Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

della torre; e allora gli ultimi gradini biancheggiarono, mentre

alla donna, interrogandola con gli azzurri occhi contenti, pieni

chinava sopra di lui, gli gettava un braccio attorno

Ella non lo baciò. Gli disse piano, rapidamente, guardandolo

di liberarsi. Ma Letizia gli prese il mento nella

raccogliendo il quadrello che gli era sfuggito. ¶ Lo levò

e lento. Avea chiuso gli occhi, s'era allungata

le sue braccia tremanti, gli occhi suoi s'erano

parapetto e pianamente riaperse gli occhi e guardò il

nella destra e stringeva gli occhi cercando d'affisar

raccogliendolo sul braccio, e gli si rivelava, immobile, ritta

la guardò fisamente e gli occhi suoi piccoli e

come, a un tempo, gli fuggivan davanti le donne

l'acciottolato crepitava sotto gli stivaloni di Don Placido

un tempo s'apersero gli sportelli di tutte le

dalla parte del Vasto. Gli altri presero pel «Corso

fronte, le imperlava sotto gli occhi la fine epidermide

visiera di panno che gli sbarazzini amano di portare

raccogliendo le redini che gli erano cascate su' piedi

raccoglier le redini che gli erano scivolate di su

dopo muta, livida, con gli occhi pieni di lacrime

Longo sentì che ella gli batteva lievemente, in punta

facevan sobbalzare sui cuscini, gli occhi le diventavano vitrei

telegrafista di Bartolo, levando gli occhi dalla Gazzetta di

Gazzetta di Venezia che gli mandava ogni giorno un

Spese? Altro! E poi gli incerti, caro lei. Se

asino a Tricarico, e gli scrive lettere tutta la

fascetto dalla scatola che gli porgevo e se li

inteso e pianto fin gli elementi della natura. Una

m'era passato sotto gli occhi mentre mi rasciugavo

lì, tra' carabinieri, ammanettato. Gli avevano buttato addosso un

il tramonto, s'udivano gli urli rauchi dell'orso

ove i parenti, aspettandolo, gli preparavano cuscini in una

ansimava. Il respiro faticoso gli sollevava le coltri sul

e non potette. Levò gli occhi al cielo e

riabbassò, inumiditi. Due lagrime gli scesero, lente, su per

non compresi. Il professore gli s'era avvicinato: gli

gli s'era avvicinato: gli scolari circondavano il letto

giovani che, fra tanto, gli scoprivano il petto un

la sua condanna?... Chiusi gli occhi. Rividi, come in

macchinalmente. Tornai a gettar gli occhi su quel foglio

solito bollettino del Ministero gli avevano partecipato la mia

mi guardava, ora, con gli occhi ridenti. ¶ - Ho fatto

me lo pose sotto gli occhi. ¶ - Ecco leggi! - mi

vuote, nulle, abituali! E gli premeva davvero la mia

mi disgustò. ¶ - Vai, vai! - gli feci. ¶ E, sulla porta

sulla porta, mentre ancora gli stendevo la mano, un

per molto stranamente esprimersi - gli annebbiava in tale maniera

completamente ogni miseria umana. ¶ Gli amici, non si dice

nobile ingegno, non eccito gli scambii spirituali con le

angelo. Tutti i giorni gli portava il caffè, gli

gli portava il caffè, gli sedeva accanto, lo consolava

sedeva accanto, lo consolava, gli leggeva i libri e

libri e i giornali, gli scriveva le lettere, badava

badava alla sua biancheria, gli spazzolava gli abiti... ¶ - Dunque

sua biancheria, gli spazzolava gli abiti... ¶ - Dunque un idillio

mi continuava a sgranar gli occhi in faccia e

Io!? - fece, come se gli avessi dato uno schiaffo

e tornò a chiuder gli occhi. ¶ - Rasoio: - mormorava il

qui? Anche al braccio? ¶ Gli agenti s'accostarono per

