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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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1936
voi stessi né con gli ascari. Sono stato duro
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1936
sensazione che si ha gli occhi belli aperti su
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1936
Attenzione ai collegamenti. Convincere gli ascari di questa necessità
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il linimento Sloan che gli ho mandato. Controllare che
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1936
prelevamenti di farina per gli ascari, non limitarsi a
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1936
voleva punire un ufficiale, gli si diceva: «Lo faremo
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1936
a un ordine e gli ascari sovente dicevano, per
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1936
me…». E dicevano anche, gli ascari che di tutto
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1936
una protesta, come per gli altri, vana. Ho vissuto
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1936
per aiutare. Non perché gli altri non l’avevano
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1936
stupiti fummo noi ufficiali. Gli ascari no. L’avevano
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1936
occorsero ordini per questo. Gli ascari rientrarono nei ranghi
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1936
e resta, inalterabile, oltre gli anni e gli eventi
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1936
oltre gli anni e gli eventi: opera d’arte
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1936
frutto del lavoro che gli hai dedicato è ora
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1936
e coscienze già formate. Gli ascari no. Vengono nudi
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e di aver superato gli esami che la tua
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corpo – di quelle metropolitane. Gli ascari non ci hanno
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1936
divide in due categorie: gli armati che sono i
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1936
che le ipotesi, perché gli indigeni hanno avversione irriducibile
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1936
Goitana, che ne ricevere gli ordini e li fa
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1936
più Goitana di tutti gli altri, un Goitana che
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in una posizione complicata. Gli ascari intorno facevano una
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1936
Un Goitana a cui gli ascari non fan la
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1936
che riguardano da vicino gli abitanti d’oltre confine
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1936
non permeava la terra: gli ufficiali, aggruppati alla mensa
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1936
all’istruzione: sapeva che gli Sciumbasci delle altre compagnie
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1936
e al sole con gli stessi colpi di fischietto
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1936
fischietto con cui comandano gli ascari. E un giorno
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1936
meno duro dell’ordinario, gli garba stendersi sul baldacchino
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1936
zolla, e la voce gli si vela, diventa più
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1936
in pugno, come tutti gli altri Goitana italiani che
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1936
per ogni dove; rimasti gli zebù, i mutzù, i
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1936
morto. Alcuni dicono che gli abissini, rapitolo, lo tengono
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1936
meglio, canta uno e gli altri fanno coro: ¶ Atchamberà
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nuovo venuto piace, tutti gli ascari fan coro ripetendo
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il padre e tutti gli ascari e le mogli
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le mogli di tutti gli ascari sono suoi figli
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figli e figlie che gli debbono rispetto e obbedienza
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Nessuno sa pregare come gli ascari: essi si danno
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o sei uomini e gli altri non sai più
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1936
i Barambaràs, i Basciai gli sfuggono di mano, si
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tramonto e le diserzioni gli fanno il vuoto attorno
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1936
tolti al nemico, con gli spari a salve e
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insensibile a questo miracolo. Gli indigeni, disorientati come formiche
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1936
lo punteggiano, come fossero gli occhi fosforescenti di un
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1936
mostro silenzioso. Han ragione gli ascari che nei loro
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1936
smisurato col Cielo e gli danno voce e sensi
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il fondo) Digli che gli ufficiali della Prima Compagnia
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1936
posizioni. Sono sicuro che gli ufficiali e gli ascari
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1936
che gli ufficiali e gli ascari della Prima Compagnia
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rimasto a casa mentre gli altri partivano. ¶ MAGGIORE: Già
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1936
sul lettino, pallido. Giusti gli si affatica intorno, mettendo
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mandino anche in licenza (gli siede accanto. Pausa). ¶ GHIZZONI
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bambina oramai la conosco (gli mostra la lettera). ¶ GHIZZONI
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codesta terra lontana…» (Alza gli occhi e incontra quelli
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la retorica. La lettera gli cade di mano. Tutt
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ma si vede che gli ha leso qualche vena
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è meglio che tu gli dia anche questa che
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Fabrizi. ¶ GIUSTI: Forse. ¶ GHIZZONI: Gli voleva bene a quel
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quel ragazzo. ¶ GIUSTI: Tutti gli si voleva bene. Portava
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va? (Si avvicina e gli si siede accanto) Come
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pallottola un po’ maligna… Gli darà dei guai. ¶ MAGGIORE
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lo mandi (e intanto gli fa una domanda muta
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una domanda muta, con gli occhi). ¶ GIUSTI (rispondendo con
