910
seguito, e per intanto gli convenisse lasciar correre un
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1910
desiderii, una grande ambizione gli si era da qualche
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1910
scabroso della vita, finchè gli paresse d’esser giunto
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1910
più alta meta? Cosa gli mancava per questo? Non
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1910
via. Ma una cosa gli mancava: il denaro. E
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1910
più del malanno che gli era capitato in casa
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1910
collera! Che mai? Facevan gli offesi ora? Non sentivano
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1910
sentiva rimordere il cuore; gli pareva d’essere ingiusto
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1910
ne fossero dolenti, non gli avevano forse curata la
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1910
mattina in ritardo, con gli occhi pieni di sonno
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1910
non seppe che dire; gli lasciò l’assegno, se
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1910
peso della loro croce. ¶ Gli erano morti, nella sua
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1910
fortuna, che il congiunto gli dilapidò. Egli lo venne
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1910
sorte, la mala sorte, gli fece incontrare un giorno
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1910
isolani son fra noi gli ultimi custodi della nostra
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1910
dissoluta; amava il lusso, gli svaghi, le avventure d
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1910
al pane quotidiano allorché gli anni volgono su lo
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giovine alto, biondo, con gli occhi pieni di rassegnazione
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1910
in qualche lieve sospiro. ¶ Gli nacquero da queste nozze
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1910
della sua discesa umana gli pareva, stando curvo sopra
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1910
ch’era nato fra gli agi, portando un nome
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1910
altra del fumo che gli faceva intorno una bella
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1910
nomignolo, da quel giorno, gli rimase, lì, tra il
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1910
tutti; ma ciò che gli nuoceva era una sua
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1910
nei giorni della settimana gli abiti della domenica e
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1910
chiamava «miss» quella che gli portava il paniere della
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1910
alla madre: ne aveva gli occhi luminosi o la
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1910
cammino e la natura gli era stata scortese; invece
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1910
quando i giuochi o gli strilli dei bimbi del
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1910
specie di sovranità che gli era tacitamente riconosciuta da
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1910
frammettesse nella sua casa, gli facesse i conti in
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1910
i conti in tasca, gli parlasse male della moglie
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1910
sera tuttavia, per precauzione, gli aveva pulitamente esposta la
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1910
nomignolo di Rigoletto non gli stava bene. Aveva due
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1910
un poè curve, che gli velavan lo sguardo di
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1910
viso. Intorno al labbro gli cresceva già un’ombra
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1910
leggera, i capelli scurissimi gli facevano due belle onde
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1910
farne il paragone con gli altri della sua famiglia
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1910
ad una signorina; soltanto gli rimasero que’ suoi grandi
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1910
non trascurasse la scuola; gli affari prosperavano a sufficienza
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1910
selvaggia, tutto ciò che gli avevan trasmesso di malato
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1910
amici, una sgualdrinella che gli si diede per amore
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1910
in fondo, che torto gli potevano fare? Aveva diciottenni
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1910
quei quattro soldi che gli dava il padre ad
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1910
andar di paro con gli altri, bisognava sempre aver
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1910
casa, al ristorante, quando gli facesse comodo, e magari
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1910
là? Perchè la vita gli riusciva così facile, mentrèegli
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1910
la sorte. Quando tutti gli altri ripieghi eran esauriti
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1910
ripieghi eran esauriti, non gli rimaneva che battere coraggiosamente
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1910
presso un tavolino, con gli occhi lacrimosi davanti ad
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1910
Fu Arrigo stesso che gli diede un cattivo consiglio
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1910
rideva, rideva a crepapelle. Gli pareva davvero inverosimile che
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1910
lui li aveva e gli sarebbe costato anche poca
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1910
lente convessa? Eh, capperi! Gli affari si trattano in
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misericordia, e donna Disgrazia gli sarebbe forse piaciuta, una
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1910
forse piaciuta, una volta, gli sarebbe forse forse piaciuta
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certa maestrìa se tutti gli abitatori della casa d
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1910
