parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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1986
so come Pagano e gli altri sian riusciti a
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dimostrare» interviene Cuoco, strizzando gli occhi. Per parlare non
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Rien» fa lei, asciugandosi gli occhi. «Ma, in attesa
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Prove non credo» mormora. «Gli han buttato per aria
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ancora a certe cose? ¶ Gli avvenimenti precipitano. In Francia
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i soldati di Napoleone gli abbian regalato il ricordaccio
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ordine della regina non gli si possono far visite
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sazi di misfatti, apportano gli stessi flagelli alle nazioni
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giorni in Duomo, tra gli applausi delle bizoche e
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esercito, ma il re gli ha rifiutato il permesso
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in agosto aveva battuto gli avversari a Castiglione delle
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sente in colpa. Rammenta gli antichissimi tempi: allora tutti
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cercava d’interessarla con gli sciocchi misteri della Massoneria
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seggio di Montagna! Ciò gli permette imbrogli colossali. I
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essere quell’“una”: sente gli occhi inumiditi. ¶ Ricorda il
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Questa lo fissò con gli occhi di fuoco, esplose
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a ’sta zoccola!» gridò, gli altri risero. ¶ «Tie’» fece
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che se faceste perquisire gli studi delle persone colte
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delle ipotesi avrebbe trascorso gli ultimi anni nella Vicarìa
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ancora straniera, non conosceva gli usi. Proprio quel giorno
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sporche di polvere nera, gli occhi stralunati, la fissano
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fuori. Lei sta con gli occhi chiusi, sente che
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raggomitolata in terra, sempre gli occhi stretti: attorno, sopra
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sollevano. Prova ad aprire gli occhi su immagini vagabonde
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in mano ai lazzari.» ¶ Gli occhi storditi colgono immagini
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si sente svenire, chiude gli occhi. Sente la voce
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Ignazio Ciaia e tutti gli altri.» ¶ «Son contenta. Anche
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Quinto: progettare e realizzare gli organi di stampa e
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voce secca e sottile, gli occhi severi dietro le
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vanamente silenzio, ma Fasulo gli agita contro un dito
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armata!» riattacca Fasulo, Lauberg gli fa un brusco segnaccio
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e di governo. Restano gli altri punti. Qualcuno fra
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e letterati? Pagano e gli altri faranno due cose
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spalle. S’avvia con gli altri della Commissione verso
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Costituzione e il governo. Gli altri saranno buoni chiacchieroni
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disillusi e vuoti? ¶ Chiude gli occhi. Che bisognerà fare
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solo patto che tu gli creda. Con cuore semplice
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utilizzare per la Repubblica gli ex impiegati del Regno
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redarguisce. «Non bisogna esaltare gli esseri mortali. Ma sono
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stata un’impresa perfetta.» Gli scintillano gli occhi. ¶ «Mais
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impresa perfetta.» Gli scintillano gli occhi. ¶ «Mais... La citoyenne
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Pignatelli. ¶ Ciottoli franano sotto gli zoccoli dei cavalli, le
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a tirargli. Poi Giordano gli ha scaricato una pistola
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delusa, da bambino, che gli ho visto sul volto
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patrioti segnati dal combattimento: gli altri due Pignatelli, Lomonaco
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femme?”. E i lazzari gli portano pagnotte, maccheroni, aranci
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cose più importanti, trascorse gli strani, delicati momenti del
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Di nuovo a batter gli angoli dei vicoli? Ma
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lavarsi anche d’inverno. Gli si daranno abitazioni decenti
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Sente le guance calde, gli occhi ardenti, senza volerlo
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volersi ammazzare. Straziato, Pulcinella gli fa eco: si torce
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pubblico s’è sganasciato. ¶ Gli occhi tuoi sono come
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comm’a ’na montagna. ¶ Gli espedienti del barocco, del
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scontra con troppi? ¶ Perché gli uomini son fatti tutti
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marinaio, ne scorge solo gli occhi smorti, le scarpe
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Dai balconcini si guardano gli alberi intorno al convento
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salgono i crapari con gli animali tintinnanti, infioccati. Lei
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dal balcone, vedono sfilare gli ori, i rossi, i
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seria. ¶ «Io no, ma gli altri sì.» ¶ «Ma manco