catinella. ¶ La rossa sgranò gli occhi, spaventata, e tentò

luna! - mormorò Cosentino, levando gli occhi in alto. ¶ - Luna

così sfinito! Laggiù, verso gli ultimi letti, una giovane

cercava il letto che gli avevano indicato. ¶ - Quella lì

coltri. ¶ La rossa aperse gli occhi e sorrise. ¶ - Quel

La rossa avea chiuso gli occhi. Pareva assopita. La

parete, a capo; ancora gli origlieri se ne bagnavano

di feltro molle su gli occhi, ronzava da un

due altri borghesi che gli stavano alle costole e

il brigadiere Guglielmi. ¶ E gli fu addosso e lo

colletto. La guardia Cosentino gli afferrava le braccia, di

di faccia. ¶ Lo riconobbe. Gli era cascato il cappello

i pulcini della chioccia gli erano saltati sul petto

piano adesso, e socchiudeva gli occhi lagrimosi. ¶ Con le

donna lo guardava, con gli occhi sgranati, pieni di

correre. ¶ Dopo cinquanta passi gli si parò davanti il

dal muretto: ¶ - Tata!.... Tata!.... ¶ Gli rispose il silenzio. L

stese sull'erba, chiuse gli occhi e s'addormentò

del teatro vicino ora gli poneva davanti un piatto

in una brodaglia rossastra. Gli occhi miopi del de

Laurenzi? E di dove gli veniva tutto questo attaccamento

ch'egli avea salutato gli fece pur di cappello

non ricordo più perchè, gli chiesi, sorridendo: ¶ - E lei

noialtri? ¶ Stazza, serio, socchiuse gli occhi, con quel suo

intorno ad esso: io gli supponevo, adesso, una rinunzia

ultimo - urtante metodicità per gli apprezzamenti d'un malato

salutavamo freddamente, ed io gli sfuggivo, accrescendo così, senza

ne vado. ¶ Interrogavo con gli occhi il direttore e

occhi il direttore e gli altri miei compagni, che

del direttore, smarritamente. ¶ - Dunque - gli balbettò - Se lei mi

mese. In questo tempo gli studenti fecero chiasso, al

porta. Eccolo che leva gli occhi. Guarda quassù, guarda

volta in volta alzava gli occhi e li faceva

caffettiere. Il signor Stazza gli dà una lira al

Il cappello di paglia gli era scivolato, di su

un distributore. ¶ Una voce gli chiese, dal ballatoio: ¶ - Dì

ci seguirono pur tutti gli altri. ¶ Nella via, come

con occhio tranquillo. E gli parlò piano, lentamente: ¶ - T

mai palpitato? Oppure con gli anni e con la

come ne ascendevo, cautamente, gli sconnessi gradini lubrificati dall

della signorina era buio: gli scuri del balcone ella

un gomito, si protendeva. Gli occhi di lei lucevano

Lo farai chiamare e gli darai questa lettera. ¶ Nella

e la raccolse. ¶ - Che gli devo dire? ¶ - Che voglio

risposta a quello che gli avete scritto e se

maestrina sorrise, malinconicamente. Con gli occhi indicò gli scritti

Con gli occhi indicò gli scritti sparsi sulla tavola

meditando, i suoi compiti. Gli occhi le si erano

soldato interrogava lungamente, con gli occhi in su, quella

meglio le donne che gli uomini. Insomma, s'è

cui nulla traspariva per gli occhi, erano pupille immote

La superiora balbettò: ¶ - Figliuole... ¶ Gli urli copersero la sua

all'altra, pallide, palpitanti, gli occhi pieni dell'orrore

e lo spasimo, entro gli orli arrossati delle palpebre

sfacciato: le suore abbassarono gli occhi, rabbrividendo. ¶ - Dunque rimarrete

come se volessero strapparla. ¶ Gli occhi arrossati della vecchia

soggolo e quella cornetta. ¶ Gli urli ricominciavano. ¶ - Alla scelta

giù a pianterreno, sotto gli archi che da quel

che da quel lato gli facevano ricorrere davanti un

ancora qualche passo verso gli archi del peristilio, e