suoi domestici, se così gli fosse piaciuto, da quel
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1910
tutte le condizioni che gli vennero dettate, messo com
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d’armature. ¶ La colpa gli era penetrata nell’essere
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sul limitare, si volse, gli sorrise. Rideva in lei
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s’interruppe nel mezzo, gli corse vicino e gli
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gli corse vicino e gli buttò le braccia al
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giungere alla sua bocca, gli molestava la faccia con
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E colle mani congiunte gli piegò il collo per
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Sì, baciami!... Tutta... Tutta... ¶ Gli offriva la sua gola
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la bocca convulsa, velando gli occhi appassiti come due
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1910
la sua persona, quando gli ebbe convulsamente cacciate le
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un cencio, rise, pianse, gli rimase tra le braccia
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qualche grande imprudenza!... Loretta gli scrisse dì venire il
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uomo ha talvolta verso gli animali; li avevan messi
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luce cattiva, quasi violenta, gli trasfigurò il viso. ¶ — Ebbene
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1910
avrebbe osata profferirla. ¶ — Quando?... — gli aveva ella domandato, serrandosi
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1910
come fosse incipriata, con gli occhi divenuti più vasti
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ad annerirsi un po’ gli occhi, ma vedendo che
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E una pietà nuova gli sorse dal cuore, acuta
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so quale tenerezza improvvisa, gli andò vicino e gli
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gli andò vicino e gli pose una mano su
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che, guardando Arrigo, entrambi gli dicessero mutamente: « Sei stato
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1910
tutta la dolcezza che gli traboccava dall’anima. ¶ — Sì
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obbedì senza rispondergli; ma gli rimase vicina. ¶ Entrarono da
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gente. Loretta ogni volta gli domandava: — Chi è? ¶ Allora
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1910
scuderia da corse che gli costa cara, ma dicono
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1910
elegantissime, provocanti. Vedendo Arrigo gli sorrisero; Arrigo, a sua
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1910
prima, ti pare? ¶ Poi gli domandò ancora: ¶ — Le amanti
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1910
stato ancor mai. ¶ Ella gli fu riconoscente di questa
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denti. Piano piano, su gli aspri ciottoli, il cavalluccio
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1910
e raccostatasi a lui, gli sfasciò, gli ¶ ravvolse il
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a lui, gli sfasciò, gli ¶ ravvolse il braccio con
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a lui, così che gli moveva sul fiore della
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una luce quasi violetta, gli strilloni dalla tunica o
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piano al fratello. E gli si accostò, con una
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una piccola risata, che gli diede in faccia il
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Per una breve ora gli piaceva scordare che la
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sua più forte voluttà. Gli piaceva udirla parlare; quella
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parlare; quella voce, che gli pareva di non aver
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mai per I’addietro, gli entrava sin nell’intimo
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che il suo desiderio gli fosse così palese, così
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somma voluttà. ¶ Quand’ella gli parlava d’amore, avrebbe
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parole che suonavan dentro gli parevano impossibili a dirsi
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esser aspro, e non gli riusciva che d’esser
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amori, ed ella furtivamente gli si annidava tra le
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colpa, e la colpa gli ritornava, gli affluiva nel
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la colpa gli ritornava, gli affluiva nel cuore per
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fece Loretta, guardandosi attorno. ¶ Gli alberi alti, collegati da
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sul piatto vuoto, che gli luccicava davanti, e disse
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mamme a rimbrottarli, e gli uomini a lanciar loro
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sua bocca. ¶ Ed ella gli sorrise dal volto chino
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di colpa. Le splendevan gli occhi: non aveva pudore
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barzelletta grassa. I mariti, gli amanti, gli innamorati pensavano
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I mariti, gli amanti, gli innamorati pensavano alla notte
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ne tralucevan a distanza; gli alberi, or folti or
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su la bocca, su gli occhi, su la fronte
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rorida, i gelsi torti, gli albicocchi tutti un fiore
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estenuante malefizio. ¶ Questa passione gli devastava il cuore con
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una immagine fredda, malinconica, gli appariva nella mente. ¶ E