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approdare a che? ¶ Nonostante gli insuccessi, prosegue la pedagogia
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le navi, il re gli ha detto no. Per
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rimani qui? A dormire» gli propone, d’un tratto
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tre volte, lei socchiude gli occhi. ¶ 5 ¶ S’è alzata
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a vestirsi con cura. Gli ha promesso di farlo
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del Gennaro attuale, anche gli abiti. Oh no. Prova
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scherza con Graziella che gli tiene il broncio, dicendogli
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Trèville, i cittadini marinai gli danno del tu.» ¶ «V
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Ieri sera abbiamo invitato gli ufficiali allo Scoglio di
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Marsiglese! Senti.» ¶ Accenna piano, gli occhi lucidi: ¶ Allons enfant
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vecchio principe di Torella gli biascica: «Fasu’ questa è
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Farao con Guidi, Mazzocchi, gli altri “vecchi” della compagnia
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brigadiere, la giacca con gli alamari stringe lo stomaco
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con noi perché nessuno gli ha mai spiegato niente
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e famoso proprio sfruttando gli errori, la disperazione del
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Interviene Fasulo a distendere gli animi: racconta qualcosa a
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re. È Medici che gli riferisce le faccende di
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le facce diventano lucide, gli occhi scalmanati: ora sì
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à la républicaine!» ¶ Esplodono gli: «À bas le roi
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la regina devono vendicare gli strazi provati l’anno
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che si vede dietro gli alberi: finestre chiuse, tranne
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con Saint-Just e gli altri. Non si capiva
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cavalleggeri bianchi di Moliterno, gli artiglieri, anche Marra e
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il re, per pagare gli armamenti, fecero una pazzia
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colpa dei ragazzi agiati. ¶ Gli amici lo pigliavano in
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vecchio ascoltava nei circoli gli applausi sterminati che seguivano
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starà adesso, pensa, girando gli occhi sulla folla. ¶ Il
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in urlio. Risate, richiami, gli “Ué”, i fischi napoletani
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con gesti cerimoniosi, inchini, gli si fa alle spalle
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un tratto, d’accorgersene, gli lancia sputi. I lazzari
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tappa le orecchie, chiude gli occhi. ¶ «Oh no, no
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svincola, piano, riapre timidamente gli occhi. Adesso c’è
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sul palco, il boia gli ha già passato il
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No. Debbo vedere, no?» gli risponde, con curiosa fermezza
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lingua orribile, grossissima, nerastra. Gli occhi sono sbarrati, guardano
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pedana, i Bianchi attorniano gli altri due da uccidere
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da quest’istante fai gli affari tuoi, sparisci: ti
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quella gente, Gennaro aveva gli occhi lucidi. ¶ Erano arrivati
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magro e senza peli. Gli altri lo trattavano con
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Il grasso interrogò con gli occhi il gamurrino. ¶ «Parla
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Signora marchesina» disse, sollevando gli occhialetti e abbozzando un
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sorridendo. «Ditemi. Voi qui, gli altri di Santa Teresella
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il popolo che lavora, gli operai delle manifatture, gl
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ospedali.» ¶ «E io per gli uffici pubblici farei questo
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eran rimasti Lauberg e gli altri, a preparare la
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paraventi di cristallo. Tutti gli ingressi chiusi, salvo quello
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principale: montavano la guardia gli Svizzeri, con pennacchi e
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cristalli dei lampadari fiammeggianti, gli argenti. E i canapè
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circospetta stanchezza. Forse per gli abbigliamenti: sembrava che il
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inglesi: bosco, sottobosco, brume. ¶ Gli uomini avevano, più semplicemente
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avevano, più semplicemente, riesumato gli abiti di qualche anno
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con aria malinconica, Cotugno gli puntò un dito minaccioso
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dirigere. La faccia tonda, gli occhi obliqui del musicista
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vi sto fottendo”. Io gli ho risposto: “Maestà, mio
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è stato zitto, poi gli è venuto il punto
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ncapo”.» ¶ «E tu?» ¶ «Che gli dovevo dire? “Ci stanno
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appariva invecchiato, la pancetta gli tesava lo sparato di
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lei pure: borse sotto gli occhi, viso gonfio. Reggeva
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attimo s’illividì, volse gli occhi. Li posò su
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iniziò. Sfilarono il re, gli ambasciatori, i prelati, i
