Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

un poco, mormorò, spalancando gli occhi piú cangianti del

corso XXII Marzo, tagliando gli antichi bastioni sempre diritto

ridosso nel ristretto spazio, gli s'erano súbito fatti

ritrattino di mia madre gli sorrideva con beatitudine: ella

lusso) allineati negli scaffali, gli raccontavano bellissime storie: persino

che sta per sciogliersi: gli alberi, dietro quell'apparenza

nelle mani. E ancora gli alberi da frutto che

e le litanie; e gli uccelli del giardino le

monetina nella borsetta che gli sta aperta sulle ginocchia

lo conosca e non gli voglia bene, in via

le ceste della verdura, gli chiedono, col profumo: – Ci

vendere. Con esse, ora, gli uomini s'annunciano e

se non esse, dietro gli occhi spenti. Si svolgono

il cielo ti trafigge gli occhi con miriadi di

da un violoncello, e gli vibra intorno, senza uscire

che tenta di placare gli spiriti dell'uragano. Ma

SINFONIA D'ALBERI ¶ Con gli alberi di questo parco

attenta ai nidi. Qui, gli uccelli vivono e prolificano

s'illumina di fiammelle. Gli aghi che frangiano i

fraterni, anzi, mi sono gli uomini, scòrti nello specchio

in virtú della quale gli antichi re-pastori ascoltavano

tanto piú voglio amare gli alberi, e farmi amare

è ancora luce, e gli alberi trovano la parola

lungo le roggie, quando gli uomini son tutti a

tutti a dormire e gli occhi aperti non li

e tiene a bada gli acquazzoni, sarà, nel settembre

in strumenti musicali, esalano gli armoniosi sospiri dei rospi

una creaturina cosí piccola! Gli s'accompagna, vicinissima, la

faceva la calza. Io gli sminuzzavo polenta e pane

polenta e pane: non gli raccontavo niente delle cose

giorno goduta, qui dove gli uccelli hanno il loro

penne, d'amore, che gli servirà stanotte a riparar

guance floscie, a borsa, gli occhi biancastri, la bocca

agli uccelli. Cra-cra. ¶ Gli uccelli: – Ditelo piuttosto all

insopportabile clic-clac contro gli scalini della darsena. ¶ L

Com'è penoso, per gli uomini, morire. Che travaglio

le sue dita. ¶ Tutti gli alberi e i fiori

istinto, mi movevo, con gli occhi aperti, le facoltà

a fare tappeto con gli altri. Ma potevano anch

volevan chiedere qualcosa: anche gli uccelli. Nascosti nel frondame

A un certo punto gli si posò sulle ginocchia

ginocchia: lo sogguardava con gli occhietti brillanti, volgendo obliquamente

timore che l'uccellino gli volasse via. Volò via

della bellissima storia, che gli uccelli coi loro discorsi

tortuosi serpeggiamenti, che ricordano gli sfondi leonardeschi. ¶ Chi mi

nidi si son fatti gli usignoli, al riparo della

riparo della cupola, durante gli anni della mia lontananza

virtú di mille incantesimi gli alberi mutano posto e

neppure un rimpianto per gli splendori della vita d

umido di rugiada, chiudendo gli occhi e cercando di

nel suo verde intenso. Gli occhi di lei, – gli

Gli occhi di lei, – gli occhi di Haensel, – in

curva del loro volo gli antichi abbiano tolto il

lungo il pendio: presso gli sta l'uliveto delle

Vaste nuvole formano davvero gli ulivi: piú vaste man

tutto macchie e scrostature, gli avanzi degl'ingenui affreschi

delle «Povere Dame», con gli stalli non dissimili da

vedeva il cielo e gli ulivi cosí simili ai

La troppa distanza fra gli occhi e la bocca

la battaglia decisiva fra gli assisiani assediati e le

un giallo abbagliante che gli occhi non possono sopportare

Angeli: non importa che gli occhi degli uomini non

nera sul capo. Tiene gli occhi fissi sul libro

talmente sono gialle, come gli zigomi sporgenti, come le

del libro da messa. Gli occhi non s'alzano

i volti: si vedono gli spiriti. Il cielo è

nel mezzo, e sotto gli zampilli ha sempre qualche

vasca. Non passa nessuno. Gli oleandri della corte vescovile

di vivere quassú. Chiudo gli occhi: m'abbandono su

assistendo malati, e messo gli occhi e le mani

dice la parola necessaria. Gli scaffali pieni di libri

scaffali pieni di libri; gli armàdi scuri, le tavole

quando apro il balcone, gli oleandri bianchi e rosa

intona a meraviglia con gli edifizi del suo quartiere

varietà di viottoli intrecciati gli uni agli altri, scendenti

verso le vòlte e gli archi del ponte coperto

postierla della casa ospitale, gli stanzoni di largo fiato

oltre i campi e gli orti scorgo dal balcone

l'intendeva soprattutto con gli studenti dell'Università: li

portava gratis in battello, gli addestrava, da maestro, a

autorità tiene ciascuno – e gli basta la sola presenza

guardia della casa, mentre gli uomini badano al difuori