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occhi, più dolorosi che gli occhi d’un animale
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ripudiabili ombre. ¶ E così gli diceva con persuasione, con
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soffri così? ¶ Ella chiuse gli occhi e volle ancora
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non lo vedeva più; gli aveva scritto più volte
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1910
che rispose di no, gli fu apparecchiato il posto
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della bocca e presso gli archi de’ sopraccigli. Forse
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pianto nella notte insonne; gli occhi Ie si erano
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nascondersi. ¶ — Se è vero, gli farò i miei augurii
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fronte, senz’alcun testimonio, gli amanti, nella prima inquietudine
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egli mormorò senza levare gli occhi. ¶ — Non so nulla
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suo corpo di signorina, gli si fermò presso, e
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le antiche dolorose amanti, gli carezzò i capelli. ¶ — Sei
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il viso bianco. ¶ — Stanotte? — gli domandò. ¶ — Stanotte, ieri e
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parole aspramente come se gli ardessero la bocca. — Ne
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spalle. ¶ Una luce tetra gli balenò negli occhi, una
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1910
specie di sarcastico riso gli orlò la bocca; s
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qualcosa d’amaro che gli salisse alla gola, e
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Ella si lasciò sollevare; gli mise le braccia intorno
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minuscolo ella si rasciugò gli occhi; ma più li
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su la bocca, su gli occhi, su la fronte
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Con una carezza ella gli impose di tacere. ¶ — Quello
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le vene del collo, gli occhi le brillarono; — Vuoi
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Lora... Una terribile ombra gli si addensò nella fronte
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vampa del sole. Lungo gli steccati s’eran disposte
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Sotto le tettoie vampanti gli scommettitori urlavano le quote
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umani, gremite le scalinate, gli spalti, i terrazzi; maraviglia
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tutte le curve, sanno gli ordini di scuderia, vedono
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al piacere degli uomini. ¶ Gli pareva che tutti indovinassero
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torbidi, e guardava talvolta gli ammiratori della sorella con
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Si confusero laggiù, tra gli alberi. Ogni tanto, nel
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più padrona di sè, gli mandò un rapido sorriso
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occasione. ¶ — Hai vinto, Arrigo? — gli domandò. ¶ Stava di fronte
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sorella Anna Laura Loretta gli tese la mano, garbatamente
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strinse furtivamente. ¶ — Che hai? — gli domandò sottovoce. ¶ Egli scrollò
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enormi cumuli d’ovatta. Gli alberi dell’ippodromo cominciavano
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riducono a parer quasi gli stessi, contrastava e impallidiva
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della sua bella dentatura; gli occhi nerissimi, splendenti, con
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spalancate, riboccarono di spettatori; gli steccati ed i cancelli
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su le criniere, tra gli spruzzi di bava, in
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segno perchè smettesse, deliberatamente gli volse le spalle, e
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magnifica! — disse Arrigo. Loretta gli si era poggiata sul
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Fontenay venne avanti; Gabriel gli serrò addosso; Bloomy Boy
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si vince scommettendo su gli sfavoriti! ¶ — Glielo auguro di
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appunto, in quel giardino, gli aveva sciorinati con amabile
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Mono male che non gli è rimasto alcun sospetto
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che s’infoltava tra gli alberi; ella fece un
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aveva cercato di carezzarlo, gli aveva detto: ¶ — Lo dovrò
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parli così, Rigo? — ella gli aveva domandato con le
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se n’andasse, perchè gli doleva il capo e
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corse rapida, vi entrò. Gli ordini eran già dati
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e i canti e gli organi delle chiese. ¶ Rafa
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Come sei strana! ¶ Ella gli sorrise levando la faccia
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bellezza, nel guardarla. Tutto gli piaceva di lei: la
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senza muovere il capo, gli volse in faccia gli
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gli volse in faccia gli occhi ridenti. ¶ — E difficile
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vittoria lontana, aver studiati gli uomini, essere sceso a
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a loro, qualsiasi frode gli era parsa lecita, e
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amava, amava lui pure, gli veniva incontro a braccia
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di colei che amava gli si mise davanti alla