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i prelati, i ministri, gli ufficiali. La regina con
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con occhio indagatore tutti gli abbigliamenti, senza nascondere compiacimenti
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a poco Lauberg e gli altri avrebbero suscitato il
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Aulide, confermò Cimarosa, tra gli applausi. ¶ Gli uomini apparivano
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Cimarosa, tra gli applausi. ¶ Gli uomini apparivano eccitati, le
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Si sentiva male, impietrita. Gli opuscoli eran saliti su
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polvere, carte, foglie verso gli astici di Sant’Anna
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Kauffmann col pittore Zucchi gli aveva fatto assai male
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sareste sopravvissuta. Con decoro.» ¶ Gli guardò il volto sul
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potrebbero aiutarci a capire gli uomini. Curare i corpi
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eppure sono decisive. Spingono gli esseri umani a comportarsi
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O non può. Scelgano gli altri, le cose, al
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vovó, papài, titìo... E gli amici, chi più, chi
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conto di Lauberg.» ¶ «E gli altri? E Sanges?» ¶ «Ah
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Meola, Guidi, Farao... Persino gli scribacchini: Papadia, Campolongo.» ¶ «Il
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repubblica. All’americana. Anche gli altri.» ¶ «Credo abbiano fatto
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Perché vuoi fare come gli uomini» aveva osservato lui
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se lo mangia con gli occhi, perfino ingelosita. Lei
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poca esistenza vegetale che gli resta. Non potrei far
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copia del «Moniteur» che gli ha procurato il libraiotipografo
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un Tribunale Speciale per gli antirivoluzionari. Piombano nelle case
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nemici del popolo, qui gli amici.» ¶ Impossibile stare in
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pallide, intrise, segnate sotto gli occhi. C’è afrore
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Sorrento, le case e gli alberi di Castellammare. Lo
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un grecale gentile. Smuovono gli orli dei tendoni, frusciano
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uomini non sono perfetti. Gli ideali del Grande Progetto
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mi diceste?». ¶ Lui fece gli occhi lucidi. Deglutì. ¶ «Lo
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una donna, Lenòr». ¶ “Cosa gli dirò, meu Deus?” Si
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Di voi, di tutti gli amici. Ve ne ringrazio
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perché mai le cose gli erano andate così bene
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certa età, i sogni, gli entusiasmi, quelli di cui
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Vedi, Maria Carolina con gli anni ha precisato la
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smunte, le mani fredde. Gli stavano accanto sua moglie
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Era contenta, le brillavano gli occhi acquosi. Rise nel
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fosse successo, Graziella alzava gli occhi al cielo, soffiava
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aria un po’ sfrontata gli uomini del salotto. La
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è la corrispondenza con gli amici d’Europa. Oh
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come Gorani, Münster. ¶ Inforca gli occhialetti, guarda con orgoglio
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Spallanzani che può venire, gli amici sono a sua
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stesse evidenti: che tutti gli uomini siano creati uguali
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Graziella chiama “lo bello”. Gli ronza intorno incantata, quando
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Parlamento e il popolo gli ha insegnato la modestia
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Parigi.» ¶ «E deve convocare gli Stati Generali!» ¶ «Non crediate
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Generali!» ¶ «Non crediate che gli Stati Generali possano risolvere
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neanche loro: borse sotto gli occhi, grinze al collo
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spalle, guardava come se gli occhi riuscissero a cacciarsi
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riuscissero a cacciarsi sotto gli abiti. ¶ Una sera (Jeròcades
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de Padova. ¶ Una sera gli parlò chiaro. ¶ «Alberto, anch
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un bambino incapriccito. Tutti gli uomini sono un po
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Graziella.» ¶ Le parvero tornati gli orrendi e cari giorni
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nonostante le amarezze che gli procurava Fortis, e i
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Napolitano» osserva Ruvo, ridendo. Gli chiede se sa andare
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rivolta!». ¶ Lo sommergono, infine gli permettono di leggere. Scorre
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la France!» ¶ «Ma leggete gli altri! I più recenti
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décapité.» ¶ Brivido corre fra gli ascoltatori, Manthonè prosegue, spiccicando
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i vetri dei balconi, gli specchi. ¶ A lei, per
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Quelli della mattina eran gli unici momenti sereni: tornava
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Sospirò, prese dal comodino gli occhiali, il vasetto di
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Non era facile seguire gli avvenimenti francesi. Non arrivavano