è da lagnarsene: e gli anni passano. A sentir

ore di lavoro. Per gli uomini tutto ha da

altra cosa che soffrire. Gli occhi d'un azzurro

la donna alla moda.» ¶ Gli studenti giurano su Paride

professori son risparmiati; e gli assegnano il posto d

volentieri si lasciano tirar gli orecchi da lei. Li

un rosso opaco tra gli spessi vapori; e s

è quasi una reggia: gli appartengono: gli sono necessarie

una reggia: gli appartengono: gli sono necessarie. ¶ Sí, questa

né si rispettano abbastanza gli alberi: atterrarli, ucciderli non

posto al mattone, e gli archetti rampanti puntano a

voglia di camminare dietro gli organetti, vuol dire che

fiato del suo fiato: gli occhi riflettono l'innocenza

a sgranarmi in faccia gli occhioni vuoti, a ridere

pel vicolo. Il monco gli cammina pari pari. La

la questua in mano, gli occhi vuoti, aperti sulle

ma che diverrà con gli anni? Testa, portamento, grazia

che farà mai, con gli anni? Simili bellezze hanno

dal caldo, dove bruciano gli stessi occhi neri dei

doble. ¶ Ha ventidue anni, gli occhi piú violetti che

cadavere: è bene avere gli occhi sul modo col

che la finge, per gli altri attori della compagnia

lasciava a casa nemmeno gli ultimi giorni di gravidanza

confluente. E, da piccola, (gli svaghi dei ragazzi sono

da illudermi: mi ridà gli anni e lo spirito

mattoni: d'aristocratica linea gli archi, le colonne, i

Sebbene rivolto a illuminare gli universali problemi della vita

comparsa dei Sepolcri, che gli preparano la celebrità in

col professore Montevecchio, che gli è quasi fratello e

pochi, e non lieti, gli accenni particolari, nelle lettere

aria pavese che non gli è propizia agli occhi

lagrime, molti visi pallidi gli dicono il dolore di

Grazie? ¶ Vagabondava, anche, lungo gli argini del Ticino. Parlava

stanno nascoste le reliquie, gli occhi son colpiti dalla

Boccaccio: vennero, piú tardi, gli ambasciatori della Repubblica Fiorentina

a Lui, che non gli nasconda il suo volto

morire a Te.» ¶ Risalgo gli scalini della cripta, torno

di Agostino, viva fra gli uomini sino a che

uomini sino a che gli uomini dureranno, e l

dal ponte coperto, con gli orecchi intronati dal fracasso

Mi lascio alle spalle gli specchi luminosi delle lanche

la biancheria. Sono forse gli stessi che dianzi scivolavano

narici larghe e scure, gli zigomi accesi e sporgenti

stridula per la collera, gli occhietti schizzanti fiammelle d

faccia pallida e chiusa: gli occhi guardavano un punto

a cui abbiano strappati gli occhi. A guardarla cosí

fra la mamma e gli allievi, quella sempre la

Gesú, i suoi monili, gli ex-voto d'argento

momento, anche adesso, passando, gli uomini senza fede, avidi

inverniciata da sembrar finta, gli occhi di chi ha

Se ne sono andati, gli scolaretti da istruire, da

i petali di velluto. Gli zigomi sono sporgenti: anche

della sua patria, con gli ori di nozze e

sí, quella che ha gli occhi viola, morrà di

come il vento fra gli alberi, diventavo un'altra

l'avvenire. – Ora, ora, – gli rispondevo. – Quando avrà finito

il suo viso, con gli occhi chiusi, era d

vendetta della sorte contro gli amori troppo violenti. Almeno

quel dolore dentro non gli passa, e ogni tanto

e polvere. Talvolta chiudo gli occhi e mi concentro

ce la mise sotto gli occhi. Portava il timbro

via. E solo donne. Gli uomini, al fronte o

fuori, la fiducia che gli dimostrano tante brave persone

baleno e il desinare gli fu offerto in cucina

ma il vero carattere gli si legge negli occhi

grandi e innocenti come gli occhi d'un bambino

ha presa solo perché gli è stata, si può

delle schegge che spesso gli si conficcano fra unghia

escon da sé quando gli pare, i buchi rimarginano

moglie a casa che gli sta preparando un bel

giovine Lègora riporti qui gli arnesi del suo mestiere

cosí semplice, le cose gli son piú vicine, le

le materie che adopera gli rispondono piú intimamente. Il

ha applicato le maniglie gli confida chi era l

per renderlo piú comodo, gli contano la storia del

al Lègora se davvero gli farebbe tanto dispiacere la

nonno. ¶ Non potei vedergli gli occhi e i denti

e discorreva discorreva, e gli occhi le s'accendevano

marito. ¶ Suo marito; e gli anni della torbida convivenza

all'estero a finire gli studi: bocca amara, quasi

rovinato dall'arteriosclerosi, con gli occhi bianchi e pieni

pieni d'acqua dietro gli occhiali, egli non era

niente: dimenticare sé e gli altri.» ¶ Ella, che affermava

almeno quella sera. ¶ Con gli occhi chiusi, sdraiata, non

piú.» ¶ Completamente sveglia, spalancò gli occhi nel buio, tese