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alla Sua compagnia. Avremo gli elogi, forse la medaglia
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Ghizzoni! (Ghizzoni è immobile, gli occhi spalancati verso l
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guarda ancora intensamente, poi gli volta le spalle e
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abissino sui cui ritmi gli ascari fan le fantasie
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su Alzalà, ¶ e tutti gli Amhara schierati in campo
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Goitana dal mare ¶ e gli ascari son saliti dalla
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Harrà, XX, harrà! ¶ Siamo gli ascari del XX Battaglione
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la camicia nera, ¶ ma gli occhi e la pelle
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melodiosa. ¶ Essi cantano come gli ascari ¶ e gli ascari
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come gli ascari ¶ e gli ascari li amano per
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venuti dal mare ¶ e gli ascari li aspettavano. ¶ Sono
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di Amba Alagi. ¶ E gli ascari marceranno con loro
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più coraggioso di tutti gli uomini e la tua
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reclamare il soldo che gli hai dato in meno
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a riportarti quello che gli hai dato in più
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verso il Sud. Soldati gli montano sul groppone e
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amba dal triste nome. Gli tornava a mente Adua
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legno, in cinquanta secondi. Gli ascari guardavano stupiti. «Goitana
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1936
quegli uomini pei quali gli uomini sentono rispetto per
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schiaffati meccanicamente sull’attenti. Gli ascari ebbero ragione quando
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ruggire perché il largo gli si facesse automaticamente intorno
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1936
Gonella e lo conoscono gli ascari. E lo conoscerai
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intorno, vedi che tutti gli ascari ti guardano. Stanno
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a dominarle, a schiacciarle. ¶ Gli ascari continuano a guardarti
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sornione, sorridi senza sforzo. ¶ Gli ascari si levano sereni
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di soldati, i soldati gli avevan dato il chi
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sale e s’inciampa. Gli ascari si son fatti
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Agòs risolve la situazione. Gli si avvicina, si mette
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sedere con aria indolente, gli comincia a parlare del
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di Brahamè s’allegra, gli occhi luccicano nel buio
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un filo di paglia, gli fulmina secco un cazzotto
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A tremila sono eterne. Gli ascari mi giacciono intorno
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lo perseguita, la gente gli ride sul muso e
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d’armata bianco oltre gli spalti di Macallè: ecco
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capito. Allora ho chiuso gli occhi e appesantito il
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aria, un po’ svanita: gli angeli affrescati al soffitto
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dall’interno: il pulviscolo, gli angeli, il tarlo, mamma
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rocce, tutto s’infoca, gli elementi si dissociano, un
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Tesemmà passò in rivista gli astanti irrigiditi sull’attenti
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1936
fu battaglia grossa e gli scioani fuggirono come sciacalli
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qui la pallottola che gli forò la gamba e
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se ne ricordino. Non gli scioani, che di far
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davanti al veterano e gli strinsero la mano. Gli
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gli strinsero la mano. Gli ascari presentarono le armi
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il giorno del Mascal. Gli dissi che presto saremmo
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1936
quella notte guatando torvo gli ascari baccananti intorno, al
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la burgutta e Goitana gli aveva regalato una scatola
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Goitana. Il cencio rosso gli faceva da sudario. ¶ Era
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bimbo. Ma, volgendosi, vide gli ascari a catena intorno
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andavano ad Adua e gli ascari cantavano la canzone
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ne sarebbe disceso. E gli ascari che erano intorno
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fu sepolto con tutti gli onori militari: portato a
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accese, mentre si partiva: gli ascari dissero che quello
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misteriosa, intorno alla quale gli ascari – quando passavano – facevano
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Tutti respirarono, a sera gli usci dei tukul rimasero
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dintorni e che inquietava gli altri comandi. Egli chiese
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permesso di agire secondo gli dettava la sua esperienza
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portatori della civiltà e gli educatori, prendere sul serio
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riferirgli che un indigeno gli s’era presentato dicendogli
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fanus, Goitana vide, spalancati, gli occhi di Johannès: c
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trovò nulla. Evidentemente – dissero gli ufficiali – era stato uno
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di quella colonna. Ma gli ascari si domandavano, invece
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e a Goitana, salendo, gli parve di andare incontro
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perché il freddo pungeva. Gli stavano da un lato
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tutti i caricatori intatti. Gli ascari guardavano stupiti tutto
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indeciso, che ti aduggia gli occhi e l’anima