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possedeva informazioni, materiali, che gli giungevano attraverso ignoti canali
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neri capelli lunghissimi, sporchissimi, gli cadevano sul colletto imbiancato
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se apriva bocca bruciava. Gli amici sorridevano ai suoi
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colline donde viene» scherzavano gli amici, quando lui profetizzava
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ciascuno avrebbe posseduto unicamente gli attrezzi per lavorare i
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le industrie, le nazioni?» gli aveva chiesto una volta
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aussi?» chiese, beffardo, Manthonè, gli altri risero. ¶ «Soprattutto Napoli
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dicendo al popolo che gli faremo fare vita da
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vostra volta violenza?» lei gli domandò. ¶ «Una sola volta
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Ma per loro significa gli sbirri. I “feroci”. L
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attento di Gennaro Serra, gli abbozzò un sorriso. Doveva
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tutt’altro, si sentì gli occhi di lui puntati
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con lei, la fissava. Gli si avvicinò, mostrandosi disorientata
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faccetta aguzza. Pareva impossibile gli appartenesse una voce tanto
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con i Tria. ¶ Quando gli ospiti se ne furono
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cascati bene. Ascolta: noi gli diamo mille trecento ducati
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vigilia. Andremo a fare gli auguri dai Tria. Così
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a casa Tria. ¶ Nonostante gli sforzi della servitù, non
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grifo. Pascual rideva, sollevava gli oggetti, soppesava. ¶ «Questo vale
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serio, stringendo le labbra. Gli restituì un’occhiata di
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si mise a vantare gli spilloni, le rosette, l
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a una donna che gli stava di fronte: «Donna
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Il vecchio non apriva gli occhi. ¶ «Papà» insisteva Tria
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sganciò la pettorina con gli alamari, sfilò giamberga, stivali
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gliele scese. Lei chiuse gli occhi, nelle orecchie il
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lui. ¶ Seguì tutto con gli occhi della mente. Era
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Poteva “vedere” tutto. Aprì gli occhi contro la volta
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dà il ricevimento per gli ufficiali andiamo a Corte
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avimma diverti’, donna Eleonora.» ¶ Gli toccò una spalla, con
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Occorre uno scialle. Leva gli occhi all’unico mobile
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s’era fermata. ¶ Serra gli occhi. A chiamare il
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da me. ¶ Uno fra gli infiniti veleni che la
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ogni tanto, vagamente, passava gli occhi sulla gente malvagia
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premura. ¶ Papài improvvisamente apre gli occhi, emette un gemito
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non parla più. Qualcosa gli s’è spezzato dentro
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lato sinistro del corpo gli s’era rattrappito, divenendo
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non riusciva, allora fissava gli occhi gialli, venati da
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perdonare te?» ¶ Luce lieta gli passa sotto il velo
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era portata a fidarsi: gli onesti pensano gli altri
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fidarsi: gli onesti pensano gli altri onesti, gl’imbroglioni
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megere. Se ne sentiva gli occhi addosso persino quando
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soldi per i lacci» gli aveva urlato. «Non voglio
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a gran voce, perché gli concedeva di ripetere Francesco
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il suo bambino, tra gli alberi di olivo, le
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paffuto, roseo, i capelli gli s’imbiondivano via via
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era Lenòr, era Fonseca: gli occhi neri, “de foco
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rimasta in contatto con gli amici... Ma con quel
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di figlio. Come ascoltava, gli occhi fissi, le storie
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o inventate, che lei gli raccontava, in portoghese. Chissà
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Forse, sebbene devastato, sopravviverà. Gli si dedicherà, per lui
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adesso. Anzi niente. Chiude gli occhi, tappa le orecchie
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Quasi a non risentire gli urli che straziarono la
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Tria, malfermo nella voce, gli balbettò che non poteva
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il convento Mondragone, salire gli scalini erbosi dietro la
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lacci e spille, nonché gli assegni di sostentamento. Senonché
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messo all’asta quanto gli restava fu possibile assegnarle
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con Tria e vedeva gli operai intenti a spicconare
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con tournure. ¶ Anche per gli uomini la moda stava
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a casa Filangieri, Gaetano gli è amico. Tu dovresti
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importante quel concetto che gli uomini hanno tema della
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Ora puoi fare come gli uomini. Che partoriscono con
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Ma le cose cambiano. Gli uomini non sono perfetti
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sottana della Vergine, scontrò gli stormi sprigionati dalla zimarra
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chiagnere» disse. Una molletta gli brillò nel pugno. ¶ Una
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provoloni, la collana salsicce, gli orecchini taralli. Lazzari e
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soltanto quel che capirono gli antichi: il Fato, il
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generarne un altro, che gli somiglia perché è figlio
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cambiare, su argomento greco, gli Esuli tebani. Ma appariva
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Pagano a due passi, gli chiese come andassero le
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sé. Era stata lì, gli occhi chiusi, avvolta da
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Luigi aveva molti interessi: gli piacevano musica, pittura, talvolta
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curiosa testardaggine che innervosisce gli uomini quando non vincono
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Ma io vorrei, Luigi...» gli aveva pianto sul petto
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avresti ancora tanta repulsione?». ¶ Gli sorrise, stringendosi nelle spalle
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bianchi un po’ sporchi gli spiovevano dalla nuca. Era
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accorse d’ardori che gli passavano per gli occhi
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che gli passavano per gli occhi. Si rassettò lo
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in guerra, se non gli daranno libertà.» ¶ Mentre mangiava
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per l’eternità? Anche gli Dei dell’Olimpo non
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dei giorni si rividero gli amici: Pagano, Belforte, Jeròcades
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bijou indiscret!». ¶ Pagano teneva gli occhi fissi su Chiara
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ogni due mesi portava gli interessi. ¶ Era rimasta sola
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tremare, in modo logorante. Gli occhi s’infiammavano. Ed
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forza, uscisse, tornasse fra gli amici, per chiudere, nel
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Ascoltate Sanges, tornate fra gli amici: avete dovere di
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d’un essere umano gli affiora in viso solo
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attaccata alla finestra, levò gli occhi infelici. ¶ «Meu Deus
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Forse arrabbiato per quanto gli avveniva in famiglia, re
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Genovesi, lesse giornali forestieri, gli opuscoli di Filangieri sul
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Terra, i superbi, esaltava gli umili, consolava gli oppressi
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esaltava gli umili, consolava gli oppressi. Ma bisognava esser
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contro preti e nobiltà. Gli uomini dell’intelligenza, della
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vanesio. ¶ «Cos’hai, Vincenzo?» gli domandava, a volte. Lui
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da Giove a trarre gli uomini dalla barbarie. Alla
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Orfeo seguiva corruzione, allora gli Dei spedivano in Terra
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il re, nonostante Caracciolo gli soffiasse regolarmente le “seppie
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Vestiva sempre da cavallerizzo, gli stivali rovesciati all’inglese
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sorrideva Maddalena Serra, che gli era parente. «Sapete che
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Ma nemmeno agli uomini. Gli unici due veri cavalieri
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ai Napoletani poco colti. Gli sorrise. ¶ «Ve ne sarò
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sfatte, s’interrogavano con gli occhi. Gli uomini trascuravano
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interrogavano con gli occhi. Gli uomini trascuravano persino il
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Michele di Cassano e gli altri discorrevano del Sambuca
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i lazzari siano come gli staffieri di casa Carafa
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cercarlo a Palazzo, dove gli avevano assegnato due stanze
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del chitarrista. ¶ Saltava con gli occhi da un punto
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grande, lo mettevano su gli scenografi del San Carlo
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rotolio di carrozza giravano gli occhi verso l’uscio
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aveva fatto la riverenza, gli uomini s’erano alzati
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e cuoio. ¶ Lei abbassò gli occhi. Lasciò che lui
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con Dio e con gli uomini facendo visite gratis
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oltre il XV secolo, gli Aragonesi li regalavano a
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manico e il coperchio.» ¶ Gli sorrise, rabbonita: «Siete severo
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Sapeste quante giustificazioni trovo! Gli studi di legge sono
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con la faccia intelligente, gli occhi neri e provocatori
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da quando sono venuti gli Spagnoli. Una volta Napoli
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svevi e angioini. Poi gli Spagnoli ci han fatto
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non vale nemmeno per gli altri. I Napoletani li
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tanto in tanto, fra gli alberi, candide colonnine di