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ammazziamo durante una sosta; gli ascari seccano la carne
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Risalivi, e tiravi dritto. Gli ascari trottavan come leprotti
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sapere. Uccidilo, Goitana». Ma gli ordini, vecchio Sciumbasci, gli
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gli ordini, vecchio Sciumbasci, gli ordini sono chiari: dicono
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chiari: dicono non toccare gli inermi. Bisogna rispettarli, gli
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gli inermi. Bisogna rispettarli, gli ordini. E te ne
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voleva morderlo e lui gli ha sparato. Ecco tutto
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ottimisticamente: «Sapete come sono gli ascari: si mettono a
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ritrovava a simili scherzi. Gli itinerari dei battaglioni indigeni
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trova, li trova, sì, gli ascari: ma sgozzati dietro
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s’addormenta». ¶ «Giusto!» dicono gli ascari. «Signor Maggiore aver
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per strada, un ginocchio gli faceva male, zoppicava. ¶ Uno
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occhio destro crepato che gli gocciolava lungo la gota
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Era l’unico superstite. Gli altri due eran rimasti
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avevo mai visto camminar gli ascari a quel modo
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un’attesa senza nervosismo. Gli ascari respiravano piano, quieti
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nervi e li eccita. Gli ascari accanto a me
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mostrare, si sporgeva troppo, gli allungai una pedata nello
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stata buona: sessantasette accertati. Gli ascari si sparpagliarono pei
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Ma più soddisfatti eran gli ascari che si rincorrevano
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quando andremo a combattere gli scioani. Certo – diceva il
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il baccish e noi gli faremo la fantasia e
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è pallido e ha gli occhi azzurri; ha detto
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ascaro del presidio che gli portava la cassetta e
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portava la cassetta e gli ha dato cinque lire
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tech che berremo. E gli ascari son contenti. ¶ Ora
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nuovo Signore e voi gli dovete obbedienza e dovete
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con voi. Quando verranno gli scioani, li farà fuggire
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razzia ai suoi ascari. Gli vuol bene, lui, agli
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lire di baccish perché gli ascari facciano fantasia e
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disse il signor capitano. Gli ascari levarono in alto
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lo farebbero piangere, poiché gli appaiono belle e perdute
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preso alla gola e gli hai detto: «No, piccolo
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ascari, anima e corpo. Gli hanno preso anche il
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il picco. Forte Toselli gli si librava sulla testa
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celeste, l’ascaro Gaitam gli vaneggiava davanti con la
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sul registro. E Sassahà gli andò accanto mentre Gaitam
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frusciando, la roccia. ¶ «Siedi» gli disse il capitano. E
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terribilmente difficile a cui gli uomini devono avvezzarsi per
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che a scuola non gli avevano insegnato. Imparò come
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fango infimo e sdrucciolevole. ¶ Gli ascari cominciarono a dire
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lì sta scritto – per gli occhi di chi sa
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questo e quest’altro. Gli ascari spesso non lo
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sapeva veramente cose che gli altri non sapevano. Questo
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trillante e tremolante che gli ascari si fermavano stupiti
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a ridere quando noi gli diciamo del sogno. Perché
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povero ascaro, che cosa gli possiamo dire, a Goitana
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e a parlare con gli uomini. E Conchita n
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era molto contenta e gli trotterellava per le spalle
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e il vecchissimo nonno gli avevano trasmesso. ¶ Ma il
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spiegare, aiutare per tutti gli ascari che sono suoi
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accanto a lui e gli parlasse con la sua
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veniva, veniva la luce, gli alberi fiorivano, la rugiada
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triste e piangeva: piangevano gli alberi, i fiori, gli
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gli alberi, i fiori, gli animali, perché tutti amavano
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sempre partire. E piangevano gli ascari, tutti gli ascari
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piangevano gli ascari, tutti gli ascari, intorno al loro
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Era di sera e gli ascari cuocevano il berberè
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più serio: Sassahà pallido, gli occhi ombrati, un sorriso
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quell’aria di crepuscolo gli ricordavano qualcosa e non
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dentro e anche tutti gli altri signori ufficiali ci
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della tenda. La stanchezza gli fa nebbia, gli setaccia
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stanchezza gli fa nebbia, gli setaccia le immagini, le
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che fiorisce… ¶ Terù apre gli occhi, li spalanca fino
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Sassahà è morto. E gli ascari, ora, tutti fuori
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tiran dentro valle, poi gli si piomba sopra e
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è molto vasto: ha gli stessi limiti che hanno