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Sanges. Lei provò freddo, gli si strinse al fianco
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accorse che quei ponti, gli scogli, erano macerie antiche
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il fruscìo della carena, gli stridi dei gabbiani. Sanges
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bisbigliava i nomi che gli uomini avevano dato ai
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in trasparenza. Spossata, chiuse gli occhi. Barone, con abile
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acidulo, si ficcava sotto gli abiti, inaridiva i capelli
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che rideva, fischiava, insultava. Gli altri due, pure in
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male che c’erano gli occhi: grandi, neri, attraenti
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Petrella, d’Eleonora Fusco... ¶ Gli strani ambienti ove, le
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che non vi posasse gli occhi con lampi di
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quello dei canapè ciliegia, gli arazzi di Beauvais. Dalla
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Eleonora Pimentel Fonseca. ¶ Dopo gli applausi e la firma
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parrucca per traverso. Ma gli occhi infossati sotto la
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dove si giocava grosso. ¶ Gli occhi di lei giravano
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Sua Maestà la regina...». ¶ Gli aveva chiesto un paio
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l’ordine di preparare gli usseri, i reggimenti “Real
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del poeta. Scorto Paisiello, gli corse incontro. Il musicista
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ad Angiola Cimino, che gli fece cenno degli occhi
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applaudì con Sanges e gli altri al Largo di
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lì racchiusi, tutti insieme, gli aristòi, i diversi, i
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invece, di trambusto maggiore. Gli orchestrali si precipitarono trafelati
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lungo, magro, come tutti gli Asburgo, bocca stretta, altezzosa
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però radi, fragili. Ma gli occhi... Grandi, fermi in
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poteva nulla. ¶ Anche fra gli umilissimi era grande, infatti
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come faceva lei con gli altri, in sciocca sicumera
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farmi entrare in Arcadia?» gli aveva chiesto, ingenuamente. ¶ «Sì
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serio, tra i giardini, gli alberi, le spiagge della
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Voi siete abate!» ¶ «Senza gli ordini maggiori. Il nostro
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mondo in cui tutti gli uomini avranno imparato a
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dal mare. ¶ Qualcuno fra gli amici cominciava a parlare
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coi recapiti di tutti gli Arcadi d’Italia e
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civettone e incauto nonostante gli anni, le rispose. ¶ 4 ¶ La
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vuoto, trepidò, inseguendola con gli occhi. ¶ Le Loro Maestà
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pubblico in fondo, presso gli altissimi balconi immersi in
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sala si fermò, strizzando gli occhi. Fece segno ad
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caciocavalli.» ¶ Papadia finì, tra gli applausi, attaccò Campolongo. Il
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strada. Non osava sollevare gli occhi, li teneva in
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voglia di sfida. Sollevò gli occhi in faccia a
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Periodo brutto anche per gli studi. Vincenzo le aveva
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acqua marcia che infettava gli scalini melmosi nell’antico
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ruggì, si slanciò, travolgendo gli Svizzeri in parossismo di
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desgraça nos persegue» ripeteva. Gli altri la osservavano in
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Oh, maman» rispose lui, gli occhi divertiti dietro le
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E lei pure, nonostante gli sforzi per ambientarsi, capire
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di latta dorata, che gli traballava, poi gli cadde
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che gli traballava, poi gli cadde in terra con
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s’inoltravano lenti verso gli acquitrini. ¶ «Devono essere marci
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parve sentirsi ronzare intorno gli spaventosi animali, ebbe persino
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freddi. Era sporco, cadente, gli abitanti guardavano con occhi
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fresco. ¶ Brontolando, preparò per gli altri viaggiatori, lasciando, dispettosa
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paglia), non meno infelici gli esseri umani. Scalzi, incrostati
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urlavano in coro, eccitati, gli altri. Donne corpacciute, sgargianti
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cappelli. Si dibatté fra gli energumeni. Riemerse, aiutato da
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uno di loro, mentre gli altri sputavano in terra
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vecchio magrissimo, occhi caldi. Gli mancavano quasi tutti i
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Attonita, affascinata, saltava con gli occhi da una scena
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di escrementi delle bestie. Gli uomini usavano con disinvoltura
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i muri dei palazzi, gli angoli dei vicoli. ¶ La
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asciugare. ¶ Il cavallo puntava gli zoccoli sul selciato sconnesso
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Credette fosse morto, ma gli altri della casa mangiavano
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riportare al primitivo nitore. Gli oggetti pronti splendevano d
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palazzi, uscivano alla luce gli uomini diretti a Toledo
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in oro. A fianco gli sedeva un signore grosso
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perdevano troppo sangue, per gli uomini in caso d
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scale, cortile, vicolo con gli strascichi troppo lunghi, fuori
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età si scrivono poesie». ¶ Gli rispose che versi non
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fatto che senza vergogna gli autori si presentassero desolati
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Ora capiva perché, tra gli amici che venivano in
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rapida, nascosta occhiata, riconobbe gli uomini sogguardati altre volte
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si mise a osservarla, gli occhi ridotti a fessura
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bassino, rado di capelli, gli occhialetti d’oro, poi
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capelli biondi, ondulati, che gli scendevano sul collo, formando
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d’origine angioina: biondi, gli occhi chiari. Tentò esplorazione
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mano. ¶ «Giorda’. Non cominciare gli accaparramenti» intervenne Pagano, infastidito
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fatevi pregare.» ¶ «Ma no» gli rispose, con durezza improvvisa
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Li avete inventati voi gli scrupoli.» ¶ Conforti girò gli
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gli scrupoli.» ¶ Conforti girò gli occhi con disprezzo, Sanges
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te, tu devi rispettare gli altri.» ¶ «Non sei tu
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mormorò, astioso, Giordano. Ostentatamente gli girò le spalle, si
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Io insisto perché leggiate gli autori che ho citato
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negarmi che tutto quanto gli uomini fanno è dettato
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La verità è che gli unici filosofi degni di
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come a una regina. Gli altri lo circondarono, qualcuno
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E poi? Comandano sempre gli stessi.» ¶ «Tanucci l’aveva
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è una nazione dove gli intellettuali veri son tenuti
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filosofia dei Domenicani che gli piace tanto.» ¶ «E sarebbe
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Lui che disprezza tanto gli avvocati.» ¶ Di Cirillo titìo
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si levano di mezzo gli esaltati.» ¶ Cominciava ad affluire
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rossi e d’oro, gli chacòs pelosi, montati su
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dal modo in cui gli aderivano i candidi calzoni
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al popolo di Napoli. Gli dò la parola.» ¶ Silenzio
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prima fila mangiavano con gli occhi il generale, gli
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gli occhi il generale, gli ufficiali francesi, ridevano, si
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polpacci, pettinature alla greca. Gli ufficiali francesi facevano strage
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général» diceva Lauberg, che gli stava attaccato come cozza
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come cozza allo scoglio. ¶ Gli aveva suggerito lui d
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Sicania in sen ¶ cantavano gli artisti. ¶ Per la prima
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il cardinale, che teneva gli occhi fissi sulle ampolle
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che la Repubblica non gli è nemica, non si
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stanno vendendo, cosa pensano gli amici. ¶ Astore e Meola
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vendute trentasette copie, poi gli strilloni se n’andarono
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di formaggio, uno fra gli altri chiamato Vincenzo Altieri
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ducati?» ¶ «E vedrai cosa gli succederà per il bel
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leggervelo?» ¶ «Certamente.» ¶ Legge, sogguardando gli occhi neri di Cuoco
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per spiegare con calma, gli avvenimenti incalzano, anche il
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è ancora saldo, sebbene gli tremino le mani ossute
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tremino le mani ossute, gli occhi siano orlati di
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diritto di far felici gli altri imponendogli quella che
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pronto a seguire quanto gli verrà intimato dai filosofi
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farlo arrestare perché non gli era piaciuta l’Artemisia
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un po’ seccata per gli ospiti francesi che tiene
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il generale Mac Donald, gli ufficiali della guarnigione si
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è colpa nostra se gli uomini sono deboli. Ora
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se non le pubblicassi?» gli risponde, ponendogli una mano
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conclude lui, il viso gli s’illumina. Anche Ignazio
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guardarsi allo specchio, toglie gli occhialetti, fissa gli occhi
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toglie gli occhialetti, fissa gli occhi. Non più “de
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oro dai sontuosi ricami, gli specchi nelle cornici a
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innamorato, come un tempo gli capitò col Werther. ¶ «Merita
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modo assai penoso. Ben gli sta. In fondo mi
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ogni momento deve togliersi gli occhialetti che s’appannano
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Cuoco soffre molto, ha gli occhi disperati. ¶ «La signora
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continua a domandargli, con gli occhi. Le pare che
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tutti. ¶ «Avete fatto bene» gli dice. «Ve ne prego
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merito e si tralasceranno gli aspetti meno dignitosi della
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alla porta. Chi sarà? Gli amici sanno che al
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pantaloni moderni. In bocca gli s’è fissato un
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lenti spesse un dito gli occhi diventano palline nere
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Grazie.» ¶ «Raccontami di te» gli domanda. «Pensavo fossi andato
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è solo, cerca rifugio? Gli guarda gli occhi dietro
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cerca rifugio? Gli guarda gli occhi dietro le spesse
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le mani pallide, che gli tremano sopra le ginocchia
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adesso? ¶ «Non lo so» gli risponde, con durezza voluta
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rotolio di carrette, richiami, gli urli dei ragazzi. Napoli
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si sono rifugiati tutti gli altri.» ¶ «A quale scopo
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andarcene immediatamente, Lenòr.» ¶ Lei gli pone una mano sul
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il momento. Hai denaro?» ¶ Gli dà il sacchetto, con
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privo delle lenti... Strizza gli occhi, allunga il collo
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nel nudo corpo smagrito: gli si vedono le costole
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sorride, non obbedisce. Cerca gli occhiali, si riveste in
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Lui ansa, suda, rivoli gli scendono per il viso
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un filo d’ombra. Gli alberi, nei giardini lungo
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alle Mortelle. Lei tiene gli occhi chiusi, arida e
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non ha mangiato nulla. Gli prende una mano. ¶ «Riposiamoci
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viso terreo. ¶ «Meu Deus!» ¶ Gli corre incontro. ¶ «Cos’è
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e vita, invece serra gli occhi, respinge tutto come
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il cannocchiale, hanno visto gli Union Jack alle maestre
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storia e della morte. ¶ Gli uomini vanno e vengono
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stacca dai merli nonostante gli strilli di Primicerio, l
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urla Pepe. Lei e gli altri che s’aggiravano
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nella piazza grande. Fra gli uomini che s’agitano
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che cresce, svolazza fra gli alberi devastati della Certosa
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terge il sudore che gli gronda. Fa tanto caldo
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polvere, chiazze di sudore gli macchiano la giubba rossa
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più. Arriva Marra, con gli altri. C’è anche
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Attento che m’insudici» gli dice, con sorriso fuori
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ci coglierebbero d’infilata. Gli voglio dare una lezione
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che ha lanciato, Marra gli dà una scoppola. ¶ «Bravo
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brividi, presaghi dell’alba. Gli assalitori, strepitando, prendono a
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camerone dei morti. Anche gli altri si precipitano, calpestando
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in smorfia gelida, incancellabile. Gli accarezza la fronte ancora
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Per l’aria nuovamente gli odori untuosi e dolci
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folla. Le vede riaffiorare, gli abiti a brandelli: difendono
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folla che spinge, chiude gli occhi. Un pensiero opaco
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costruirne un’altra. ¶ Ma gli amici sono vivaci, fanno
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compìto, un gran signore. Gli manda un piccolo bacio
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le sbarre, può vedere gli àstici e le cupole
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una letterata. Dovete perdonarmi.» ¶ Gli sorride. ¶ «Non dovete darvi
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Salatoio, sudici di grasso, gli avambracci imbiancati di sale
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seduto al tavolo fratino, gli si precipita incontro. Lo
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luoghi delle ombre per gli antichi, ove gli spiriti
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per gli antichi, ove gli spiriti degli eroi e
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la scaletta del palco. Gli risponde con sorriso breve
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La frenesia aumenta, cominciano gli urli isterici delle donne
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fa salire sullo scaletto, gli ficca il cappio intorno
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la guarda, le sorride. Gli manda un bacio, forte
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lazzo, don De Forti gli balza accanto, lo afferra
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mare di teste. Abbassando gli occhi coglie, in dettaglio
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riesca a salvarti. ¶ Alza gli occhi, verso il mare